31/12/2009 - 10/01/2010
Rientrati dalle ferie di agosto iniziamo a pensare alle vacanze di
Natale.
Ci piacerebbe un posto caldo e dopo molte ricerche e attente
valutazioni decidiamo per ARUBA (“One happy Island”...recitano le targhe del
posto)!!!
Aruba è una piccola isola che si trova a una ventina di kilometri dalle
coste del Venezuela, temperatura media in inverno 28 – 30 gradi, ottimo per le
nostre vacanze! divi divi tree |
A fine settembre prenotiamo voli e hotel...non resta che partire!
Di seguito alcuni consigli e informazioni utili, poi il nostro diario
di viaggio.
VOLI:
A fine settembre abbiamo trovato delle ottime offerte per New York con Lufthansa, 387 euro a testa, partenza il 31 dicembre e rientro il 10 gennaio. Compagnia eccellente, servizio a bordo impeccabile. L’aereo da Monaco a NYC era un Airbus 330 nuovo di zecca, oltretutto ci hanno dato l’upgrade gratuito in business class….
A fine settembre abbiamo trovato delle ottime offerte per New York con Lufthansa, 387 euro a testa, partenza il 31 dicembre e rientro il 10 gennaio. Compagnia eccellente, servizio a bordo impeccabile. L’aereo da Monaco a NYC era un Airbus 330 nuovo di zecca, oltretutto ci hanno dato l’upgrade gratuito in business class….
Il volo di ritorno da NYC a Francoforte era un 747 un po’ più datato,
economy class abbastanza comoda.
Delta
Airlines: ha voli diretti da New York ad Aruba, partenza 2 gennaio e rientro il
9, spendiamo 330 euro a testa. La compagnia non è delle migliori, aerei
vecchiotti, servizio pari alle low cost europee.
HOTEL:
31 dicembre Monaco: hotel Motel One, prenotato tramite booking, 84 euro la doppia. E' in una zona molto
vicina al centro, comodissima alla metropolitana. È nuovo, camere non molto
grandi, ma pulite. Ottimo per visitare la città.
1 gennaio New York: hotel Clarion Jamaica, prenotato su hotels.com, 58 euro la doppia. Si trova su
Jamaica Avenue, nella zona del JFK. Camere non molto grandi. E' decisamente comodo sia per l’aeroporto (con
una fermata di metropolitana si raggiunge l’AirTrain per l’aeroporto) che per
Manhattan, infatti ha la fermata della metropolitana a due passi.
2-9 gennaio Aruba: Del Rey Apartments, prenotiamo un bilocale tramite il loro sito, 7 notti 500
dollari (350 euro circa). È una sorta di residence, ci sono diversi
appartamenti, ha una piscina, una terrazza con tavolini, sdraio, ombrelloni e
il barbecue a disposizione degli ospiti. Tutti i giorni passano a cambiare gli
asciugamani e a pulire il bagno. La cucina è dotata di tutto il necessario. Il
residence è stato costruito nel 2008 e una parte è ancora in costruzione, si
trova in una zona residenziale, ma comunque nelle vicinanze di Palm e Eagle
Beach.
9 gennaio New York: hotel Herald Square, prenotato tramite booking, 152 dollari (106 euro) la doppia. Si
trova sulla 31a strada tra la 7a avenue e Broadway, a due passi dall’Empire
State Building e da Macy’s. La camera era molto spaziosa e ben fornita, bagno
grande e pulito.
AUTO: ad Aruba ci sono molte agenzie di noleggio auto,
quasi tutte vicino all’aeroporto. Dopo aver chiesto diversi preventivi, abbiamo
prenotato con Payless Rent a Car. Un po’ più cara delle altre, ma l’unica che
permetteva l’annullamento della franchigia. 7 giorni di noleggio per una Yaris,
compreso l’annullamento franchigia, 450 USD (318 euro).
L’auto è essenziale per poter girare l’isola e raggiungere le spiagge.
MONETA: Aruba ha la propria moneta, il fiorino di Aruba
(AWG), che vale 1,77 USD.
I dollari americani vengono accettati ovunque, nei supermercati, nei
ristoranti e anche nelle bancarelle del mercato! Quindi non è necessario
cambiare soldi, però a volte non tutti accettano i biglietti da 50 o 100 USD.
LINGUA: la lingua ufficiale è l’olandese, il papamiento è
parlato dai locali, diffusissimi l’inglese, lo spagnolo e il portoghese.
NEGOZI: I negozi chiudono tra le 18 e le 18,30. Restano
aperti fino a tardi i supermercati (21-22), in questi si trova un po’ di tutto,
alcuni prodotti italiani, frutta, carne e tutto il necessario per sopravvivere.
I prezzi non sono molto diversi dai nostri.
Per i souvenir conviene cercare nelle bancarelle a Oranjestad (vicino
al porto) oppure al mercato che fanno il sabato e la domenica nel piazzale
vicino a Superfood e Supercenter (Oranjestad).
I francobolli per le cartoline si devono acquistare in posta, gli
uffici postali chiudono tra le 17 e le 17,30, se ne trovano alcuni ad Oranjestad,
basta chiedere e vi daranno le indicazioni.
RISTORANTI: Non possiamo consigliare molti posti, noi abbiamo
provato il pesce fresco al Driftwood a Oranjestad.
SPIAGGE: sulla costa occidentale ci sono le spiagge più
grandi con mare calmo. La costa orientale invece è molto frastagliata, sferzata
da forti venti e il mare è molto mosso, infatti alcuni posti sono ideali per
windsurf, kitesurf, ecc.
Le spiagge sono tutte pubbliche. Caratteristica comune è il vento,
continuo e implacabile. Non si trovano punti di ristoro in tutte le spiagge
quindi è meglio portarsi dietro acqua e qualche snack.
Di seguito tutte le spiagge (che abbiamo visto) partendo da nord:
- Arashi Beach. Si trova nei pressi del
California Lighthouse, ha un parcheggio ampio e comodo, non ci sono servizi
bar. La spiaggia è abbastanza grande, ci sono diversi ombrelloni fissi
disponibili a tutti, il fondale si abbassa gradualmente.
- Boca Catalina. Tra Arashi e Malmok, ci
sono diversi punti di barriera corallina, si può fare snorkeling, acque molto
calme, fondali bassi.
- Malmok Beach. Non è una spiaggia vera e
propria, ci sono in realtà delle piccole insenature.
- Moomba Beach. È la parte più a nord di
Palm Beach, ha un parcheggio abbastanza grande al fondo della strada che passa
sul retro del Marriott, spiaggia non molto grande, attrezzata, disponibili
servizi bar, ristorante, negozi. Ha un molo da cui partono diverse escursioni.
- Palm Beach. È la spiaggia dei grossi
hotel di Aruba, ciascuno ha la sua parte di spiaggia, si trovano tutti i
servizi possibili. Superaffollata. Non ci sono parcheggi, abbiamo lasciato
l’auto vicino al Radisson e abbiamo camminato fino alla spiaggia attraverso i
parcheggi degli hotel.
- Eagle Beach. Spiaggia lunga 3 km di
sabbia candida e soffice, non è mai troppo affollata, ci sono diversi
ombrelloni fissi e qualche bar. Sono praticabili diversi sport acquatici. Il
mare è sfumato di turchese, blu, verde… bellissimo. All’inizio della spiaggia
ci sono i Divi Divi Trees, simbolo dell’isola. Molto suggestive le foto al
tramonto. Parcheggi disponibili a bordo strada.
- Manchebo Beach. Questa spiaggia è la
continuazione di Eagle Beach. Noi abbiamo lasciato l’auto dietro l’Holiday Inn
e siamo passati attraverso la spiaggia dell’hotel. Bellissima, sabbia bianca e
mare fantastico, solo più mosso rispetto a Eagle.
- Mangel Halto. Questa spiaggia si trova
a Pos Chiquito, abbiamo faticato a trovarla! Buon punto per lo snorkeling,
accesso all’acqua attraverso le mangrovie. Ci sono alcuni ombrelloni a
disposizione di tutti, c’è un negozietto nel parcheggio vicino alla strada.
- Rodger’s Beach. Spiaggia abbastanza
grande, poco frequentata e anche bella se non fosse per l’orribile raffineria
della Valero che sorge lì vicino, uno spettacolo terribile, peccato. Non ci
sono servizi di alcun genere.
- Baby Beach. La più bella insieme a
Eagle. L'unico neo è la vista della raffineria in lontananza. Ha un parcheggio
molto grande, attrezzata con ombrelloni e sdraio (in affitto), 2 piccoli bar.
La spiaggia è molto grande, la laguna è protetta da scogliere e barriera
corallina al di là di queste il mare è molto mosso. Acqua turchese, spiaggia
rosata, fondali bassi.
E’ possibile fare snorkeling (nel bar noleggiano
anche l’attrezzatura), c’è parecchia corrente che spinge verso l’interno della
laguna ma con i fondali bassi non è assolutamente un problema.
ESCURSIONI: da fare un’escursione organizzata nel parco
dell’Arikok e alla Natural Pool. Esistono diverse agenzie che organizzano tour
in jeep o in bus. Noi abbiamo fatto un jeep safari di mezza giornata con ABC tours (69 USD a persona, circa 50
euro). Abbiamo visitato:
- Rovine
di Bushiribana (raggiungibili anche con l’auto normale, vicino al Natural
Bridge)
- Natural
Pool (raggiungibile soltanto con jeep e moto quad)
- Parco
Nazionale dell’Arikok (raggiungibile, nei punti che abbiamo visto noi, anche
con auto normale)
- Fontein
Cave (raggiungibile anche con auto normale)
- Ayo Rock
Formation (raggiungibile anche con auto normale)
Escursione in barca per lo snorkeling, abbiamo scelto Jolly Pirates, 3 fermate di snorkeling,
open bar a bordo e pranzo incluso (51,50 USD, circa 36 euro a testa):
- Antilla
Wreck, nave tedesca della seconda guerra mondiale (si può raggiungere solo in
barca)
- Boca
Catalina (raggiungibile anche tramite la spiaggia Arashi)
- Malmok
(raggiungibile dalla omonima spiaggia)
Da vedere anche senza appoggiarsi a tour organizzati:
- California
Lighthouse
- Alto
Vista Chapel
- Oranjestad
- Natural
Bridge
- Seroe
Colorado
- Tutte le
spiagge della costa occidentale
Il
nostro diario
31 dicembre
Partenza alle 6,50 dall’aeroporto di Torino, arrivo puntuale a Monaco. Ritiriamo il nostro bagaglio e
prendiamo la metropolitana per il centro della città. Il volo per New York è il
1 gennaio quindi passiamo la serata di Capodanno nella città bavarese.
capodanno a Monaco |
Abbiamo prenotato l’hotel Motel One, si trova in una zona molto vicina
al centro, tranquilla ed è vicino alla fermata della metropolitana. L’hotel è
carino, le camere, non molto grandi, sono arredate con cura, lo staff è molto
disponibile. Ottimo rapporto qualità/ prezzo.
Abbiamo avuto modo di visitare Monaco altre volte, per piacere e per
lavoro, così, lasciati i bagagli in hotel, decidiamo di andare al campo di
concentramento di Dachau.
Il campo si raggiunge direttamente dal centro con il treno S2. Appena
fuori dalla stazione di Dachau prendiamo un autobus che porta all’ingresso del
campo.
Con le audioguide (3 euro) ci avviamo verso l’entrata. Sul portone di
ingresso c’è la terribile frase “Arbeit macht frei”. Superato il cancello, ci
ritroviamo in un enorme cortile, qui facevano l’appello e venivano radunati
tutti i prigionieri.
Sulla destra c’è un grande edificio. All’interno un percorso tra
fotografie, giornali, manifesti e racconti illustra il funzionamento e lo scopo
del primo campo di concentramento realizzato dai Nazisti. Molto utile
l’audioguida (in italiano) che aiuta a comprendere quanto esposto e fornisce
testimonianze di persone sopravvissute.
Sul grande cortile si affacciano due baracche, sono delle
ricostruzioni. All’interno l’arredo così come si presentava durante le varie
fasi di funzionamento del campo. Queste baracche erano dimensionate per una
sessantina di persone. Erano
costantemente sovraffollate, in centinaia dovevano stiparsi all'interno di
ciascuna.
Ci incamminiamo lungo un viale che porta verso il fondo del campo,
tutte le baracche sono andate distrutte. Al loro posto solo pietre, che ne
disegnano la forma sul terreno ai due lati del viale. Al fondo del campo ci
sono alcuni monumenti, poi, proseguendo verso la sinistra, si arriva al
crematorio.
Questa è la parte più straziante, ci sono le camere a gas, i magazzini
dove venivano accumulati i corpi e poi i forni crematori… ci sono anche alcune
foto dei cumuli di corpi che sono stati ritrovati alla liberazione del campo.
Non ci sono parole, non esistono spiegazioni, si rimane ammutoliti a
riflettere e a sperare che non si dimentichi mai.
Finita la visita usciamo dal campo, riprendiamo l’autobus fino alla
stazione poi il treno e torniamo a Monaco.
Facciamo un giro in centro e intanto si avvicina l’ora di cena,
troveremo posto da qualche parte visto che è la vigilia di Capodanno?
Su Neuhauser Strasse (che collega Karlsplatz e Marienplatz) ci fermiamo
nel ristorante Augustiner, è enorme, troviamo posto e mangiamo due ottime
Wienerschnitzel. Finita la cena facciamo ancora una passeggiata e poi ci
avviamo verso Marienplatz dove aspettiamo la mezzanotte, la piazza è gremita e
già prima della mezzanotte decine di persone iniziano a sparare botti e
lanciare petardi. Finiti i festeggiamenti rientriamo in hotel.
1 gennaio
Ci svegliamo piuttosto presto, abbiamo il volo per New York alle 11,40, ma, visto che hanno intensificato i controlli
in aeroporto, preferiamo arrivare con un po’ di anticipo.
Fatto il check-in superiamo il primo metal detector, poi il controllo passaporto
e poi un altro metal detector dove veniamo controllati nuovamente e finalmente
siamo nell’area dei gate per i voli diretti negli USA.
Ci mettiamo in fila per imbarcarci, il volo non è molto pieno, così
arrivato il nostro turno l’hostess ci guarda e ci dice “free upgrade for
business class”…. Noi, che abbiamo pagato i biglietti 387,00 euro a persona,
facciamo il volo Monaco – New York nella comodissima business class di
Lufthansa! Volo eccezionale!
Arriviamo al JFK, AirTrain fino a Jamaica Station, qui prendiamo la
metropolitana E (che porta fino a Manhattan) e scendiamo alla prima fermata,
dove si trova l’hotel Clarion Jamaica. Essenziale ma pulito, molto comodo per
l’aeroporto e vicino alla fermata della metro.
mostra al MoMa |
Lasciati i bagagli ripartiamo alla volta di Manhattan, scendiamo alla
53a per andare al MoMA, ci siamo già stati lo scorso anno ma non avevamo visto
la “Notte Stellata” di Van Gogh, così decidiamo di ritornarci!
L’entrata al museo è gratuita, ci sono centinaia di persone in
coda!!...Comunque in mezzora ce la sbrighiamo. Facendoci largo tra la folla di
visitatori riusciamo a vedere il magnifico Van Gogh. Usciamo il più in fretta
possibile...troppo caos! Andiamo verso il Rockfeller Center, anche qui c’è una
folla incredibile! Dopo la foto di rito ci avviamo verso Times Square.
Torniamo in hotel.
2 gennaio
Sveglia alle 5 e partenza per l’aeroporto. Abbiamo il volo della Delta
Airlines. Check-in, controlli di rito e siamo nell’area dei gate.
Il volo parte con più di un’ora di ritardo a causa del traffico aereo
del JFK. Lasciamo finalmente New York...tra qualche fiocco di neve.
L’aereo della Delta è piuttosto vecchio e il servizio a bordo lascia
parecchio a desiderare (visto il costo del biglietto...), in un volo di oltre 5
ore offrono a mala pena uno snack, tutto il resto è a pagamento.
Atterriamo finalmente nella ventosa isola di Aruba!
Timbro sul passaporto, ritiro dei bagagli e fuori...30 gradi e un gran
sole!!
Agli arrivi c’è l’agente della Payless
Rent a Car che ci aspetta, ci accompagna all’agenzia dove ritiriamo la
nostra Yaris (con cambio automatico) che ci scarrozzerà per tutta l’isola.
Sulle targhe delle auto c'è scritto “ARUBA...ONE HAPPY ISLAND”!
Ci avviamo verso l’appartamento che abbiamo affittato, attraversiamo
Oranjestad, caratteristica capitale dell’isola, ci dirigiamo verso Noord,
vicino alla zona di Palm Beach, la zona turistica. Che spettacolo vedere le
decorazioni natalizie e la gente che gira in infradito sotto il sole cocente!
Dopo aver girato un po’ raggiungiamo il Del Rey Apartments, è un edificio tutto colorato con una parte
ancora in costruzione (si stanno ingrandendo), davanti c’è un grande piazzale
dove si può tranquillamente parcheggiare l’auto, c’è un’area attrezzata con
piscina, ombrelloni, sdraio, tavoli e barbecue.
Il residence è gestito da una coppia di signori molto gentili e
disponibili, lui è un olandese e lei è colombiana. Il nostro appartamento è
composto da camera, bagno e soggiorno con angolo cottura. È molto semplice ma
c’è tutto quello di cui si ha bisogno: lenzuola pulite, asciugamani in bagno
(che vengono cambiati TUTTI i giorni), cucina attrezzata con pentole, piatti,
bicchieri, posate, fornello, frigo… insomma tutto l’indispensabile.
Lasciamo i bagagli nel nostro piccolo appartamento e andiamo a fare la
spesa per la settimana.
Aruba è piena di supermercati, quasi tutti gestiti da cinesi, quelli
più grandi si trovano nei pressi di Oranjestad (a 10 minuti di auto dalla zona
dove ci troviamo).
Compriamo un po’ provviste, i prezzi non sono molto diversi dai nostri.
Torniamo in appartamento e ci prepariamo qualcosa per cena, distrutti
ce ne andiamo a dormire.
3 gennaio
Prima giornata di mare!
Eagle beach |
Prendiamo la nostra macchina e in 10 minuti siamo a Eagle Beach!
Eagle beach |
Eagle beach |
La spiaggia è una distesa
meravigliosa di sabbia bianca lunga 3 kilometri. All’inizio della spiaggia,
arrivando da Palm Beach, si trovano subito i Divi Divi trees, simbolo
dell’isola. Proseguendo lungo la strada si può parcheggiare a bordo spiaggia,
ci sono alcuni ombrelloni (soprattutto di fronte agli hotel), si possono
affittare le sdraio e si possono fare diversi sport acquatici (moto d’acqua,
windsurf…).
È una favola…. È il 3 gennaio e noi siamo a mollo nell’acqua cristallina!!
Verso l’ora di pranzo ci spostiamo e poco dopo raggiungiamo Manchebo Beach, parcheggiamo l’auto
dietro all’Holiday Inn e andiamo in spiaggia.
Manchebo beach |
Anche questa spiaggia è meravigliosa, la sabbia bianchissima quasi
accecante, il mare è un po’ più mosso rispetto a Eagle Beach.
Manchebo beach |
Manchebo beach |
Nel tardo pomeriggio decidiamo di andar via, mentre raggiungiamo l'auto
scorgiamo due iguane arrampicarsi sugli alberi!
Manchebo beach |
Con l'auto ci fermiamo vicino ai supermercati che si incontrano prima
di entrare ad Oranjestad, qui vicino, il sabato e la domenica, c’è un mercatino
di souvenir e prodotti locali. Facciamo un giro tra le bancarelle e compriamo
un po’ di cosine da riportare in Italia (ottimi prezzi).
Si sta avvicinando l’ora del tramonto, andiamo fino al California Lighthouse e tornando
indietro ci fermiamo nei pressi di Arashi Beach e Boca Catalina ad aspettare
che il sole se ne vada a dormire… il cielo diventa rosso e sull’acqua si
riflettono milioni di scintille, è un vero spettacolo, come tutti i tramonti
che vedremo su quest’isola!
La nostra prima giornata ci ha entusiasmato!
4 gennaio
Ci informiamo con la signora alla reception su un po’ di escursioni che
vorremmo fare. Ne scegliamo una di snorkeling: l’escursione di Jolly Pirates.
Andiamo a Moomba Beach (vicino Palm
Beach) e qui c’è il negozietto dove possiamo prenotare la gita.
Moomba beach è decisamente più attrezzata rispetto a Eagle beach, ci
sono bar, ristoranti, negozietti… d’altronde siamo vicini ai grandi hotel.
In tarda mattinata decidiamo di avventurarci verso la parte sud
dell’isola, vicino a Pos Chiquito ci fermiamo a Mangel Halto, per entrare in acqua si deve passare attraverso le
mangrovie, non c’è la classica spiaggia bianca attrezzata, molto
carina...vediamo anche qualche timida iguana nascondersi tra le piante!
Proseguiamo ancora verso sud, superiamo Savaneta, San Nicolas e la sua
orribile raffineria e arriviamo a Baby
Beach.
baby beach |
Questa spiaggia è una piccola laguna protetta dalla barriera corallina
(qui si riesce a fare un po’ di snorkeling), il mare ha colori meravigliosi,
azzurri, verdi e blu… la sabbia è quasi rosa, peccato la raffineria sullo
sfondo.
baby beach |
Ci sono “parecchi” turisti (ovviamente nulla di paragonabile alle
spiagge della Liguria!), sembra più affollata di Eagle Beach, solo perchè è più
piccola e meno dispersiva.
Nel tardo pomeriggio ritorniamo verso nord e ci fermiamo all’amata
Eagle Beach per fotografare il tramonto.
Ci fermiamo ai Divi Divi Trees
per fare un po’ di reportage… c’è anche una coppia che si è sposata e sta
facendo le foto con la famiglia!
Dopo cena andiamo a fare una passeggiata a Palm Beach, qui ci sono
diversi locali (soprattutto ristoranti), negozi, bar e tanti tanti turisti!
Camminiamo un po', arriviamo fino all’Hard Rock Cafè e torniamo indietro verso
la macchina. Ci rendiamo conto come questa zona sia stata costruita
appositamente per i turisti (in prevalenza americani), non ha quasi nulla di
caraibico e di caratteristico...decidiamo di tornare al nostro appartamento,
variopinto come la maggior parte delle case abitate da chi su quest'isola ci
vive.
5 gennaio
La giornata è un po’ nuvolosa, ma soffia tanto vento, come al solito.
Le nuvole non si fermano mai sopra quest’isola!!
Decidiamo di andare di nuovo a Baby Beach, ci dedichiamo allo
snorkeling… noi abbiamo le nostre maschere, niente pinne. La corrente è molto
forte, ma spinge verso l’interno della laguna dove l’acqua è bassa, quindi
anche senza pinne si possono andare a vedere un po’ di pesci. Comunque, per chi
ne avesse bisogno, nel piccolo bar della spiaggia affittano tutto il necessario.
Lo snorkeling è piuttosto breve...non c'è molto da vedere, pochi
coralli morti...ma per lo meno incontriamo un discreto numero di pesci.
Lasciamo Baby beach e ci fermiamo a Rodger’s Beach, vicinissima. La spiaggia è praticamente deserta, a
parte tre ragazze che prendono il sole… il mare è calmo e l’acqua calda…
purtroppo vicino alla spiaggia c’è la raffineria che deturpa completamente il
paesaggio. Dopo aver visto questo mostro per la prima volta ci siamo informati
un po' con la signora del Del Rey sull'inquinamento che provoca. Le acque lì
nei dintorni sono cristalline e pulite...possibile? Questa è la domanda che ci
eravamo posti. La risposta sta nell'altro lato dell'isola, quello più
selvaggio, col mare impetuoso, a est, dove i turisti non vedono. Qui c'è un
tratto di mare completamente inquinato dagli scarichi della raffineria. Come
sempre l'uomo è in grado di rovinare dei veri e propri paradisi.
Rimanianmo giusto per rinfrescarci un po’ in acqua, quindi ripartiamo e
andiamo a vedere la spiaggia di Punta Basora, ideale per il windsurf e altri
sport, ma non per la balneazione, i venti sono troppo forti e il mare troppo
mosso.
Ci rimettiamo in viaggio e torniamo verso nord. Per strada vediamo le
indicazioni per il Natural Bridge,
abbiamo una Yaris… ma decidiamo di tentare comunque e così ci addentriamo
nell’isola per raggiungere la costa est. Quasi tutto il tragitto è asfaltato,
solo l’ultimo pezzo è strada sterrata… ma dopo aver percorso la Monument Valley
con una Cobalt, possiamo dire che questa è decisamente più semplice!
Natural bridge |
Arriviamo così al famoso Natural Bridge. Ci sono alcuni pullman delle
escursioni organizzate e diverse auto. Il mare è impetuoso e si infrange contro
la costa rocciosa che prosegue in lontananza verso sud. Molto bello. Foto di
rito e di nuovo in auto.
Prima di rientrare, ci fermiamo nuovamente a Eagle beach per il
fantastico tramonto.
6 gennaio
Per oggi abbiamo prenotato un jeep safari di mezza giornata, così
potremo vedere posti che con la nostra macchina non potremmo raggiungere!
Abbiamo prenotato con ABC Tours, ci vengono a prendere puntuali alle
8,30, partenza alle 9. La nostra guida è Gabriel, un ragazzo imponente e molto
simpatico. Saremo due jeep, una guidata da Gabriel e una da un ragazzo americano…i
nostri compagni di gita sono tutti americani della East Coast.
Prima tappa le Rovine di
Bushiribana, un piccolo edificio diroccato sulla costa vicino alla miniera
di oro, da qui venivano avvistati i pirati. Tutto intorno ci sono migliaia di
pietre accatastate una sull’altra a creare tante piccole torri, opera dei
turisti…”monkey do what monkey see”, dice Gabriel!.
Natural pool |
Ripartiamo con la jeep e via verso la Natural Pool! in questo caso è praticamente impossibile arrivarci
senza un mezzo adeguato, la strada è completamente dissestata, si balla
parecchio nella jeep! Botte da tutte le parti...uno spasso!!
La Natural Pool è l’unico punto della costa est in cui si riesce a fare
il bagno senza grossi problemi. E' una piccola conca protetta dagli scogli,
molto carina e suggestiva. Per raggiungerla bisogna scendere una lunga
scalinata ricavata tra le rocce. E' possibile stare in questa “vasca” ad
ammirare i tanti pesci colorati che vi si rifugiano. L'unico problema è che c’è
parecchia gente.
Risaliamo in jeep e ripercorriamo la strada di prima!!
Entriamo nel Parco Nazionale dell’Arikok, la prima tappa sono delle
grotte, Fontein Cave.
per strada |
Sono grotte minuscole, in realtà si tratta di barriera corallina emersa
dal mare. All’interno alcune formazioni rocciose, stalattiti, stalagmiti e
alcune pitture rupestri, purtroppo però ci sono anche molte scritte di persone
che sono passate di là…come sempre, ci viene da dire, ci sono quelli che non
sanno dove mettersi le mani! Prima di spostarci ci fanno notare come i primi “vandali”
a lasciare autografi sono stati alcuni tra i primi comandanti olandesi giunti
sull'isola.
Dopo la caverna andiamo a visitare alcune formazioni rocciose
particolari, Ayo Rock Formation. Si
tratta di rocce tondeggianti dalle quali è possibile ammirare il panorama di
tutta l'isola. Ci sono molti turisti, quindi è molto difficile riuscire a
salire in vetta.
È primo pomeriggio, troppo caldo per andare subito in spiaggia così
decidiamo di andare a vedere Alto Vista
Chapel.
Alto Vista |
È una chiesetta che si trova in mezzo a una distesa di cactus e gode di
una splendida vista sulla costa. Lungo la strada che percorriamo vediamo tutte
le stazioni della via crucis.
La chiesa è piccolina e molto semplice, all’esterno ci sono panchine
per accogliere i fedeli durante le celebrazioni.
Lasciamo Alto Vista Chapel e in dieci minuti arriviamo a Palm Beach, parcheggiamo nei pressi del
Radisson e andiamo in spiaggia…. Diamo una rapida occhiata… non fa per noi!
Troppe persone, troppi hotel, troppo di tutto, ci giriamo e torniamo indietro!
Arriviamo ad Arashi Beach,
questa zona (vicina al California Lighthouse) è davvero bella, case enormi e
fantastiche con il loro pezzetto di spiaggia di fronte… un sogno!
Arashi beach |
La spiaggia è abbastanza grande e nemmeno troppo frequentata. Passiamo
il pomeriggio a mollo…. sognando una casa come quelle….
Per cena abbiamo prenotato (tramite la signora dell’appartamento) il
Driftwood, a Oranjestad. Questo ristorante è rinomato per il pesce, organizza
uscite di pesca durante la giornata e la sera si può gustare il pesce fresco.
Avevamo chiesto alla reception del Del Rey dove si poteva comprare del buon
pesce, ma la risposta è stata scoraggiante. Il pesce viene venduto tutto ai
grossi hotel, quindi ai locali, a meno di conoscere qualche pescatore amico,
non rimane che rifornirsi nel reparto surgelati dei supermercati!...Optiamo
quindi per il ristorante.
Arashi beach |
Arriviamo ad Oranjestad un po’ in anticipo, ma i negozi sono già tutti
chiusi! Facciamo un giro per Mainstreet e il lungo mare. Arriva l’ora di cena.
Il pesce è fresco, cucinato in modo particolare (con aglio) uno e impanato
l’altro…. Insomma non ci fa impazzire.
Dopo cena facciamo ancora un giro a piedi, quindi prendiamo la macchina
per raggiungere la zona dei supermercati, dove avevamo visto un palco montato.
Ad Aruba inizia il carnevale. Sul palco gruppi caraibici. Alcune ragazze
ballano di fronte alle telecamere della TV locale. Troppo divertente! Il ritmo
è coinvolgente...e la gente si diverte!
Volevamo vedere qualcosa di veramente caraibico...l'abbiamo trovata!
7 gennaio
Oggi abbiamo deciso di poltrire in spiaggia! Andiamo a Eagle Beach e affittiamo
due sdraio, ci piazziamo sotto un ombrellone e tra un bagno e un po’ di sole
passa la mattinata….nel primo pomeriggio ci rendiamo di esserci arrostiti!
Siamo rossi come due gamberi!! Forse è meglio tornare a casa….
Dopo una doccia rinfrescante e un barattolo di crema idratante usciamo
per andare a visitare Oranjestad.
La cittadina è in stile coloniale, ci sono case con la tipica
architettura olandese tutte colorate! Facciamo un giro per i negozi, compriamo
ancora qualche souvenir e qualche cartolina.
Rientrando ci fermiamo ovviamente per il tramonto.
8 gennaio
Oggi abbiamo un’altra escursione! Lo snorkeling con Jolly Pirates.
Ci imbarchiamo sulla nave “dei pirati” a Moomba Beach, a bordo sono
tutti americani. L’escursione consiste in 3 tappe di snorkeling, è incluso
l’open bar e il pranzo.
La prima tappa è l’Antilla Wreck,
è il relitto di una fregata tedesca della seconda guerra mondiale. Il relitto è
molto vicino alla costa, infatti è in fondali abbastanza bassi e quindi si
riesce a vedere qualcosa anche non facendo immersioni. È obbligatorio indossare
i giubbini di salvataggio poiché le correnti sono molto forti.
Vediamo la nave adagiata sul fondo, ci sono tantissimi pesci e
riusciamo a vedere anche una tartaruga! Molto bello.
Torniamo in barca, si riparte alla volta di Boca Catalina.
Ci fermiamo e di nuovo tutti in acqua, qui c'è un po’ di barriera e
qualche pesce che ci nuota in mezzo, facciamo la nostra nuotata in pieno relax.
Terza e ultima tappa Malmok
Beach, qui lo snorkeling è meno interessante degli altri due punti, è
comunque un punto bello in cui si può fare un bagno rilassante. Qui ci servono
anche il pranzo: riso, pollo e melone. Non male…
Intorno alle 14 rientriamo a Moomba Beach e andiamo alla solita
spiaggia… Eagle beach, per il tramonto,
ovviamente.
Dopo cena decidiamo di fare un giro a Palm Beach. Passeggiamo parecchio
tra locali e bancarelle e ci fermiamo a bere un ottimo Mojito (se non lo sanno
fare qui...)
9 gennaio
Purtroppo questo è l’ultimo giorno sulla “Happy Island”, sveglia presto
per poter andare a fare l’ultimo bagno. Decidiamo di andare ad Arashi Beach, la
giornata è parecchio nuvolosa. La spiaggia inizialmente è deserta...che bello!
Torniamo al nostro appartamento, doccia, chiudiamo le valigie e
facciamo il check out.
Il volo per New York parte intorno alle 15, consegniamo l’auto a
mezzogiorno e ci accompagnano alle partenze.
È consigliabile essere in aeroporto 2/3 ore prima del volo per le
partenze verso gli Stati Uniti. Infatti ci sono code lunghissime ai check in
(noi facciamo in fretta perché siamo arrivati con largo anticipo), superati i
controlli si devono recuperare le valigie e passare attraverso la dogana
americana (le procedure di entrata negli USA vengono effettuate direttamente ad
Aruba, una volta a New York usciremo direttamente senza passare altri
controlli!), dopo aver superato tutto si rispedisce il bagaglio.
Il terminal è piccolino ma ben strutturato.
Finalmente arriva l’ora dell’imbarco, saliamo a bordo dell’aereo (dopo
essere stati perquisiti, come prevedono i controlli). Per fortuna questo aereo
è un po’ più nuovo di quello dell’andata, ogni sedile ha il suo video, si
possono vedere film, tv, giocare… insomma passano 5 ore.
Arriviamo a JFK intorno alle 20.
Usciti dall’aeroporto con AirTrain e metro arriviamo a Manhattan.
Abbiamo prenotato l’hotel Herald Square sulla 31a strada, praticamente
dietro l’Empire State Building, comodissimo per girare la città e per fare
shopping!
Stanchi morti riusciamo ad andare a mangiare qualcosa intorno alle
22,30… troviamo un Kentacky Fried Chicken (non è il massimo...ma ci fermiamo lo
stesso) ancora aperto… mangiamo qualcosa di simile ad ali di pollo e patate…
tutto sommato poteva andarci peggio!
10 gennaio
Ultimo giorno di vacanza…
Abbiamo visitato New York lo scorso anno… così, visto che abbiamo una
giornata, ci dedichiamo allo shopping!
Lasciamo la camera (abbiamo il volo alla sera) e lasciamo i bagagli
nelle cassette chiuse dell’hotel. Usciamo e andiamo a fare colazione.
Su Herald Square c’è una specie di self service dove avevamo mangiato
anche lo scorso anno, si trova all’angolo tra Broadway e la 32a strada,
“Speedys”. Qui si può mangiare qualcosa di “fresco”, sia per colazione che per
pranzo, per lo meno si trovano brioche e biscotti per la colazione e della
frutta, pollo arrosto, patate al forno per il pranzo… infatti nella giornata
facciamo due tappe qui dentro!
Macy’s è la nostra meta (dall’altra parte della strada) ma apre alle 11
(è domenica) così passeggiamo fino a Times Square, entriamo in qualche
negozietto e poi dentro gli M&M’s.
Times Square |
È una bella giornata, ma fa freddissimo! Alle 11 entriamo da Macy’s al
caldo!
Dopo qualche ora di shopping usciamo per andare a sgranocchiare
qualcosa (Speedys).
Torniamo in hotel, sistemiamo i nuovi acquisti (riempiendo anche il
nuovo trolley) e andiamo in aeroporto.
Il volo di ritorno parte in orario per Francoforte… il volo è pieno…
quindi stavolta niente free upgrade!!
Arriviamo a Francoforte, dove scopriamo che, causa neve, il giorno
prima sono stati cancellati 200 voli!! Per fortuna la nostra coincidenza per
Torino parte solo con un paio di ore di ritardo…
Eccoci a Torino...al freddo!
“One happy island” nel cuore...un nuovo viaggio in testa!
Cristina e Enzo
Bravi bella recenzione ci sono ora
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