Nuova vita, nuovo viaggio!
Dopo il nostro trasferimento in Kuwait, eccoci pronti ad esplorare nuovi paesi che da questa parte di mondo sono decisamente più facili da raggiungere!
Approfittiamo dell’Eid al-Fitr, la festa di fine Ramadan, per star via due settimane. Volo diretto Kuwait – Kathmandu, meno di cinque ore e atterriamo nel paese asiatico.
Finalmente un sogno che si avvera, erano anni che volevamo visitare il Nepal!
Arriviamo a Kathmandu alle 7 di mattina, l’auto mandata dal nostro hotel di Bhaktapur (hotel Rupakot and rooftop restaurant) ci sta aspettando agli arrivi. In circa mezzora arriviamo in hotel, dove ci sta aspettando Mariano, un nostro amico e collega!Facciamo colazione insieme sulla terrazza dell’hotel e poi usciamo per raggiungere a piedi Nagarkot.
Rientriamo a Bhaktapur nel pomeriggio. Una passeggiata, una doccia e infine ceniamo in un ristorantino molto carino su una delle magnifiche piazze della città.
Purtroppo questa sera dobbiamo salutare Mariano, che deve rientrare in Kuwait per il lavoro.
Noi iniziamo il nostro viaggio dedicandoci alla valle di Kathmandu, facendo base a Bhaktapur, dove passiamo le prime 4 notti.
BHAKTAPUR
A circa 20 chilometri da Kathmandu, era l'antica capitale del Nepal. Una cittadina davvero bellissima. Alloggiamo nel cuore di Bhaktapur. Sotto la nostra guesthouse, c’è un vero e proprio mercato locale! Bancarelle che vendono ogni genere di prodotto, dalle verdure ai fiori da portare nei templi, dai detersivi agli ombrelli! Un tripudio di colori. Girovaghiamo per le viuzze e le piazze, affascinati dai templi, dalle botteghe degli artigiani, dai negozi e dalle case. Spesso si possono notare ancora i segni del terribile terremoto del 2015 che ha distrutto tantissimo…Questa cittadina è famosa per il suo artigianato, gli splendidi templi, i tetti dorati e la ricca cultura. Molti dei suoi edifici risalgono al XV secolo, mentre altri templi fiorirono nel XVIII.
La cittadina deve essere scoperta a piedi visto che le strette stradine pedonali formano quasi un labirinto.
La piazza Durbar è uno dei sette siti del patrimonio mondiale dell'UNESCO nella valle di Kathmandu. Qui si trova il complesso del Palazzo Reale che comprende il Palazzo dalle 55 finestre, fatto costruire nel lontano XV secolo dal re Yaksha Malla, uno dei siti simbolo di Bhaktapur.
Per raggiungere il cortile si passa attraverso la porta d’oro, un capolavoro artistico e architettonico dei migliori maestri nepalesi che merita sicuramente più di una foto.
Altre bellissime piazze sono Pottery Square, dove ci sono tanti laboratori di ceramiche, Taumadhi Square con la pagoda di Nyatapola e piazza Tachupal con il tempio di Dattatreya.
Da vedere anche l’edificio decorato da una bellissima finestra con un pavone in posizione regale con la sua coda finemente decorata. Questo è un soggetto che viene riprodotto in legno in tutti i negozi di artigianato, un souvenir da portare a casa!
TEMPLI
Durante la seconda giornata di viaggio, approfittiamo della pioggia per prendere un taxi e farci scarrozzare in giro per i templi della valle!
Andiamo a visitare il tempio di Pashupatinath, il più antico e importante tempio induista dell’intero Nepal. Qui ogni giorno si tengono le cerimonie funebri, infatti, mentre siamo lì, è in corso la cremazione di alcuni cadaveri sulle pire lungo il fiume Bagmati. L’odore acre, la pioggia, la folla… una situazione davvero surreale per noi.
Camminando nell’area dei templi si vedono venditori ambulanti, finti santoni, gente che porta offerte ai templi…davvero un posto incredibile!
Il secondo tempio che vediamo è il Boudha Stupa. Lo stupa è il monumento buddhista per eccellenza. Questo in particolare ha una splendida cupola che richiama l’aspetto della volta celeste. Ha un significato religioso, culturale e archeologicamente molto importante, e dal 1979 è un sito del patrimonio mondiale dall’UNESCO.
Dopo questa visita ci fermiamo a pranzare in un “ristorantino” locale dove la ragazza ci prepara degli ottimi momo al vapore!
Dopo i momo, ci dirigiamo al Kopan Monastery, un luogo di preghiera e meditazione tibetano fondato nel 1970 dal lama Zopa Rinpoche. Assistiamo alla preghiera dei monaci e passeggiamo tra le aree del tempio e del giardino.Una giornata intensa, che concludiamo a Bhaktapur, godendoci il tramonto da un roof top.
PATAN
Il giorno dopo decidiamo di andare a visitare la città di Patan, non distante da Bhaktapur.
Partiamo dalla piazza Durbar piena di templi storici, meravigliose statue e imponenti palazzi. I segni del terremoto del 2015 sono ancora evidenti in alcuni edifici e templi, nonostante il grandissimo lavoro di recupero che già è stato fatto e che sta continuando e che consente già oggi di poter godere della bellezza di questa piazza.
Il Golden Temple, che non si trova sulla piazza, è il tempio più bello che visitiamo a Patan. E’ un monastero buddhista risalente al XII secolo, chiamato tempio d’oro per le enormi lamine dorate che decorano la facciata esterna. Nel cortile ci sono diverse statue di bronzo raffiguranti divinità buddhiste, mentre al piano superiore c’è una cappella dove i monaci vanno a pregare. Davvero una piccola meraviglia da non perdere.
Sfruttiamo l’ultimo giorno a Bhaktapur per andare fino a Dulikhel, dove visitiamo il tempio di Shiva e poi il monastero di Namobouddha. Quest’ultimo è un monastero tibetano, con una bellissima veduta sulla valle circostante. Facciamo un giro e ci affacciamo nella sala della preghiera, dove tantissimi monaci stanno pregando.
Per finire la nostra gita, ci fermiamo a vedere la statua di Kailashnath Mahadev, attraversiamo un ponte tibetano e raggiungiamo la cima di una collina dove si trova questa statua altissima (44 metri), la seconda statua di Shiva più alta del mondo.
BANDIPUR
Tramite la nostra guest house di Bhaktapur compriamo i biglietti dell’autobus per Bandipur.
Arriviamo nei pressi del villaggio di Dumre e scendiamo nella polvere, qui con un taxi saliamo fino a Bandipur, dove soggiorniamo nell’hotel Aagaman, poco fuori dal centro.
Dopo una doccia per cercare di togliere tutta la polvere presa durante l’interminabile viaggio, usciamo per visitare la cittadina.
Bandipur è descritta dalla Lonely Planet come “una delle cittadine più incantevoli del Nepal”. Sicuramente è un paesino completamente diverso dagli altri, non c’è il caos di Kathmandu o di Pokahra, anzi è un posto estremamente tranquillo in cui passeggiare e rilassarsi in qualche localino della via centrale, il bazar, una via pedonale curatissima, su cui si affacciano meravigliose abitazioni in stile Newari, che oggi ospitano ristoranti, caffè e piccoli hotel.
Passiamo il pomeriggio girovagando per le viuzze del paesino e rilassandoci.
POKHARA
Il mattino dopo partiamo da Bandipur, direzione Pokhara. Ci dividono “solo” 80 km e 4 ore di pullman!! Questa volta nel fango (piove).
Arrivati a Pokhara raggiungiamo il nostro hotel (Lake Shore) sul lungolago.
Nel pomeriggio inizia un vero e proprio diluvio e le previsioni del tempo purtroppo non sono promettenti. Decidiamo così di lasciar perdere i trekking in montagna che avevamo programmato. Faremo altro.
Il mattino dopo partiamo dall’hotel prima dell’alba per andare a Sarangkot, vorremmo riuscire a vedere l’alba e magari qualche montagna. Qualcosa si vede anche se il cielo è coperto, tutto sommato poteva andare peggio. Dopo l’alba partiamo per un breve trekking che ci porterà da Sarangkot a Deurali e Kaskikot.
Torniamo a Pokhara dove passiamo il resto della giornata e passeggiando lungo il lago e in giro per negozi. Camminando sulla via centrale ci imbattiamo in un’agenzia che organizza delle visite nei villaggi di rifugiati tibetani (https://www.tibetanencounter.com/) così organizziamo una gita di mezza giornata per il giorno successivo.
Al mattino la guida, il signor Thupten Gyatso, viene a prenderci in hotel e insieme ad un ragazzo francese partiamo alla volta di un villaggio di rifugiati non distante da Pokhara. La guida ci racconta la storia del suo popolo, la fuga del Dalai Lama e di migliaia di persone dal Tibet. Ci parla della vita dei rifugiati in Nepal e di tutti i problemi che hanno dovuto e che devono affrontare.
Visitiamo alcuni edifici, il tempio e l’ospedale tibetano.E’ interessante scoprire qualcosa riguardo la loro cultura, la loro medicina e le loro tradizioni.
Terminiamo con un pranzo a base di zuppa e degli immancabili momo.
Torniamo a Pokhara nel pomeriggio.
CHITWAN NATIONAL PARK
Il mattino dopo partiamo presto da Pokhara, questa volta il pullman ci porterà al Chitwan National Park. Altro viaggio lunghissimo e lentissimo!
Appena arrivati ci sistemiamo nel nostro hotel a Sauraha, in riva al fiume, e dopo pranzo usciamo per una prima visita, al villaggio Tharu, che si trova a qualche chilometro dalla cittadina. Visitiamo il museo, camminiamo tra le campagne e le stradine in mezzo alle abitazioni tipiche. La guida poi ci accompagna per la nostra prima gita all’interno del parco, una passeggiata lungo il fiume.
Come prima tappa raggiungiamo il campo dove vengono tenuti gli elefanti, animali usati per i lavori nella giungla. Poi iniziamo la nostra camminata lungo il fiume dove avvistiamo i primi animali.
Il primo rinoceronte ci aspetta vicino all’hotel, ha scelto un angolo di giungla a due passi dal nostro giardino per andare a riposare! Lo vediamo mentre dorme beato tra le frasche.
Il mattino dopo, safari sul fiume. Saliamo a bordo di una barchetta e via in esplorazione! Dal fiume riusciamo a vedere tantissimi uccelli variopinti e parecchi coccodrilli.
Scesi dalla barca proseguiamo il nostro safari a piedi, ci addentriamo con la guida nella giungla. Che emozione camminare in mezzo a questi alberi, ci sono fiori bellissimi, rumori e odori diversi dal solito. La natura è grandiosa. Arriviamo ad una laguna e vediamo un rinoceronte in acqua, scattiamo foto a raffica e poi proseguiamo.
Il pomeriggio safari in jeep. Vediamo pavoni, cerbiatti, rinoceronti, coccodrilli e anche un orso che cammina a bordo strada!
Un pomeriggio stupendo! Concludiamo la giornata con una bella passeggiata al tramonto lungo il fiume fino al giardino del nostro hotel.
Il mattino dopo alle 5 bussano alla nostra porta… è un ragazzo dell’hotel, è venuto ad avvisarci di fare attenzione quando usciamo dalla camera per andare a fare colazione, c’è un rinoceronte che dorme nel nostro giardino, proprio di fianco al ristorante!!!
Appena pronti per la colazione usciamo in silenzio dalla nostra stanza, ci fanno strada i ragazzi dell’hotel, entriamo nella sala del ristorante e facciamo colazione con un rinoceronte in giardino. Kuki Gallman in Africa aveva gli elefanti, noi in Nepal i rinoceronti!
Abbiamo ancora una mezza giornata di safari, ma non riusciamo a vedere nessuna tigre…
Noleggiamo due biciclette e ce ne andiamo in giro tra i villaggi e la campagna della zona, pranziamo in un ristorantino locale, forse più che ristorante è casa di una famiglia!!
Il proprietario ci dice che possono preparare un piatto di chow mien con verdure e uova… ok, ci sediamo. La moglie esce per andare a comprare le materie prime, poi si mettono a cucinare davanti a noi! Uno dei piatti più buoni e più economici della nostra vita!
Prima del tramonto lasciamo la nostra camera e con la guida andiamo a passare la notte in una torre di avvistamento, nella speranza di vedere una tigre… mangiamo quello che ci ha preparato l’hotel e dormiamo nella torre. Noi, la guida e la guardia. Purtroppo, non avvistiamo nessuna tigre. Ci toccherà riprovare prima o poi!
Al mattino, dopo aver recuperato i nostri zaini e fatto colazione lasciamo l’hotel e per l’ultima volta facciamo l’ennesimo viaggio della speranza in pullman.
KATHMANDU
Arriviamo a Kathmandu nel primo pomeriggio, il bus ci lascia in un piazzale ricoperto di fango. La prima immagine è quella di bambini mezzi nudi, scalzi nel fango, che si avvicinano per chiedere soldi ai turisti.
Ci incamminiamo verso la zona centrale della città dove abbiamo prenotato l’hotel Jampa.Purtroppo, il terremoto che ha colpito il Nepal nel 2015 ha distrutto molti edifici storici di Kathmandu, mentre altri hanno subito danni. Restano, comunque, numerosi siti da ammirare a cominciare dalla Durbar square, dove si trova il palazzo reale Hanuman Dhoka, che si può visitare.
Saliamo al tempio delle scimmie, Swayambhunath, sulla cima di una collina. Da qui si gode di un panorama meraviglioso sulla valle, mentre, nella torre centrale, si trova un enorme Buddha che con il suo sguardo attento veglia su Kathmandu. La fortuna vuole che visitiamo il tempio proprio il giorno della celebrazione del Buddha Jayanti, una festa tradizionale buddhista che commemora la nascita Sidhartha Gautam, nome originale del Buddha, nato nel 534 a.C. in Nepal. Nel tempio si accalcano decine e decine di fedeli che portano offerte e salgono a pregare.
Sabato decidiamo di fare ancora una gita fuori città: il Tempio di Dakshinkali, alla confluenza di due fiumi, il Kharpa Khola e il Sanimal Khola.
Tempio induista dedicato alla dea Kali, una delle tante manifestazioni della dea Parvati e la più sanguinaria di tutte. A lei i fedeli non offrono solo preghiere e ghirlande di fiori, ma anche animali in sacrificio. Durante il rito, che si svolge il martedì e il sabato mattina, gli animali vengono sacrificati per placare la dea e ingraziarsene i favori.
Il tassista ci lascia all’ingresso, camminiamo in mezzo a decine di bancarelle. Fiori, frutta, decorazioni varie…e animali.
Arriviamo al tempio e vediamo tantissime persone in coda per entrare nel tempio.
Assistiamo a questo rito da spettatori, cercando di non interferire. Vediamo il sangue degli animali sacrificati cadere nell’acqua dei fiumi.
È stata una fortuna capitare qui di sabato, abbiamo potuto vedere da vicino un aspetto culturale e una tradizione davvero incredibile!
Ultimo giorno a Kathamandu. Visitiamo il Giardino dei Sogni, una deliziosa oasi verde nel cuore della città.
Infine partecipiamo ad una scuola di cucina! Insieme ad altre ragazze, cuciniamo dei momo, il dhal e altri deliziosi piatti tipici!
Il Nepal è un paese meraviglioso che ci ha davvero entusiasmati. È stato un viaggio difficile, lungo, polveroso a tratti, ma bellissimo. La povertà è tanta, ma la popolazione accoglie i turisti con gentilezza e grande disponibilità.
Torneremo, presto. Vogliamo avvicinarci di più al cielo e camminare sul tetto del mondo (o almeno in prossimità!).
Cry e Enzo