venerdì 1 febbraio 2019

Welcome to Jordan!

Welcome to Jordan!


Questa è la frase che riassume il nostro viaggio e che rappresenta pienamente le persone incontrate.  Una frase che ci sentiremo ripetere tantissime volte in questo bellissimo viaggio.







26 dicembre – Torino – Francoforte – Amman


Römerberg
Partiamo da Torino il 26 dicembre con un volo Lufthansa per Francoforte. Lo scalo è di 5 ore così decidiamo di fare un giro in città. 15 minuti di metro e raggiungiamo il centro, gelido e deserto. Ci dirigiamo subito verso Römerberg, la piazza principale di Francoforte, circondata dai caratteristici palazzi con travature in legno, costruiti tra XV e XVII secolo.
Römerberg


freddo a Römerberg



il fiume Meno
Davanti alla Rathaus (il municipio) un enorme albero di Natale. Proseguiamo la passeggiata fino al Kaiserdom (la Cattedrale), la Chiesa di San Bartolomeo. In stile gotico, famosa perché qui furono incoronati 10 imperatori germanici del Sacro Romano Impero. All’interno ci fermiamo ad ascoltare incantati un piccolo coro che intona canzoni natalizie. Decisamente suggestivo.
Lasciata la Cattedrale ci incamminiamo lungo il fiume Meno, fotografiamo il ponte pedonale Eiserner Steg, passiamo davanti alla casa di Goethe…quindi, sopraffatti dal gelo, decidiamo di tornare in aeroporto!

Alle 14.30 ripartiamo per Amman, dove arriviamo puntuali intorno alle 19.30. Perdiamo un po’ di tempo al security check…dove attendiamo il nostro zaino che sta passando alcuni controlli. Recuperato il bagaglio, possiamo finalmente andare a ritirare l’auto alla Thrifty (311 euro per 11 giorni, prenotata tramite rentalcars.com). Ci consegnano una Mitsubishi Lancer, comoda e spaziosa.
Arriviamo all’Amman Pasha hotel in circa 40 minuti. L’hotel è molto comodo, vicinissimo al teatro romano e alla zona dei souk. La camera è un po’ datata e necessiterebbe di un po’ di manutenzione, soprattutto il bagno, ma per una notte ce la caviamo.
Lasciati gli zaini in camera, usciamo subito e andiamo verso la via centrale di Amman. Ceniamo dal famosissimo Hashem con falafel e hummus. Buoni, anche se durante il viaggio ne assaggeremo di migliori. 

27 dicembre – Jerash – Pella – Umm Qays – Irbid

Partiamo presto da Amman visto che abbiamo in programma di vedere parecchie cose.
La prima tappa è Jerash


Jerash - tempio di Zeus
Jerash - piazza ovale




Conosciuta con il nome di Gerasa, abitata per oltre 6500 anni, Jerash ha vissuto il suo massimo splendore durante il dominio romano. Oggi è una delle città di epoca romana meglio conservate al mondo.

Jerash 

Jerash - Cardo romano

Rimasta sepolta per secoli sotto la sabbia, l'antica Gerasa è molto probabilmente la più grande testimonia  delle opere romane in  Medio Oriente: strade lastricate, colonnati, templi, meravigliosi teatri, spaziose piazze pubbliche, bagni termali, fontane e mura interrotte da torri e porte cittadine.
Il sito archeologico è magnifico.

Cominciamo la nostra visita dalla grande piazza ovale che, circondata da un marciapiedi ornato di colonne ioniche, misura 90 per 80 metri.
Proseguiamo lungo la strada colonnata. Si tratta del Cardo romano, ancora lastricato con le pietre originali su cui si possono vedere i solchi lasciati dalle carrozze.


Jerash - colonnato

Jerash - colonnato

Jerash - la cattedrale





Lungo il Cardo si trovano diversi edifici, la Cattedrale, il Ninfeo e diversi resti di abitazioni. Passeggiamo in questo luogo magico, completamente sbalorditi dalla sua bellezza e grandiosità.


Jerash - teatro settentrionale

Jerash - teatro meridionale
Purtroppo il clima decide di non aiutarci, quindi il nostro giro prosegue sotto una pioggia incessante. Ammiriamo il teatro settentrionale che accoglieva fino a 1600 spettatori, il Tempio di Artemide,il Tempio di Zeus e il grandissimo teatro meridionale, che ospitava fino a 3000 spettatori. 










Usciamo e proseguiamo verso sud per raggiungere l’ippodromo e l’Arco di Adriano, un magnifico arco di trionfo eretto per commemorare la visita dell'Imperatore Adriano a Gerasa nel 129 d.C.
Purtroppo la pioggia non concede tregua, così torniamo in auto, dove siamo costretti a cambiarci completamente!


Jerash - Arco di Adriano


Ripartiamo in direzione di Pella, ma non ci fermiamo al sito, non vogliamo arrivare troppo tardi a  Umm Qays. 


la Valle del Giordano
Viaggiamo lungo la valle del Giordano, dove ci fermiamo un paio di volte ad ammirare, per quanto possibile, il paesaggio della valle. È una vallata verde e ricca di coltivazioni, visto che il clima in questa parte è molto più favorevole rispetto all’arido deserto che ci aspetta. Ci troviamo infatti in una delle zone più fertili del Medio Oriente. Nonostante il tempo, riusciamo comunque a scorgere dei canali e alcune città che si trovano sul confine israeliano.
Ad Umm Qays incontriamo subito la nostra guida, prenotata tramite l’associazione Baraka Destinations, che ci accompagnerà nella visita del sito dell’antica Gadara.


Gadara


Gadara - teatro 

Gadara - Cardo romano

Questa città di epoca romana è anche citata nel Nuovo Testamento: secondo le antiche scritture, Gesù si era recato a Gadara e aveva curato due indemoniati del posto scacciando gli spiriti maligni dai loro corpi e confinandoli in quelli di alcuni maiali, che si gettarono nel lago di Tiberiade.  Di fronte al miracolo gli abitanti di Gadara, turbati, assunsero un atteggiamento ostile nei confronti di Gesù, chiedendogli di far ritorno in Galilea.
Siamo proprio nel bel mezzo dell’antica Galilea. Dalle rovine abbarbicate sulla collina si possono ammirare le alture del Golan in Siria, il Monte Hermon, il Lago di Tiberiade e le pianure della Palestina.


vista dell'antica Galilea

Gadara
La guida ci racconta che lui ha vissuto la sua infanzia in questo sito, è nato e cresciuto tra queste rovine. Molte pietre infatti vennero riutilizzate per costruire case dagli abitanti del posto. La caratteristica di questo sito è il colore, infatti sono state utilizzate rocce di basalto, dal caratteristico colore nero. Vediamo il teatro romano, dei resti di templi, strade colonnate e la magnifica vista dalla terrazza. Peccato solo la pioggia.


Gadara
Finita la nostra visita, la guida ci accompagna alla nostra cooking class, anche questa prenotata dall’Italia con Baraka Destinations.
La famiglia ci sta aspettando, parcheggiamo sotto casa ed entriamo. Ci accolgono mamma e figli. La casa è carina, si entra in un soggiorno con i divanetti in stile berbero per terra, lungo tutte le pareti e un tavolone basso nel mezzo, poi si attraversa un antibagno e si arriva nella zona pranzo e cucina. Purtroppo la famiglia parla poco inglese ma riusciamo comunque a capirci e anche a scambiare qualche parola con la figlia. La mamma è una signora molto gentile ed un’ottima cuoca! Iniziamo subito a tagliare un po’ di verdure e preparare insalate varie, facciamo il tabbouleh, un’insalata a base di prezzemolo, cipollotto, pomodori e altre verdure tagliate finissime e condite con olio e limone.
Pronti per la cena... 
Vediamo come si prepara la maqluba, un piatto che ci è piaciuto tantissimo, a base di pollo, melanzane, cavolfiori e riso. Davvero squisito.
Aiutiamo alla preparazione di altri piatti e nel frattempo gustiamo un’ottima limonata con menta preparata dalla signora.
I ragazzi preparano la tavola e mettono tutti i piatti pronti per la cena! Mangiamo tantissimo e benissimo. Per concludere, assaggiamo il dolce, la classica baklava e il manakish, una specie di pane con sesamo e altre spezie preparato dalla padrona di casa.  
Una cena fantastica e un’esperienza bellissima!
Ringraziamo la gentilissima famiglia per l’ospitalità e l’accoglienza e partiamo alla volta di Irbid, dove alloggiamo all’Ajnadeen Hotel. La camera è spaziosa e accogliente. Usciamo a fare due passi nonostante la pioggia abbia praticamente allagato le strade.

28 dicembre – Irbid – Umm al-Jimal e i Castelli del Deserto

Partiamo presto da Irbid, direzione Umm al-Jimal.
La strada è veloce e scorrevole, arriviamo al sito in meno di un’ora.

Umm al-Jimal

Umm al-Jimal si trova al confine della pianura basaltico-desertica orientale, lungo una strada secondaria che nell'antichità era la via di rotte commerciali che collegavano la Giordania con la Siria e l'Iraq. 


Umm al-Jimal


Umm al-Jimal
Ci impieghiamo un attimo a capire dove sia l'ingresso al sito. Non c'è nessuno, né turisti né custodi! Passeggiamo in mezzo alle rovine di basalto nero, alcuni edifici hanno ancora qualche muro e qualche stanza, vediamo alcune cisterne utilizzate per la raccolta delle acque piovane. Vediamo alcuni scorci interessanti e affascinanti, ma il sito è prevalentemente un enorme ammasso di rovine. Camminiamo per un po' e poi ripartiamo per i castelli del Deserto.



Così chiamati per le dimensioni, questi castelli  fungevano da stazioni per le carovane, centri agricoli e commerciali, punti di ristoro e avamposti del deserto. Sono esempi d'arte e architettura islamica antica e testimoniano un'epoca affascinante del paese.






Qasr Al-Azraq


Iniziamo da Qasr Al-Azraq, una fortezza che venne utilizzata da Lawrence d’Arabia durante la rivolta araba del 1917-18. Costruito con pietre di basalto, questo castello ha un grande cortile interno al centro del quale è situata una piccola moschea che risale ai tempi degli Omayyadi. Si possono visitare le stanze, spoglie, che si affacciano sul cortile.


per strada...
La seconda tappa è al Qusayr Amra, inserito nella lista dei luoghi di patrimonio dell’umanità UNESCO.

Qusayr Amra


Qusayr Amra - affreschi
Questo palazzo veniva utilizzato come luogo di villeggiatura dal califfo o dai suoi famigliari. E' il castello più famoso e meglio conservato. Al suo interno è presente anche un bagno turco con due tiepidarium e un calidarium. 
La cosa che colpisce di più sono gli affreschi che ricoprono tutte le pareti: scene di caccia, frutti, nudi femminili, i segni dello zodiaco e il ritratto di alcuni sovrani. Purtroppo parte di questi affreschi sono stati danneggiati dall'umidità e da alcuni graffiti, ma resta comunque una visita interessante. 


Qasr Al-Kharana




Continuiamo lungo la strada che attraversa il deserto e arriviamo a Qasr al-Kharana. Si tratta di un grosso edificio molto simile ad un forte. Sul cortile interno si affacciano tante stanze, su due piani. 











Jordan museum - statuette
Ripartiamo per Amman, dove arriviamo nel primo pomeriggio, in tempo per andare al Jordan Museum. Si tratta del più importante museo della Giordania, ospita una bellissima esposizione che attraversa la storia del paese. Inoltre al suo interno sono custoditi alcuni reperti antichissimi come ossa di animali di 1,5 milioni di anni fa, le statuette in calce rinvenute ad 'Ain Ghazal e risalenti ad oltre 9.000 anni fa. 


Ci sono i rotoli del Mar Morto, che rappresentano un inventario di oro e argento presumibilmente presi dal Tempio di Gerusalemme nel 68 d.C. circa. 


Jordan museum - rotoli del MarMorto
Infine si può vedere una copia della stele di Mesha, in cui si elogiano i progetti di costruzione che il re Mesha aveva avviato a Moab (l'odierna Al-Karak) e commemora la sua vittoria contro gli israeliti. Oggi l'originale della stele è esposta al Museo del Louvre. 

Finita la visita andiamo a cercare il nostro hotel, Amman Gallery Guesthouse, dove alloggeremo per due notti. 

Questa guesthouse è comodissima, vicina alla via centrale e ai souk, la camera è carina e pulita e la colazione è sempre abbondante. 
Giriamo un po' per Amman. Saliamo fino a Rainbow street e vediamo che c'è qualche ristorantino, ma ci aspettavamo qualche locale e negozio in più. Torniamo nella zona dell'hotel e ceniamo al Jafra Cafè, locale carino, ma cibo non eccezionale.


Pollo e verdure - Jafra Cafè




29 dicembre - Amman - Qasr Al-Abd - Al-Salt

Il mattino, dopo colazione, usciamo per la nostra giornata ad Amman.
Scendiamo subito verso il teatro e prendiamo le scalinate che portano in cima alla cittadella. 


salendo verso la cittadella...il teatro romano

Amman...

La cittadella è un sito archeologico ben conservato che si trova in cima ad uno dei sette colli che costituivano la città nel passato, oggi Amman è decisamente più vasta. 


La cittadella

Delle mura fortificate racchiudono il sito, all'interno è possibile vedere il tempio romano di Ercole, le cui colonne sono visibili da diverse parti della città, alcuni palazzi omayyadi, una cisterna e una chiesa bizantina. Facciamo una bella passeggiata tra i resti e osserviamo la città dall'alto dai vari punti panoramici. 

panorama su Amman dalla cittadella

Usciamo dalla cittadella e torniamo nella parte bassa della città. 


il teatro romano

il teatro romano
Visitiamo primo l'odeon, un piccolo teatro di epoca romana, e poi entriamo a visitare il grande teatro romano, costruito tra il 138 e il 161 d.C. dall'imperatore romano Antonino Pio. Addossato sul fianco di una collina, era situato dietro l'antico Foro, di cui oggi rimane solo parte del colonnato. 







il teatro romano

All'interno ci sono anche due piccoli musei, il museo del folklore e il museo delle tradizioni popolari, dove sono esposti oggetti e costumi provenienti da diverse parti della Giordania. 
Proseguiamo la nostra passeggiata della città nei souk. 

souk

La parte più vera, dove si incontrano le persone del posto, dove assapori un po' di cultura e tradizione locale. I mercati sono i luoghi che ci affascinano di più, camminiamo, vaghiamo tra bancarelle di frutta e verdura, negozietti che vendono merci più disparate, macellerie, negozi di spezie... Cerchiamo di sentire gli odori, i rumori e riempire gli occhi di immagini e colori. 

souk

souk


Non sono i souk più belli e grandi che abbiamo mai visto, ma l'atmosfera è comunque fantastica. Potremmo restare qui a perderci per delle ore. 
Lasciati i souk, raggiungiamo la moschea Grand Hussein e scattiamo qualche foto. Pranziamo in un ristorantino molto tipico, frequentato soprattutto da gente del posto, Shahrazad Restaurant. Mangiamo del kebab e dell'ottimo hummus con pollo. Il tutto accompagnato dall'immancabile pane arabo e dal tè alla menta! 


Nel pomeriggio decidiamo di fare due gite fuori porta.
Prendiamo la macchina e andiamo a visitare Qasr Al-Abd, un palazzo ellenistico risalente al 200 a.C. circa. Questo palazzo si trova vicino al paesino di Iraq Al-Amir, a circa 15 km da Amman. 


Qasr Al-Abd
Il custode ci apre le porte della sala video, dove possiamo assistere ad un breve documentario sulla storia del castello e poi ci lascia esplorare i dintorni. 
Il palazzo venne commissionato dal capo della potente famiglia Tobiade e governatore di Ammon. 
Secondo una leggende locale, Tobias, un cittadino comune, si innamorò della figlia di un nobile. Quando chiese la sua mano, il nobile disse che Tobias avrebbe potuto avere la figlia solo se avesse costruito il cosiddetto "Castello dello schiavo". Dopo aver completato il castello, il nobile fece uccidere Tobias perché non voleva che sua figlia sposasse un uomo comune. 


Qasr Al-Abd

L'edificio in marmo era completamente decorato con bassorilievi di animali, oggi è possibile vederne alcuni che raffigurano leoni e tigri. Il castello venne costruito con grossi blocchi singoli, più grandi di qualsiasi altro edificio in Medio Oriente, il blocco più grande misura sette metri per tre. 
Facciamo il giro del palazzo, scattiamo un po' di foto, ringraziamo e lasciamo la mancia al gentilissimo custode e proseguiamo la nostra gita. 


per strada...
Al-Salt

Percorriamo un tratto di strada molto bello, in mezzo a colline verdi. Lungo la strada incrociamo una macchina ferma. Ha una gomma bucata. Scendiamo a chiedere se hanno bisogno di aiuto e gli prestiamo il crick per alzare l'auto, visto che il loro non funziona. In 10 minuti il signore riesce a cambiare la gomma e la famiglia non smette di ringraziarci! Come segno di gratitudine ci offrono della frutta! Inizialmente cerchiamo di rifiutare, non è di certo il caso, ma ci rendiamo conto che probabilmente stiamo offendendo queste gentilissime persone, quindi cediamo alla loro insistenza. 


Al-Salt

Al-Salt

Al-Salt

Arriviamo ad Al-Salt, una delle cittadine meno visitate dai turisti, ma sicuramente ricca di fascino. Il centro storico, costituito da edifici fatti in pietra arenaria gialla, è arroccato su una collina. 


Al-Salt

Parcheggiamo l'auto e iniziamo a passeggiare per le viuzze del centro, saliamo per le scalinate che portano nella parte alta della città, ammiriamo il paesaggio dall'alto, visitiamo alcune chiese e giriamo un po' per il bellissimo souk. Il pomeriggio passa velocemente, perdendoci nell'atmosfera magica di questa cittadina. Di certo una tappa azzeccata! Rientriamo ad Amman che è già sera.


Al-Salt - chiesa bizantina

30/31 dicembre - Madaba - Monte Nebo - Mar Morto - Betania oltre il Giordano 

Il mattino, dopo colazione, lasciamo Amman e ci muoviamo verso Madaba
Nel V secolo d.C. Madaba divenne un'importante centro religioso, sede vescovile, che prosperò soprattutto in epoca bizantina. Durante questo periodo vennero costruiti molti edifici e chiese, arricchiti da splendidi mosaici. 
Ancora oggi Madaba è conosciuta come la Città dei Mosaici. 


Madaba 

Iniziamo a passeggiare e subito ci accorgiamo del numero di turisti che la affollano. Finora abbiamo visitato siti e paesi pressoché senza turisti, qui invece notiamo parecchi gruppi. 


Madaba

Madaba
Entriamo subito nel parco archeologico, dove sono esposti diversi mosaici provenienti anche da siti esterni alla città. All’interno del parco ci sono la chiesa del profeta Elia, la sala di Ippolito, una ricca residenza bizantina del VI secolo e la chiesa della Vergine Maria, ricche di mosaici ben conservati.
Usciamo e percorriamo la via principale, ricca di negozi di souvenir e alcuni locali e ristoranti.
Sulla via c’è l’ingresso per il Palazzo bruciato e la chiesa dei Martiri.
Veniamo accompagnati nella visita da un simpatico signore che ci spiega un po’ la storia di Madaba e dei suoi palazzi. Vediamo alcuni mosaici ben conservati che si trovavano all’interno della villa, quelli della chiesa invece sono in parte distrutti, danneggiati anche dalla “guerra iconoclasta” che avvenne intorno all’VIII secolo, quando tutte le figure umane vennero rimosse dai luoghi sacri.
Lasciato questo sito, andiamo a vedere il mosaico più importante, custodito dentro la chiesa di San Giorgio: la Mappa di Terrasanta.



Madaba - Mappa di Terrasanta
Questo incredibile mosaico raffigura l'itinerario per raggiungere Gerusalemme attraverso oltre centocinquanta località. Ci sono 157 didascalie in greco, che segnano i principali siti biblici del medio Oriente, dall'Egitto alla Palestina.
In origine il mosaico era lungo dai 15 ai 25 metri e largo 6 metri ed era formato da circa due milioni di tessere, purtroppo solo un terzo di tanta bellezza è arrivato fino a noi.
È davvero un’opera straordinaria, una mappa della Terrasanta, importante da un punto di vista religioso e artistico. Restiamo a bocca aperta!


Madaba - Chiesa di San Giovanni Battista



Le nostre ultime tappe sono la chiesa di San Giovanni Battista, dove saliamo sul campanile per ammirare la città dall’alto, e la Chiesa degli Apostoli, dove è conservato un mosaico raffigurante appunto gli Apostoli.
Dopo il pranzo e un caffè, ripartiamo e raggiungiamo il Monte Nebo.
Madaba dall'alto





















Il Monte Nebo è molto importante per la storia cristiana, infatti da questa sommità Mosè vide la Terra Promessa prima di morire.
Oggi è soprattutto un luogo di pellegrinaggio.


Monte Nebo

Dalla terrazza che si affaccia sulla vallata si apre una splendida vista sul Mar Morto, il deserto di Giuda, la valle del Giordano, le montagne della Giudea e della Samaria, il Jebel Osha e l’altopiano giordano. Purtroppo il tempo non è dei migliori, altrimenti avremmo potuto scorgere Betlemme e Gerusalemme.
Vediamo il “serpente di bronzo”, un monumento in ferro battuto dell’artista fiorentino Gian Paolo Fantoni, che ricorda un episodio biblico. Poi entriamo nel memoriale di Mosè, che si trova proprio sulla cima del monte. All’interno uno splendido mosaico con scene di caccia e di pesca ricopre il pavimento. È davvero magnifico.
Finito il nostro giro torniamo in auto e guidiamo fino al Mar Morto.


Monte Nebo - mosaico 

Abbiamo prenotato il Dead Sea Spa Hotel. Al nostro arrivo ci offrono un upgrade della camera con vista sul mare. Cominciamo bene! 


Dead Sea Spa hotel

Sistemiamo gli zaini in camera e andiamo subito a fare un giro dell’hotel. Si tratta di un vero e proprio resort, con piscine, accesso al mare, spa e palestra. Visto che abbiamo ancora un po’ di tempo prima di cena, andiamo a faticare un po’ in palestra.


tramonto sul Mar Morto

Il ristorante è gigantesco e il buffet è decisamente abbondante e vario. Ci sono piatti tipici e alcuni più internazionali.
Dopo una lauta cena andiamo al centro commerciale vicino all’Hilton, è piccolino e ci sono alcuni ristoranti e pochi negozi.
Torniamo quindi al nostro hotel per una bella dormita.

Il mattino, dopo un’abbondante colazione, andiamo a visitare Betania oltre il Giordano, il luogo in cui Gesù venne battezzato da San Giovanni Battista.


Luogo del Battesimo di Gesù
Betania - chiesa bizantina

L’ingresso non è incluso nel nostro Jordan Pass, paghiamo 12 jod a testa. Una navetta, che parte quando è piena, porta fino all’ingresso del parco. Poi si continua a piedi.
Il percorso attraversa la boscaglia lungo le rive del fiume Giordano, oramai fiumiciattolo, e si arriva al punto in cui Gesù venne battezzato, dove però non c’è più acqua. In questo punto vennero costruite diverse chiese, quando un alluvione ne distruggeva una, subito ne costruivano un’altra. È così che gli archeologi, trovando molte rovine “sovrapposte”, hanno capito che questo luogo aveva un’importanza particolare.
Continuiamo la passeggiata e arriviamo fino ad una piccola chiesetta bizantina.
Poco oltre, il fiume Giordano. Qui il fiume sarà largo 5/6 metri, scendiamo fino all’acqua e dall’altra parte c’è Israele con il grande memoriale pieno di gruppi in pellegrinaggio.



Israele dall'altra sponda del Giordano
...sul Giordano

Torniamo alla navetta, che dovremo aspettare nel negozio di souvenir…dai prezzi esorbitanti!
Tornati alla nostra macchina rientriamo in hotel.
Passiamo un po’ tra spiaggia, spa e piscine.
La spa dell’hotel non è proprio il massimo, il personale è poco e nemmeno molto professionale.

a bagno nel Mar Morto
Andiamo in spiaggia, per fortuna non fa freddo e anche la temperatura dell’acqua è piacevole, così riusciamo a fare il bagno nel Mar Morto. È incredibile quanto sia salata l’acqua e come si galleggi! Una sensazione stranissima!


È la sera della vigilia di Capodanno, noi non ci abbiamo nemmeno pensato…infatti andiamo a cena con i soliti vestiti da viaggio, circondati da gruppi di russi in abito da sera! Musica dal vivo e pronti via…una canzone dei Ricchi e Poveri!!! E’ uno scherzo, vero?!
Il buffet è strepitoso, mangiamo molto bene. Non ci fermiamo però per il dopocena, che prosegue nella discoteca allestita di fianco al ristorante.
Saremmo proprio fuori luogo! E poi è da anni che non festeggiamo il Capodanno!

1 gennaio – Mukawir – Al-Karak – Dana

Il mattino del primo gennaio, dopo un’ottima colazione, lasciamo il Mar Morto. Facciamo un tratto di strada sulla costa, fermandoci a fotografare Israele dall’altra sponda. 


Mar Morto

Mar Morto
strada

un gregge

Poi ci addentriamo nelle montagne ed attraversiamo una delle più belle strade mai percorse. Un saliscendi in mezzo ad un deserto roccioso che ci lascia senza parole. Incontriamo solo un pastore con le sue pecore. Ci fermiamo a scattare foto, anche se non rendono giustizia. Raggiungiamo la nostra prima tappa della giornata: Mukawir.

Macheronte, attuale Mukawir, è una collina fortificata che ha avuto un ruolo importantissimo nella storia della Giudea. Sulla sponda est del Mar Morto, "guarda" Gerusalemme sul lato opposto. Proprio per questo motivo, la fortezza era un perfetto avamposto in caso di attacco. Eretta da un re Asmoneo, venne distrutta e ricostruita dal re romano Erode. 
Macheronte è famosa per essere stata lo scenario della famosa danza di Salomé che costò la testa a Giovanni Battista. 


i resti di Macheronte

Lasciata la macchina nel parcheggio, ci incamminiamo verso la sommità della collina dove ci sono i resti della fortezza. Si possono vedere ancora alcuni mosaici originali, cinte murarie, torri, l'acquedotto e ancora un paio di colonne. Purtroppo però l'edificio è stato in gran parte distrutto. Il panorama da qui è bellissimo. 
Fatta qualche foto, torniamo in auto. 
Riprendiamo il viaggio. Da Mukawir scenderemo verso sud passando dalla King's Highway, la strada dei Re. 

La strada dei Re, in passato conosciuta anche come via Traiana, è stata utilizzata come via del commercio per circa 5000 anni. Anticamente questa strada iniziava al Cairo, l'antica Eliopolis, attraversava la Giordania e finiva in Siria. Nel corso dei secoli venne utilizzata dai nabatei per il trasporto e commercio delle spezie, poi dai romani durante le crociate. Strada importante anche da un punto di vista religioso, utilizzata per i pellegrinaggi dai cristiano e come via verso la Mecca dai musulmani. 
Questa strada serpeggia tra colline coltivate ed aridi deserti, passa sopra dighe, percorre ampi canyon e attraversa piccoli villaggi. 
Il paesaggio è in continua evoluzione, non sai mai cosa ci sarà dietro la prossima curva o dopo la collina. 


paesaggi lungo la strada dei Re

Attraversiamo alcuni paesi con i loro mercati, la loro vita quotidiana, ammiriamo il Wadi Mujib, un profondo e maestoso canyon che spacca improvvisamente l’arido altipiano e prosegue fino alle sponde del Mar Morto. Ci vorrebbe almeno un giorno in più per poterlo visitare, scendere e fare dei trekking insieme a delle guide. Noi ci accontentiamo di ammirarlo dalla strada.


Wadi Mujib

Arriviamo a Karak, dove andiamo subito a visitare il castello-fortezza, antica roccaforte dei crociati.

Al-Karak

Al-Karak
Entriamo con il Jordan Pass e giriamo tra sale e corridoi bui. Ci sono ancora i resti delle antiche cucine e delle camerate dove dormivano i militari. Molte stanze sono ancora sottoterra, giriamo nel sito in autonomia, ci addentriamo negli edifici esplorabili e percorriamo le mura. E’ un bel sito, qualcuno durante il viaggio ci aveva detto che era quasi completamente distrutto, tutt'altro! Ha superato notevolmente le nostre aspettative. Finita la visita usciamo e decidiamo di fare una passeggiata nella via centrale del paese, King Hussein street. Un sacco di attività si affacciano su questa via, negozi di abbigliamento, mini-supermarket, negozi di elettronica…
Arriviamo fino alla piazzetta dove c’è la moschea e intorno il souk dell’ortofrutta.
Dall’altra parte il souk dell’oro. Mentre camminiamo in cerca di un ciondolo d’argento, tra una vetrina e l’altra troviamo una panetteria…non abbiamo ancora pranzato, così decidiamo di entrare e vedere cosa offre.
macelleria ad Al-Karak
Vedo dei biscotti identici a quelli che fa mia nonna! Li dobbiamo assaggiare! Prendiamo ancora un paio di cose che ci ispirano ed andiamo alla cassa. Il signore non vuole soldi, ci vuole offrire il pane e i biscotti. Insistiamo ma niente! Usciamo sorpresi da tanta gentilezza.
Iniziamo a mangiare le cose che ci hanno regalato e osserviamo le vetrine. Troviamo un negozio che vende argento, entriamo a vedere i ciondoli ed ecco che trovo quello che fa per me! Contrattiamo un po’ con il proprietario e decidiamo di comprarlo. Il signore ci  chiede da dove veniamo e quando scopre che siamo italiani si illumina. Ama l’Italia e soprattutto il calcio italiano…soprattutto Roberto Baggio. Chiama il fratello, che ci raggiunge in negozio. Ci offre il buonissimo caffè turco. Insomma passiamo una mezzora a chiacchierare con questi due gentilissimi signori dell’Italia e di quanto loro vorrebbero venire a vederla.
Un’esperienza fantastica!


il nostro caffè... in gioielleria

L’ospitalità e la gentilezza di queste persone è una delle cose più belle che ci porteremo dietro! Facciamo ancora un giro del mercato della frutta e poi torniamo in macchina. Dobbiamo viaggiare ancora un paio d’ore per raggiungere Dana.

Dana Tower hotel

Dana Tower hotel

Arriviamo poco prima del tramonto. Abbiamo prenotato il Dana Tower hotel. L’hotel e il villaggio stesso sono davvero caratteristici. In paesino è costruito tutto in pietra gialla, che al tramonto si illumina del color oro! L’hotel è molto carino, tradizionale, la camera è spaziosa, l’unico modo per riscaldarsi però è una stufetta a gas. Sistemati i bagagli usciamo per fare delle foto e godere della luce del tramonto.

Dana

Dana

Dal fondo del paese la vista sulla biosfera di Dana è stupenda, un paesaggio meraviglioso si apre davanti a noi! Il paesino inizia a illuminarsi con le luci della sera, sembra quasi un piccolo presepe.

Dana
Ceniamo in hotel, non ci sono molte alternative. Il buffet è buono, forse avrebbe dovuto essere un po’ più abbondante, visto il numero di persone. Comunque mangiamo dell’ottimo hummus, moutabel, pollo, riso e insalate varie.
Dopo cena ci fermiamo un po’ nella saletta berbera a sorseggiare del tè caldo, fa veramente freddo!
Dormiamo sotto due coperte e con diversi strati di abbigliamento!


la nostra camera... 


2 gennaio – riserva di Dana – Shobak Castle – Petra

Dopo una veloce colazione, aspettiamo la guida prenotata la sera prima. Faremo un trekking di 3 ore nella biosfera. Un giro circolare all’interno di questo immenso parco.


Dana Biosphere

Dana Biosphere

Partiamo alle 8.30 dall’hotel e in pochi minuti raggiungiamo l’ingresso della riserva. Lasciata l’auto, iniziamo il nostro trekking.


Dana Biosphere


Dana Biosphere






Si tratta di una bellissima passeggiata in mezzo alla natura, saliamo su rocce, scendiamo in vallate rigogliose, incrociamo pastori con i loro greggi, osserviamo una natura meravigliosa e dei panorami incredibili. È un parco stupendo.


Dana Biosphere


tè 



Verso metà mattina la guida ci fa sostare e ci prepara dell’ottimo tè con dell’origano selvatico raccolto durante la passeggiata.


Dana Biosphere

Dana Biosphere

Dana Biosphere

Dana - villaggio e sullo sfondo il parco

Finito il nostro giro, la guida ci riaccompagna in auto e ripartiamo alla volta del castello di Shobak, sulla strada per Petra.
Arriviamo a Shobak intorno all’una, decidiamo di fermarci per un pranzo veloce.
Lungo la strada del paese scorgiamo delle insegne: restaurant da una parte e coffee dall’altra. Ci fermiamo!

pranzo
Diamo un’occhiata al ristorante ma non vediamo tavolini, sembra più un take-away. Torniamo verso la macchina, ma ecco uscire un simpatico signore dal caffè dall’altra parte della strada, per chiederci se vogliamo mangiare. Ci dice di non preoccuparci perché possiamo scegliere cosa mangiare al ristorante e accomodarci nel suo caffè…e così facciamo!
Scegliamo delle falafel, del pollo, hummus e moutabel. Mangiamo divinamente! Le migliori falafel assaggiate in questo viaggio.
Dopo questo fantastico pranzo, andiamo a visitare il castello.

Shobak Castle

Shobak Castle

Shobak Castle


Shobak Castle



Avvicinandoci in macchina lungo la strada, notiamo la grandiosità di questo forte, costruito dai crociati e poi caduto dopo pochi anni in mano di Saladino. Il forte è abbarbicato sulla collina, imponente, circondato da tre cinte murarie. Visitiamo le torri, alcune stanze e delle chiese. Passeggiando tra le rovine, è possibile notare alcuni elementi architettonici influenzati da stili “europei”, mentre altre parti sono chiaramente elementi di architettura araba, con incisioni e scritte.
Il castello si fonde con l’ambiente circostante in modo armonioso e segni del tempo sono su di esso sono affascinanti.






Lasciamo questo interessante sito e ci dirigiamo verso Wadi Musa, dove alloggiamo al Rocky Mountain Hotel. L’hotel si trova nella parte alta di Wadi Musa, la stanza è spaziosa e comoda. L’abbondante colazione viene servita in una sala sul tetto da cui è possibile godere di un bel panorama.

Ingresso di Petra

arrivando al Tesoro...

meraviglia!!! il Tesoro


Il tesoro
Sistemati i bagagli in camera, usciamo subito per fare due passi. È ancora giorno, abbiamo il Jordan Pass valido per tre giorni a Petra, così ne approfittiamo subito per entrare nel sito e farci un’idea.

Ci incamminiamo verso il Siq “controcorrente”, molti visitatori stanno già uscendo, ma noi decidiamo di arrivare fino al Tesoro.
Lo spettacolo è davvero unico, si cammina in questo stretto canyon dalle pareti altissime e improvvisamente si intravede la facciata del tesoro. È una visione che lascia senza fiato.
Un’immagine stupenda, una cartolina.

Usciamo dal sito e andiamo in hotel per una doccia e un brevissimo riposo prima di tornare indietro per Petra by Night.

Ceniamo in un ristorante nei pressi dell’ingresso di Petra, uno dei peggiori provati durante questa vacanza. D’altronde qui è estremamente turistico e la qualità lascia parecchio a desiderare.
Superiamo i controlli all’ingresso e ci incamminiamo verso il tesoro.

percorso verso il Siq

nel Siq

Petra by night

Centinaia di lanterne illuminano il percorso, l’atmosfera è surreale e magica. Ci troviamo in uno dei posti più antichi del mondo, leggendario, dove per centinaia di anni si sono avvicendate popolazioni ingegnose che qui hanno vissuto, costruito tombe e abitazioni, acquedotti e dighe… camminiamo in un canyon con un’illuminazione d’altri tempi, la mente immagina come doveva essere qui 2000 anni fa, si fantastica e ci si emoziona…e poi si arriva davanti a questa facciata di una bellezza superlativa. Né le parole né le immagini possono minimamente spiegare cosa si provi ad essere in questo posto.

Petra by night

Petra by night

Petra by night

Raggiunto il tesoro, ci si “accomoda” tutti su dei tappeti davanti alla facciata, viene offerto del tè e si ascolta della musica beduina. Lo spettacolo non è nulla di eccezionale, troppa gente e troppa attesa. Subito dopo però la facciata viene illuminata…questo spettacolo, unito all’atmosfera del cammino, valgono la spesa.
Ci si scatena a fare foto finché, intorno alle dieci, le luci vengono spente e tutti si avviano verso l’uscita.

3/4 gennaio – Petra

Dopo una buona colazione in hotel, andiamo in auto fino all’ingresso di Petra. Iniziamo la nostra giornata molto presto.
Petra, abitata fin dal 7.000 a.C., è stata costruita in gran parte dai Nabatei, una popolazione araba nomade proveniente dall'Arabia che si stabilì qui gradualmente alla fine del VI secolo a.C.
I Nabatei erano un popolo colto, esperti ingegneri, abili nel commercio. Resero Petra capitale del loro regno, fulcro delle rotte commerciali che collegavano la Cina con Roma. Qui, carovane cariche di incenso, seta, spezie e altre merci esotiche, facevano sosta e così la città aumentò la propria ricchezza e, di conseguenza, il suo splendore.
Successivamente Petra fiorì sotto il dominio romano. Venne infine abbandonata tra il XIII e il XV secolo.
Oggi il sito archeologico di Petra è gigantesco, in due giorni abbiamo visto parecchio, tralasciando comunque diverse cose.

il tesoro
Petra è un continuo susseguirsi di sorprese, ovunque poggi lo sguardo si scopre qualche particolare, ogni rovina ha una sua speciale caratteristica. I Panorami cambiano ad ogni metro percorso. Si incrociano muli, asinelli, dromedari che accompagnano visitatori. Sono decine i trekking affascinanti tra rocce e incredibili edifici abbandonati. Petra è uno dei siti più belli che abbiamo mai visto in tutta la nostra vita.

Dall’ingresso si comincia a percorrere il sentiero principale e dopo poche centinaia di metri si incontrano i Cubi Djin, tre blocchi di pietra enormi costruiti vicino ad una fonte d’acqua, che erano probabilmente delle tombe.
Proprio di fronte si può ammirare la Tomba del Serpente e poco oltre l’enorme Tomba dell’Obelisco.

Il Siq

Il Tesoro dal Siq

Proseguiamo lungo il sentiero principale ed arriviamo all’ingresso del Siq, spettacolare gola di un chilometro e mezzo circa e incassata tra pareti alte fino a 180 metri, in alcuni punti distanti non più di tre metri l’una dall’altra. Una vera meraviglia. Lungo le pareti rosse si possono vedere delle scanalature che servivano a portare l’acqua in città, poi diversi bassorilievi scolpiti sulla roccia.
Percorso questo canyon, si arriva nel punto in cui si inizia a vedere la facciata del Tesoro, il Kashnè. La facciata, leggermente arretrata rispetto alla parete di roccia, ha delle dimensioni notevoli (39,60 metri di altezza e 28 di larghezza). Le decorazioni, le colonne, le statue rendono questa facciata di una bellezza unica.
Ovviamente ci sono molti turisti intenti a fare fotografie, anche noi ci fermiamo per immortalare tanta magnificenza.


via delle Facciate

Riprendiamo il cammino nel Siq, che scende verso la conca dove si sviluppava l’intera città. Lungo le pareti si susseguono delle tombe, entriamo in alcune, ma sono le facciate a meritare attenzione. Tombe più grandi, altre più piccole, alcune scolpite altre più semplici. Un vero spettacolo!

davanti al Tesoro

parcheggio...

tombe

Arriviamo alla Via delle Facciate, una parete costellata dalle imboccature di decine e decine di tombe disposte su più livelli. È davvero incredibile quante se ne possono contare! Poco più in basso, scolpito nella roccia viva, sorge il Teatro, costruito dai Nabatei, che poteva accogliere fino a 6000 spettatori.
Dopo il teatro, decidiamo di costeggiare le Tombe dei Re.

il teatro 

scalini...
Visitiamo la Tomba dell’Urna, con la sua enorme terrazza e il porticato dorico, poi incontriamo la Tomba della Seta, con delle stupende venature della roccia che variano dal rosa al bianco. Continuando vediamo la Tomba corinzia, che deve il suo nome ad alcuni capitelli che ne decorano la facciata, infine la Tomba del Palazzo, una tomba gigantesca che ricorda un palazzo romano.
Dopo aver ammirato queste facciate, decidiamo di percorrere il sentiero che conduce fino in cima, per ammirare il Tesoro dall’alto.

Cominciamo ad inerpicarci sulla scalinata che conduce verso l’alto. Ci fermiamo di tanto in tanto a vedere il paesaggio sottostante. Da qui la visuale sul teatro e la via delle facciate è davvero stupenda.


panorama sul teatro e sulla via delle Facciate

Il percorso è abbastanza faticoso, tra tutti quelli fatti forse il più stancante.
Dopo un’oretta scarsa arriviamo finalmente in cima! Entriamo nella tenda beduina che è stata allestita proprio nel punto migliore e facciamo delle foto, poi usciamo e scattiamo altre foto da altri punti della parete. È davvero uno spettacolo!! Che meraviglia! È stato faticoso arrivare quassù ma ne valeva assolutamente la pena!

il tesoro dall'alto

meraviglia..

zainetto a Petra

Dopo aver scattato foto a ripetizione, riprendiamo il sentiero e cominciamo a scendere.
Tornati a valle, andiamo alla chiesa bizantina, dove è possibile vedere alcuni bei mosaici che decorano il pavimento. Quindi ci spostiamo verso il tempio dei leoni alati.
Di fronte, dall’altra parte della strada colonnata, si trova il tempio e, lungo la strada, la porta di Traiano, che divideva la zona commerciale dalla zona sacra di Qasr al-Bint.
Qasr al-Bint, conosciuto anche come Castello della figlia del faraone, era in realtà il principale luogo di culto della città dell’epoca dei nabatei.
È ora di pranzo, ci fermiamo nei pressi del ristorante e ci sediamo al sole a mangiare i sandwich che ci siamo fatti preparare in hotel.
Dopo un breve riposo decidiamo di incamminarci verso il monastero, al Deir.

Il Monastero, Al Deir

È un percorso che si snoda in un bellissimo wadi. Si salgono 800 scalini per raggiungere la meta, ma noi troviamo questo percorso più semplice rispetto a quello fatto al mattino.

in posa 1... 



in posa 2...

Molti si fanno portare a dorso di asino, noi invece preferiamo camminare.
Il Monastero è il più grande monumento scolpito di Petra, risale al I secolo a.C.  e  deve il suo nome alle croci scolpite al suo interno, risalenti al periodo bizantino.
È davvero una visione spettacolare, raggiungiamo alcuni punti panoramici e infine ci sediamo ad un tavolino della caffetteria che si trova di fronte al monumento. Prendiamo un tè e un caffè, ammirando comodamente il Monastero.

Il Monastero, Al Deir

Ci rimettiamo in marcia e ripercorriamo gli scalini al contrario, in discesa si fa prima! Ci fermiamo a vedere il triclinium dei leoni, che si trova proprio lungo il sentiero e dopo una mezzora ci ritroviamo alla fine del percorso, rieccoci a Qasr al-Bint.
Ci avviamo verso l’uscita continuando ad ammirare quanto ci circonda e scattando miriadi di foto, soprattutto verso le tombe reali su cui batte il sole del tramonto, facendole risplendere nella loro grandezza.

tombe reali... 

Usciamo dal sito intorno alle 16.30.
Dopo una bella doccia, usciamo per cena. Ci fermiamo da Al-Arabi restaurant, meglio di della cena precedente…ma non eccelso.

Il mattino dopo entriamo a Petra un po’ più tardi, vogliamo arrivare al Tesoro quando è illuminato dai raggi del sole: intorno alle 9 il sole inizia ad alzarsi e illumina parte della facciata.

raggi di sole nel Siq

il Tesoro illuminato dal sole

io davanti al tesoro

Proseguiamo il nostro giro. Poco prima di raggiungere il teatro, sulla sinistra, inizia il sentiero che conduce fino a al-Madhba, il Sacrificio o Luogo Alto. Si trattava di un santuario costruito su un’altura a 1035 metri.
Iniziamo a salire gli scalini sconnessi. Man mano che saliamo ci fermiamo ad ammirare il paesaggio di Petra dall’alto. La salita è abbastanza faticosa, ma in meno di un’ora siamo in cima! Che spettacolo!

panorama sulla via delle Facciate
obelischi
Del sito purtroppo non resta molto, la cosa più bella è il panorama che domina l’intera città.  
Sono ancora visibili l’ara sacrificale e due obelischi che rappresentavano due divinità nabatee, Dushara e al-Uzza.


Dagli obelischi proseguiamo lungo il sentiero che si addentra nel Wadi Farasi.
Il tragitto è davvero spettacolare ed è poco frequentato. Dopo una prima parte pianeggiante, si comincia a scendere, lungo la parete del wadi vediamo il monumento del leone, un’antica fontana che distribuiva acqua di sorgente.

Wadi Farasi

Wadi Farasi

Wadi Farasi

Wadi Farasi - tempio del giardino



Si scendono un bel po’ di scalini e si arriva all’interno del wadi, qui si possono vedere alcuni edifici molto belli. Ci fermiamo al tempio giardino, che aveva una fontana che serviva come riserva d’acqua per irrigare il giardino creato nella spianata di fronte.





Wadi Farasi - tomba del soldato romano

Subito dopo vediamo la tomba del soldato romano, chiamata così per le statue di soldati romani sulla facciata. In passato era collegata al triclinio, di fronte, tramite un cortile a colonne. Il triclinio, uno dei pochi edifici decorati all’interno, ha delle nicchie e colonne semicircolari scolpite. Proseguiamo ancora e si vedono la Tomba del Rinascimento e la Tomba del Frontone Spezzato. Perdendoci un po’ tra i vari sentieri verso la fine del percorso, ci riportiamo sulla strada colonnata.
Visitiamo il Tempio con le sue impressionanti colonne riverse al suolo.


panorama nel Wadi Farasi

il grande tempio

porta di Traiano

Ci fermiamo di nuovo nei pressi del ristorante e pranziamo al sacco con il lunch box preparato dal nostro hotel.
Dopo un breve riposo, ricominciamo a camminare. Seguiamo un percorso indicato dalla lonely planet.

panorama da Al-Habis

Oltre il Qasr al-Bint sorge la collinetta di Al-Habis ("la Prigione"). Prendiamo la scalinata che risale la collina, passiamo davanti al vecchio museo, proseguiamo il percorso lungo un sentiero poco battuto che si sviluppa alle spalle di Al-Habis e da dove si vede il Wadi Siyagh che si unisce con il Wadi Numeir.
Il sentiero passa accanto al negozietto e all’abitazione nella caverna di Bdoul Mofleh, uno degli ultimi abitanti di Petra.
Continuiamo attorno alla collina, superiamo le tombe del Convento e arriviamo ad una rampa di gradini. Iniziamo a salire, passiamo sopra un ponte di assi di legno e in una decina di minuti siamo sulla cima di Al-Habis. Qui si trovano le rovine di un piccolo forte dei crociati, costruito nel 1116 d.C.
Le rovine non sono granché ma la vista sulla città vale sicuramente la salita.
Scendiamo e passiamo dalla Colonna del Faraone, sbuchiamo dietro Qasr Al-Bint.

Qasr Al-Bint
verso l'uscita...


Decidiamo di fare ancora una passeggiata prima di uscire, entriamo nel Wadi Siyagh. Qui è possibile vedere case dell’epoca nabatea, sono tantissime lungo le pareti del wadi, sembrano quasi dei condomini!!
È pomeriggio inoltrato, arriva l’ora di lasciare il sito. Ripercorriamo la strada colonnata, ci fermiamo a prendere un tè in un bar di fronte alle tombe reali. Ci godiamo per un’ultima volta il tesoro e il Siq. Arriviamo all’uscita, dove prendiamo qualche souvenir e vediamo l’interessante museo nel centro visitatori.
La sera per cena decidiamo di mangiare da Beit Al-Barakah, un ristorante niente male a Wadi Musa, dove mangiamo un dolce buonissimo! 
Petra è davvero un sito straordinario da vedere almeno una volta nella vita. Abbiamo passato  due giornate bellissime, abbiamo camminato per chilometri e chilometri, ma valeva la pena ogni centimetro percorso e ogni gradino che abbiamo salito.
Noi abbiamo optato per il lunch box in modo da non perdere tempo, ma all’interno si trova sia da mangiare che da bere. Ci sono i bagni in diversi punti del sito ed è possibile trovare un asino, un carretto o un dromedario lungo tutto il tragitto principale.

5 gennaio – Wadi Rum

Dopo colazione partiamo da Petra in direzione Wadi Rum. Abbiamo appuntamento con Saleem, del Wadi Rum Quiet village Camp, alle 10. Arriviamo un po’ prima e troviamo la guida che ci sta già aspettando. Bene! 
Lasciamo la nostra macchina nel parcheggio del villaggio di Wadi Rum e saliamo a bordo del 4x4 che ci porterà in giro per il deserto!
Incontriamo il gentilissimo Saleem e partiamo per il giro stabilito.
Prima tappa la sorgente di Lawrence d’Arabia. La sorgente si trova in cima ad una collina che bisogna quasi scalare. La salita non è semplicissima, non esiste un sentiero, ma solo rocce, raggiungiamo la sorgente e da là sopra la vista sul deserto sottostante è incredibilmente bella.

dalla sorgente di Lawrence d'Arabia

Tornati alla jeep incontriamo un altro turista, un ragazzo indiano con cui passeremo il resto della giornata. 
La tappa successiva è la duna di sabbia. Togliamo scarpe e calze e iniziamo a salire, la sabbia finissima è di un bellissimo colore rosso. È faticoso salire su una duna, ripensiamo all’Oman e al Sahara e alle belle esperienze nel deserto.

panorama di Wadi Rum dalla duna

dalla duna

salendo sulla duna

Arriviamo in cima, da qui la vista è superlativa.  Magnifiche formazioni rocciose su una piana rossa, tutto sembra plasmato da una mano divina talmente è bello.
Restiamo un po’ ad ammirare il paesaggio e a scattare foto per immortalare queste immagini.
La discesa è più semplice e decisamente divertente! Rimettiamo calze e scarpe e ripartiamo!

Khazali Canyon


La guida ci porta fino al Khazali Canyon, ci addentriamo nella fessura che spacca in due la montagna e vediamo delle iscrizioni di origine nabatea, sono rappresentati animali, uomini e delle impronte di piedi.
Poi la guida ci porta a vedere il Jebel Burdah Arch e la Mushroom Rock, una grossa roccia a forma di fungo che si staglia nel bel mezzo del nulla.
Poco dopo ci fermiamo per il pranzo, la guida consegna un sacchetto ad ognuno di noi, abbiamo dell’hummus, del pane, acqua, una banana e alcuni biscotti.




Jebel Burdah Arch

Mushroom rock

Burrah Canyon


Dopo pranzo la guida ci lascia all’ingresso del Burrah Canyon, è possibile attraversarlo a piedi ed uscire dalla parte opposta. Così ci incamminiamo, passiamo tra pareti scoscese e rocce da scalare. Sbuchiamo dall’altra parte del canyon dove la nostra jeep ci sta aspettando.

Um frouth arch

Andiamo ancora a vedere l’Um frouth arch, un altro arco sospeso tra le rocce, scattiamo qualche foto e poi andiamo a vedere il tramonto.
Per fortuna le nuvole si stanno diradando e così riusciamo a vedere il sole tramontare tra questi fantastici paesaggi. Salutiamo il sole e veniamo accompagnati al campo tendato di Saleem.

tramonto

dromedari al tramonto

tramonto

tramonto

Il freddo è pungente, proviamo a riscaldarci intorno al fuoco con una tazza di tè alla salvia bollente, ma è praticamente impossibile!

Wadi Rum quiet village camp

attorno al fuoco



Il cuoco ha preparato la cena tradizionale beduina: verdure e pollo vengono messi all’interno di enormi pentoloni a cuocere sotto la sabbia. La preparazione è lunga, ci vogliono 4 ore di cottura, a noi fanno vedere quando tolgono tutto dalla sabbia. Ci ricorda un po’ la cucina tradizionale polinesiana, lì però mettevano carne e verdure dentro foglie di banani sotto la sabbia.
Ceniamo nella tenda ristorante e beviamo dell’ottimo tè alla salvia prima di andare a dormire sotto le nostre 3 coperte e con svariati stradi di vestiti addosso.
Tutto sommato dormiamo bene, completamente coperti… il trauma è doversi alzare al mattino e lasciare il caldo del letto!
La colazione è tradizionale, con pane e l’immancabile hummus.

6 gennaio – Amman

Saleem ci riaccompagna alla nostra auto. Ripartiamo, questa volta il viaggio sarà più lungo e noioso. Alle 2.30 di notte abbiamo il volo Lufthansa che ci riporta a casa, quindi è ora di tornare ad Amman.
Percorriamo la Desert Highway. Il vento è molto forte e spesso ci ritroviamo in mezzo a vere e proprie tempeste di sabbia. Questa strada attraversa davvero il deserto, il nome è appropriato. Nessun paesaggio spettacolare, nessun paesino carino in cui fermarsi.

Umm Ar-rasas

Umm Ar-rasas

Da Wadi Rum ad Amman ci vogliono circa 4 ore, poco più di 300 chilometri. Noi, una sessantina di chilometri prima di Amman, facciamo una deviazione per Umm Ar-Rasas, un sito archeologico in cui sono custoditi dei bei mosaici.
Purtroppo dell’antica cittadina rimangono quasi solo delle rovine, ricorda molto Umm al-Jimal, ma la chiesa bizantina di Santo Stefano è ancora in piedi e custodisce un bellissimo mosaico che ricopre tutto il pavimento e raffigura quindici grandi città della Terra Santa, su entrambe le sponde del Giordano.
Vista la chiesa, torniamo in auto e torniamo ad Amman dove arriviamo per l’ora di pranzo. Torniamo a mangiare al Shahrazad Restaurant, dove prendiamo kebab e shawerma.   
Nel pomeriggio girovaghiamo ancora un po’ per la città, i souk e le viuzze. Gustiamo degli ottimi dolci da Habibah e in serata andiamo in aeroporto.

Amman- un ultimo tè e caffè prima della partenza

Partiamo puntuali per Francoforte, dove prendiamo la coincidenza per Torino.

La Giordania è un paese che ci ha sorpresi! Ci ha colpiti con le bellezze di alcuni siti, conquistati con la gentilezza dei suoi abitanti e sbalorditi con la magnificenza di Petra!
Il viaggio è partito un po’ in sordina, forse per via delle prime giornate piovose ma è stata una versa escalation di emozioni e di bellezza, che è poi letteralmente esplosa a Petra!
Un paese davvero bellissimo, oltre le nostre aspettative.
Un viaggio molto facile in fai da te, dove abbiamo girato in completa autonomia senza mai incontrare una difficoltà.
Una popolazione molto gentile e calorosa che ci ha fatto sentire a casa.
Un altro paese che abbiamo amato e che resterà per sempre nei nostri cuori!

INFORMAZIONI UTILI:

Cambio: 1 jod  - 0,79 euro circa
Costo dell’auto a noleggio per 11 giorni: 311 euro
Costo della benzina: poco meno di 1 euro al litro
Hotel: spesa media 50 euro a notte
Pasti: per il pranzo spesso ci siamo arrangiati con frutta (per stare leggeri), mentre a cena abbiamo sempre mangiato al ristorante. In totale abbiamo speso circa 300 euro in due più 100 euro in due per la mezza pensione per 2 giorni sul Mar Morto.
Escursioni e visite: In totale abbiamo speso circa 600 euro (in due) inclusi i Jordan Pass (quello da 80 jod), la cooking class a Umm Qays e la giornata nel Wadi Rum.

http://it.visitjordan.com/ 
https://www.jordanpass.jo/ 
https://www.ilturista.info/guide.php?cat1=8&cat2=17&cat3=6&lan=ita 
https://migrationology.com/travel-guides/amman-jordan/ 

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