In vista
della settimana di Pasqua decidiamo di organizzare una vacanza low cost!
A
Febbraio (prima delle rivolte del nord Africa) acquistiamo dei voli Ryanair per
il Marocco…arrivo a Fès e ritorno da Marrakech.
Decideremo
se partire all’ultimo…in base alla situazione del paese.
Nel
frattempo prenotiamo due Riad. Due notti al Riad Taybaa di Fès (115 euro con
colazione) e altre 2 notti al Riad Dar
Othmane a Marrakech (88 euro con
colazione).
Tramite
il Riad di Marrakech organizziamo anche un tour nel deserto… insomma è tutto
pronto.
Si
avvicina il 23 aprile e la situazione in Marocco sembra essere tranquilla...si
parte!
23 – 25
Aprile – Fès e Marrakech
Il volo
Ryanair decolla da Orio al Serio intorno alle 10,30.
A Fès c'è
il nostro tassista che ci aspetta. Ci accompagna alla Bab Boujloud (la porta
più bella della Medina), da dove un altro ragazzo ci guida fino al Riad Tayba. Non è semplice da raggiungere la
prima volta (lo avevamo letto su alcuni commenti), quindi, anche se costa
qualcosa in più rispetto ai normali taxi (15 euro), abbiamo preferito usufruire
del servizio pick-up.
Il Riad è
una casa tipica rimessa a nuovo. All’interno ha un cortile coperto molto
carino, decorato con mosaici geometrici
bianchi e blu, attorno al quale si sviluppa tutto l’edificio. La camera è
veramente piccola, ma c'è tutto il necessario ed è pulita.
Veniamo
accolti subito con biscottini alle mandorle e il tè alla menta...strepitosi!
Ci addentriamo
nella Medina. Un affascinante labirinto intricato di vie, in cui è possibile
seguire alcuni percorsi, segnalati da cartelli di colori diversi, che
permettono di girare tra le strette vie senza perdersi.
Fès |
Dedichiamo
il primo pomeriggio seguendo il percorso dei Souk. Le stradine sono affollate e
in mezzo alla gente si fanno largo piccoli carretti trainati da muli o
asinelli. C'è un'atmosfera particolare, sembra d'essere catapultati in un altro
mondo, in un'altra epoca.
Conceria a Fès |
La sera
andiamo a cena in un ristorante lungo la via principale. Un po’ caro rispetto
allo standard (23 euro in due) ma abbastanza buono, abbondante e soprattutto
splendido!
Il giorno
seguente decidiamo di andare a Sefrou (un paese a 30 km da Fès).
Usciamo
da Bab Boujloud, ci facciamo accompagnare da un “petit taxi” alla stazione dei
“grand taxi” da dove si parte per Sefrou.
Nelle vie di Fès |
Arrivati
a Sefrou, ci addentriamo nelle strette vie della Medina, siamo gli unici
turisti! La cittadina sorge sulle rive di un fiume (Oued Agay), passeggiamo
attraverso i souk e le piazzette. C'è un'atmosfera coinvolgente. Carretti pieni
di menta profumata, banchi di frutta, botteghe di artigiani, piccoli negozietti
e un gran via vai di persone.
alla finestra - Sefrou |
Il nostro
giro dura un paio d'ore. Ci stringiamo di nuovo dentro un grand taxi e rientriamo
a Fès.
E' ora di
pranzo, cediamo di fronte ad un panino ripieno di pollo, verdure e spezie,
preso ad una bancarella dei souk. Ottimo!
Nel
pomeriggio ci “perdiamo” tra i vicoli della vecchia Medina, visitiamo qualche
splendido palazzo, la
Medersa Bou
Inania (la scuola coranica), e vediamo da fuori la moschea di Karaouiyne (non
si può entrare).
In taxi poi andiamo fino al
palazzo reale (spendiamo meno di 1 euro). Il palazzo non è aperto al pubblico,
così facciamo qualche foto dalla piazza antistante e quindi ci incamminiamo
verso il vecchio quartiere ebraico, la Mellah. Qui , tra qualche goccia di pioggia e
qualche schiarita, visitiamo il cimitero e la sinagoga.
Ci incamminiamo nella nuova Medina, Fès el Jédid,
attraverso i suoi negozi fino ai giardini pubblici, dove veniamo sorpresi da
una pioggia torrenziale!
Ritornati
alla Medina Vecchia, andiamo a gustarci un ottimo thè e degli squisiti biscotti
marocchini in una sala da thè sulla via principale.
Passeggiando
ancora per le strette vie, arriva l'ora di cena. Scegliamo un ristorante vicino
alla porta Bab Boujloud, dal terrazzo ammiriamo il panorama della città al
tramonto…un vero incanto.
Bab Boujloud |
Fès al tramonto |
Il
mattino successivo, dopo l’abbondante colazione, lasciamo il Riad e in taxi
andiamo alla stazione ferroviaria.
Acquistiamo
i biglietti per Marrakech (57 euro a testa in prima classe). Il treno è
puntuale, la prima classe è molto simile ai nostri treni.
Dopo
sette ore arriviamo a Marrakech. Sono le 16 e fuori dalla stazione c’è il taxi
che ha mandato il nostro Riad.
A
Marrakech la temperatura è decisamente più alta rispetto a Fès! Un bel sole
splendente ci accoglie in città.
Il nostro
Riad (dar Othmane) si trova nella zona nord della vecchia Medina,
a circa 10 minuti di camminata dalla piazza principale, Djemaa el-Fna.
Riad dar Othmane |
La zona è
popolare, non è l'area più turistica. Il Riad è carino, la camera è un po’
piccola, ma va più che bene. Il ragazzo che ci accoglie, Hassan, è
gentilissimo. Tramite e-mail ci ha anche prenotato un tour di 3 giorni nel
deserto con un’agenzia del posto.
Dopo
esserci rinfrescati, usciamo. Hassan ci accompagna per mostrarci la strada
migliore per raggiungere la piazza.
Marrakech
è molto più caotica di Fès, nelle strade minuscole passano motorini, carretti,
muli…facciamo fatica ad uscire da questo groviglio di persone!
Nelle strade di Marrakech |
Arriviamo in piazza Djemaa el-Fna, è grandissima, ci sono bancarelle di ogni genere, negozi di souvenir, bar e ristoranti, incantatori di serpenti, donne che fanno tatuaggi, banchi di arance, di spezie…facciamo una passeggiata per iniziare ad orientarci ed è ora di cena.
Decidiamo
di mangiare ad una bancarella della piazza. Ottima carne alla griglia….in mezzo
ad un mare di gente!
Per non
farci mancare nulla, entriamo in un ristorante con la terrazza sulla piazza per
bere un thè alla menta e fare un po’ di foto.
Terminiamo
la serata con un giro dei souk e poi rientriamo al Riad.
26 – 28
Aprile Tour nel Deserto
Sveglia
presto, colazione alle 6 (Hassan è così gentile da prepararci la colazione
nonostante l’ora) e arrivano a prenderci gli organizzatori del tour.
Ci
lasciano nel punto di ritrovo, nei pressi della piazza Djemaa el-Fna e intorno
alle 8 si parte! Siamo in 17, i nostri compagni di viaggio sono tutti
stranieri…neozelandesi, australiani, olandesi.
La prima
parte del viaggio è piuttosto impegnativa, la strada si inerpica sulle montagne
dell’Atlas, ogni tanto facciamo qualche sosta per fotografare incantevoli
panorami. Passiamo da Ouarzazate e ci fermiamo a Ait-Benhaddou, la kasbah dove
hanno girato diversi film di Hollywood, tra cui il Gladiatore.
Ait-Benhaddou |
Le case,
costruite con mattoni fatti di fango e paglia, si integrano perfettamente
nell’ambiente, hanno lo stesso colore della terra arsa dal sole, un
rosso/marrone intenso, tutto intorno palme e alberi verdi. Il fiume che scorre
di fianco alla kasbah è di acqua salata e quindi non utilizzabile.
La guida
è un ragazzo del posto, ci racconta la storia di questo villaggio e ci
accompagna attraverso le strette e affascinanti vie.
Lasciata
Ait-Benhaddou, riprendiamo il nostro viaggio verso Zagora e la valle del Draa.
Questa vallata è incredibilmente bella, una lunghissima striscia verde di oasi
circondata dal rosso delle rocce. Ci fermiamo a fotografare da diversi punti
questo incredibile panorama.
È
pomeriggio inoltrato e ci addentriamo nelle Gole del Dades. La strada si
sviluppa di fianco alla vallata verde e rigogliosa e tutto intorno rocce rosse.
valle del Draa |
Arriviamo
in hotel dove ceniamo tutti insieme e poi tutti a dormire!
Il 28
sveglia alle 7, colazione e di nuovo in pullman.
Gole del Todra |
Finito il
giro, ritorniamo in pullman per raggiungere le Gole del Todra, alte 300 metri e attraversate
dall’acqua limpida e fresca di un piccolo fiume.
Toccata e
fuga.
Si
riparte per quella che sarà la nostra ultima destinazione in questo tour…il
Sahara, verso la città di Merzouga.
Il
viaggio in pullman è abbastanza lungo, attraversiamo vallate e pianure immense
e alla fine…ecco le dune!!
Il
pullman si parcheggia di fronte ad una sorta di hotel. Lo attraversiamo e
usciamo dalla parte opposta. Di fronte a noi ci sono dei dromedari che riposano
sulla sabbia e poi solo montagne di sabbia plasmate dal vento che soffia
continuo. Bellissimo.
Lasciati
in pullman i bagagli più ingombranti (meno male che avevamo solo gli zaini), la
carovana parte. Per un’ora, in sella ai dromedari e scortati da un simpatico
cagnolino, ci addentriamo tra le dune mentre il tramonto accende i colori del
deserto.
Arriviamo
all'accampamento dei beduini.
Lasciamo
gli zaini dentro una tenda e saliamo su una duna per ammirare il sole che va a
dormire. E' davvero faticoso camminare sulla sabbia, ma più si sale, più il
panorama toglie il fiato.
E' buio
ed è ora di cena. Tajine e frutta per tutti!
Dopo cena
ci stendiamo a guardare il firmamento. Spettacolare!
Alcune
stelle cadenti illuminano il cielo, quasi si sente il fruscio quando lasciano
la scia…il silenzio è surreale.
Facciamo
una passeggiata, ci allontaniamo un po' dalla tenda, sentiamo solo il rumore
dei nostri passi che affondano nella sabbia fresca. Che pace. Questo momento
vale tutta la vacanza.
È ora di
dormire, ci sono delle tende sistemate per la notte. Ne scegliamo una, siamo
con altre 5 persone. Ognuno ha il suo tappeto e due coperte, la notte nel
deserto è piuttosto fredda.
Verso le
5 ci svegliano!
Raccogliamo
le nostre cose e andiamo verso i dromedari, che ci aspettano per
riaccompagnarci al nostro mondo caotico.
l'alba |
In sella
ai nostri simpatici amici (che abbiamo chiamato Giorgio e Demetrio),
attraversiamo le dune e ci fermiamo per ammirare l’alba. Il sole infuoca il
paesaggio, e crea meravigliosi giochi di luce e ombra. Un vero spettacolo.
In
silenzio procediamo su questa distesa di sabbia, le nostre ombre si allungano e
si accorciano seguendo il profilo del paesaggio.
Dopo
un’ora arriviamo all’hotel, dove l’autista e il pullman ci aspettano.
Salutiamo
i dromedari e i gentili ragazzi che ci hanno accompagnati.
Colazione,
sosta in bagno (che nel deserto era dietro la prima duna…)...e si riparte.
Questa
volta il viaggio sarà decisamente lungo, a parte qualche sosta per mangiare e
fare due passi, la destinazione finale è Marrakech.
Durante
la giornata purtroppo scopriamo che in città c’è stata un’esplosione.
Inizialmente ci parlano di una fuga di gas, ma poi si diffonde la notizia di un
attentato.
Arriviamo
in città intorno alle 20, l’autista ci lascia in piazza. Dobbiamo attraversarla
per andare al nostro Riad.
Vediamo
il Caffè Argana completamente sventrato, alcune transenne chiudono gran parte
della zona davanti al luogo dell’attentato, ci sono poliziotti ovunque. Alcuni
di loro spostano macerie dalla terrazza del locale. La scena fa raggelare. Il
pensiero va subito alle vittime, colpevoli soltanto di aver scelto di riposarsi
un po' sorseggiando un tè. Vengono i brividi, poteva esserci chiunque, poteva
capitare due sere prima alle bancarelle dove mangiavamo insieme ad altre
centinaia di turisti o mentre giravamo dentro al souk che è proprio lì sotto.
In silenzio, ci allontaniamo in fretta dalla piazza, facendoci largo tra la
massa che fotografa la scena.
Le strade
sono stracolme di gente, è tutto più frenetico del solito. Sentiamo alcuni
negozianti che cercano di rassicurare i turisti: “poteva succedere ovunque...il
nostro è un paese tranquillo”, altri continuano la vita di tutti i giorni,
quasi indifferenti, come gli incantatori di serpenti, o le tatuatrici, che, a
poche decine di metri dall'incubo, cercano di attrarre a sé i turisti, come di
routine.
Arriviamo
in hotel con un po’ di fatica, facendoci largo tra la consueta folla,
respirando un'inconsueta, ma ovvia, tensione.
Dopo una
doccia rinfrescante nella tranquillità del Riad, usciamo per cena. Non vogliamo
avvicinarci alla piazza, così mangiamo nel ristorante Chez Brahim 2, più
appartato.
Il
ristorante è carino, mangiamo bene e non spendiamo molto. L’atmosfera è
tranquilla e, potremmo dire, rispettosa, dopo quanto accaduto.
29 – 30
Aprile Marrakech
Questa
giornata la dedicheremo interamente alla visita della città e dei monumenti
principali. Dopo la colazione, salutiamo Hassan e iniziamo a girovagare.
Prima
tappa il Dar Si Said (ingresso 10 DHS), il museo di arte marocchina. E' un
palazzo splendido. Al suo interno è ospitata una mostra di oggetti artigianali.
Il cortile, riccamente decorato, è una piccola oasi di pace.
Usciamo e
ci dirigiamo verso il palazzo Bahia. Spesso veniamo avvicinati da persone che
sembrano volerci aiutare a trovare un determinato posto ma in realtà ci danno
volutamente indicazioni sbagliate, non ne capiamo il motivo, e così diffidiamo
di tutti quelli che iniziano a parlarci.
Il palazzo
è molto grande, visitiamo saloni, giardini, stanze e cortili. È tutto
riccamente decorato, gli stucchi adornano le pareti e i soffitti, ci sono anche
molte decorazioni in legno intarsiato.
Finito il
giro del palazzo, ci addentriamo nelle vie verso le tombe dei Saaditi. Ci
perdiamo nel labirinto di vicoli, ma alla fine riusciamo a ritrovare la strada!
Sono
state scoperte all’inizio del ‘900 poiché il principe ne aveva fatto sigillare
l’ingresso.
Dopo le
tombe rientriamo nella Medina dalla porta più antica di Marrakech, Bab Agnaou.
Torniamo
verso la piazza passando di fianco al bellissimo minareto della Moschea
Koutoubia.
Siamo di
nuovo in piazza Djemaa el-Fna, con la sua terribile ferita a ricordare la
follia umana.
Ci
addentriamo nei Souk e decidiamo di fermarci a pranzare su Rue Sidi El Yamani,
di fianco al Villaflore.
Continuiamo
il nostro giro, acquistiamo qualche souvenir e raggiungiamo la Medersa di Ben Youssef, la
scuola coranica, una costruzione con molte piccole stanze che si affacciano su
un bellissimo cortile centrale, al fondo del quale c’è la sala della preghiera,
riccamente decorata con intagli su pannelli di legno di cedro.
Dopo la Medersa , eccoci al Museo
di Marrakech, da vedere soprattutto per la bellezza del palazzo e delle sue
decorazioni.
Partiamo
il giorno successivo con volo Ryanair da Marrakech a Bergamo. Arriviamo in
orario, ritiriamo la macchina al Park to Fly (36 euro per tutta la settimana) e
torniamo a Torino dove il comitato di accoglienza ci sta aspettando!
Il
Marocco è un paese incredibilmente affascinante.
Ci è
piaciuta l’atmosfera tranquilla e riservata di Fès, ci siamo “persi” nella sua
intricata e incantevole medina.
Marrakech,
più caotica e frizzante, ci ha colpito per la bellezza dei palazzi.
Infine il
deserto, magnifico. Dune a perdita d’occhio, milioni di stelle così vicine che
sembra di poterle toccare, il silenzio nella notte e il risveglio del giorno…il
Sahara è questo e molto di più.
Cris, anche questa volta, il tuo racconto di viaggio mi ha fatto venire la voglia di partire per fare quello stesso itinerario...si sente sempre lo spirito e l'entusiasmo che ci mettete.Andre.
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