6/07/2008 - 28/07/2008
Il 6 luglio, subito dopo il matrimonio, partiamo
alla volta della Polinesia, il sogno di
quando eravamo bambini… meta che credevamo irraggiungibile e che invece può
essere alla portata di chiunque.
Bora Bora |
L’organizzazione del nostro viaggio è partita con
un anno di anticipo: cataloghi, racconti, siti internet e foto, abbiamo
raccolto quintalate di informazioni sui vari arcipelaghi (barriera, escursioni,
hotel e pensioni, ristoranti, collegamenti…). Crediamo che “il conoscere” il luogo dove si vuole andare
contribuisca per una percentuale elevatissima al successo del viaggio.
Chi ha deciso di visitare le isole e gli atolli
Polinesiani sa già di andare ad ammirare lagune paradisiache, fondali da sogno,
pesci di tutti i colori e vegetazioni rigogliose. Alcuni però partono con
l’idea di trovare la movida di Ibiza o le animazioni di un villaggio sul Mar
Rosso. La Polinesia non è così. La vita è tranquilla, si muove col sole, la
vita notturna è quasi inesistente, anche nei grossi resort (non sono villaggi).
E’ bello svegliarsi presto, ammirare l’alba, osservare le meraviglie della
natura in pieno relax, farsi affascinare dal tramonto, gustarsi una deliziosa
cenetta per poi abbandonarsi al sonno che si fa sentire presto.
Ci siamo ritagliati il viaggio su misura, tra
Tuamotu e Isole della Società, un mix di resort (piuttosto costosi) e pensioni
(decisamente più accessibili e molto molto carine…un’ottima scelta).
Il 6 luglio non stiamo più nella pelle e dopo
svariate ore di viaggio, arriviamo nel vero paradiso terrestre, dove il mare
assume decine di sfumature diverse, dove la maggior parte delle persone ti
saluta sorridendo mentre cammini per strada, dove i colori dell’alba ti
lasciano a bocca aperta, dove puoi vedere centinaia di pesci variopinti vicino
alla riva, dove la vita scorre lenta e tranquilla dall’alba al tramonto….
La nostra Polinesia è stata più di quello che ci
aspettavamo.
Vi raccontiamo ora il nostro viaggio anticipando
qualche informazione schematica che speriamo possa esservi utile.
Buon viaggio a tutti!
Cristina e Enzo
QUALCHE INFORMAZIONE
SPOSTAMENTI INTERNI:
tre le isole ci si sposta in aereo (Air Tahiti:
sono quasi tutti ATR). Conviene fare il pass (circa 500 euro a persona per
quello valido tra Isole della Società e Tuamotu). Attenzione al peso dei
bagagli: si possono spedire max 20kg a persona. Conviene pensarci già mentre si
prepara la valigia a casa.
TELEFONO:
i cellulari prendono quasi ovunque. Se non si
vuole spendere un patrimonio basta acquistare le classiche schede telefoniche
internazionali (su tutte le isole abbiamo trovato una cabina comoda). Con circa
20 euro abbiamo telefonato per 22 giorni.
SISTEMAZIONI:
i cataloghi offrono una scelta quasi sempre
limitata ai grossi resort. In alcuni casi non è la scelta migliore. Su
parecchie isole ci sono pensioni a conduzione familiare molto accoglienti e con
spiagge bellissime. Si deve fare attenzione al fatto che abbiano l’acqua calda
e che siano comode ai villaggi (dove si possono trovare negozietti o
ristorantini). Molte pensioni mettono a disposizione gratuitamente biciclette
(sui motu sono sufficienti per andare ovunque). Ci sono anche campeggi.
MANGIARE:
in molte isole ci sono parecchi ristoranti (alcuni
vengono a prendere e riaccompagnano in hotel gratis). In tutti i villaggi si
trovano negozi di alimentari. Sconsigliamo la mezza pensione quasi ovunque, tra
spesa e ristoranti si mangia meglio risparmiando parecchio. Per prenotare i
ristoranti ci si può rivolgere direttamente alla reception dei resort.
Si mangia bene, sia carne che pesce. Consigliamo
di prendere, ovunque, una sola portata a testa (al max con un antipasto).
Normalmente i piatti sono abbondanti e ricchi di contorni. Il pesce è
(ovviamente) ottimo ovunque.
A pranzo preferivamo stare leggeri per poter stare
in acqua, c’è la luce migliore per apprezzare i fondali.
Piatti tipici: pesce crudo, mahi mahi alla
vaniglia, maha tahitien.
ESCURSIONI:
tantissime. Le Tuamotu sono ottime per il diving e
lo snorkeling nei pass. Da fare assolutamente la laguna blu di Rangiroa. Nelle
isole della società ci sono barriere coralline bellissime (in particolare a
Raiatea e Taha’a), si può fare dell’ottimo snorkeling. In tutte le isole si
possono visitare fabbriche di perle nere e in alcune anche le piantagioni di
vaniglia (in particolare a Raiatea e Taha’a).
QUANTO SI SPENDE:
noi abbiamo speso 11.400 euro per voli
intercontinentali, pass interni, tutti i pernottamenti, la mezza pensione a
Tikehau e i trasferimenti da/per aeroporti. Si può risparmiare molto se si scelgono
solo pensioni.
Per stare lì (mangiare, escursioni e souvenir)
circa 2.000 euro.
MONETA:
nei negozi usano il Franco Polinesiano, che ha un
cambio fisso rispetto all’euro. Conviene cambiare una somma di euro in moneta
locale il primo giorno. I grossi resort accettano gli euro e i dollari. Abbiamo
usato senza problemi la carta di credito classica (VISA) e ricaricabile (Visa
electron, ad es. Postapay) per affittare auto, pagare nei ristoranti e fare la
spesa nei supermercati un po’ più grossi.
LINGUA:
si parla francese, oltre alla lingua del posto
(“maururu” vuol dire grazie, “nana” ciao e “ia orana” buon giorno). In molti
posti parlano anche inglese e nei resort più grossi si può trovare qualcuno che
parla italiano.
TAHITI
ABBIAMO VISTO:
-
le tre cascate, lungo la strada che circonda
l’isola
-
museo di Gauguin
-
giardino botanico
-
il mercato di Papeete
-
le roulotte
PREZZI:
-
noleggiare un’auto (AVIS) per una giornata circa
85 euro
-
cena alle roulotte per due persone circa 20 euro
in tutto
NOTE:
In un giorno si fa il giro completo.
A Papeete bastano un paio d’ore per vedere il
centro. Molto caratteristiche le roulotte se ci si ferma per cena. Il mercato è
da vedere, meglio se in tarda mattinata. Ci sono decine di bancarelle di pareo
e perle nere (economiche e fanno la loro figura, anche se sono di dubbia
qualità).
Per dormire basta un semplice B&B in centro
per essere comodi ai servizi e alle roulotte (o ai ristoranti) per cenare.
Il museo di Gauguin si può evitare (deludente), il
giardino botanico non è nulla di eccezionale.
MOOREA
ABBIAMO VISTO:
-
il belvedere
-
la spiaggia di Temae
-
i negozi di pareo
PREZZI:
- traghetto da Tahiti a Moorea andata e ritorno 1800
franchi a persona, 15 euro.
-
Pareo si trovano da 2000 e 2500 franchi, circa
16/20 euro
NOTE:
Anche a Moorea ci si può andare in giornata (da
Tahiti con il traghetto)
C’è la possibilità di visitare una fabbrica di
succhi di frutta e di vedere i delfini all’Intercontinental. Meglio di Tahiti
se si decide di restare più giorni in qualche resort.
TIKEHAU
Se si è sul motu dell’aeroporto si può girare in
lungo e in largo.
Se si va al Pearl Beach, l’hotel si trova su un
motu isolato dove non c’è nulla. C’è un servizio barca che accompagna al
villaggio.
Se si è in una pensione (sul motu dell’aeroporto),
c’è un villaggio, una panetteria, un negozietto e uno snack bar, quindi ci si
può arrangiare per il pranzo. Non ci sono ristoranti per la cena. Consigliamo
la mezza pensione.
Ci sono svariate possibilità di escursioni
(snorkeling e diving)
MANIHI
Se si è al Pearl Beach (come noi) si può fare un
giro in bici del motu o andare al villaggio con la barca dell’hotel. Ci sono
svariate escursioni (snorkeling, immersioni, fabbriche di perle) per rendere
più varia la permanenza. Manihi ha una enorme varietà e quantità di pesci.
Se non ci si vuol far spennare è meglio prenotare
il solo pernottamento. Ci si arrangia per la colazione e il pranzo (fate
qualche spesa nei negozietti delle altre isole, o al villaggio di Manihi, dove
però si deve andare in barca) e si può far cena in hotel (normalmente è alla carta). Le portate sono
molto abbondanti, quindi si riesce a spendere nettamente meno rispetto alla
quota della mezza pensione.
PREZZI:
cene in hotel: a buffet 5600 franchi a testa (47
euro); cena con 1 antipasto, 2 piatti principali, 1 dessert e acqua circa 7000
franchi (60 euro).
RANGIROA
ABBIAMO VISTO:
-
la laguna blu
-
Avatoru e Tiputa pass (snorkeling)
-
giro del motu in bicicletta
-
fabbrica di perle (visita gratuita alla Gauguin’s
Pearl per chi alloggia al Kia Ora)
PREZZI:
-
noleggio bici 900 franchi per 4 ore (7.50 euro)
- escursione alla laguna blu circa 10.000 franchi a
persona (85 euro circa), l’escursione dura tutto il giorno e il pranzo è
incluso
-
snorkeling nel pass 4750 franchi a persona (40 euro),
durata di circa 3 ore.
-
Cena a buffet al KIA ORA 5700 franchi a persona
(48 euro)
-
Cena di due piatti principali, un dessert e acqua
al KIA ORA circa 5000 franchi (42 euro)
-
Cena da VAIMARIO (trasporto incluso) 2 piatti
principali, un contorno, bere circa 4000 franchi (34 euro)
-
Cena al ristorante KAI KAI (trasporto incluso) due
piatti principali, contorno, 2 dessert, acqua 5100 franchi (43 euro)
-
Cena da Glorine antipasti, piatti principali,
contorno, dessert, bere 5000 franchi (42 euro)
NOTE:
A Rangiroa si può prenotare il solo pernottamento
(con la colazione se non si ha voglia di arrangiarsi). Ci sono negozi e piccoli
supermercati facilmente raggiungibili in bicicletta e ci sono ristoranti che
vengono persino a prendervi e riportarvi in hotel gratuitamente! Se non si
vuole spendere troppo per la sistemazione ci sono molte pensioni, parecchie non
hanno spiaggia, sono ottime per chi vuol andare sempre in escursione…e a
Rangiroa ci sono parecchie escursioni da fare.
RAIATEA
ABBIAMO VISTO:
-
la barriera corallina
-
Taha’a
PREZZI:
-
escursione a Taha’a con Bruno di Excursion Bleue
9000 franchi a testa (75 euro), durata intera giornata, è incluso il pranzo
-
Cena in hotel con due piatti principali, dessert e
bere 6500 franchi (55 euro)
-
Cena a L’Espadon (trasporto incluso) un antipasto,
due piatti principali, bere 6000 franchi (50 euro)
-
Cena a Club house (trasporto 1500 franchi) due
piatti principali e acqua 6800 franchi (57 euro)
NOTE:
Per la sistemazione in hotel vale lo stesso
discorso di Rangiroa: pernottamento. L’hotel Hawaiki Nui è abbastanza vicino al
villaggio di Uturoa, di giorno è raggiungibile a piedi. A Uturoa si trovano
negozi e supermercati.
Sull’isola sono presenti parecchi Marae e c’è la
possibilità di fare escursioni nell’interno.
BORA BORA
ABBIAMO VISTO:
-
spiaggia di Matira
-
giardino di corallo
-
Bloody Marys
PREZZI:
-
Cena all’hotel Sofitel Motu due piatti, frutta e
acqua 8900 franchi (75 euro)
-
Cena da Bloody Marys due antipasti, due piatti e
acqua 8100 franchi (68 euro)
NOTE:
Secondo noi è d’obbligo prenotare il solo
pernottamento così si cena fuori dall’hotel! A Bora Bora ci sono tanti
ristoranti che organizzano i trasferimenti gratuiti per gli hotel.
Ci sono alcune escursioni da fare: lagoonarium,
tour dell’isola, diving in sottomarino.
Il giardino di corallo non è paragonabile a quello
di Taha’a o alla barriera di Raiatea. Se scegliete di prenotare un resort, vi
consigliamo il Sofitel Motu che è proprio di fianco al giardino di corallo,
così non dovrete fare l’escursione per vederlo.
LA NOSTRA POLINESIA
6 luglio
all'arrivo |
Zaini in spalla, due bagagli a mano e un trolley
da spedire (siamo stati attenti al peso, in vista dei trasferimenti tra le
isole), si va in aeroporto a Torino. h. 6.55 partenza per Francoforte,
coincidenza con il volo per Los Angeles. Dopo circa 11 ore di volo atterriamo a
LA. Abbiamo 4 ore di attesa per il decollo successivo. Ripartiamo per Papeete con
Air France e arriviamo dopo 9 ore alle 22.30 locali.
all'arrivo |
all'arrivo |
Ci accolgono in aeroporto con la nostra prima collana di fiori e ci accompagnano all’hotel: HOTEL TIARE TAHITI: semplice, ma carino e soprattutto è nel centro di Papeete, comodissimo a tutti i servizi.
7 luglio
Sveglia presto, usciamo dall’hotel e andiamo a
fare colazione in un bar… per due succhi di frutta (di ananas pestato) e due brioche
spendiamo 13 euro!!! È un po’ caro effettivamente…
spiaggia nera |
Andiamo alla sede Avis nel centro della città e
ritiriamo l’auto che avevamo già prenotato in Italia, spendiamo circa 10.000
franchi (più o meno 85 euro). Usciamo dal traffico di Papeete e ci dirigiamo
verso il nord dell’isola. Nel tragitto incontriamo un Carrefour!! Ci fermiamo e
facciamo un po’ di spesa: frutta, snack, brioche e biscotti… noi non abbiamo
mezza pensione né colazione in quasi nessuna isola (scelta che si rivelerà
azzeccatissima), quindi decidiamo di rifornirci. Riprendiamo il nostro tour e
arriviamo alla Pointe Venus (punta di Venere) e alla spiaggia del surf Papara. Appena
usciamo dalla città ci rendiamo conto che le abitazioni sono diverse da come
siamo abituati a concepirle noi. Sono più semplici, a volte sembrano poco
stabili e sono poco protette. Sono lo specchio della semplicità che caratterizza
la vita dei polinesiani. Notiamo che gli animali vengono lasciati liberi.
Incontriamo parecchi cani randagi lungo la strada. Proseguendo il giro
dell’isola si possono vedere le tre cascate, una meraviglia da non perdere!!!
Per vedere la prima bastano 5 minuti a piedi e lo spettacolo che si presenta è
unico: ci addentriamo nella vegetazione, seguiamo il sentiero e camminiamo di
fianco al ruscello. poco dopo si apre uno slargo. Di fronte a noi la cascata
alta e stretta, ben illuminata dal sole del mattino, scroscia e luccica in
mezzo al verde rigoglioso. Bellissima.
Continuando il nostro giro dell’isola nella parte
sud arriviamo al museo di Gauguin e al giardino botanico, nulla di eccezionale
(a parte le due tartarughe gigantesche della Galapagos!). Ogni tanto si
incontrano villaggi che spesso hanno una chiesetta colorata in stile coloniale.
Prima di tornare a Papeete ci fermiamo in una spiaggia vicino a Le Meridien.
La sera cena alle roulotte!! Fantastiche, una
serie di furgoni-cucina parcheggiati in mezzo ad una piazza pedonale sul mare,
centinaia di persone…sembra una festa di paese! Due bisteccone alla griglia con
un chilo di patatine fritte a testa e acqua, 2350 franchi (circa 20 euro).
8 luglio
Sveglia all’alba, colazione (con brioche e
biscotti acquistati il giorno prima al Carrefour) e a piedi fino al vicino
porto. Compriamo i biglietti per l’Aremiti Catamarano (1800 franchi a testa andata
e ritorno) per andare a Moorea.
Solito noleggio Avis (circa 85 euro) e giro
dell’isola. Il sud di Moorea non offre molto, non ci sono villaggi, la costa è
alta (pochi accessi al mare) e selvaggia. Verso il nord sono concentrati tutti
i resort, villaggi e negozi di alimentari, perle e pareo. Saliamo al belvedere
per ammirare le due baie che caratterizzano l’isola, ma purtroppo il tempo è
brutto e il panorama non è come ce lo aspettavamo. Pranzo all’hotel Les
Tipaniers, due piatti di pesce con l’acqua, spesa circa 3.500 franchi (una
trentina di euro). Continuiamo il nostro giro e ci dedichiamo ai souvenir. Compriamo
un po’ di pareo e nel frattempo spunta il sole, e decidiamo quindi di fermarci alla
spiaggia di Temae per un bel bagno. E’ una spiaggia libera che si trova a nord
est nei pressi dell’aeroporto. La raggiungiamo attraverso una strada poco
segnalata. La sabbia è bianca e vediamo Tahiti di fronte a noi, oltre le onde
dell’oceano che si infrangono sulla barriera. Sulla nostra destra c’è il Sofitel
con i suoi overwater.
9 luglio
mercato di Papeete |
Torniamo all’hotel dove aspettiamo il furgone che
ci riaccompagna all’aeroporto. H. 13.40 partenza con Air Tahiti per Tikehau.
l'aeroporto di Tikehau |
L’aeroporto di Tikeahu è microscopico, non
crediamo ai nostri occhi: l’unica pista porta ad un edificio che ci sembra un
grosso bungalow, senza barriere, tutto aperto, con quattro panche di legno e un
piccolo bancone per il check in. Un camion dei pompieri e una piccola motrice
(stile trattore) con un carrello dietro per i bagagli. E’ un altro mondo.
spiaggia della pensione Hotu |
Alloggiamo in mezza pensione al TIKEHAU VILLAGE.
In aeroporto viene ad accoglierci Caroline, la proprietaria. Purtroppo per un
disguido quella notte dobbiamo dormire in un’altra pensione perché il Tikehau
Village è pieno. Ci accompagna alla pensione HOTU, un posto davvero semplice,
carino con una bellissima spiaggia, unica pecca che i bungalow non hanno
l’acqua calda (al contrario del Tikehau Village). Sistemiamo le nostre cose e
ci facciamo una passeggiata sulla sabbia bianca al tramonto. Caroline ci viene
a prendere all’ora di cena per farci cenare al Tikehau Village e poi ci
riaccompagna a casa.
10 luglio
Iniziano i fantastici giorni a Tikehau. La nostra
pensione si trova sul motu dell’aeroporto, dove c’è anche il villaggio
(Tuherahera), qualche casa, un negozietto abbastanza fornito (ci siamo comprati
la nutella!!), una panetteria, la posta, uno “snack bar” e due chiese.
spiaggia del Tikehau Village |
Il
Tikehau village è una pensione a conduzione famigliare che quest’anno compie 20
anni di attività, stanno completando il rinnovo dei bungalow, mentre il
ristorante (sulla spiaggia) è già stato rifatto. Nella spiaggia è presente un
ottimo centro diving. Il nostro beach bungalow è di quelli già ristrutturati, è
spazioso e pulito e dal terrazzino lo spettacolo è mozzafiato. La spiaggia
bianca e ampia, non offre un reef particolarmente ricco, però l’acqua è
cristallina e si vede girare qualche pesce (anche squaletti pinna nera e
razze). Notiamo subito che gli ospiti sono quasi tutti francesi. Siamo gli
unici italiani! Nella pensione ci sono delle bici che tutti possono utilizzare
gratuitamente, facciamo il nostro primo giretto del motu.
Ci immettiamo
sull’unica strada (per un tratto di cemento…il resto è sterrato). Mentre
pedaliamo sentiamo qualche tonfo e ci rendiamo conto che è il rumore di cocchi
che cadono dalle palme a bordo strada. Meglio evitare di passarci troppo
sotto!! Attraversiamo il piccolo villaggio. Le case sono semplici, alcune
sembrano poco più che baracche, qualcuna è in muratura. Quasi tutti i cortili
sono senza recinzioni e si vedono passeggiare per strada galli e galline
lasciati liberi, come i cani e i gatti. Dopo
il villaggio la strada diventa sterrata, arriviamo al fondo del motu (a ovest),
passiamo in mezzo a qualche ultima abitazione e sbuchiamo sul mare (la pedalata
è durata una ventina di minuti). Il panorama è stupendo, spiaggia bianca e rosa
deserta, acqua cristallina, di fronte a noi l’oceano che incontra la barriera
e, un po’ più a destra, un isolotto da cartolina!!. Bagno da sogno e un po’ di
sole, prima che alcune nuvole grigie lo oscurino. Rientriamo in pensione,
doccia e poi cena. Nella notte c’è una “tempesta tropicale”, pioggia e vento a
volontà!
11 luglio
Dopo la pioggia della notte, il mattino è ancora
nuvoloso, ma migliora subito dopo l’ora di pranzo. Prendiamo le solite bici e
percorriamo il motu nell’altra direzione, verso est. Superato l’aeroporto la
strada diventa sterrata. E’ più selvaggio rispetto all’altro lato del motu.
Arriviamo ad un’altra spiaggia stupenda, ci saranno 5 o 6 persone oltre a noi.
Lasciamo le bici sulla sabbia bianca e ci buttiamo in acqua armati di pinne,
maschera e macchina fotografica. Vediamo una miriade di pesci. Nuotando
arriviamo al motu di fronte, facciamo un po’ di foto e ci rituffiamo per
tornare indietro. Un po’ di relax e poi recuperiamo le nostre biciclette. Ci
dirigiamo verso il fondo della pista dell’aeroporto, seguendo il sentiero tra
le palme andiamo a vedere le onde dell’oceano che si infrangono fragorosamente contro
la barriera. Il rumore e gli spruzzi sono bellissimi. L’acqua blu scuro diventa
azzurrina contro gli scogli in mezzo a mille spruzzi bianchi. Dopo esserci
goduti un po’ lo spettacolo ritorniamo alla pensione.
12 luglio
Ci svegliamo presto, l’alba è intorno alle 6.30 ed è stupenda,
molto meglio del tramonto!
Dopo colazione prendiamo le bici e torniamo a fare
un po’ di snorkeling alla spiaggia del giorno prima. Migliaia di pesci colorati
nuotano e si nascondono tra gli scogli di barriera che interrompono il fondale
sabbioso. Ammiriamo lo spettacolo per quasi un’ora senza stancarci. Grazie alla
luce del mattino siamo riusciti a scattare delle belle foto subacquee. Il
pomeriggio abbiamo organizzato il “battesimo dell’acqua” con il diving della
spiaggia (spesa totale: 13000 franchi, circa 110 euro). Mute, bombole, maschere
e pinne (tutto compreso nel prezzo) e tutti in barca alla volta della vecchia
fabbrica di perle dove, a pochi metri di profondità, con un po’ di fortuna, è
possibile ammirare le mante!
Alla sera per cena c’è il “maha tahitien”, il
piatto tipico tahitiano, si fanno cuocere il maiale, le banane e il frutto
dell’albero del pane avvolti in foglie di banana e palme sotto la sabbia. Il
gusto è particolare e non ci entusiasma (sa molto di affumicato…), ma comunque
è da provare.
13 luglio
Solita sveglia per vedere l’alba… poi in bici fino
al fondo del motu (a ovest).
motu deserto |
La spiaggia è stupenda, i colori dell’acqua
indimenticabili. Decidiamo di andare a nuoto fino all’isolotto di fronte, c’è
parecchia corrente, ma si riesce ad arrivare in poco tempo e senza affaticarsi
troppo. Non c’è un’anima, anche la spiaggia di fronte a noi è deserta. In mezzo
a quei colori con il solo rumore dell’oceano a qualche centinaio di metri…sì è
realizzato un sogno! Nel pomeriggio
andiamo all’altra spiaggia (a est), dove vediamo un paio di squaletti, e ci
rituffiamo nel nostro consueto snorkeling. Ci spingiamo verso scogli che
avevamo tralasciato il giorno prima e di nuovo lo spettacolo ci rapisce.
Per cena Caroline ha preparato l’aragosta!!
Ottima!
14 luglio
Arrivederci |
Oggi si cambia isola… lasciamo un pezzo di cuore a
Tikehau e con le lacrime agli occhi saliamo sull’aereo per Manihi. Vedere gli
atolli dall’alto è bellissimo, si riescono a scorgere tutte le sfumature
dell’acqua. Si transita per Rangiroa e si arriva a Manihi intorno alle 11.00. Incontriamo
parecchi italiani già in aeroporto, ci fa una strana impressione (a Tikehau
eravamo gli unici 2 italiani su tutto il motu!). Alloggiamo al PEARL BEACH per
due notti (non ne sarebbero servite di più), il nostro è un bungalow overwater
(bellissimo, ma peccato la posizione, il terrazzino prendeva poco sole) e
appena entrati in acqua ci ritroviamo a nuotare in mezzo a centinaia di bellissimi
pesci.
L’overwater ha l’accesso diretto in acqua in una zona ricca di scogli
(barriera) e di una quantità e varietà di pesci inimmaginabile. Il nostro primo
bagno è parecchio lungo, non ci sono molti coralli, ma i pesci sono splendidi.
Girando lo sguardo vediamo una murena che si nasconde sotto uno scoglio, ci
avviciniamo un po’ e riusciamo a fotografarla mentre si affaccia timidamente.
Pesci farfalla, chirurgo, pappagallo e altri sconosciuti, alcuni grossi pesci
balestra che si tengono un po’ più alla larga…insomma c’è parecchio traffico! Poi
decidiamo di prendere le bici (gratuite) e fare un giro per il motu. L’unica
strada asfaltata passa in mezzo ad una vegetazione selvaggia. Non c’è praticamente
nulla oltre alle piante (a parte qualche sporadica abitazione, i cani randagi e
qualche granchio che attraversa la strada). Il Pearl Beach è sullo stesso motu
dell’aeroporto di fronte al quale c’è l’unico “snack-bar” dei paraggi. Il
villaggio è su un altro isolotto (quindi anche i negozi e qualche ristorantino),
raggiungibile tramite barca solo in determinati orari della giornata. Al
ritorno ci fermiamo a guardare il tramonto sull’oceano.
Qui abbiamo prenotato il solo pernottamento, ci
arrangiamo per colazione e pranzo (con cibarie di ogni tipo comprate sulle
altre isole e the/caffè che uno si può fare in camera), invece per cena andiamo
al ristorante dell’hotel. Prendiamo 1 antipasto in due, due piatti di pesce
(che arrivano sempre e ovunque con verdure/patatine e riso) e un dessert,
acqua: spesa 6800 franchi (circa 57 euro). Usciamo stracolmi.
15 luglio
gli overwater del Pearl Beach |
Questa giornata la dedichiamo al relax. Facendo un
po’ snorkeling fotografiamo anche uno squaletto, che emozione! La sera facciamo
nuovamente cena nel ristorante dell’hotel, questa sera è a buffet (5600 franchi
a persona) e c’è lo spettacolo di balli polinesiani messo su da 4 dipendenti
dell’hotel originari del posto.
16 luglio
Giornata un po’ rovinata dal vento, passiamo il
mattino a prendere il sole tra piscina e spiaggetta e il pomeriggio invece si parte
alla volta di Rangiroa. Qui abbiamo il pernottamento al KIA ORA in un beach
bungalow con jacuzzi, l’hotel è molto bello e si trova in uno dei pochi punti
di Rangiroa dove c’è un po’ di spiaggia. Il colore della laguna davanti al
bungalow è incredibile.
davanti al nostro bungalow |
La sera ceniamo nel ristorante dell’hotel (cena a
buffet 5700 franchi a persona) e vediamo lo spettacolo di balli polinesiani. Si
sente parlare parecchio italiano, come al Pearl di Manihi.
17 luglio
Ci alziamo presto, noleggiamo le bici in hotel
(900 franchi l’una per 4 ore, circa 7,50 euro) e andiamo verso il villaggio di
Avatoru (a circa 10 km).
Incontriamo diversi negozi e supermercati, ci fermiamo in alcuni per fare
qualche spesa. Scopriamo inoltre che esistono dei ristoranti che ti vengono a
prendere e riportare in hotel gratuitamente! Torniamo verso il Kia Ora e poi
proseguiamo verso il Tiputa Pass, alla ricerca di una pensione che avevamo
trovato in alcuni racconti letti su internet, Chez Glorine, consigliata
soprattutto per la cucina!
La pensione si trova proprio sul pass, alla fine
della strada, sulla sinistra, subito prima del molo, vicino ad una cabina
telefonica. Non ha insegna, noi l’abbiamo trovata perché abbiamo visto il
pulmino che usciva dal cancello.
Entriamo e cerchiamo di Glorine. E’ in cucina e le
chiediamo se è possibile cenare nella sua pensione, per lei va bene e ci dice
di essere lì intorno alle 18.00/18.30.
Riprendiamo le bici e torniamo in hotel pensando a
come andare da Glorine quella sera… l’ideale sarebbe passare dalla spiaggia, ma
ci sono parecchi cani randagi (o comunque lasciati liberi)… vedremo…
Nel pomeriggio, dopo un bagnetto fronte bungalow,
andiamo a visitare la fabbrica Gauguin’s Pearl a vedere come vengono fatte le
perle nere.
Tornati in hotel chiediamo consiglio per andare
fino al pass la sera, ci dicono che non ci sono taxi a quell’ora e che le
biciclette non si possono usare perché la sera è tutto buio, la strada non è
illuminata. Non ci resta che andare a piedi… decidiamo di andare dalla
spiaggia, partiamo prima che il sole tramonti seguiti da un cane che non ci
molla mai (e che ci ha anche “salvati” da altri cani con brutte intenzioni!!), arriviamo
da Glorine in 15/20 minuti. Ci accomodiamo nella terrazza della pensione a goderci
il tramonto, a osservare gli squali che nuotano e lo spettacolo del cane di
Glorine che, buttandosi in acqua, abbaia a tutte le pinne che si avvicinano a
riva facendole scappare. Ceniamo in compagnia di alcuni francesi che ci
raccontano di quali meraviglie siano riusciti a vedere nelle loro immersioni.
Tutti allo stesso tavolo iniziamo con del pesce crudo e insalata come
antipasto, poi mahi mahi alla vaniglia con riso e fagiolini, torta al
cioccolato di dessert. In tutto spendiamo 5000 franchi (una quartina di euro) e
in più Glorine ci ha riaccompagnati in macchina in hotel! Ci diciamo che
dobbiamo consigliarlo a tutti, ottima cucina, ambiente sereno, semplice e
gradevole, gentilezza estrema di Glorine e famiglia! L’unica difficoltà, come
detto, è raggiungere la pensione, ma se si percorre la strada (prima del
tramonto), anziché la spiaggia, si dovrebbero incontrare meno cani, anche se si
allunga un po’.
18 luglio
Infinity pool |
La sera ci facciamo prenotare da Rai (il ragazzo
che lavora alla reception) la cena da VAIMARIO. Alle 19,00 ci vengono a
prendere in hotel. Cena: 1 pizza, 1 piatto di pesce con soliti riso e patatine,
acqua e birra, 4050 franchi (34 euro). Si mangia abbastanza bene (…ma Glorine è
insuperabile).
Nella notte c’è un forte temporale e tanto vento.
Speriamo domani sia bello perché ci aspetta la Laguna Blu!!!!!!!!!!!
19 luglio
Al nostro risveglio c’è un bellissimo sole e
qualche nuvoletta per niente minacciosa, per fortuna la giornata si preannuncia
bella! h. 9.00 partenza per la
Laguna Blu (10.000 franchi a testa). Ci imbarchiamo al molo
del resort e ci addentriamo nella laguna del secondo atollo più grande al mondo.
A largo non sembra di essere in un atollo, le acque tranquille alle quali ci si abitua verso riva qui non esistono, le onde si fanno sentire e sembra di essere sulle giostre. Dopo più di un’ora di barca si arriva finalmente in paradiso! Gettiamo l’ancora dove l’acqua è alta circa un metro, all’esterno della piccola laguna da sogno. Ci incamminiamo verso un spettacolo davvero unico, i colori del mare e del cielo sono incredibili, le sfumature si susseguono tra gli isolotti che circondano questa piccola meraviglia.
Durante la passeggiata verso la spiaggia candida cerchiamo di non inciampare nel fondo frastagliato del piccolo tratto di scogli che incontriamo. Dopo poco il fondo diventa sabbioso e troviamo decine di squaletti che nuotano vicino a riva. Sono piccoli e appena si cerca di avvicinarsi per una foto scappano.
Arriviamo sul microscopico isolotto dove pranzeremo. Facciamo una passeggiata spingendoci anche sugli altri piccoli motu e scattiamo decine di foto. L’acqua è calda e limpida. Ritorniamo verso la tettoia dove stanno cucinando e sulla tavola, coperta da foglie di palma, troviamo già dell’ottimo cocco che ci gustiamo al sole sulle sdraio che abbiamo piazzato in mezzo all’acqua bassa.
Laguna Blu |
A largo non sembra di essere in un atollo, le acque tranquille alle quali ci si abitua verso riva qui non esistono, le onde si fanno sentire e sembra di essere sulle giostre. Dopo più di un’ora di barca si arriva finalmente in paradiso! Gettiamo l’ancora dove l’acqua è alta circa un metro, all’esterno della piccola laguna da sogno. Ci incamminiamo verso un spettacolo davvero unico, i colori del mare e del cielo sono incredibili, le sfumature si susseguono tra gli isolotti che circondano questa piccola meraviglia.
Durante la passeggiata verso la spiaggia candida cerchiamo di non inciampare nel fondo frastagliato del piccolo tratto di scogli che incontriamo. Dopo poco il fondo diventa sabbioso e troviamo decine di squaletti che nuotano vicino a riva. Sono piccoli e appena si cerca di avvicinarsi per una foto scappano.
Arriviamo sul microscopico isolotto dove pranzeremo. Facciamo una passeggiata spingendoci anche sugli altri piccoli motu e scattiamo decine di foto. L’acqua è calda e limpida. Ritorniamo verso la tettoia dove stanno cucinando e sulla tavola, coperta da foglie di palma, troviamo già dell’ottimo cocco che ci gustiamo al sole sulle sdraio che abbiamo piazzato in mezzo all’acqua bassa.
Alle 12.30 il pranzo è servito: pesce (appena
pescato) alla griglia, riso, pollo, uova e frutta (mangiamo l’ananas più buono
del mondo…). Dopo pranzo ci danno un po’ di avanzi per darli agli squali!!
Ci viene detto di lanciare i pezzi di pesce in acqua senza immergere le mani (potrebbe essere pericoloso), quindi con un po’ di diffidenza lanciamo timidamente un primo boccone. Lo spettacolo è incredibile, decine di baby-squali si accalcano a riva cercando di arrivare per primi alla meta, quel po’ di impressione che si ha nel vedere tutte quelle pinne passa subito (anche perché sono davvero piccoli) e iniziamo a lanciare sempre più cibo e sempre più vicino. Dopo aver “sfamato” gli squali, preso un po’ di sole e fatto il bagno nelle acque cristalline, ripartiamo… Un po’ più a largo la barca si ferma vicino ad una serie di boe unite da funi… ci dicono ORA DIAMO DA MANGIARE AGLI SQUALI: BUTTATEVI IN ACQUA!
Ci mettiamo a ridere per la battuta, guardiamo l’acqua e la barca è circondata da squali pinna nera di circa 2 metri… con un po’ di coraggio ci tuffiamo e ci teniamo ad una fune di fronte alla prua. Mentre ci posizioniamo, dalla barca lanciano in acqua avanzi a volontà e appena ci guardiamo attorno vediamo uno spettacolo stupendo e…un po’ inquietante. Ci saranno almeno una cinquantina di squali che si muovono freneticamente! Nuotano ovunque attorno a noi, quasi ci sfiorano alla sola ricerca dei ghiotti bocconi che piovono in acqua. È una scena che fa un po’ paura ma è davvero emozionante. Non bisogna spaventarsi perché gli squali non fanno assolutamente nulla e se è entrata in acqua mia moglie che ha il terrore pure degli insetti, può entrarci chiunque! In mezzo agli squali si accalcano centinaia di altri pesci per condividere il banchetto. Dopo aver fatto una cinquantina di foto e filmati dentro l’acqua usciamo ancora eccitati per quanto abbiamo appena visto.
Ci viene detto di lanciare i pezzi di pesce in acqua senza immergere le mani (potrebbe essere pericoloso), quindi con un po’ di diffidenza lanciamo timidamente un primo boccone. Lo spettacolo è incredibile, decine di baby-squali si accalcano a riva cercando di arrivare per primi alla meta, quel po’ di impressione che si ha nel vedere tutte quelle pinne passa subito (anche perché sono davvero piccoli) e iniziamo a lanciare sempre più cibo e sempre più vicino. Dopo aver “sfamato” gli squali, preso un po’ di sole e fatto il bagno nelle acque cristalline, ripartiamo… Un po’ più a largo la barca si ferma vicino ad una serie di boe unite da funi… ci dicono ORA DIAMO DA MANGIARE AGLI SQUALI: BUTTATEVI IN ACQUA!
Ci mettiamo a ridere per la battuta, guardiamo l’acqua e la barca è circondata da squali pinna nera di circa 2 metri… con un po’ di coraggio ci tuffiamo e ci teniamo ad una fune di fronte alla prua. Mentre ci posizioniamo, dalla barca lanciano in acqua avanzi a volontà e appena ci guardiamo attorno vediamo uno spettacolo stupendo e…un po’ inquietante. Ci saranno almeno una cinquantina di squali che si muovono freneticamente! Nuotano ovunque attorno a noi, quasi ci sfiorano alla sola ricerca dei ghiotti bocconi che piovono in acqua. È una scena che fa un po’ paura ma è davvero emozionante. Non bisogna spaventarsi perché gli squali non fanno assolutamente nulla e se è entrata in acqua mia moglie che ha il terrore pure degli insetti, può entrarci chiunque! In mezzo agli squali si accalcano centinaia di altri pesci per condividere il banchetto. Dopo aver fatto una cinquantina di foto e filmati dentro l’acqua usciamo ancora eccitati per quanto abbiamo appena visto.
Tornati sulla barca ci dirigiamo verso l’Avatoru
Pass per fare snorkeling dall’oceano verso la laguna. Qui ammiriamo la barriera
più bella vista fino ad ora (a Tikehau e a Manihi non eravamo andati ai pass,
forse sbagliando). Lo snorkeling è bellissimo, si vedono tanti pesci e dei
coralli favolosi mentre si viene trasportati dalla corrente verso l’interno
della laguna.
Rientriamo in hotel. La sera ceniamo al ristorante
del Kia Ora (un piatto di pasta a testa, dessert, acqua, spesa di circa 5000
franchi).
20 luglio
La giornata è di nuovo bella. Facciamo un po’ di
bagni nell’acqua limpidissima davanti al nostro bungalow e il pomeriggio
facciamo un’altra escursione: drift snorkeling nel Tiputa Pass (4750 franchi a
persona, 40 euro). Prima ci portano a fare snorkeling nell’acquario naturale
che si trova di fronte al pass in attesa che la corrente spinga nella direzione
giusta. In mezzo ai coralli e ai pesci multicolore possiamo ammirare una
fantastica murena gigante.
Stiamo in acqua circa 40 minuti senza rendercene conto! Risaliamo in barca e veniamo accompagnati nell’oceano appena fuori dalla laguna. Ci buttiamo tutti in acqua e, tenendoci per mano nuotiamo spinti dalla corrente fino a ritrovarci di nuovo nei pressi dell’acquario. Percorriamo il pass per tre volte dall’oceano verso la laguna, e vediamo squali, barracuda, due tartarughe marine e centinaia di altri pesci. Sicuramente non è ai livelli delle immersioni, ma per chi non fa sub è un’escursione davvero emozionante.
Stiamo in acqua circa 40 minuti senza rendercene conto! Risaliamo in barca e veniamo accompagnati nell’oceano appena fuori dalla laguna. Ci buttiamo tutti in acqua e, tenendoci per mano nuotiamo spinti dalla corrente fino a ritrovarci di nuovo nei pressi dell’acquario. Percorriamo il pass per tre volte dall’oceano verso la laguna, e vediamo squali, barracuda, due tartarughe marine e centinaia di altri pesci. Sicuramente non è ai livelli delle immersioni, ma per chi non fa sub è un’escursione davvero emozionante.
La cena ce la facciamo prenotare al ristorante KAI
KAI, alle 19.00 vengono a prenderci in hotel, mangiamo un mahi mahi alla
vaniglia, un piatto di pesce crudo, patatine, 2 dolci, acqua, spesa totale 5100
franchi (43 euro). Il ristorante è all’aperto, semplice e carino e si mangia
meglio che da Vaimario.
21 luglio
il viaggio non può essere perfetto… infatti questa
giornata è persa tra aerei e aeroporti… peccato. Arriviamo a Raiatea il
pomeriggio verso le 16.30, eravamo partiti alle 9.00 di mattina da Rangiroa!!
A Raiatea abbiamo prenotato 3 notti all’hotel
HAWAIKI NUI della catena Pearl Beach, di categoria inferiore agli altri Pearl,
ma probabilmente l’overwater più “furbo” di tutta la vacanza! Qui non c’è il
lusso di Manihi, tanto meno del Kia Ora, ma la barriera corallina che c’è sotto
i bungalow è una cosa fantastica! L’hotel non ha spiaggia, c’è una passerella
che permette di entrare in acqua (per chi non ha l’overwater) subito dopo la
barriera. Raiatea è un’isola poco visitata dagli italiani e non ne comprendiamo
il motivo. C’è una doppia barriera: una subito a riva e una un po’ più a largo
a fermare le onde dell’oceano. Inoltre quest’isola permette di andare a
visitare Taha’a in barca.
l'alba a Raiatea |
Il nostro bungalow è circondato da un vero e
proprio giardino di corallo come non ne avevamo ancora visti, ci basta scendere
dalla scaletta della terrazza per incontrare ogni specie di pesce e ammirare
una bellissima distesa di coralli!
L’hotel è un po’ fuori dal villaggio. Di giorno si
può andare a piedi, ma di sera preferiamo non passeggiare per la strada
piuttosto buia. Chiediamo alla ragazza della reception di prenotarci un
ristorante con servizio di pick up. Ceniamo nel centro del villaggio,
all’Espadon (ci vengono a prendere e ci riaccompagnano in hotel): 1 antipasto
di pesce crudo alla tahitiana, 2 mahi mahi, acqua per un totale di 6050 franchi
(50 euro). Non male.
22 luglio
Intera giornata dedicata ad ammirare i fondali di
Raiatea, incontriamo pesci pappagallo, farfalla, chirurghi, pesci palla, pesci
di cui non conosciamo il nome, un pesce leone e anche il mitico pesce
pagliaccio!! Passiamo ore in acqua senza rendercene conto e intervalliamo i
bagni con un po’ di sole in terrazza. L’hotel mette a disposizione dei kayak,
ne prendiamo uno per andare all’isolotto di fronte a noi sulla barriera più
esterna. Tra una remata e una risata (siamo proprio incapaci!) arriviamo alla
meta. La spiaggia è carina e c’è qualche persona che ha avuto la nostra stessa
idea. Stiamo poco tempo e ritorniamo a tuffarci tra i nostri coralli.
sotto l'overwater |
Per cena ci facciamo prenotare Club House, un
ristorante un po’ più distante rispetto a quello della sera precedente. La
scelta non è troppo felice, il posto è molto carino ma per 1 mahi mahi, 1 tonno
e dell’acqua ci fanno pagare 6.800 franchi (57 euro) di cui 1500 sono per il
trasporto!! Sicuramente non lo consigliamo, non solo per il costo ma anche per
la qualità del cibo.
23 luglio
Questa è la giornata dell’escursione a Taha’a.
Prenotiamo tramite l’hotel con Excursion Bleue (di un certo Bruno) si pagano
9.000 franchi a testa (75 euro). C’è anche un altro che organizza escursioni a
Taha’a ed è più economico, bisogna avere la fortuna di trovare posto!!
(conviene prenotare con un paio di giorni di anticipo)
Taha'a |
vaniglia |
La prima tappa è la fabbrica di perle, poi piantagione di vaniglia dove veniamo accolti con frutta e una limonata deliziosa. La piantagione è inerpicata sulla montagna. Ci spiegano tutto il processo di produzione e ci rendiamo conto che ci vuole una pazienza incredibile a fare quel mestiere. Subito dopo andiamo a pranzare sul motu vicino al pass. Qui notiamo delle reti in acqua posizionate in modo da formare delle gabbie. Dentro vediamo squali, pesci pietra, una tartaruga e razze.
E’ possibile fare il bagno all’interno dei recinti, mentre Bruno ci spiega tutto sugli animali che vediamo. Dopo pranzo si fa il giro dell’isola e si arriva in un posto favoloso. Vicino al Taha’a Private island (uno degli hotel più esclusivi dell’arcipelago) c’è una delle barriere coralline più belle della Polinesia! Il GIARDINO DI CORALLI di Taha’a è ASSOLUTAMENTE da vedere!! Gettiamo l’ancora dove l’acqua arriva in vita e ci incamminiamo verso il motu dove sorge il resort. Camminiamo dietro Bruno fino all’estremità esterna dell’isolotto.
Qui entriamo in acqua e passeggiamo letteralmente in mezzo ai coralli, la luce è perfetta per fare foto subacquee. I pesci mangiano pezzetti di banana dalle nostre mani! L’acqua non è alta, si tocca tranquillamente. Con le scarpette ai piedi facciamo il nostro giro in mezzo pesci e coralli variopinti. La barriera forma corridoi, pareti, scogli, ostacoli e slarghi. Camminiamo e nuotiamo a pelo d’acqua facendo un po’ di attenzione a non urtare la meraviglia che ci circonda. Vediamo il corallo fuoco, le anemoni (con pesce pagliaccio annesso) immersi in un’acqua talmente limpida che sembra non esserci. I pesci si accalcano, ci circondano, poi scappano, quindi ritornano a mangiare.
Una danza di colori. Pian piano usciamo dalla barriera e ci ritroviamo nuovamente nei pressi della barca. E’ volata quasi un’ora. Ancora qualche foto e poi di nuovo tutti in barca cercando di avvistare squali e mante.
Ritorniamo a Raiatea e decidiamo di fare cena in
hotel: 2 bisteccone con contorno, acqua, un piatto di ananas, 6500 franchi (55
euro).
24 luglio
Sveglia h. 6.30, alba e poi un ultimo bagno sotto
il nostro bungalow. Doccia e ci prepariamo per la partenza, alle 10.00 abbiamo
il volo per Bora Bora. In aereo lo spettacolo è incredibile. La laguna di Bora
Bora ha dei colori fantastici, dal blu al verde acqua, passando per il
turchese, attraverso milioni di sfumature. Sui motu sorgono parecchi resort
(vediamo anche il St. Regis…troppo per le nostre tasche).
dal belvedere del Sofitel |
dal nostro terrazzino |
Appena arrivati decidiamo di andare a vedere il giardino di coralli, ripensando alle meraviglia di Taha’a…. ma lo spettacolo è davvero deludente, di coralli praticamente non ce ne sono, a parte quelli morti sul fondale, l’unica cosa di interessante che riusciamo a vedere è una razza. Un po’ delusi ce ne torniamo nel nostro fantastico bungalow. Decidiamo di salire sul belvedere dell’hotel e da qui la vista è mozzafiato, i colori della laguna sono indescrivibili, fantastici.
i colori della laguna |
dal nostro terrazzino |
tramonto |
Ceniamo in hotel, la cucina è ottima, cara, ma si mangia benissimo: 1 tonno con contorno, 1 risotto ai gamberi e capesante, acqua e frutta 8900 franchi (75 euro).
25 luglio
Ci alziamo presto per ammirare un’alba
sensazionale direttamente dal terrazzino del bungalow, poi passiamo il resto
della mattinata a fare bagni nell’acqua trasparente.
Il pomeriggio con il taxi dell’hotel andiamo al Sofitel (di fronte al Sofitel Motu, sull’isola principale) e ci incamminiamo verso la famosa spiaggia di Matira (a 15/20 minuti). Lungo la strada ci sono tanti negozietti, un supermercato e diversi ristoranti. Giunti sulla spiaggia notiamo che è più affollata rispetto alle altre isole (comunque deserta rispetto alle nostre spiagge italiane). Bagno, sole e torniamo indietro.
alba |
Il pomeriggio con il taxi dell’hotel andiamo al Sofitel (di fronte al Sofitel Motu, sull’isola principale) e ci incamminiamo verso la famosa spiaggia di Matira (a 15/20 minuti). Lungo la strada ci sono tanti negozietti, un supermercato e diversi ristoranti. Giunti sulla spiaggia notiamo che è più affollata rispetto alle altre isole (comunque deserta rispetto alle nostre spiagge italiane). Bagno, sole e torniamo indietro.
Rientriamo in hotel e cominciamo a preparare i
bagagli per il tristissimo rientro…
Alle 19.40 andiamo al Sofitel dove aspettiamo il
pullman del Bloody Mary’s che ci viene a prendere per la cena. Il locale è uno dei
più conosciuti di Bora Bora, è facile incontrare anche qualche volto noto e
tutti i vip che ne hanno fatto visita sono annotati all’ingresso. E’ molto
molto carino, a terra c’è solo sabbia e sembra di stare in spiaggia. Tavolini,
banconi e sgabelli sono fatti di pezzi di tronco lucidati. Le coperture dei
banconi sono fatte con foglie di palma ed il tutto è all’interno di un immenso
bungalow. Aspettiamo il nostro turno e ci spiegano che cosa offre il menù
questa sera mostrandoci un banco ricco di pesce freschissimo.
Mangiamo 2 antipasti (spiedini di tonno), un marlin con contorno, 1 wahu (tipo di barracuda) con contorno e paghiamo 8100 franchi incluso il trasferimento (68 euro). Qui conosciamo due ragazzi di Los Angeles che ci danno due dritte per la nostra “sosta” a LA. Ci compriamo due magliette ricordo nel negozietto del locale e prendiamo il pulmino che ci riaccompagna indietro.
Mangiamo 2 antipasti (spiedini di tonno), un marlin con contorno, 1 wahu (tipo di barracuda) con contorno e paghiamo 8100 franchi incluso il trasferimento (68 euro). Qui conosciamo due ragazzi di Los Angeles che ci danno due dritte per la nostra “sosta” a LA. Ci compriamo due magliette ricordo nel negozietto del locale e prendiamo il pulmino che ci riaccompagna indietro.
26 luglio
Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno… dobbiamo
lasciare la camera alle 16.30, quindi approfittiamo della giornata bellissima
per fare gli ultimi bagni e salire al belvedere a cercare di catturare lo
spettacolo della laguna.
Alle 17.10 si parte dall’hotel e si ritorna a
Tahiti dove all’1.45 c’è il volo per Los Angeles. Abbiamo troppe ore di attesa
così portiamo i bagagli al deposito e con un taxi andiamo in centro a Papeete a
mangiare alle roulotte. Spendiamo 1610 franchi per il deposito bagagli (14
euro), 5000 franchi per il taxi andata e ritorno (42 euro) e per mangiare le
nostre mega bistecche alla griglia e il solito chilo di patatine a testa 2700
franchi (23 euro).
Torniamo in aeroporto e inizia il giorno più
lungo…
Arriviamo a Los Angeles dopo 9 ore di volo, dopo
aver fatto coda al controllo passaporti, alla dogana e al check-in Lufthansa,
prendiamo un taxi e andiamo in un centro commerciale…. Da Macy’s compriamo di
tutto, riempiamo un trolley, lasciato vuoto per l’occasione, e ce ne torniamo
in aeroporto.
Dopo altre infinite ore di volo atterriamo a
Torino via Monaco, ripensando a quanto sia stato fantastico il nostro viaggio.
Ciò che prima era un sogno impossibile ora è un ricordo stupendo.
Cristina e Enzo
Meraviglioso!!!!! Ce la farò anche io un giorno a mettere piede in Polinesia???!!! sperem....;)
RispondiEliminabaci Michela
certo che: "diamo da mangiare agli squali, buttatevi in acqua!!!" brrrr...ma che bellooooooooo, sono quelle cose che non si dimenticheranno mai!
RispondiEliminabel viaggetto (con la smorfia dell'invidia!)
ely