A gennaio, entusiasti del
nostro primo viaggio nel Sud-Est Asiatico appena archiviato, decidiamo di
ritornare in questa splendida parte di mondo per le vacanze estive!
A febbraio compriamo i voli per
Kuala Lumpur con Oman Air, ottima compagnia, pagandoli circa 1300 euro in due.
Può iniziare la fase
organizzativa. Visiteremo il Borneo Malese, sia Sarawak che Sabah, e ci
rilasseremo una settimana al mare tra Perhentian e Redang.
Finalmente è il 31 luglio!
Partiamo da Malpensa alle 12.20
e, dopo uno scalo di un paio d’ore a Muscat, arriviamo a Kuala Lumpur alle 12
del 1 agosto.
Abbiamo prenotato una notte al
Tune Hotel dell’aeroporto LCCT, da dove ripartiremo con volo Air Asia per il
Borneo, destinazione Kuching nel Sarawak!
Sarawak 2 – 6 agosto
Giungiamo a Kuching
intorno a mezzogiorno. Con un taxi raggiungiamo il Tune hotel, che si rivela un
ottima scelta: è ad un passo dal lungofiume, in una posizione comodissima. La
camera non è minuscola ed è pulita, il bagno è abbastanza grande. Insomma, per
la spesa sostenuta (ben 9,50 euro a notte!!) è perfetto!!
Lasciati gli zaini in camera,
usciamo per fare un giro della cittadina. La passeggiata lungo il fiume è
carina e ci porta nel piccolo centro, dove facciamo un giro tra i negozi di
souvenir e il mercato cinese. Non c'è molto da vedere, al di là di qualche
palazzo coloniale e qualche piccolo tempio. Qua e là ci sono delle statue
dedicate ai gatti. “Gatto”, infatti, è il significato della parola “Kuching”.
Fa molto caldo e c'è un'umidità
alla quale non siamo abituati.
Ci tornano in mente le parole
del tassista: “qui in Malesia ci sono tre stagioni: caldo, caldo, e più
caldo!”.
Passiamo il pomeriggio ad
acclimatarci passeggiando qua e là.
Per cena decidiamo di mangiare
alle bancarelle del Top Food Market (75 MYR). Un grande piazzale, sul tetto di
un parcheggio, gremito di turisti e gente locale, dove si può mangiare
dell'ottimo pesce.
Il 3 agosto alle 9 arriva il
minivan della Borneo Adventure a prenderci in hotel.
Partiamo alla volta delle
Longhouse! Siamo in 4, insieme a noi un’altra coppia di italiani, Edoardo e
Cecilia, di Milano. Noi andremo alle Longhouse sul Lemanak, loro a Batang Ai.
La nostra guida, Cornelius, è un ragazzo malese (di origine cinese) simpaticissimo e molto preparato! Ci accompagnerà nelle nostre escursioni nel Sarawak.
La nostra guida, Cornelius, è un ragazzo malese (di origine cinese) simpaticissimo e molto preparato! Ci accompagnerà nelle nostre escursioni nel Sarawak.
Prima tappa il mercato di
Serian, dove colpiscono i colori e gli odori forti.
Il mercato è molto grande,
vediamo frutta e verdura a noi sconosciuti e alcune “prelibatezze” locali come
dei grossi vermi giallastri dalla testa nera, che loro mangiano anche crudi!
“Qui mangiamo qualsiasi cosa
che abbia 2 zampe, che non sia un uomo e 4 zampe, che non sia un tavolo”, ci
dice la guida...”in alcuni casi, forse, preferiamo sgranocchiare un tavolo!”,
pensiamo noi.
Sulla strada verso il fiume ci
fermiamo per pranzare e per comprare un po' di doni da portare alla gente che
ci ospiterà.
Ultima tappa prima delle
Longhouse, visita ad una piantagione di pepe. Ci mostrano le piante, ci
spiegano il processo di essiccatura e quindi di scelta finale. Interessante.
Arriviamo al nostro “jetty”,
una piccola ansa fangosa sul fiume.
Salutiamo Edoardo e Cecilia e
ci imbarchiamo sulla lancia alla volta della Longhouse.
Risaliamo il fiume Lemanak per
circa 45 minuti. Attraversiamo la giungla, alcuni villaggi si inerpicano sulle
sponde. Restiamo affascinati dalla natura selvaggia che ci circonda.
Al nostro arrivo, ci fanno
accomodare nella zona comune della loro Longhouse e ci accolgono con thè e
caffè. La Longhouse
è una enorme baracca di legno con un'ampia zona comune, un lungo corridoio
molto largo dove si svolge la vita comune della tribù. Qui si affacciano, una
di fianco all'altra, le porte e le finestre delle stanze in cui cucinano,
mangiano e dormono le diverse famiglie. Le Longhouse erano concepite per
ospitare tutta la tribù e venivano ingrandite all'aumentare delle persone. Solo
con il permesso del capo tribù una famiglia poteva costruire una “casa” al di
fuori, ma nelle immediate vicinanze, della longhouse.
Cornelius ci accompagna in
perlustrazione nel villaggio e intanto ci racconta le usanze degli Iban, i
tagliatori di teste.
Decine di anni fa i nemici
venivano decapitati, gli estranei non potevano entrare nelle case, chi ci
provava perdeva la testa.
Agli uomini era concesso
sposarsi solo se “donavano” alla donna la testa di un nemico.
Ormai, per fortuna, queste “usanze”
non sono più praticate.
Alcune di queste tribù hanno
iniziato ad aprirsi al turismo accogliendo gli stranieri nelle loro case e
mostrando le loro tradizioni.
Questo porta sicuramente un
maggiore benessere economico alla popolazione, attraverso il turismo, e ci
regala l'opportunità di conoscere e vedere in prima persona un pezzo di mondo
lontano da noi. Ovviamente, però, l'influenza esterna va a scapito della
genuinità del modo di vivere degli Iban. Speriamo che le loro tradizioni
possano conservarsi e tramandarsi nel tempo.
E' ora di cena. Siamo ospiti
del capo tribù. Entriamo nelle stanze riservate alla sua famiglia.
Una prima camera viene
utilizzata come “living room” di giorno e per dormire di notte. La seconda e
ultima stanza invece è adibita a cucina. E' molto ampia e qui mangiamo tutti
insieme, seduti a terra attorno ai diversi piatti che ci hanno preparato. C'é
del riso, pollo, vitello e delle ottime verdure!
Dopo cena ci riuniamo tutti,
Iban e turisti (ci sono anche altri gruppi, ospiti di altre famiglie) nell’area
comune dove brindiamo con la loro grappa di riso.
E' l'ora delle danze. Inizia
una musica creata dal suono di diversi tipi di percussioni suonate da alcuni
Iban, mentre altri, con i loro costumi tipici, si muovono a ritmo, disegnando
figure ben precise, dal significato di caccia o evocativo, secondo quanto
tramandato da una generazione all'altra nel tempo. Tradizioni tramandate di
padre in figlio e di madre in figlia. Il chiaro esempio è una piccola e
bravissima ballerina che si esibisce in onore degli ospiti. Alla fine della
loro danza ci coinvolgono, cercando di insegnarci i loro movimenti, con scarsi
risultati dobbiamo dire...ma non di certo per colpa loro!
Ringraziamo la tribù per
l'esibizione e quindi diamo loro i doni che abbiamo portato. Il tutto viene
diviso in parti uguali, per ciascuna famiglia del villaggio, formando diversi
mucchi per terra. Segue quindi una scena meravigliosa...arrivano di corsa i
bambini che, velocissimi, raccolgono ciascuno la propria parte! Alcuni sono
piccolissimi e riempiono delle borse più grandi di loro!
Dopo le chiacchiere e le bevute,
tutti a nanna! I turisti dormono nell'area comune, ma noi, essendo ospiti del
capo tribù, abbiamo una camera separata.
Nella nostra stanza ci hanno
preparato il letto, due materassi appoggiati a terra con sopra una grossa
zanzariera.
C'è un bagno con il water, una
doccia e un barile dove si raccoglie l’acqua per lo sciacquone. Ovviamente dire
che tutto è molto più che spartano è superfluo. Siamo nella giungla, quindi è
già molto quello che ci hanno messo a disposizione.
Passiamo quasi tutta la notte
in bianco, un po’ per il fuso orario, un po’ per i rumori della foresta e un
po' per la paura che qualche animale ci venga a trovare!
Verso la mezzanotte sentiamo un
po’ di trambusto…il mattino dopo scopriamo che hanno trovato un serpente nei
bagni!...brutta fine quel serpente...chissà se la zuppa è venuta buona!?
Durante la notte inizia anche a
piovere, il rumore è quasi assordante, ampliato dal tetto di lamiera. Ci
addormentiamo verso le 5…che nottata!!
Alle 9 facciamo colazione
insieme alla famiglia e alle 10 si riparte in barca, è ora di tornare.
Prima però ci fanno provare ad
usare la loro tipica cerbottana, che veniva utilizzata per la caccia, e infine
ci mostrano come venivano risolte le questioni di proprietà tra due
contendenti: con la lotta tra galli, uno per parte finché il vincitore non
prevale. Fortunatamente la “lotta” cui assistiamo noi è brevissima e gli
animali vengono allontanati prima che possano farsi del male.
È proprio arrivato il momento
di andare, salutiamo la gentilissima famiglia che ci ha ospitato e saliamo in
barca. In circa mezzora arriviamo al jetty da dove siamo partiti, il nostro
pullmino ci sta già aspettando.
Il rientro a Kuching è
abbastanza lungo, arriviamo in città intorno alle tre del pomeriggio. Lasciati
Edoardo e Cecilia in aeroporto, veniamo accompagnati al Tune hotel.
Purtroppo il resto della
giornata lo passiamo sotto la pioggia, riparandoci qua e là!
Lasciamo un po’ di biancheria
in lavanderia (8 MYR), ce la consegneranno il giorno successivo direttamente in
hotel.
La mattina del 5 agosto il van
della Borneo Adventure viene a prenderci in hotel per l’escursione al Bako.
Sul bus siamo tutti italiani…ma solo noi due passeremo la notte nel parco
accompagnati dalla nostra guida “personale” Cornelius!
Arriviamo al jetty e ci
accomodiamo su una barchetta che ci accompagna all’ingresso del parco. Il
tragitto dura circa 20 minuti, il paesaggio è incantevole, scogliere a picco
sul mare e vegetazione lussureggiante.
Approdiamo al Bako. Lasciamo i
nostri zaini nel deposito e ci incamminiamo lungo il trail che arriva a Telok
Pandan Kecil, 2,5 km
nella giungla. Il sentiero è di una difficoltà media e ci vuole circa 1 ora e
mezza per arrivare alla bellissima spiaggia. Si attraversa una parte di
giungla, poi un'area più arida e rocciosa, dove vediamo moltissime piante
carnivore e formicai che vivono in simbiosi con alberi, e quindi di nuovo la
giungla. Camminiamo in parte al sole e in parte all’ombra, il caldo e l’umidità
ci rallentano, ogni tanto ci fermiamo a bere acqua e a riprendere fiato. Dopo
circa un’ora e mezza arriviamo ad un punto panoramico da cui vediamo la
spiaggia, la vista è mozzafiato. Da qui scendiamo alla spiaggia, attraverso
ripide scale di legno e sentieri tra le radici degli alberi.
Molte persone fanno il bagno,
anche se l'acqua in realtà sembra un po' fangosa. Cornelius ci spiega che qui
l'acqua non è mai cristallina come in altre zone della Malesia.
Dopo il riposo è ora di
ripartire!
Ci rimettiamo in cammino,
un’ora e mezza di saliscendi nella giungla e rieccoci all’ufficio centrale,
recuperiamo gli zaini, finalmente possiamo entrare nella nostra camera! Siamo
in un lodge, la nostra camera è spaziosa, spartana, con un bagno molto
essenziale, ma c'è tutto quello che serve, anche un ventilatore a soffitto.
Dopo esserci rinfrescati,
usciamo in perlustrazione. Vediamo una piccola vipera e tantissime nasiche sui
rami degli alberi vicini al ristorante, passa un maiale selvatico che cerca di
rimediare qualcosa da mangiare e infine un gruppo di macachi che si sposta
sugli alberi in spiaggia, uno di questi è una mamma che allatta il suo
cucciolo. Una scena dolcissima!
Nel tardo pomeriggio si abbatte
un temporale, per fortuna non dura molto così dopo cena usciamo con la nostra
guida per la passeggiata notturna!
Purtroppo, a causa della
pioggia del pomeriggio molti animali non escono dalle tane, così vediamo solo
alcuni insetti. Abbiamo però la fortuna di vedere un’infinità di lucciole che
illuminano le mangrovie come fosse Natale! Questo spettacolo ce lo saremmo
sicuramente perso senza il nostro amico Cornelius! Il giro notturno è
incredibile, i rumori della giungla e il buio creano un misto sensazioni, da
una parte la voglia di tornare indietro verso la luce e dall’alta la voglia di
proseguire!
Il mattino successivo ci
svegliamo presto, alle 6,30 facciamo una prima passeggiata con la nostra guida
per assistere al risveglio della natura. Macachi, nasiche, maiali selvatici e
anche silver leaf monkeys (in italiano presbite dalla cresta o presbite argentato)
con i loro cuccioli dalla pelliccia arancione. Cornelius ci fa notare che siamo
stati molto fortunati ad incontrare tutti questi animali. In particolare le
silver leaf, che non sempre si fanno vedere.
Rientriamo dalla nostra
passeggiata per la colazione.
Dopo esserci sfamati eccoci di
nuovo pronti per un nuovo trail! Oggi Cornelius decide di farci fare il
sentiero più battuto, quello che fanno i visitatori che vanno al Bako in
giornata e che porta alla spiaggia di Telok Paku. Partiamo piuttosto presto,
lungo il sentiero incontriamo poche persone e abbiamo la fortuna di vedere una
scimmia nasica che sta beatamente mangiando su un albero ad un paio di metri da
noi! È piuttosto grossa e bellissima…la pelliccia del corpo è rossastra, le
zampe invece sono beige chiaro, la lunga coda è bianca. Restiamo immobili a
osservarla, senza disturbare.
Lungo il percorso vediamo
farfalle bellissime, fiori colorati e una vipera (che non avremmo mai visto
senza Cornelius)!
Arrivati alla spiaggia,
facciamo una sosta di una mezzora prima di tornare indietro.
Pranziamo alla caffetteria e
intorno all’una andiamo via, dobbiamo sfruttare la marea per lasciare il parco.
Al nostro arrivo al jetty, c’è
un pulmino della Borneo Adventure che ci aspetta per riaccompagnarci a Kuching.
Salutiamo e ringraziamo il
nostro amico Cornelius. Grande guida!
Per cena torniamo al Top Food
Market (55 MYR) dove ci abbuffiamo di pesce alla griglia!
Sabah 7 – 12 agosto
Monte Kinabalu |
Lasciati i bagagli in camera,
ci incamminiamo verso il centro.
Abbiamo tutta la giornata a
disposizione, sulla lonely abbiamo letto del Tunku Abdul Rahman National Park,
un parco che racchiude 5 isolette proprio di fronte alla città. Andiamo al
jetty da dove partono le barche che portano sulle isole. Facciamo il biglietto
per Mamutik
(spendiamo 65 MYR in due tra tasse, barca e ingresso).
Mamutik è un isolotto minuscolo
con due spiagge.
Scesi dalla barca rimaniamo un
attimo sorpresi, sotto gli alberi ci sono decine di gazebo e tavoli con sedie
vestite, stile matrimonio…scopriamo la giornata tipo di cinesi e malesi del
posto: barbecue seduti sotto i gazebo e qualche bagno, ovviamente attrezzati
con giubbino salvagente, maschera e boccaglio, pinne e, in diversi casi, mega
salvagenti...tutto questo in circa 40 cm di acqua! Uno spasso!!
La giornata trascorre
tranquilla tra qualche bagno e un po’ di sole.
Alle 17 è ora di tornare in
città!
Decidiamo di fare un giro per
il grande mercato centrale. Giriamo tra i banchi di frutta e verdura, nel
reparto uova, poi nei settori pesce, carne, frutta…odori e colori tipici dei
mercati asiatici!
Decidiamo di fermarci qui per
cena…e la scelta si rivelerà azzeccata!
Mangiamo alle bancarelle dove
grigliano il pesce. Prendiamo due pescioni e diversi spiedini di gamberi alla
griglia, il tutto accompagnato dal riso. Mangiamo tanto e benissimo spendendo
una cifra ridicola (60 MYR in due, nemmeno 12 euro), la miglior grigliata di
pesce della vacanza!
Torniamo in hotel a piedi per
aiutare la digestione!
Il mattino successivo alle 9
siamo sul pullman diretto a Sandakan (80 MYR in 2). Il tragitto è lungo,
circa 6 ore, la strada è impervia e tutta curve.
Passiamo di fianco al monte
Kinabalu.
Superato il tragitto montano,
attraversiamo distese immense di palme per la produzione dell’olio.
È mostruoso quello che è stato
fatto a questa terra…foreste completamente distrutte, annientate per il denaro,
animali che rischiano l’estinzione perché non esiste più il loro habitat
naturale.
Come sempre l’uomo riesce ad
eccellere nella sua infinita stupidità.
Arriviamo a Sandakan intorno
alle tre del pomeriggio, dalla stazione dei bus prendiamo un taxi (15 MYR) per
il nostro hotel, il Nak hotel (28 euro) prenotato tramite booking.
Hotel decente, in posizione
comodissima, centrale. All’ultimo piano c’è un bar molto carino.
Facciamo un giro della città e
cerchiamo un ufficio cambi aperto (chiude tutto alle 17!), siamo fortunati, ne
troviamo uno 2 minuti prima della chiusura!
Dobbiamo ammettere che tra
tutte le città malesi visitate, Sandakan è di gran lunga la più squallida,
edifici fatiscenti, sporcizia e caos ovunque.
Ceniamo in un ristorante sul
lungomare, dove ci sembra più “carino”.
L’8 agosto alle 9 del mattino
arriva il minivan dell’agenzia che ci porterà in escursione per 4 giorni.
Abbiamo prenotato tramite la Downbelow Marine & Wildlife Adventure, che ci
ha organizzato il tutto tramite la Megah Travel. Patrick è la nostra guida.
Siamo in 6, noi e quattro
ragazzi australiani.
Si parte alla scoperta del Sabah!
Gomantong Cave |
Arriviamo al visitor centre, da
dove ci incamminiamo lungo il percorso in mezzo alla foresta che porta
all’ingresso della caverna.
La guida ci indica due casupole
sulla montagna ai lati della caverna, sono le baracche per gli uomini della
sicurezza. Devono controllare che non entrino ladri.
Cosa potrebbero mai rubare dei
ladri in una caverna?
Nidi di uccelli.
i nidi |
All'interno della caverna
l’odore è fortissimo, disgustoso, ci vuole un po’ ad abituarsi. C’è un percorso
su passerelle di legno, scivolose e, ovviamente, ricoperte di escrementi.
Scorgiamo migliaia di nidi.
All’interno della caverna ci
sono delle minuscole casupole che ospitano i guardiani. Si danno il cambio ogni
dieci giorni.
Mentre camminiamo, alcuni
scarafaggi giganti passeggiano al nostro fianco! Non vediamo l’ora di uscire!
Rieccoci sul pulmino alla volta
del fiume
Kinabatangan!
Arriviamo al Myne Resort.
Eravamo un po’ timorosi di finire in qualche tugurio e invece questa si
rivelerà la migliore sistemazione della vacanza.
Il nostro bungalow si trova
alla fine di un sentiero, proprio al confine con la giungla. Il giardino è
molto curato, la camera è spaziosa e pulita, il ristorante è grande e con una
bellissima terrazza che si affaccia sul fiume e ci sono anche diversi
intrattenimenti per gli ospiti (biliardo, freccette, biliardino…).
Il pranzo è a buffet, sempre
vario e abbondante.
Alle quattro del pomeriggio
usciamo per il nostro primo giro in barca.
Il primo incontro lo facciamo
con due elefanti che mangiano beatamente vicino alla riva del fiume. Ci
fermiamo per scattare un po’ di foto e osservarli vivere nel loro habitat.
Sentiamo barrire altri elefanti, devono essercene parecchi nascosti nella
foresta!
Lasciamo queste splendide
creature al loro pasto e continuiamo lungo il fiume.
Siamo davvero fortunati…ecco un
orangutan fare delle acrobazie sui rami! Vederne in libertà non è così facile!
Ci addentriamo in un ramo più
stretto del fiume, qui riusciamo a vedere tantissime scimmie, soprattutto
nasiche e macachi. Urlano, mangiano e si lanciano tra gli alberi. Bellissimo.
Inizia a far buio, è ora di
tornare. Lungo la via del rientro scorgiamo di nuovo gli elefanti sulla riva
del fiume, ancora qualche foto e poi si torna in hotel.
Il 9 agosto alle 6 siamo in
piedi. La prima gita in barca parte alle 6,30. Prima di partire ci offrono una
colazione “light”, che sarebbe la nostra colazione con thè, caffè, pane, burro
e marmellata.
Durante il giro in barca
vediamo tantissimi tipi di uccelli, tra cui diverse aquile e “hornbill”, della
famiglia dei tucani. Vediamo anche un piccolo di cobra reale che nuota nel
fiume. Si avvicina un po’ troppo alla nostra barca, ma scappa subito,
sicuramente più spaventato di noi.
Proseguiamo fino al lago
Ox-Bow, attraversando un fiume minuscolo con degli scorci estremamente
affascinanti.
Nel tragitto di ritorno vediamo
un elefante fare il bagno! Che carino!
Rieccoci in hotel per la
colazione meno light: uova, riso, salsiccia…di tutto e di più!
Il prossimo giro è alle quattro
di pomeriggio.
Prima decidiamo di fare una
passeggiata nella foresta insieme ad altre persone dell’hotel. Il percorso è di
difficoltà media, si sale in cima ad una collina e si percorre parte della
cresta, poi si scende e si arriva ad un albero gigantesco. L’interno
dell’albero è vuoto, c’è una fessura nel tronco da cui si può entrare. Qui
dentro si nascondevano donne e bambini durante la guerra. Possono entrare fino
a 9 adulti.
Ritorniamo in hotel per pranzo
e alle quattro siamo di nuovo in barca.
Vediamo subito una coppia di
orangutan vicino al nostro bungalow!
Ripercorriamo lo stesso tratto
di fiume del giorno prima e vediamo di nuovo tantissime scimmie, ma oggi, lungo
la riva, in lontananza, scorgiamo anche un coccodrillo! Appena sente il rumore
della barca entra in acqua per nascondersi.
Proseguendo riusciamo a vedere
un serpente attorcigliato ad un ramo, è nero ad anelli gialli...meglio non
sostare troppo sotto quel ramo!
Tornando indietro, ci fermiamo
per vedere il coccodrillo. Sta per tendere un agguato a delle scimmie che
rumoreggiano su un albero. Un paio di macachi vanno veramente molto vicino a
trasformarsi in una prelibata cenetta. Il coccodrillo è appostato sotto il loro
ramo, emergono solo gli occhi. Le scimmie si appendono e si sporgono, ma non
abbastanza da spingere il coccodrillo a balzar fuori a fauci aperte. Aspettiamo
un po’…ma le scimmie si accorgono del coccodrillo e scappano!
Per questa sera niente
documentario quark…sembra brutto dirlo...ma facevamo un po' tutti il tifo per
il coccodrillo!...D’altronde è la natura...
Si rientra, vediamo degli
elefanti, due giocano in acqua, una mamma col suo cucciolo mangia vicino alla
riva. Che spettacolo! Questo è l’ultimo regalo che ha tenuto in serbo per noi
questa magica foresta!
Ennesima levataccia!! Alle 6
siamo già in piedi, dobbiamo lasciare il Myne resort per partire alla volta
dell’ultima tappa di questo fantastico tour, Selingan, Turtle Island!
Alle 9 siamo al jetty di
Sandakan da dove partono le barche per l’isola. Il nostro Patrick è sempre
insieme a noi. In circa 45 minuti arriviamo sull’isolotto.
C’è un centro visitatori dove è
necessario registrarsi, ci danno le chiavi della nostra camera, così possiamo
lasciare gli zaini e infilarci un costume!
Passiamo il pomeriggio in
spiaggia, facciamo un po’ di snorkeling, ci possiamo rilassare un po’.
Sull’isola ci sono parecchi
varani, ne incontriamo alcuni lungo il sentiero verso la camera.
Vicino al centro visitatori c’è
un’area recintata dove vengono custodite le uova di tartaruga. Le uova vengono
poste ordinatamente in centinaia di buche, ciascuna protetta da una rete.
Ogni notte le tartarughe
vengono a deporre e ogni giorno nascono dei piccolini, che si fanno strada
nella sabbia fino ad emergere con il loro musetto e il piccolo guscio. Sono
tenerissimi!
Al piano superiore del
centro/ristorante c’è un’esposizione dove è possibile leggere delle
informazioni sulle tartarughe che arrivano su queste isole a riprodursi.
Assistiamo anche ad una proiezione molto interessante.
E' ora di cena. Qui il mangiare
non è granché, ma alla fine basta sapersi adattare un po'.
Sull’isola siamo una quarantina
di turisti, così ci dividono in due gruppi per il giro notturno.
La prima tartaruga arriva alle
20.15, dopo una mezzora ci chiamano! Noi siamo nel primo gruppo. Piove un po',
ma armati di k-way arriviamo in spiaggia senza nessun problema. È possibile
fare foto, ma è assolutamente vietato il flash per non infastidire la
tartaruga.
La mamma tartaruga ha fatto un
buco nella sabbia e depone 78 uova, queste uova vengono raccolte dai
responsabili del parco e portate al sicuro nell’area recintata. La tartaruga
resterà ancora 3-4 ore prima di tornare in mare.
Quando la tartaruga ha finito
di deporre, seguiamo i ranger, entriamo nell’area recintata dove scavano una
buca piuttosto profonda. Un piccolo recinto di rete servirà a proteggere le
uova, che si schiuderanno dopo circa 60 giorni.
Ed eccoci all’ultima parte del
programma, quella più emozionante, il rilascio dei piccolini nati nel
pomeriggio! Sono tutti dentro una cassetta…sentono l’istinto di andare verso il
mare, infatti cercano di uscire…scattiamo qualche foto mentre vengono liberati.
I piccoli si muovono freneticamente verso il mare, alcuni vengono cappottati
dalle onde, altri spariscono nel buio…che emozione! Speriamo che ce la facciano
a superare i pericoli che incontreranno!
Ancora un po' emozionati e
inteneriti torniamo alla nostra camera.
Ci alziamo presto, facciamo
colazione e quindi un ultimo giro sulla spiaggia, dove vediamo una tartaruga
che si è attardata. In totale nella notte sono arrivate sull’isola a deporre 47
tartarughe.
La barca che ci riporta sulla
terra ferma parte alle 7, è ora di andare.
Arrivati a Sandakan, Patrick ci
porta al Sepilok
Orangutan Rihabilitation Centre. In questo centro vengono salvati e
accuditi gli orangutan rimasti orfani. Vediamo un video dove viene spiegato
cosa succede nel centro, come si prendono cura degli animali e come li aiutano
a tornare a vivere in libertà.
Finito il video ci avviamo
verso il punto di osservazione da cui è possibile vedere gli orangutan quando i
ranger portano da mangiare. C’è tantissima gente, ma la piattaforma è grande.
La prima a fare il suo arrivo è
una mamma con il suo meraviglioso cucciolo appeso!
Mangia qualche frutto sulla
piattaforma, intanto ne arriva un altro, piccolino. Anche lui inizia a mangiare
la sua dose di frutta! La mamma si sposta tra gli alberi, vediamo che inizia a
coccolare e pulire il suo piccolo! Una scena splendida, di una tenerezza incredibile!
Nel frattempo, sulla
piattaforma, è arrivato un altro esemplare, più grande degli altri due.
Osserviamo in silenzio questo spettacolo. Con l’arrivo dei macachi, gli
orangutan lasciano la piattaforma e tornano nella loro foresta.
Percorriamo il sentiero per
tornare al visitor centre e sugli alberi vediamo un altro piccolo
orangutan...che si lascia andare anche a qualche bisognino. Gli lasciamo un po'
di privacy e torniamo al visitor centre.
È ora di andare, il nostro tour
del Sabah sta per concludersi.
mercato di Sandakan |
Nel pomeriggio Patrick ci porta
a vedere il villaggio sull’acqua. Centinaia di palafitte sul mare abitate dai
pescatori.
Subito dopo andiamo al tempio
cinese Puh Jih Shi, dalla terrazza si può “ammirare” la città sottostante.
Riaccompagniamo i nostri compagni di avventura in hotel, quindi Patrick ci
accompagna alla casa di Agnes Keith.
Si tratta di una vecchia casa
coloniale costruita dal governo britannico in cui la scrittrice americana Agnes Keith
ha vissuto diversi anni con il marito inglese. Immersa in un grande giardino,
la casa è stata restaurata dopo la distruzione avvenuta durante la seconda
guerra mondiale. All’interno ci sono tutti gli arredi originali e si possono
leggere molte informazioni sulla vita della famiglia all’inizio del XX secolo.
Ci si ritrova catapultati in un’altra epoca, 100 anni indietro. Chissà com’era
la vita in una terra selvaggia come il Borneo, chissà quanti posti inesplorati…
Lasciata la casa, Patrick ci
accompagna in aeroporto, da dove partiamo alle 22 per Kuala Lumpur.
In aeroporto incontriamo
Edoardo e Cecilia, i ragazzi con cui abbiamo fatto l’escursione alle Longhouse!
Arriviamo a Kuala Lumpur
intorno all’1 di notte! Usciamo dal LCCT e a piedi raggiungiamo il Tune hotel
(ci vogliono circa 10 minuti). Volendo si può utilizzare la navetta dell’hotel
che passa ogni 15 minuti e costa 1 MYR a testa.
Arrivati in camera, una doccia
rinfrescante e poi a letto!
13 – 20 Agosto – Perhentian e Redang
Alle 7,40 il nostro volo
AirAsia parte alla volta di Kota Bharu.
Dobbiamo arrivare a Kuala Besut, da dove si prende la barca per le
Perhentian. All'ufficio informazioni dell'aeroporto di Kota Bharu ci dicono che
la soluzione migliore è andarci in taxi, in pullman bisognerebbe cambiare e si
perderebbe troppo tempo. Al banco incontriamo altri due ragazzi di Torino,
decidiamo di condividere il taxi con loro. 78 MYR in 4, non male!
Dopo un’ora di terrore, in
balia di un tassista pazzo, arriviamo sani e salvi a Kuala Besut.
Alle 11 si parte per le
Perhentian.
Mezzora di barca e siamo a Perhentian Besar,
l’isola più grande.
La barca ci lascia davanti al
nostro “hotel”, il Mama’s Chalet.
Mama’s si trova sulla spiaggia
principale. In realtà più che una spiaggia è un approdo per le piccole barche.
Qui si trovano anche il Watercolours e il Coral View (dove la spiaggia diventa
un po' più grande). I bungalow fronte mare sembrano spaziosi e ben fatti,
dotati di aria condizionata, ma noi abbiamo un bungalow standard (65 MYR a
notte). C'è un piccolo terrazzino, una camera molto essenziale (con un letto e
una microscrivania) e un bagno, che ad occhio e croce potrebbe risalire alla 1°
Guerra Mondiale! Va bene così, per quello che costa!
Come prima cosa, montiamo la
nostra zanzariera. Poi attacchiamo uno spago da una finestra all’altra per
poter appendere le cose e non dover lasciare tutto negli zaini.
Finalmente possiamo mettere il
costume, le infradito...e via verso il mare!
Dopo una breve passeggiata
arriviamo al Coral View. Notiamo la differenza (esternamente) con i nostri
bungalow…vabbè qui costa di più! Proseguiamo e arriviamo alla spiaggia del PIR.
Favoloso!
Passiamo il pomeriggio su
questa spiaggia stupenda. L’acqua è incredibilmente calda, il mare è
tranquillo, stiamo in ammollo per ore! I colori sono stupefacenti, ci sono
tutte le sfumature di verde e blu.
Nel tardo pomeriggio lasciamo
la spiaggia e ci fermiamo al bar del Coral a mangiare un piattone di frutta.
Incontriamo di nuovo Edoardo e
Cecilia! Ci accordiamo per la cena, andremo al Tuna hotel.
Dopo una bella doccia (fredda),
usciamo per la cena. Prendiamo un taxi (una piccola barca, 30 MYR a coppia
andata e ritorno) per il Tuna, che si trova in un'altra spiaggia, separata
dalla nostra da una formazione rocciosa e dalla fitta vegetazione.
Prendiamo posto e ordiniamo di
tutto (spesa 85 MYR in 2).
Le giornate alle Perhentian
trascorrono tra escursioni di snorkeling, spiagge da favola e mangiate in
compagnia!
Facciamo le escursioni con
Mama’s (ha i prezzi più convenienti). La prima è il giro degli spot di
snorkelling (30 MYR a testa). Ci
tuffiamo a shark point, turtle point e turtle beach. Questa
escursione dura circa 3 ore ed è la stessa che propongono gli altri hotel e
centri diving (che però sono più cari).
La seconda escursione è a Rawa
(45 MYR a testa).
Prima tappa al faro, dove il
corallo è ancora intatto, poi si fa una strepitosa sosta di snorkeling a Rawa.
Qui vediamo il bumphead fish. Infine ci si ferma su una micro-spiaggia
bianca...uno spettacolo...da non credere ai propri occhi! Si resta un’oretta in
ammollo nell’acqua turchese. Di fronte a noi altre isolette…sembra proprio di
stare in paradiso!! Scattiamo foto dalla spiaggia, dall’acqua, dalla barca…è
talmente bello che sembra finto! L’acqua è calda, centinaia di pesci ci nuotano
intorno, vorremmo restare qui tutto il giorno!
Per muoverci tra le varie
spiagge prendiamo i taxi.
Andiamo a Sunset Beach, che si
può raggiungere a piedi da Abdul Chalet. La passeggiata dura una ventina di
minuti, si passa davanti ad un hotel abbandonato, il sentiero entra per qualche
metro nella giungla e infine si arriva ad una lunga spiaggia che continua sul
lato sud. Ci hanno consigliato di fare molta attenzione qui perché si sono verificati dei furti. Noi,
per fortuna, non abbiamo avuto problemi.
Andiamo anche al Flora Bay, la
spiaggia di questa parte di isola è più grande ma l’effetto marea è decisamente
forte e nel pomeriggio non si riesce a fare il bagno.
Long Beach, spiaggia che si
trova sull’isola piccola (Kecil), è piena di locali, ristoranti e bar. Meglio
scegliere altre spiagge per rilassarsi al sole.
Romantic Beach, sempre su
Kecil, è dal lato opposto rispetto a Long Beach. Una bellissima spiaggia
raggiungibile solo via mare. In lontananza Rawa e le altre isolette. Passiamo
un bel pomeriggio...soprattutto in acqua visto il sole cocente e l’assenza di
ombra!
Infine LA SPIAGGIA per eccellenza, Turtle Beach,
quella che racchiude tutte le caratteristiche di perfezione: sabbia bianca,
acqua limpida, natura a ridosso della spiaggia, qualche roccia...insomma,
scenario da cartolina.
Ci si arriva in taxi ed è
necessario portarsi dietro acqua e qualcosa da mangiare (se si vuole stare
tutto il giorno) perché non c’è assolutamente nulla.
La spiaggia è abbastanza lunga,
gli alberi della giungla arrivano fino al bagnasciuga quindi si trova un po’ di
ombra al mattino e durante le ore più calde.
La sabbia è bianchissima e
soffice come il borotalco. Alle estremità ci sono delle rocce che rendono il
paesaggio ancora più bello. L’acqua è cristallina e limpida, è un piacere stare
a sguazzare qui!
Il 17 agosto lasciamo le
Perhentian alla volta di Redang.
Tramite il Mama’s Chalet
prenotiamo il trasporto in barca, paghiamo 90 MYR a testa, hanno trovato un po’
di persone da portare a Redang e ci ha fatto un buon prezzo!
In un’oretta arriviamo.
La barca ci lascia al pontile
di una spiaggia bellissima.
Arriviamo al Coral Redang Resort. Abbiamo prenotato una camera standard, niente male, anzi, rispetto al
Mama’s è decisamente di “lusso”!
La camera è spaziosa, pulita,
c’è l’aria condizionata e il bagno non è male.
Il ristorante è molto carino,
di fronte alla spiaggia, gode di una vista splendida. La cucina non è male ed è
anche abbastanza varia. C’è poi il
centro diving con cui abbiamo un’uscita di snorkeling al giorno. Di fronte
all’hotel, in spiaggia, ci sono i lettini dove ci si può rilassare un po’…e il
mare è sensazionale!
I tre giorni a Redang volano
letteralmente! Ogni giorno facciamo delle escursioni di snorkeling, la più
bella è sicuramente alla black forest, una foresta di coralli che si trova su
un isolotto proprio di fronte al nostro hotel (Pulau Lima). A largo siamo così
fortunati da vedere dei delfini che nuotano di fianco alla nostra barca! Che
emozione! Vedere i delfini per la prima volta è un’esperienza fantastica!
Osservare questi animali stupendi che vivono in libertà assoluta...che
felicità!
I fondali di quest’isola sono
strepitosi, molti punti della barriera sono intatti e ricchi di vita! Quanti
pesci colorati e quanti nemi vediamo!
Di sera passeggiamo sulla
lunghissima spiaggia, ci fermiamo un paio di volte in un bar dove c’è musica
dal vivo…ci siamo noi...e centinaia di cinesi!
20 – 24 Agosto – Kuala Lumpur e Malacca
Arriva in fretta l’ultimo
giorno, salutiamo questa isola da sogno.
Il volo della Berjaya Air
decolla con un paio d’ore di ritardo. Arriviamo all’aeroporto Sultan Abdul di
Kuala Lumpur nel pomeriggio. Prendiamo un autobus di linea per la stazione
centrale (2,5 MYR a persona) e da Sentral ci spostiamo in metro fino al
quartiere cinese.
Abbiamo prenotato due notti
all’hotel China Town Inn (100 MYR a notte) in Petaling Street. Durante i due
giorni a Kuala
Lumpur giriamo per il quartiere cinese, le Petronas Tower e il
quartiere indiano.
Il 22 agosto lasciamo Kuala
Lumpur. In bus andiamo a Malacca.
Gli autobus per Malacca partono
dalla stazione Bandar Tasik Seletan, paghiamo 25 MYR per due biglietti. Alla
stazione si arriva con la metro Star LTR, fermata Tasik Seletan.
Facciamo circa 3 ore di bus.
Malacca è diversa dalle altre
città malesi.
E' un’antica città coloniale
che si affaccia sul golfo omonimo. Antica capitale del sultanato di Malacca e
poi colonizzata da portoghesi, olandesi e britannici. Le antiche colonizzazioni
hanno notevolmente influenzato l’architettura cittadina, edifici bassi,
fortezze e chiese cattoliche...ma ci sono anche templi cinesi, buddisti e
moschee. L’atmosfera affascinante.
Alloggiamo alla guesthouse River One, si trova in una via della zona centrale, proprio sulle rive del
fiume. È molto carina e pulita. William, il proprietario, è gentilissimo.
Il 23 agosto è l’ultima
giornata in Malesia, purtroppo la passiamo dentro la guesthouse, vista la
pioggia incessante!
Alle tre del pomeriggio andiamo
alla stazione dei pullman da dove partiamo direttamente per il KLIA, spendiamo
44 MYR in 2.
In un paio d’ore siamo in
aeroporto, dove aspettiamo fino alle 22 per salutare la Malesia.
Il volo di rientro è perfetto.
Arriviamo a Malpensa alle 7...e
rieccoci subito al lavoro…fino alla prossima vacanza!
Questo viaggio in Malesia è
stato bellissimo. Ci ha regalato emozioni uniche e continue.
Il Borneo con la sua natura
rigogliosa, l’incontro con animali stupendi, il contatto con le popolazioni
locali, la gentilezza e l’accoglienza degli Iban, la scoperta di un mondo così
diverso dal nostro, di antiche tradizioni.
Quello nel Borneo è stato un
viaggio sensazionale, faticoso, ma che ci ha soddisfatto tantissimo.
Infine il meraviglioso mare
delle Perhentian e di Redang. I colori dell'acqua e la ricchezza dei fondali,
la natura rigogliosa e le spiagge bianchissime.
Una stupenda settimana di sole
e relax.
A presto Asia!
Cry e Enzo
mah...quasi quasi......ci faccio un pensierino, che dici Cry??
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