Ci sono viaggi, luoghi, che
irrompono nel cuore e nella mente.
Subito. In maniera quasi violenta.
Buona parte dell’Asia rientra,
per noi, in questa categoria.
Altri viaggi lasciano un seme
che lentamente matura, cresce e si trasforma in un ricordo unico. Un’emozione
che viene progressivamente assimilata e metabolizzata, risultando in un mix
quasi malinconico di sensazioni e immagini. Qualcosa che si ha voglia di
provare un’altra volta. Un esempio, per noi, è l’India.
Nel caso del Mesoamerica non c’è
stato amore a prima vista.
E’ stato interessante, abbiamo
ammirato alcune bellezze uniche e vissuto esperienze che ci rimarranno dentro,
ma non abbiamo avvertito quella chimica viscerale che ci pervade quando
respiriamo l’aria di altri luoghi.
Non escludiamo, anzi speriamo,
che Messico e (con maggior probabilità) Guatemala, abbiano lasciato il proprio
seme…e chissà che in futuro non si manifesti la voglia di tornare in questa
parte di mondo.
Ma procediamo con ordine e
iniziamo a raccontare la nostra esperienza di viaggio…
Mesoamerica, quasi per caso
Gennaio. Appena rientrati dalla
Thailandia.
Volete che non inizi già la
ricerca dei voli estivi!?
Ci piacerebbe tornare in
Indonesia: Flores e Komodo. Purtroppo però i prezzi dei voli sono
inaspettatamente alti (se paragonati a quanto spendiamo normalmente per andare
in Asia). Così decidiamo di rimandare l’Indonesia e di cambiare completamente
meta.
La ricerca è breve, l’occhio
cade subito sui voli per il Messico!
Partiamo il pomeriggio del 2
agosto da Torino con volo AirFrance.
Abbiamo 2 scali (Parigi e NY) e
il primo è molto breve, quindi, onde evitare perdite di bagagli (cosa molto
probabile) partiamo con i soli zaini come bagaglio a mano.
Alle 5 del mattino del 3 agosto
atterriamo a Città del Messico.
Inizia il nostro vagabondare!!
3-4 agosto – Città del Messico
Città del Messico è
smisuratamente enorme, ce ne rendiamo conto già dall’aereo. Sorvoliamo le luci
metropolitane per una buona mezzora, prima di atterrare…senza comunque riuscire
a vedere la fine della città!
Cambiati pochi euro, prendiamo
un taxi che ci lascia in hotel, nei pressi dello Zocalo. Comodo ma non
particolarmente carino.
E’ mattino presto, ancora buio,
le strade sono deserte e non trasmettono certo una sensazione di sicurezza. Ci
accomodiamo quindi in terrazza, sul tetto, dove passiamo qualche ora, mentre il
sole sorge e la città inizia a svegliarsi in un’alba piuttosto fredda e umida.
La Cattedrale |
Il nostro giro mattutino parte
dallo Zocalo, l’enorme piazza principale, che sorge sopra i resti dell’antica
capitale azteca Tenochtitlan. La piazza è quasi interamente occupata da alcuni
tendoni e dall’accampamento di alcuni insegnanti che protestano contro il
governo.
La città si presenta con il suo
tipico caos già dal mattino!
Zocalo |
Visitiamo la Cattedrale e il
Templo Mayor. Purtroppo il Palacio National è chiuso e quindi non potremo
vedere i murales di Diego Rivera.
Il Templo Mayor (con il suo
piccolo museo) è un sito interessante, un primo assaggio di storia antica nel
pieno centro cittadino. La posizione è quasi simbolica, un grande scavo accanto
all’imponente cattedrale, al confine con la grande piazza dalla forte
(inevitabile) influenza spagnola. Come a dire: la riscoperta di un’antica e
affascinante cultura, accanto all’imponenza di un colonialismo a cui, in
passato, aveva dovuto soccombere.
Passeggiamo un po’ tra le vie
limitrofe allo Zocalo, senza innamorarcene, fino al primo pomeriggio, quando
decidiamo di sperimentare la metropolitana per andare al Museo di Antropologia.
Particolari del Templo Mayor |
Se per le strade c’è il caos, in
metro c’è da esaurire!
Un affollamento quasi sconvolgente!
Fiumi di gente da e verso i binari. I treni sono sempre, perennemente
stracolmi. A volte si sta fermi alle stazioni diversi minuti. Ad ogni fermata salgono
persone urlanti che vendono qualunque cosa possa venire in mente!
Fateci uscireeeeeee!!!!!
Il Museo di Antropologia si
trova nel bosco di Chapultepec.
Si accede subito al cortile
centrale, dove spicca, imponente, una bellissima fontana ad ombrello.
Nel museo... |
Il museo si compone di oltre 20
sale, inoltre ci sono molte ricostruzioni di templi e tombe all’esterno, nel
giardino circostante.
Ci perdiamo nella meravigliosa collezione
di arte precolombiana delle culture Maya, Azteca, Olmeca, Teotihuacana,
Tolteca, Zapoteca e Mixteca, popoli che occupavano il vastissimo territorio del
Messico. Un tuffo in una cultura che noi conosciamo poco e che troviamo davvero
affascinante.
Nel tardo pomeriggio torniamo in
hotel, distrutti dal fuso orario e dalla stanchezza.
Appena in tempo…intorno alle 18
si scatena il primo diluvio della vacanza!
Il nostro secondo giorno in
Messico è dedicato al sito di Teotihuacan.
Altro viaggio in metropolitana
fino alla stazione nord degli autobus. Dove, dalla sala partenze n. 8, ci sono
pullman ogni mezzora.
Alla stazione dei bus di Città
del Messico (ci capiterà anche anche a Puebla) dobbiamo passare il metal detector
per accedere ai mezzi, passiamo i bagagli nel tunnel come in aeroporto e, dopo
la perquisizione, finalmente saliamo in bus. Quando tutti sono seduti, sale un
addetto della sicurezza con una videocamera. Mentre riprende tutte le persone
al proprio posto, inizia a spiegare che lo fanno “per prevenire gli
omicidi”!!!!
Che bella premessa!!
Partiamo nella speranza che vada
tutto bene…
In un’ora circa, dopo aver
attraversato quartieri all’apparenza poco raccomandabili, arriviamo finalmente
al sito.
E’ domenica e i messicani
possono entrare gratuitamente, quindi c’è moltissima gente.
Non ci scoraggiamo e, guida alla mano, facciamo un bel giro.
Le piramidi del Sole e della Luna |
Non ci scoraggiamo e, guida alla mano, facciamo un bel giro.
Il sito è molto bello e il pezzo
forte è sicuramente la Piramide del Sole. Impieghiamo una buona mezzora per
riuscire a salire, ma ne vale la pena. Da sopra la vista è stupenda.
Camminiamo ancora un po’ e
raggiungiamo la Piramide della Luna, da qui, secondo noi, la vista è ancora più
spettacolare. Si vede tutto il Viale dei Morti con i suoi edifici ai lati, la
grandissima Piramide del Sole e, in lontananza, la Cittadella. WOW!
La piramide della Luna |
Questo è sicuramente il più bel
sito che abbiamo visto in Messico durante il nostro viaggio.
Tornati in città, ci rifugiamo
in hotel in tempo prima del solito temporale tropicale!
5 agosto – Puebla, Messico
Dopo un paio d’ore arriviamo in
questa cittadina in stile coloniale, carina, anche se dal traffico caotico e
l’aria pressoché irrespirabile. Per fortuna c’è lo zocalo, pedonale, dove si
respira e si può passeggiare tranquillamente!
le vie di Puebla |
Cerchiamo subito un hotel,
preferibilmente dalle parti dello zocalo. La ricerca è breve, ci innamoriamo
dell’hotel Colonial!
L’edificio, di epoca coloniale,
molto carino e ben tenuto, si affaccia su una piccola via pedonale del centro.
All’interno sembra di entrare in un’altra epoca. Un tocco di retrò che lo rende
affascinante, un elegante ristorante, alcune antiche vetrinette che espongono
collezioni di oggetti d’arte e l’antico ascensore (di quelli tutti in legno con
ancora la leva per comandarlo) che completa l’incantevole quadretto.
Paghiamo 810 pesos per una
notte, di più rispetto agli altri hotel in cui soggiorneremo nel nostro viaggio,
per i quali il prezzo medio spesso starà tra i 400 e i 700 pesos.
Passiamo la giornata a girovagare per le viuzze e i mercatini. Spesso le vie sembrano quasi tematiche, come, ad esempio, la via dei dolci (dove ci concediamo qualche peccato di gola).
Passiamo la giornata a girovagare per le viuzze e i mercatini. Spesso le vie sembrano quasi tematiche, come, ad esempio, la via dei dolci (dove ci concediamo qualche peccato di gola).
Le casette basse e colorate, con
le antiche vetrine dei tanti negozietti, rendono il centro cittadino delizioso.
Ci sono tantissime chiese e palazzi dalle decorazioni molto curate.
Bellissima la Capilla del
Rosario, completamente ricoperta d’oro, nella chiesa di Santo Domingo.
Capilla del Rosario |
Chile en nogada |
La sera, dopo una cena tipica,
facciamo una bellissima passeggiata tra le piccole case colorate delle vie
centrali, ancora più affascinanti alla luce fioca dei lampioni.
6-8 agosto – Oaxaca, Messico
Dopo la breve tappa a Puebla, ci
spostiamo a Oaxaca.
Abbiamo prenotato un hotel
centrale tramite booking…e, una volta arrivati, il prezzo della camera non
corrisponde all’importo in pesos indicato al momento della prenotazione!!!
Dopo una lunga discussione, ci fanno
il conto quasi giusto…probabilmente, pensiamo, fa fede l’importo in dollari che
indica booking e non quello in pesos (chissà perché visto che la moneta
ufficiale è il peso)…e quindi gli hotel, nel cambio, tendono a fregare sempre
qualcosa.
le vie di Oaxaca |
Anche Oaxaca è una città coloniale,
casette basse e tante chiese, ma come
tutte le città messicane, è molto trafficata e inquinata!
Fortunatamente ci sono alcune
vie pedonali, molto graziose, e lo zocalo in cui si riesce a respirare!
Girovaghiamo così per le vie
della città, visitiamo alcune chiese e il mercato.
Chile Rejeno |
A Oaxaca gustiamo le due
migliori cene messicane della vacanza!
Ottimo il Chile rejeno a La Olla
(peperone ripieno di carne e verdure) e fajitas spettacolari in un ristorantino
in Parque Labastida (è quello nella casetta rossa con porte blu) che non si
trova su nessuna guida.
A Oaxaca decidiamo di fare due
escursioni, una, organizzata tramite un’agenzia, a Hierve El Agua, l’altra in
autonomia a Monte Alban.
L’escursione a Hierve el Agua
parte in ritardo di quasi un’ora…abbastanza normale da queste parti…e, a conferma
che il buongiorno si vede dal mattino, dobbiamo dire che il tour non ci ha
entusiasmati.
Hierve el Agua |
Prima tappa in un paesino a vedere l’albero del tule, che
si dice abbia più di 2000 anni. Un grosso albero, dal tronco contorto, che,
visto da determinati punti, sembra quasi essere scolpito a creare profili di
animali.
Subito dopo ci fermiamo al sito
di Mitla, di origine zapoteca e mixteca. Un paio di edifici, ben conservati, sono
decorati con bassorilievi geometrici.
Dopo Mitla, andiamo a Hierve el
Agua. A quasi due ore da Oaxaca si trovano queste “cascate di pietra”
circondate da colline verdi. È un posto affascinante.
Peccato poterci stare solo
un’oretta!
Ci sarebbero molti sentieri da
percorrere e si potrebbero ammirare le cascate da diversi punti. Purtroppo noi
non abbiamo molto tempo e così riusciamo a goderci il panorama solo da due view
point.
In cima ci sono alcune vasche naturali, dove è possibile fare un bagno rinfrescante, ma il tempo scorre troppo in fretta e così rieccoci sul minivan.
In cima ci sono alcune vasche naturali, dove è possibile fare un bagno rinfrescante, ma il tempo scorre troppo in fretta e così rieccoci sul minivan.
Si parte per il pranzo, non incluso
nel costo, così come tutti gli ingressi nei vari siti.
L’autista fa una lunga
deviazione per portarci in un ristorante (spudoratamente turistico) che offre
solo l’all you can eat a prezzo fisso. Molta scelta, ma scarsa qualità, per lo
meno secondo noi.
Dopo pranzo si va a visitare una
fabbrica di mezcal, liquore tipico e, infine un produttore di tessuti e
tappeti. In entrambi i casi ci fanno una breve dimostrazione dei processi di
lavorazione, ma la maggior parte del tempo è impiegata a cercare di venderci
qualcosa (come spesso accade con i giri turistici organizzati).
Peccato aver “sprecato” molto
tempo tra tappe poco interessanti e pranzo, sacrificando quindi il vero motivo
della nostra escursione, le cascate.
Il giorno dopo, per fortuna in
modo autonomo, andiamo a visitare Monte Alban.
Sullo Zocalo, esattamente di
fronte alla cattedrale, c’è un’agenzia (insegna “TOUR” in verde) che organizza
dei minivan che fanno avanti e indietro dal sito, il trasporto costa 50 pesos a
testa, molto meno rispetto ai pacchetti organizzati.
Partiamo alle 9,30 dallo zocalo,
in mezzora arriviamo a Monte Alban, sito archeologico di epoca zapoteca.
Juego della pelota |
L’impatto visivo è splendido. La
piazza principale è enorme, con alcuni templi nel mezzo e altri che la
circondano.
Saliamo sui templi principali e
dall’alto facciamo foto agli altri edifici immersi nel verde dei prati.
Ammiriamo i bassorilievi le
sculture che sono state rinvenute nel sito e facciamo un bel giro nel piccolo, ma
interessante museo.
È un bel sito, non affollato, che
si può girare in autonomia.
Alle 13.30 abbiamo il bus di
rientro a Oaxaca. Qui passiamo l’ultimo pomeriggio girovagando per le vie
pedonali.
Alle 20 abbiamo il bus notturno,
ADOgl, per San Cristobal de las Casas.
9-10 agosto – San Cristobal de las Casas,
Messico
Il viaggio è piuttosto lungo,
circa 12 ore. La ADO ha due servizi “lusso”, ADO gl e ADO platinum. Noi abbiamo
provato solo ADO gl, i sedili sono spaziosi e comodi, unica pecca: manca il
poggiapiedi. Per il resto è tutto
perfetto.
Arriviamo a San Cristobal alle 7
del mattino. Ci facciamo portare da un taxi nella zona centrale (taxi evitabilissimo,
il centro è abbastanza vicino alla stazione dei bus) e ci incamminiamo alla
ricerca di un hotel.
Lo troviamo dopo appena 10
minuti, la posada Baron de las Casas, 400 pesos a notte!
Andiamo subito in camera e dopo
una bella doccia usciamo, abbastanza riposati, a fare colazione.
Ci imbattiamo in un’agenzia che
organizza tour della zona, noi vogliamo andare a visitare i paesini di
Zinacantan e San Juan de Chamula. Decidiamo di partire subito per questa
escursione di mezza giornata!
A Zinacantan celebrano la festa
di San Lorenzo (10 agosto). Tutti gli abitanti sono vestiti con i tipici abiti
viola, vediamo una processione e passeggiamo nella piazza principale in festa.
La guida ci porta a vedere un
negozio di tessuti e qui ci offrono delle tortillas con fagioli bianchi
squisiti!
Entriamo nella chiesa di San
Juan Baptista.
Questo è un luogo davvero
strano, completamente diverso da quello che ci si aspetta.
Non ci sono panche e il
pavimento è completamente ricoperto da aghi di pino. Lungo le pareti si
succedono statue di santi, mentre a terra si inginocchiano persone che pregano per
chiedere grazie o guarigioni, accendendo candele e bevendo posh (una bevanda
alcolica locale) o coca cola (è credenza comune che il male possa essere
espulso…ruttando).
La guida ci spiega che le usanze
maya si sono intrecciate con il cattolicesimo portato qui dagli spagnoli.
Così troviamo le statue di santi
che conosciamo, ma di fronte ci sono sciamani che pregano, magari facendo dei
sacrifici a discapito di malcapitate galline.
Che posto strano!
Torniamo a San Cristobal e
corriamo a ripararci in hotel.
Poco dopo, muniti di poncho,
reperto delle cascate del Niagara, usciamo sotto la pioggia.
Giriamo un po’ per le viuzze della città, tra le basse case colorate. Visitiamo le chiese e andiamo al mercato.
Giriamo un po’ per le viuzze della città, tra le basse case colorate. Visitiamo le chiese e andiamo al mercato.
Per cena, visto che continua a
piovere, non abbiamo voglia di camminare, quindi andiamo al ristorante
argentino di fronte all’hotel.
Buonissimo!
Il giorno successivo andiamo in escursione
al Canon del Sumidero.
Il canyon si trova vicino alla
città di Tuxtla Gutierrez, ci vogliono un paio d’ore per arrivare.
Il Canon dalla barca |
Il fiume Grijalva attraversa
questa fenditura della crosta terrestre, si naviga su una lancia per circa un
paio d’ore e si arriva alla diga Chicoasen. Il panorama è spettacolare, le
pareti del canyon, in alcuni punti, sono altissime. Cerchiamo di catturare la
bellezza di questo posto.
Cascata Albero di Natale |
Coccodrilli |
C’è però una nota negativa…sull’acqua galleggia tantissima immondizia, un vero peccato visto che basterebbe tirare delle reti e raccoglierla.
Durante il nostro percorso
vediamo scimmie, coccodrilli, diverse specie di uccelli…splendido!
Arrivati al fondo, dove c’è la diga,
non vogliamo crederci…ci fermiamo di fianco ad alcune barchette, trasformate in
negozi galleggianti di snack e bevande!
Una cosa è certa, in Messico non
si rischia di soffrire la fame o la sete: ovunque troverete qualcuno che vende
qualcosa!
11-12 agosto – Panajachel, Lago Atitlan
– Guatemala
Alle 6.30 siamo fuori
dall’hotel, dovrebbe arrivare il minivan che ci porterà in Guatemala…aspettiamo
mezzora prima che qualcuno arrivi…non ci preoccupiamo…ormai conosciamo la puntualità.
Alle 7 finalmente si parte.
Stupidamente ci siamo portati
dei biscotti per la colazione, in realtà verso le 9 ci fermiamo per un’ora in
un ristorante. Dobbiamo far passare un po’ di tempo poiché il minivan
guatemalteco, che ci preleverà oltre il confine, non arriva prima di altre 2-3 ore!
E partire un po’ dopo?! Vabbè.
Facciamo ancora un’oretta di bus
ed eccoci alla frontiera. Timbro di uscita messicano (si pagano 300 pesos per
l’uscita se si è rimasti in Messico almeno 7 giorni), timbro di entrata
guatemalteco!
Saliamo sul minivan per
Panajachel.
Ci sono altri ragazzi italiani,
che iniziano a raccontarci le loro disavventure. È da due giorni che stanno
provando ad entrare in Guatemala. Non ci sono ancora riusciti a causa di
proteste di minatori che hanno bloccato la frontiera. Quando i bus dei turisti
provano a passare vengono bloccati, bruciati i bagagli e rimandati indietro!
Pensare che noi avevamo guardato
il sito del Ministero degli Esteri il giorno prima, sito, a questo punto,
praticamente inutile, visto che crea allarmismi infondati e non segnala le
reali situazioni di emergenza!
Inoltre i ragazzi italiani ci
raccontano di aver inutilmente chiamato il numero delle emergenze
dell’Ambasciata italiana e nessuno ha mai risposto!
Complimenti, anche dall’estero
si può apprezzare l’efficienza del nostro paese.
Fortunatamente i blocchi sono
stati rimossi, non ci sono più le proteste, è rimasto “solo” l’esercito a mitra
spianati a controllare la zona!
Dopo 4 ore di strada su un minivan
guidato da un pazzo, arriviamo a Panajachel.
Cerchiamo un hotel, la scelta
cade sulla posada de los volcanos.
Panajachel è uno dei 13 paesini
che si affacciano su questo lago di origine vulcanica, nato in una caldera formatasi
migliaia di anni fa, circondato da 3 magnifici vulcani: San Pedro, Toliman e
Atitlan.
Passiamo i due giorni sul lago a girare tra i paesini, spostandoci con le lance pubbliche.
panorama da Panachajel |
Passiamo i due giorni sul lago a girare tra i paesini, spostandoci con le lance pubbliche.
San Pedro |
San Marcos |
Molto carini San Pedro e San
Marcos.
San Pedro è il paesino preferito
dagli stranieri che si sono trasferiti qui, viuzze piccolissime e tante piccole
guesthouse, ristoranti e locali.
San Marcos invece è un po’ più
spartano, è tutto immerso nella foresta. Hotel e abitazioni sono in perfetta
sintonia con l’ambiente circostante, davvero un posto tranquillo e carino.
Santiago è il paese più grande,
non è particolarmente bello, ma qui le tradizioni maya si mischiano con la
religione cattolica. Entriamo nella chiesa principale, ricorda vagamente quella
di San Juan Chamula.
Qui ci accordiamo con una guida per farci
spiegare le usanze maya e farci accompagnare a vedere il santo che protegge la
città: Maximon.
Maximon |
È una statua che viene spostata
ogni 3 mesi e viene ospitata nelle case private, quindi senza una guida è
impossibile arrivarci.
La statua è di legno ed è
completamente vestita con dei foulard colorati, ha gli stivali ed un cappello
da cow-boy, ha un sigaro in bocca.
Ai lati ci sono altre statue di
santi, la stanza è decorata con tessuti e animali imbalsamati appesi al
soffitto. Un posto davvero bizzarro. Lasciamo un’offerta a Maximon e
ringraziamo la guida.
Nel pomeriggio, mentre torniamo
a Panajachel in barca, si abbatte un violento temporale. Siamo costretti a
rimanere “fermi” (sembra di stare sulle giostre) a pochi metri dalla riva! Un
vero diluvio universale! Le strade sembrano dei fiumi in piena, dai tombini vicino
a riva escono delle cascate di acqua che si riversano nel lago. Dopo un’oretta
il temporale passa e la situazione torna alla normalità.
Trascorriamo le serate a Panajachel,
tra i vari ristoranti e locali che ci sono nella via principale.
13-14 agosto – Antigua, Guatemala
Partiamo il mattino del 13
agosto da Panajachel e, in minivan, arriviamo ad Antigua nel primo pomeriggio. Troviamo
subito un hotel vicino al Parque Central e, lasciati gli zaini, usciamo alla
scoperta di questa città.
Antigua fu fondata dagli spagnoli nel 1543, era la capitale di tutta l’America centrale. Nel 1773 la città venne distrutta da ripetuti terremoti e la capitale fu così spostata a Città del Guatemala.
Antigua fu fondata dagli spagnoli nel 1543, era la capitale di tutta l’America centrale. Nel 1773 la città venne distrutta da ripetuti terremoti e la capitale fu così spostata a Città del Guatemala.
Ci sono tre vulcani che fanno da
sfondo ad Antigua, il vulcano Agua, visibile da qualsiasi punto della città, e
i vulcani Fuego e Acatenango. Il vulcano Fuego è ancora attivo ed è possibile
vedere emissioni di fumo dalla sua sommità.
Le vie di Antigua |
Oggi la città è stata in parte
recuperata ed è patrimonio dell’Unesco. Si può passeggiare tra le piccole
casette colorate, ordinate in una scacchiera di piccole vie molto
caratteristiche. Si possono visitare le numerose rovine delle chiese barocche e
si può gustare dell’ottimo cioccolato.
Entriamo a visitare molte
cattedrali e chiese, alcune hanno ancora
la facciata e il tetto, altre invece sono completamente distrutte, altre ancora
hanno solo la facciata intatta.
È una città meravigliosa,
dall’atmosfera carica di storia, che si può respirare ovunque per le vie, a
tratti fascinosamente decadenti.
Ottimo anche il cibo (oltre al
cioccolato)! Per la cena vogliamo segnalare “la Fonda de la Calle Real”, un ristorante caratteristico, che si trova sulla via dell’arco molto vicino
al Parque Central. Abbiamo mangiato una grigliata di carne ottima!
Il mattino del 14 usciamo presto
per sfruttare al massimo il poco tempo a nostra disposizione. Dopo una fugace
colazione in un bar sotto i portici della piazza centrale, iniziamo il nostro
giro.
E’ una splendida giornata di
sole e riusciamo a scorgere tutte e tre le cime dei vulcani!
Rovine |
Rovine nel monastero |
Tra le rovine il tempo sembra
fermo ai secoli scorsi, ma in realtà scorre veloce e purtroppo arriva
mezzogiorno…è quasi ora di lasciare questa meravigliosa città, di gran lunga la
più bella di tutto il nostro viaggio.
Rovine |
Rovine della Cattedrale |
Alle 13 passa un minivan che ci
accompagnerà in aeroporto a Città del Guatemala.
Appena arrivati in Guatemala, a
Panajachel, dopo le 4 interminabili ore sul minivan che ci aveva prelevato alla
frontiera, abbiamo deciso di non ripetere l’esperienza per il lungo spostamento
che avremmo dovuto affrontare verso Tikal. Avevamo quindi acquistato il volo
Guatemala City – Flores, per evitare oltre 10 ore di bus.
Volo acquistato con la compagnia
TAG e pagato, in agenzia, 160 dollari a
testa.
L’aeroporto di Città del
Guatemala ha un terminal con i voli internazionali e un'altra parte dove si
accede direttamente agli hangar delle compagnie aeree minori.
La TAG è una piccola compagnia
che effettua voli interni e voli privati. I velivoli sono piccoli, quello che
prendiamo noi è un Embraer 110, uno dei più grandi che hanno!
Fatto il check-in, ci
accomodiamo alla saletta degli imbarchi. Poi la hostess ci accompagna
attraverso l’hangar fino al nostro piccolo aereo. Ci sediamo in prima fila, la
cabina di pilotaggio è divisa da una tendina. Riusciamo anche a vedere gli
strumenti da una fessura. Su ogni sedile c’è una scatolina con dentro degli
snack, una bibita e i tappi per le orecchie! Sarà un viaggio tranquillo, ma
rumoroso!
Il volo è andato molto bene, ma
non possiamo nascondere la strizza che ci ha accompagnato per tutti e 50 i
minuti, perché ogni folata di vento su quel trabiccolo si sente…caspita se si
sente!
Dobbiamo dire però che abbiamo
visto dei panorami splendidi.
Al piccolo aeroporto di Flores
recuperiamo gli zaini e prendiamo un taxi per l’hotel Casa Amelia, prenotato
qualche giorno prima su booking.
15 agosto – Tikal, Guatemala
Alle 5 del mattino siamo pronti,
il minivan che ci accompagnerà a Tikal arriva puntuale (WOW, è la prima volta
in questo viaggio!).
Arriviamo all’ingresso del parco
poco dopo le 6. Biglietti e via, altri 17 km all’interno del sito.
Il Tikal National Park è un
parco molto vasto che si trova nella foresta pluviale del dipartimento di El
Peten. È patrimonio culturale e naturale dell’UNESCO dal 1979.
Grand Plaza - Tempio della Regina |
Questo sito maya venne scoperto
solo nell’800, quando il governo inviò una spedizione per scoprire cos’era nascosto
sotto la fitta giungla.
Oggi si possono ammirare molti
templi, ma altri sono ancora coperti da terra e vegetazione!
Alle 6.30 inizia la nostra visita
all’interno della zona centrale del sito, l’area è talmente grande che si
potrebbe camminare per giorni, ma noi ci accontentiamo del giro classico!
Tucano |
Siamo noi due, un gruppo di
ragazzi americani e la nostra guida, Luis.
Cominciamo la nostra passeggiata
nella giungla rigogliosa. Infatti, i sentieri che portano ai templi sono
completamente immersi nella foresta pluviale che ricopre la regione.
Siamo fortunati, al primo
complesso vediamo il primo tucano!
Inizia a piovere, così tiriamo
fuori i poncho e proseguiamo la camminata.
Arriviamo al maestoso tempio IV.
È il più alto di Tikal e di tutta la regione maya, ben 64 metri!
Del tempio si vede la punta, la
foresta ha continuato a crescere lungo le scalinate e le pareti.
panorama dal Tempio IV |
Da un lato parte una scala di
legno che porta fino alla cima. Da qui si può ammirare uno spettacolo
incredibile: la giungla dall’alto e, in mezzo, le cime di altri templi. Ha appena
finito di piovere e la nebbiolina di umidità rende lo spettacolo ancora più
emozionante.
zainetto nel Mundo Perdido : ) |
Scendiamo dal tempio e ci
incamminiamo verso il Mundo Perdido. Questo complesso cerimoniale è molto vasto
e comprende 38 edifici. Ne vediamo solo alcuni, tra cui la grande piramide che
è ancora, in parte, ricoperta dalla vegetazione.
Continuiamo la nostra camminata nella giungla e arriviamo alla Grand Plaza.
Continuiamo la nostra camminata nella giungla e arriviamo alla Grand Plaza.
I templi I (45 mt di altezza) e
II (38 mt) sono gli edifici principali. Tutto attorno altri edifici che
componevano le acropoli.
Grand Plaza - Tempio del Giaguaro |
Il tempio I, anche chiamato
Tempio del Gran Giaguaro, era il tempio del Re di Tikal, mentre il tempio II
era della Regina.
È incredibile come siano stati
costruiti. Il tempio I è posizionato in modo che all’alba la sua ombra ricopra
completamente il tempio II, come se il re volesse proteggere la regina. Invece
al tramonto l’ombra del tempio II arriva alla base del tempio I, come per dire
che la regina voglia ringraziare il re.
Questi templi sono stati
costruiti nel 700 a.C. ed è pazzesco pensare alle conoscenze ingegneristiche di
questa popolazione.
Nel tempio del Gran Giaguaro è
stata ritrovata la tomba del re. All’interno gli archeologi hanno trovato resti
di giaguaro, giada, perle e molto altro.
salto nel Mundo Perdido |
Passeggiamo nell’acropoli e
facciamo foto della Grand Plaza da diversi punti, vediamo bassorilievi ancora
ben conservati, altari e altri edifici.
È un posto davvero magico!
Arriviamo al tempio V (alto 57
metri), un tempio impressionante per la sua altezza e grandezza, e, mentre
usciamo da questa area, vediamo persone lavorare in alcuni punti. Stanno
scoprendo altri edifici coperti dalla vegetazione.
Grazie alla nostra guida abbiamo
imparato un sacco di cose e ascoltato storie straordinarie.
Una curiosità: se si battono le mani
alla base di un tempio, davanti alla porta, si sente un suono di ritorno uguale
al verso dell’uccello quetzal, venerato dai maya e aztechi e oggi simbolo del
Guatemala. Come abbiano fatto i Maya a studiare ed ottenere questo effetto
acustico è un vero mistero.
Finito il giro, torniamo al
punto di partenza.
Aspettiamo uno dei minivan che
partono per Flores e rientriamo in città.
Qui ci godiamo un bel tramonto
sul lago.
16-17 agosto – Palenque, Messico
Anche oggi dobbiamo alzarci prestissimo. Alle 5
siamo pronti, fuori c’è un vero diluvio. Aspettiamo mezzora (consueto
ritardino…)e finalmente arriva il pullman che ci porterà al confine con il
Messico.
Ci sistemiamo nello scassone e
partiamo.
All’inizio tutto fila liscio. Ci
fermiamo dopo un paio d’ore per fare una sosta, ripartiamo dopo una mezzora ed
inizia l’ultimo tratto di strada sterrata. Ancora due ore per arrivare sul
fiume Usumacinta.
Due ore…ci piacerebbe!!
Una mezzora dopo essere ripartiti
dalla sosta, si piega un semiasse posteriore del pullman! L’autista scende a
controllare, il bus non può andare avanti così.
Scendiamo per strada. Dai campi
si avvicinano dei contadini, alcuni con il machete in mano…beh, di sicuro non
succederà nulla, ma qualche piccolo timore c’è!
Ogni tanto passa una macchina e
alza un bel polverone…nel frattempo l’autista ha già chiamato il meccanico
della città dove ci siamo fermati.
Nell’attesa si fermano altre
persone e in qualche modo riescono a raddrizzare la ruota!
Arriva anche il meccanico.
Sembra che ci abbiano messo una pezza…si può ripartire.
Il meccanico, per sicurezza,
viene con noi fino al confine!
Finalmente arriviamo al fiume,
timbro di uscita dal Guatemala (si pagano 80 quetzales a persona) e ci
imbarchiamo su una lancia che ci accompagna sulla sponda messicana.
Una ventina di minuti di navigazione sul fiume su una lancia
stracarica di persone e bagagli!
Arriviamo sulla sponda
messicana.
Dei taxi ci accompagnano prima
all’ufficio di immigrazione e poi a prendere i minivan che ci porteranno a
Palenque, dove arriviamo, un po’ stanchi, nel pomeriggio.
Decidiamo di comprare i
biglietti dell’ADO per la sera successiva per Merida e poi cerchiamo una
sistemazione in città. Ci fermiamo in un hotel non troppo distante dalla
stazione dei bus ADO, in una traversa della via principale.
Palenque è una città bruttina…ma
lo sapevamo già. Qui ci si ferma solo per il sito archeologico e molti evitano
addirittura il centro abitato, per stare in un’area turistica sulla strada per
il sito.
Dopo esserci rinfrescati usciamo
per portare il bucato in lavanderia e facciamo una passeggiata.
Scopriamo che i collettivi per
il sito partono esattamente di fronte al nostro hotel, comodo per andarci il
giorno dopo!
Ceniamo abbastanza presto,
appena in tempo per evitare un incredibile temporale!
Cascate nel sito di Palenque |
Il giorno successivo, verso le
9, preparati gli zaini, lasciamo la camera e prendiamo un collettivo per il
sito di Palenque.
Arrivati al parcheggio, il
minivan ci lascia alla biglietteria, paghiamo gli ingressi, superiamo le decine
di bancarelle ed entriamo nel sito, ordinato e ben tenuto, molto più piccolo
rispetto a Tikal.
Tempio delle Iscrizioni |
Iniziamo il nostro giro dal
bellissimo Tempio delle Iscrizioni, risalente al 675, è il monumento funerario
di re Pakal il Grande. Purtroppo non è possibile visitarlo ed è un vero peccato
perché all’interno è custodito uno dei più grandi bassorilievi maya.
Continuiamo la nostra visita e
saliamo sul Palacio, l’edificio residenziale del re, dove è possibile vedere
alcuni bassorilievi. Al suo interno c’è anche una torre, alcuni cortili e ciò
che rimane di alcune stanze.
Gruppo delle croci |
Ci incamminiamo fino al gruppo
delle croci, dove ci sono tre templi: il tempio della croce, del sole e della
croce fogliata.
Giriamo un po’ sotto il sole, è sicuramente
un bel sito…ma nulla a che vedere con il fascino e lo splendore di Tikal.
Torniamo in paese con il solito
collettivo e andiamo a mangiare tacos sulla via principale.
Passiamo la giornata
passeggiando qua e là e riposandoci un po’ nel salottino dell’hotel.
Dopo cena ci incamminiamo verso
la stazione dei bus.
Alle 23 si parte per Merida.
18 agosto – Merida e Chichenitza, Messico
Arriviamo a Merida intorno alle
7 del mattino, nonostante la nottata sul bus siamo abbastanza riposati. Troviamo
subito un hotel per la notte e cerchiamo di capire come andare a Chichen Itza
senza tour organizzato.
Da Merida l’unica soluzione è
andare alla stazione dei bus e prendere un bus ADO (o se va male Oriente). Se
si trova il bus diretto della ADO in un’ora e mezza si arriva al sito, se invece
si prende il bus di seconda classe (Oriente) ci vogliono un paio d’ore perché
fa parecchie fermate.
Andata con il pullmino ADO, ritorno con Oriente…così
sperimentiamo tutto!
Arriviamo a Chichen Itza verso
le 11.
Paghiamo gli ingressi, parecchio cari rispetto a tutti gli altri siti visitati, ed entriamo.
Paghiamo gli ingressi, parecchio cari rispetto a tutti gli altri siti visitati, ed entriamo.
All’interno del sito sembra di
stare in un mercato, è impressionante il numero di bancarelle e venditori che
sono sparsi ovunque. È davvero fastidioso dover continuare a dire “No, gracias”
a tutti!
La visita inizia dal Tempio di
Kukulkan, conosciuto come El Castillo, costruito tra l’XI e il XIII secolo. Si
tratta della piramide maya per eccellenza, a gradoni, che è arrivata a noi
quasi intatta.
El Castillo |
Molto bello anche il campo del
gioco della pelota. È il più grande e meglio conservato di tutto il
centroamerica, sulle pareti sono rappresentati scene di gioco.
Continuiamo il nostro giro, il caldo è davvero soffocante, il sole picchia forte e l’umidità altissima. Arriviamo fino al Cenote e poi il Tempio dei Guerrieri e la Sala delle Mille Colonne.
È un bel sito, ma ben lontano dal fascino di Tikal.
Peccato il numero esagerato di
turisti e venditori insistenti.
Finita la nostra visita,
prendiamo il pullman della Oriente per Merida. Il pullman è quello pubblico che
si ferma in ogni paese che attraversa, è strapieno e così facciamo tutto il
viaggio in piedi, schiacciati come sardine!
Due ore da incubo, allietate
però da una lunga chiacchierata con uno studente messicano che vorrebbe venire
a studiare in Europa.
Passiamo la serata a Merida.
19-22 agosto – Tulum, Messico
Lasciamo Merida intorno alle 10.
Il viaggio per Tulum è di circa
4 ore, che passano velocemente tra le chiacchiere con due ragazzi fiorentini
conosciuti sul bus, Davide e Pamela.
Dobbiamo ancora decidere in che
zona cercare l’hotel: nel paese o sulla spiaggia (a qualche Km di distanza dal
centro abitato, con pochi servizi nelle vicinanze…e con prezzi nettamente più
alti)?
Beh, ci basta passare col bus
per le vie centrali di Tulum per decidere al volo: spiaggia tutta la vita!
Il paese non è molto attraente,
quindi prendiamo un taxi e ci facciamo
portare sulla costa.
E’ un susseguirsi di
resort…speriamo di trovare qualcosa di accessibile!
Il primo a cui chiediamo vuole
“solo” 190 dollari a notte!!
Proseguiamo lungo la strada e le
strutture si fanno sempre più semplici. Ci fermiamo al “Dos Ceibas” (dove hanno
prenotato i due ragazzi di Firenze).
Ci piace e non costa troppo!
Salutiamo il tassista e prendiamo il bungalow più vicino alla spiaggia per 110
dollari!
La posada è gestita da un
ragazzo italiano (Luca), è molto carina ed è una struttura ecosostenibile. I
pannelli solari produco l’energia necessaria, mentre in bagno vengono forniti saponi ecologici. La
camera è molto spaziosa e colorata. Unico difetto, l’acqua un po’ salmastra…ma
tutto sommato non è un grosso problema.
La spiaggia è molto bella,
lunghissima, bianca.
La spiaggia di Tulum |
Passiamo qui tre giorni di
relax, sole e mare. Oramai è quasi la fine della stagione e non ci sono molte
persone. Dos Ceibas ci regala delle giornate davvero tranquille.
Facciamo delle lunghe passeggiate
sulla spiaggia.
Fortuna vuole che durante queste sere ci sia la luna piena, che ci regala un’atmosfera incantevole per le passeggiate serali sulla soffice sabbia.
Fortuna vuole che durante queste sere ci sia la luna piena, che ci regala un’atmosfera incantevole per le passeggiate serali sulla soffice sabbia.
E’ anche il periodo in cui le
tartarughe vengono a deporre…beh, la fortuna è veramente dalla nostra parte! La
prima sera vediamo una tartaruga uscire dall’acqua e andare a deporre sulla
spiaggia a poca distanza dal nostro hotel! Che spettacolo! Abbiamo già avuto
questa fortuna in Malesia, ma in un parco protetto, in cui eravamo andati
appositamente per questo motivo. Qui invece è tutto più “casuale” e l’emozione
che proviamo è un’altra!
L’ultima sera, per chiudere in
bellezza, sempre vicino alla posada, vediamo decine di tartarughini uscire dal
nido e dirigersi di corsa verso il mare. Sempre in Malesia avevamo visto
liberare i piccoli, qui invece avviene tutto in modo naturale! Siamo quasi
commossi!
Che fortuna pazzesca, per non
dire altro…
Un giorno decidiamo di
noleggiare un’auto, insieme a Pamela e Davide, per andare a fare un giro nei
dintorni.
Gran Cenote |
Facciamo colazione in paese e
poi partiamo per il nostro giro.
Prima tappa al Gran Cenote, che
si trova a 3 km da Tulum. I cenote sono delle grotte, sembrano quasi dei
“buchi” del terreno e al loro interno c’è, di solito, acqua dolce. È possibile
fare il bagno nell’acqua fresca e limpida.
Il gran cenote è bellissimo,
l’acqua è incredibilmente pulita…e molto fresca.
Possiamo nuotare tra le piccole
tartarughe, ci addentriamo nelle grotte e rimaniamo incantanti dallo splendido
spettacolo che ci offre questo luogo. Imperdibile.
Ci fermiamo qui un paio d’ore.
Ripartiamo e prendiamo la strada
che va verso Playa del Carmen.
Ci fermiamo ad Akumal. La
spiaggia è grande, una bella baia, peccato solo il sovraffollamento!!
Questa spiaggia è famosa come la
baia delle tartarughe, infatti è molto facile vederne. Basta avere una maschera
e andare un po’ distanti dalla riva.
Non ci entusiasma. Troppa gente,
troppo organizzata, troppe barche. I centri diving cercano di obbligare ad
andare con loro o ad affittare l’attrezzatura, per vedere le tartarughe a pochi
metri dalla spiaggia. Non ci pensiamo neanche…e ci inoltriamo in acqua per i
fatti nostri. Le tartarughe, ovviamente, sono splendide (noi le adoriamo), ma
il contesto rovina tutto.
Verso le 15 lasciamo Akumal per
andare al sito archeologico di Tulum.
Il sito maya di Tulum è molto
particolare, non tanto per la bellezza degli edifici, quanto per lo scenario
magnifico in cui si trova.
L’edificio più importante è “El
Castillo” che si trova su un promontorio a picco sul mare.
Sito di Tulum |
La sabbia bianca e il colore
turchese del mare rendono il sito estremamente affascinante. Scattiamo
parecchie foto, qui è troppo bello!
Arriva in fretta l’ora di
andare, il sito purtroppo chiude alle 17.30, un vero peccato perché sarebbe
bello poter restare fino al tramonto.
Torniamo in città, lasciamo la
macchina e ci facciamo riaccompagnare in hotel.
Finiscono così i nostri giorni a
Tulum.
23-26 agosto – Isla Mujeres, Messico
Trascorriamo l’ultima mattina in
spiaggia a Tulum e alle 15 prendiamo il pullman ADO per Cancun. In un paio d’ore
arriviamo alla stazione dei bus e da qui, con Pamela e Davide, prendiamo un
taxi per il porto.
Il tragitto non è lungo. Il taxi
ci lascia all’ingresso, dove acquistiamo subito i biglietti per il traghetto
che porta a Isla Mujeres.
Cancun sembra un altro mondo
rispetto a Tulum. Addio tranquillità, addio natura, benvenuti tra grattacieli e
traffico.
L’attraversata dura meno di
mezzora.
Alcuni ragazzi italiani
incontrati in Guatemala ci avevano detto che Isla Mujeres non era turistica
come Cozumel (che abbiamo accuratamente evitato). “Isla Mujeres è
più…selvaggia!”, queste sono state le parole pronunciate, con aria
malinconico-sognante, da una sedicente esperta viaggiatrice.
Ci aveva assalito subito qualche
dubbio…può esistere qualcosa di “selvaggio” di fronte a Cancun, a poca distanza
da Cozumel?
La risposta, successivamente
confermata anche dal luogo, è ovvia: NO!
Isla Mujeres è, ovviamente,
molto molto turistica, ma non ci interessa.
Noi siamo qui per un’unica
ragione, sperare in una giornata buona (tra le 3 che passeremo qui) per andare
in escursione in mare aperto, a nuotare con gli squali balena!
L’hotel (Plaza Almendros),
prenotato il giorno prima tramite Booking, è sulla via centrale, a poca distanza
dalla spiaggia principale (e più bella) dell’isola.
La prima sera ci informiamo per
gli squali balena e prenotiamo subito per il giorno dopo. Le previsioni sono
buone, si dovrebbe riuscire ad andare!
Partenza al mattino intorno alle
9, dopo la colazione (inclusa) in un ristorante vicino al molo.
Un paio d’ore di movimentata
navigazione in mare aperto e ci siamo.
Qui gli squali balena, da maggio
a settembre, vengono a fare rifornimento di plancton. In alcuni giorni ce ne
sono centinaia. A fine agosto normalmente sono di meno, nell’ordine di qualche
decina.
Ci sono decine di barche ondeggianti
che si muovono lentamente alla ricerca dei giganteschi animali, su ogni barca
una decina di persone. Ci viene un rimorso…così tante persone chissà che
fastidio daranno a questi poveri animali!
Per fortuna non permettono ai turisti di tuffarsi tutti insieme.
Per fortuna non permettono ai turisti di tuffarsi tutti insieme.
Le barche si dividono in
gruppetti, ciascuno al seguito di 1 o 2 esemplari. Si entra in acqua a coppie,
accompagnati dalla guida. Vietato toccare, vietato disturbare. Bene! (anche se
ovviamente qualche cretino non manca mai…).
Ci buttiamo 2 volte in acqua, e
abbiamo modo di ammirare da vicino queste splendide creature, che non si curano
di noi (saremo grossi come una loro pinna) e nuotano tranquille, aprendo la
bocca di tanto in tanto per incamerare più cibo possibile. Che emozione, solo noi (con la guida) e loro!
La fortuna ci fa incontrare
anche due splendide mante! Sembrano volare, enormi ed eleganti, che meraviglia!
Nuotiamo, in tutto, una ventina di minuti. Possono sembrare pochi, ma sono di un’intensità indescrivibile.
Il rientro è piuttosto movimentato,
nel mezzo di un temporale abbastanza violento, ma, a completamento della nostra
esperienza, vediamo i delfini accompagnare la migrazione delle barche e,
incredibile, una manta saltare fuori dall’acqua in tutta la sua magnificenza.
Escursione stancante, qualcuno è
stato anche male (il mare si fa sentire), ma ne è valsa la pena.
Isla Mujeres |
Il resto delle giornate
trascorrono in piena tranquillità tra mare e qualche giro per l’isola, a bordo
di una macchinetta da golf presa in affitto.
Ci godiamo anche delle ottime
cene di pesce, in particolare da Minino’s (ottimo rapporto qualità/prezzo) e al
Lomita, dove il padrone, un omone pittoresco, è fantastico!
Siamo al 26 agosto, al mattino
ci imbarchiamo sul traghetto verso Cancun e ci dirigiamo in aeroporto.
Finiscono qui i nostri giorni
messicani.
Abbiamo vissuto delle belle
esperienze e visto alcuni posti magnifici.
Come detto all’inizio, non ci
siamo innamorati del Messico, nonostante sia stato un bel viaggio. E’ una
questione di atmosfera probabilmente, o forse di aspettative troppo elevate.
In tutti i modi siamo
assolutamente contenti di aver visto posti come Teotihuacan o Tulum e siamo
entusiasti dalle esperienze con le tartarughe e gli squali balena!
Il Guatemala, per quel poco che
abbiamo girato, ci ha sorpresi. Tikal, Antigua e il lago Atitlan sono vere
meraviglie. Abbiamo fatto un’ottima scelta a includere questa “deviazione” nel
nostro tour.
Non abbiamo avuto alcun problema
con nessuno, ciononostante messicani e guatemaltechi non ci hanno trasferito
grosse emozioni, forse perché troppo simili a noi, o forse siamo noi troppo
innamorati di altri popoli. E’ stato comunque interessante conoscere la loro
cultura e abbiamo incontrato persone piacevoli che ci hanno saputo insegnare
molto della loro storia.
Come detto, non abbiamo avuto
problemi, ma i vari metal detector, le riprese “anti-omicidio” sui bus, la
tanta polizia e la forte presenza militare, nonostante siano tutte misure
protettive, probabilmente ci hanno inconsciamente trasmesso una sensazione di
insicurezza, che sicuramente ha influito sul modo di vivere e percepire questo
viaggio.
Chissà che il tempo non cancelli
le perplessità e amplifichi quanto di positivo ci ha lasciato questa esperienza,
facendo crescere la voglia di ritornare nel Mesoamerica.
Qualche informazione pratica, i
prezzi indicati sono a persona:
Cambi:
1 euro = 16,59 pesos
1 euro = 7,71 quetzales
Trasporti:
Volo AirFrance - 978 euro comprato
a febbraio
Taxi Aeroporto – Città del Messico – 205 pesos
Bus ADO Mex – Puebla – 152 pesos
(2 ore circa)
Bus ADO Puebla – Oaxaca - 412 pesos (4 ore)
Bus ADOgl Oaxaca – San Cristobal
del las Casas – 630 pesos (12 ore circa)
Bus San Cristobal de las Casas –
Panachajel - 350 pesos (9-10 ore)
Minivan Panachajel – Antigua –
95 quetzales (2 ore)
Aereo Città del Guatemala –
Flores con TAG – 160 USD (50 minuti)
Bus Flores – Palenque – 150 quetzales (10 ore)
Bus ADO notturno Palenque –
Merida – 486 pesos (8 ore)
Bus ADO Merida – Tulum – 266 pesos
(4 ore)
Bus ADO Merida – Chichen Itza e
ritorno – 186 pesos (1 ora e mezza)
Noleggio auto Tulum – 1 giorno
600 pesos
Bus ADO Tulum – Cancun – 104 pesos
(2 ore)
Taxi stazione bus Cancun – porto
Juarez – 60 pesos
Traghetto a/r porto Juarez –
Isla Mujeres – 130 pesos
Bus ADO Cancun stazione bus –
aeroporto – 52 pesos (30 minuti)
Escursioni:
Musei/siti messicani – 57 pesos
Chichen Itza – 57 più 125 pesos
Escursione organizzata a Hierve
el Agua – 250 pesos più tutti gli ingressi
Escursione organizzata a San
Juan Chamula e Zinacantan – 200 pesos
Escursione organizzata al Canon
del Sumidero – 250 pesos
Tikal – 150 quetzales
Gran Cenote , Tulum – 120 pesos
Escursione in barca per vedere
gli squali balena – 900 pesos
Noleggio macchinina da golf a
Isla Mujeres – 1 giorno 450 pesos
Visti:
Tassa di uscita dal Messico – 295
pesos
Tassa di uscita dal Guatemala –
40 quetzales
A presto!
Cri e Enzo
A presto!
Cri e Enzo