martedì 5 settembre 2023

Inaspettata Albania

Dopo due anni di vacanze in Italia, decidiamo di tornare a varcare i confini per l’estate del 2022, destinazione Albania! 


Andiamo in auto, partiamo da Torino il 27 luglio e ci dirigiamo verso la costa Adriatica. La prima tappa è a Ortona, ma prima ci fermiamo a Gradara, la città di Paolo e Francesca. È un borgo molto carino. Visitiamo il castello, arroccato su una collina, e facciamo un giro tra le mura.  



Nel pomeriggio giungiamo a Ortona.




Questa tappa non è casuale, vogliamo cenare in un trabocco lungo la bellissima costa adriatica. 



Ci abbuffiamo di ottimo pesce al Trabocco Sasso della Cajana, proprio una serata carina! 

Il mattino ci dirigiamo a Bari, dove prenderemo il traghetto per Durazzo. 

Viaggiamo di notte, quindi abbiamo tempo per visitare l’incantevole Bari vecchia. Un giro tra le viuzze, la visita alla Basilica di San Nicola e un ottimo pranzo a base di pesce. 







Dopo la nottata in traghetto, arriviamo a Durazzo alle 9 circa. 

Appena usciti dal porto ci dirigiamo verso Scutari, la nostra prima meta. 





Scutari è una cittadina sulle sponde dell’omonimo lago. La zona centrale è tenuta bene, con alcune vie pedonali. Anche se di per se non è particolarmente attraente, si respira una bella l’atmosfera. Gente gentile, ospitale, locali e negozi aperti fino a tardi, caffè pieni di persone che hanno voglia di stare insieme e divertirsi. 



Durante i giorni trascorsi a Scutari andiamo a visitare alcune delle attrazioni locali. 

Saliamo al castello di Rozafa, che offre un paesaggio (a 360°) bellissimo su tutta la vallata di Scutari fino alle rive del lago. 



Poi visitiamo il Museo Nazionale di Fotografia Marubi, che raccoglie oltre 50.000 immagini che ritraggono l’Albania fra la fine dell’800 e l’inizio del 900. Pietro Marubi, fotografo italiano, aprì il primo laboratorio fotografico albanese, regalando ritratti originali di scene della vita quotidiana della regione.

Andiamo anche a vedere il Ponte di Mezzo, un ponte di origine ottomana decisamente scenografico collocato lungo quella che era l’antica via carovaniera che univa l’Albania al Montenegro e al Kosovo.

Facciamo delle passeggiate e corsette sulle rive del lago, dove una sera assaggiamo un piatto tipico della zona, tave karp (la carpa del lago di Scutari). 



Da Scutari, abbiamo organizzato con l’agenzia Kiri Travel un tour di 3 giorni. Il primo giorno abbiamo il trasporto per Teth e il pernottamento in guesthouse. Secondo giorno dedicato al trekking da Teth a Valbone con pernottamento in guesthouse. Terzo giorno rientro a Scutari. 

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Tutto è organizzato da Erjon nei minimi dettagli, veniamo ospitati a casa di famiglie estremamente gentili e ospitali, i pasti sono tutti inclusi. Ci troviamo benissimo. 

Arrivati a Teth, dopo esserci sistemati a casa di Peter Çuni, facciamo un bellissimo trekking, sotto qualche scroscio di pioggia, fino al Blue Eye. Un vero e proprio occhio blu nel fiumeIn totale 18 km, un buon allenamento per il giorno dopo!




Al risveglio, dopo una bella colazione genuina, partiamo per affrontare i 19 km con mille metri di dislivello che ci separano da Valbone. È una bellissima giornata di sole e le forze non ci mancano, affrontiamo i primi chilometri di salita con calma, cercando di goderci il magnifico paesaggio che ci offrono le Alpi albanesi. 




Arriviamo in vetta, nel punto in cui si supera la valle di Teth e si entra nella valle di Valbone. Scattata qualche foto, incominciamo con la ripida discesa verso valle. 

La discesa (per me che preferisco le salite) non è troppo complicata, in un paio di ore arriviamo sul letto del fiume, che percorriamo fino al paesino di Valbone. 




Qui alloggiamo nella guesthouse di Arben Selimaj, una famiglia molto ospitale, con una casa sul fiume  contornata da un paesaggio mozzafiato. 

Il mattino dopo Arben ci accompagna in auto fino a Fierze, sul Lago di Koman, dove ci imbarchiamo sul traghetto che ci fa attraversare il lago regalandoci dei bellissimi scorci. Arriviamo alla diga, dove si sbarca e con un minivan torniamo a Scutari, dove passiamo ancora una notte. 

La tappa successiva ci porta a Tirana, ma prima di arrivare nella capitale albanese, ci fermiamo a Kruje, la cittadina che ha dato i natali all’eroe nazionale, Skanderberg. Questo personaggio, che visse nella seconda metà del 1400, fu un condottiero albanese che riuscì a fermare l’avanzata dell’Impero Ottomano. Ovviamente la prima cosa da visitare in città è il Museo Skanderberg, relativamente recente, inaugurato nel 1982, molto interessante.




Il Museo di Kruja ripercorre la storia di Skanderberg e della Lega di Lezhe ma anche dell’Albania, dagli antichi illiri, fino alla conquista dei Turchi e ai Veneziani. Qui è custodita una copia della famosa spada di Skanderberg (l’originale si trova a Vienna). Interessante anche la parte dedicata alle comunità Arbëreshë che si trovano nel centro e sud Italia… mi perdo in questa sala cercando di scoprire qualcosa di più sulle mie origini. Usciti dal museo, facciamo una passeggiata tra i negozietti del bazar e raggiungiamo la statua equestre di Skanderberg. 

Finito il giro ripartiamo per Tirana, dove alloggiamo in un appartamento vicinissimo a piazza Skanderberg. Comodo per abbandonare la macchina e girare a piedi. 




Ci fermiamo 2 giorni. Visitiamo il centro in lungo e in largo, partendo da Piazza Skanderberg. Qui si affacciano i principali palazzi istituzionali dell’Albania ed è il punto di ritrovo preferito dagli abitanti della città. 






Nei dintorni della piazza si può vedere la Torre dell’Orologio,  il Museo Nazionale di Storia e la Moschea Bey, risalente al 1789 e considerata la più bella moschea di tutta l’Albania. 

Camminando verso Bulevardi Zhan D’Ark si può vedere il Ponte dei Conciatori “Ura e Tabakeve”, antico ponte ottomano sul fiume Lana risalente al XVIII secolo. 

Sempre nei dintorni, visitiamo anche il “Bunk-Art 2”.  In città esistono due bunker antinucleari voluti dal dittatore Hoxha. Il bunker che si trova in centro città è adibito a museo della memoria e a quello che ha provocato il regime. 



Non ci perdiamo il quartiere Blloku, dove si trovano le ville dell’ex dittatore e dei più alti funzionari di partito. Questo è il quartiere “bene” di Tirana, con negozi di moda, locali e ristoranti. Un bel posto sia di giorno che di sera. 

Dopo due giorni, lasciamo Tirana. Prossima meta il lago Ohrid, ma prima ci fermiamo per un paio d’ore ad Elbasan. Qui entriamo nella città vecchia, costruita all’interno delle mura dell’antica fortezza ottomana. Passeggiamo tra le strette viuzze, vediamo l’antica moschea di fianco alla chiesa ortodossa. Visitiamo una chiesa all’interno di alcune catacombe, dove il giovane prete ci racconta un po’ di storia. 





Riprendiamo il nostro viaggio verso il lago di Ohrid, al confine con la Repubblica della Macedonia. Questo lago è uno dei più grandi della penisola balcanica ed è considerato uno dei più antichi della Terra, infatti risale a circa 4 milioni di anni fa.

Qui dormiamo in una guesthouse gestita da una ragazza carinissima, Rosa. La nostra camera ha una bellissima terrazza affacciata sul lago, da cui ci godiamo un tramonto meraviglioso. La sera Rosa ci cucina un tipo di trota che vive solo in questo lago…ottima cena sulla terrazza della guesthouse! 










Il mattino successivo ci dirigiamo verso Corizza, ma prima ci fermiamo a Pogradec. Una graziosa cittadina adagiata sulle sponde del lago. Qui facciamo una bella passeggiata rilassante. 

Ripartiamo e guidiamo fino a Voskopoje (Moscopoli), un antico centro culturale e artigianale. Importante nel passato soprattutto per le sue Chiese, ne contava ben 24 ma oggi ne restano solo sette. 




Ci rivolgiamo all’ufficio del turismo, all’ingresso del paese, e una gentilissima ragazza ci accompagna a vedere le tre chiese più belle e ancora ben conservate. Riusciamo a visitare la Chiesa di Santa Maria e la Chiesa di San Atanasio. Quella di San Nicola la vediamo da fuori, perché all’interno c’è un battesimo e non vogliamo disturbare la cerimonia.  

Arriviamo Corizza (Korce), dove dormiamo in un appartamento vicino al centro. È una cittadina carina, con un bel centro, dei bei viali per passeggiare e alcuni musei interessanti. Da Corizza andiamo a visitare anche alcuni paesi che si trovano nella vallata, il più interessante è senza dubbio Dharde, un paesino “bucolico”, completamente immerso nei boschi. 







Ripartiamo dopo un paio di giorni e attraversiamo la zona più selvaggia dell’Albania lungo la strada SH75. Attraversiamo vallate incantevoli, superiamo montagne e arriviamo, in tarda mattinata, nella valle del fiume Vjosa. Qui ci addentriamo per vedere un canyon e un ponte ottomano, il caldo si fa sentire e così ci avviamo verso Permet, dove abbiamo prenotato una guesthouse immersa nel verde. La strada (se così si può chiamare) per raggiungere la guesthouse non è percorribile con un’auto normale, così il proprietario ci viene a prendere in paese con la sua jeep.






Passeggiamo un po’ nei dintorni di casa e passiamo il resto del pomeriggio a rilassarci in terrazza. La sera la padrona di casa prepara una cena abbondante e gustosissima. 





Il mattino successivo, dopo una buona colazione, torniamo in paese a riprendere la macchina e ripartiamo per Agirocastro, la città di pietra, chiamata così perché le case sono tutte costruite con il tetto in pietra (caratteristica delle case ottomane) e assomigliano a piccole fortezze, con le strade di ciottoli che portano tutte al Bazaar. 







Il centro di Agirocastro è un vero gioiellino, le viuzze sono piene di locali e negozietti e dall’alto il castello si impone sulla città. Nei nostri due giorni in città visitiamo il castello, il bazar, delle bellissime case ottomane e, ovviamente, facciamo delle ottime mangiate! 





Lasciamo Agirocastro alla volta della costa albanese, passando prima per il Blue Eye. Arriviamo presto al mattino per evitare la folla di turisti. Si tratta di un sito molto bello, dove si apre una sorta di “blue hole”. 



Eccoci sulla costa. Abbiamo deciso di passare 2 notti a Saranda, abbiamo preso un appartamento bellissimo con una terrazza vista mare. Il paese è incredibilmente sovraffollato, ci sono turisti di ogni nazionalità, tantissimi italiani. Nei giorni trascorsi a Saranda, oltre a delle ottime mangiate di pesce, andiamo ad esplorare un po’ di spiagge nei dintorni di Ksamil e visitiamo il parco archeologico di Butrinto. 





Butrinto è patrimonio UNESCO dal 1999, questo paesino racchiude ben 1500 anni di storia, conservando resti di monumenti databili ad epoche molte diverse, dalla metà del primo millennio a.C. fino al dominio turco.

Il Battistero e la Basilica, risalenti all’età paleocristiana, sono ben conservati. 

Giriamo tra L’Anfiteatro greco e le Terme, l’Agorà e i Fori che invece sono di epoca romana.

Purtroppo non riusciamo a vedere i mosaici che decorano i pavimenti perché coperti per evitare che le intemperie li possano rovinare. 






Lasciamo il nostro appartamento di Saranda e ci spostiamo a Himare, in una guesthouse. Himare è un’altra località di mare andando verso nord. 

Tutte le spiagge visitate in questi pochi giorni sono molto carine, ben attrezzate e ben servite. Alcune sono raggiungibili solo a piedi, dopo una bella scarpinata, ma lo spettacolo dei colori del mare faranno apprezzare queste camminate! 





Finiti i giorni di “villeggiatura”, prendiamo la strada che corre parallela al mare e si inerpica sulle montagne regalandoci dei panorami spettacolari sul mare blu. 

Arriviamo a Orikum, antica città fondata nel VII o VI secolo A.C. La sua posizione geografica permetteva di bloccare facilmente i passi di montagna verso nord e sud, oltre ad individuare chiunque si avvicinasse per mare e tutto ciò la rendeva particolarmente adatta alle operazioni militari; Cesare accampò qui le sue truppe durante la guerra civile romana.






Proseguiamo fino a Valona, dove, dopo una passeggiata sul bel lungomare, pranziamo a base di ottimo pesce. 

In serata arriviamo a Fier, la nostra base per andare a visitare il sito archeologico di Apollonia, la più importante città greca e romana dell’Albania.

Apollonia è un’antica città fondata da coloni greci corinzi e poi diventata un fondamentale snodo portuale anche per l’Impero Romano. Si tratta di uno dei parchi archeologici meglio conservati di tutta Europa, fondata nel 588 A.C. da colonie corinzie che già avevano avuto contatti con gli illiri. In breve Apollonia (che deve il suo nome dalla presenza di un tempio dedicato al dio Apollo) diventa una città-stato di importanza strategica e logistica per gli scambi commerciali via mare, grazie al grande porto di cui godeva. Lo sviluppo culturale che la città ha avuto dopo il 299 A.C., a seguito della sua conquista da parte dell’Impero Romano, si deve anche in buona parte ai secoli di dominazione greca, che qui avevano istituito scuole e università.

La collina sulla quale sorge il sito archeologico è completamente sperduta nelle campagne, vicino al paese di Pojan. La zona più spettacolare degli scavi è sicuramente il Centro Monumentale, composto dall’imponente Bouleuterion, la base dell’Arco di Trionfo, i resti di un Tempio Ionico e dell’Odeon.

Arriviamo a Berat per le nostre ultime due notti in Albania. Alloggiamo in una piccola guesthouse gestita da un signore gentilissimo. Tomor Shehu Guest House







Berat è una vera e propria perla, sorge sulla riva destra del fiume Osum ed è arroccata sulle pendici del Monte Tomorr. Per via della sua incantevole posizione, il colpo d’occhio all’arrivo in città è indimenticabile. Il simbolo della città è il Castello di Berat, che domina l’intero centro abitato. Si può raggiungere con un mezzo di trasporto oppure percorrendo la passeggiata che conduce alla cima. Circondati da vigneti millenari, si percorrono sentieri tra antichi resti romani, chiese rupestri e moschee.

Ma Berat è anche un simbolo di convivenza. Infatti, negli storici quartieri di Gorica e Mangalemi, sorgono chiese ortodosse e moschee antichissime, quasi tutte una in fronte all’altra. In effetti, a Berat cristiani e musulmani hanno sempre convissuto in pace, anche nei periodi più bui della storia albanese.








Arriva il giorno della partenza, abbiamo il traghetto da Durazzo che parte alle 23. Prima di andare al porto facciamo un giro in città. 

Il centro di Durazzo è carino. Ci aggiriamo tra negozi e caffè. Ci rilassiamo prima del viaggio che ci aspetta fino a Bari e poi in macchina fino a casa. 






Abbiamo trascorso tre settimane in viaggio, scorrazzando per l’Albania in lungo e in largo. Abbiamo visitato paesini incantevoli, attraversato montagne maestose e vallate deserte, mangiato benissimo ovunque e, soprattutto, abbiamo incontrato persone gentilissime e accoglienti. 

L’Albania è un paese da vedere e da visitare, senza fermarsi solo sulla costa.

Siamo rimasti entusiasti e sorpresi di quanto questo paese offra e di sicuro ne conserveremo un bellissimo ricordo. 

A presto 

Cry e Enzo


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