giovedì 20 febbraio 2025

Egitto: una crociera nella Storia

Giugno 2024 – una settimana… dal Kuwait dove andare?

A 2 ore di volo c’è uno dei paesi più affascinanti del mondo: l’Egitto!

Abu Symbel

Prenotiamo con l’agenzia Nile Cruises due giorni al Cairo e una crociera sul Nilo di quattro giorni, da Luxor ad Aswan.

Partiamo con Egypt Air nella notte tra il 13 e il 14, arriviamo al Cairo al mattino presto. Appena sbrigate le pratiche visto, controlli e dogana, inizia il nostro primo giorno al Cairo.

Prima tappa: Giza, le piramidi e la sfinge. Che meraviglia trovarsi di fronte a queste opere immense.










Partiamo da sotto le piramidi per poi spostarci in una zona panoramica, da cui è possibile vedere tutte le piramidi che emergono dal deserto.


Sfidando sole e caldo facciamo alcuni scatti davvero carini!



Infine vediamo la sfinge, prima di fermarci per pranzo.

Chiediamo alla guida di assaggiare dei piatti locali, così ci porta in un ristorante di cucina egiziana, ma comunque troppo “turistico”.

Nel pomeriggio visitiamo il museo egizio.  Il cui fulcro è indubbiamente il tesoro trovato nella tomba di Tutankhamon. Assolutamente magnifico.





Dopo un inizio bello intenso, raggiungiamo il nostro hotel, dove possiamo rinfrescarci e riposare un attimo prima di uscire in esplorazione.



Il nostro hotel si trova a Giza, Safir El Dokki. Pensiamo di poter arrivare a piedi fino al Nilo, peccato che la zona non sia bellissima e soprattutto il pedone non è contemplato nell’urbanistica della città. Dopo aver camminato su marciapiedi improbabili, attraversato strade/autostrade, riusciamo ad arrivare a Mamsha Ahl Misr. È una zona di locali e ristoranti sulle rive del Nilo. Per entrare è necessario pagare l’ingresso (molto economico). Dopo vari tentativi, riusciamo a cambiare degli euro ad un bancomat che fa anche il cambio valuta ed entriamo. Passeggiamo finalmente in una zona tranquilla!! Per cena però decidiamo di andare verso piazza Tahrir. In una via che parte dalla piazza troviamo un ristorante libanese con ottime recensioni, Rouh Beirut https://maps.app.goo.gl/DyS4Y7ZMpsHnhzMS6. Mangiamo dell’ottima shawarma.

in volo sul Nilo

Rientriamo in hotel in taxi.

Il giorno dopo volo per Luxor, dove arriviamo in mattinata.

La nostra guida, Ahmed, ci sta aspettando per iniziare il nostro tour dell’antico Egitto!

La nostra nave è la Fayan, abbiamo una cabina doppia e trattamento di pensione completa. Il servizio è buono, i pasti sono sempre vari e la qualità del cibo buona. Tutto sommato ci troviamo bene.



La crociera è bella, si attraversa l’Egitto vedendo deserto, villaggi e città lungo le sponde del Nilo… peccato le temperature estremamente calde che impediscono di passare il pomeriggio sul ponte della nave durante la lenta navigazione, ma ovviamente lo sapevamo, visto il periodo. A tratti riusciamo ad uscire e godere comunque di sprazzi di panorama sul fiume.

La nostra crociera parte da Luxor, poi si ferma una notte a Edfu, ripartiamo alla volta di Kom Ombo per poi arrivare ad Aswan.

Arrivati a Luxor, Ahmed ci porta subito a visitare il tempio di Karnak e quello di Luxor.

Karnak





Al tempio di Karnak ci sono parecchi turisti, ma la visita, nonostante il caldo, è davvero una meraviglia. Il tempio è stupendo ed è molto grande. Ci incamminiamo al suo interno attraversando diverse zone e cortili. Colonne magnifiche, decorate e dipinte, ci accolgono nella "Grande Sala Ipostila" di Seti I e Ramses II. Ci fermiamo ad ammirare tanta bellezza e cerchiamo di immortalarne un po’ nelle nostre foto, anche se è praticamente impossibile.







Ahmed ci spiega cosa rappresentava il tempio e la funzione di ogni zona, ci dice che è possibile visitare il tempio anche alla sera e assistere ad uno spettacolo di luci e storie. Ovviamente non ci facciamo scappare l’occasione.

Luxor











Finito il giro di Karnak, arriviamo al tempio di Luxor intorno all’ora di pranzo. Il caldo è davvero tanto e il sole mette alla prova la nostra resistenza, ma ce la facciamo e visitiamo il tempio quasi in solitaria!

Ci imbarchiamo sulla nave Fayan, dove passeremo le prossime tre notti navigando verso sud.


Siamo gli unici italiani a bordo, la maggior parte dei turisti sono spagnoli. Al piano più basso c’è il ristorante, dove servono i pasti a buffet. Sul ponte c’è la piscina e il bar, ma in questo periodo le temperature sono estremamente elevate e purtroppo non si può passare molto tempo fuori dall’aria condizionata!

Il pomeriggio proviamo a fare un giro per la cittadina di Luxor, le strade sono quasi deserte. Alcune zone sono estremamente fatiscenti.

Arriviamo nella via centrale più frequentata, anche dai turisti. Una sorta di “souk” con vari negozi, … tutti cercano di venderci qualcosa con insistenza.

Al tramonto è ora di tornare al tempio di Karnak.

Karnak










L’atmosfera di questo spettacolo è bellissima, l’ambientazione è davvero molto suggestiva. Siamo solo una decina di persone e ci addentriamo nel tempio ascoltando storie raccontate da voci che arrivano dal passato di questa antichissima civiltà. Un bel tour che consigliamo di fare, soprattutto in questo periodo quando si è quasi soli nel tempio!








Il mattino successivo sveglia alle 4. 


Abbiamo deciso di fare il giro in mongolfiera all’alba, quindi si parte prestissimo. Veniamo accompagnati al campo di “volo”. Qui ci sono decine di mongolfiere ancora sgonfie, adagiate sul terreno, tutto attorno gli addetti che si danno da fare per prepararle al volo. Arriviamo alla nostra mongolfiera che sta cominciando a gonfiarsi, veniamo aiutati ad entrare nel grosso cestello.








Il cesto è di forma rettangolare ed è diviso in nove scomparti: in mezzo c’è il pilota con tutte le bombole, le corde e altri attrezzi, ai lati, otto scomparti uguali che possono ospitare quattro persone ciascuno. Io e Enzo siamo soli nel nostro minuscolo spazio.











Dopo qualche minuto, l’equipaggio di terra lascia andare le funi e lentamente la mongolfiera comincia ad alzarsi. Vediamo altre mongolfiere già più in alto, altre lasciano il terreno dopo di noi… che bellezza! La terra si allontana dai nostri piedi e iniziamo ad ammirare il paesaggio dall’alto alle prime luci dell’alba. Il deserto comincia a prendere colore, i templi iniziano a distinguersi tra la sabbia e il Nilo… tutto intorno il verde dei campi e dei prati coltivati e poco oltre il deserto. Il sole incomincia a vedersi, le sfumature del cielo sono incredibili. Intorno a noi altre coloratissime palle che volano, ma che meraviglia!! Siamo estasiati dalla bellezza che ci circonda!





Il volo dura circa 40/45 minuti. Atterriamo in un’area desertica. L’atterraggio è piuttosto tranquillo, facciamo un paio di rimbalzi sul terreno prima di fermarci! Gli addetti sono già pronti a recuperarci!

Esperienza magnifica!

Finito il nostro giro, Ahmed ci aspetta in un caffè per incominciare la nostra nuova giornata di visite.

Prima tappa i colossi di Memnone: due enormi statue di pietra del faraone Amenhotep III. Alte circa 18 metri, vennero erette oltre 3400 anni fa nella necropoli di Tebe, lungo le rive del Nilo, sulla riva opposta all'attuale città di Luxor. Le statue gemelle rappresentano il faraone in posizione seduta, con le mani sulle ginocchia e lo sguardo rivolto a est, verso il fiume e il sole nascente. Due figure più basse sono scolpite sulla parte anteriore del trono, a fianco alle sue gambe: la moglie Tiy e la madre Mutemuia. Scattiamo un po’ di foto e ripartiamo alla volta della valle dei Re!

Il nostro biglietto include la visita di tre tombe più la tomba di Tutankhamon. Decidiamo di acquistare anche l’ingresso alle tombe di Ramses V e VI.







Le tombe sono di una bellezza disarmante, le decorazioni interne sembrano siano recentissime e non che abbiano migliaia di anni! Ci lasciamo trasportare in questo meraviglioso mondo sotterraneo, osserviamo i dettagli con cui le tombe sono state decorate, i geroglifici, le immagini dei faraoni e degli dei egizi. Veniamo letteralmente catapultati nel mondo egizio, una storia che ci ha affascinato fin da bambini.

La tomba di Tutankhamon è piccolina ed è incredibile pensare quanti oggetti siano stati ritrovati all’interno delle due stanzette! Le pareti, con il ritratto del faraone insieme agli dei, sono senza dubbio un simbolo di bellezza eterna.


Concludiamo con la tomba di Ramses V e VI (consiglio di Ahmed). Incredibile. Ti lascia senza fiato. I colori accesi, i dettagli, i soffitti, non sappiamo più da che parte guardare tanta è la bellezza e la grandiosità. Siamo quasi disorientati. Né le parole né tanto meno le fotografie, sono sufficienti a dare anche solo un’idea di quello che si può ammirare dentro quel pezzo di mondo. Bisogna andare e vedere con i propri occhi.



Finita la visita nella Valle dei Re, ci dirigiamo verso il tempio funerario di Hatshepsut, sulla riva occidentale del Nilo. La regina Hatshepsut è considerata dagli studiosi come uno dei migliori faraoni della storia egizia, avendo inoltre regnato molto più a lungo di ogni donna appartenente a tutte le altre dinastie native dell'Egitto.



L’edificio è una ricostruzione ottocentesca del tempio funerario dedicato alla divinità Amon-Ra. Il tempio è imponente circondato da vaste pareti desertiche. Sebbene meno spettacolare rispetto alle decorazioni appena viste nelle tombe della Valle dei Re, vale una visita.



Tornati sulla nave, nel pomeriggio si riprende la navigazione verso Aswan. Ogni tanto usciamo per vedere scorrere il paesaggio intorno, la vita che brulica lungo le rive del Nilo. Arrivati a Esna, a circa 57 chilometri a sud di Luxor, è interessante osservare il meccanismo di funzionamento della chiusa: un’opera idraulica realizzata per gestire il controllo delle inondazioni e l'irrigazione lungo il Nilo. La chiusa presenta una serie di porte che regolano il flusso dell'acqua, le navi entrano all’interno di “vasche” che vengono chiuse e dentro cui il livello dell’acqua si abbassa o si alza a seconda della direzione in cui si va e riporta la nave al livello del tratto di fiume che si sta per percorrere. La guida ci spiega che in alta stagione è necessario aspettare ore, noi passiamo praticamente subito… in serata la nave arriva a Edfu.



Il mattino dopo, usciamo dalla nave e con un carretto trainato da un cavallo arriviamo al tempio di Edfu. È dedicato al dio Horus. Nel primo cortile, una grande statua che ritrae il dio cattura lo sguardo dei visitatori. È davvero bello, le decorazioni e i geroglifici ricoprono le pareti di ogni stanza. Bellissima soprattutto la stanzetta dove sono riportate le “ricette” di profumi ed essenze: un vero e proprio scrigno dove sono rivelati i segreti di fabbricazione di unguenti, profumi e oli.




Riprende la navigazione fino a Kom Ombo, un tempio che sorge su un promontorio proprio sulle rive del fiume.


Il tempio è dedicato a due diverse triadi di divinità. La prima la più antica era costituita dal dio coccodrillo Sobek, Hathor e Khonsu. La seconda, di epoca più tarda, era costituita da Haroeris cioè Horo il Vecchio, manifestazione solare del dio falco, Tasenet-nofret sorella di Horus e Panebtani, il signore dei due paesi.



La struttura del tempio è costituita da due corpi perfettamente simmetrici l'uno con l'altro rispetto all'asse principale. Il santuario di sinistra è dedicato al dio Horo, mentre quello di destra al dio Sobek; i bassorilievi che decorano i due santuari riservano la stessa importanza a entrambe le due divinità.



In serata arriviamo ad Aswan.

Il giorno dopo la nave si svuota (come la maggior parte delle navi arrivate): tutti partono prima dell’alba per andare ad Abu Simbel… noi decidiamo ci andarci il giorno successivo.

Così dopo colazione usciamo con Ahmed alla scoperta di Aswan.


Prima visitiamo la cava di granito e l’obelisco incompiuto. Questo enorme obelisco, lungo 41,75 metri con una base di 4,2 x 4,2 metri, sarebbe stato il più alto del mondo se fosse stato completamente estratto ed eretto. Il suo peso è stimato in circa 1.200 tonnellate. Il materiale utilizzato per la realizzazione è il granito rosa di Aswan, lo stesso utilizzato per molti dei principali monumenti di epoca faraonica e per il quale la città è famosa. Tuttavia, questo colosso non è mai stato ultimato.



Tappa successiva il tempio di Philae, venerato dall'era faraonica attraverso i periodi greco, romano e bizantino. Si tratta di uno dei siti archeologici più importanti della Nubia.

Nel 1977, grazie all’intervento dell'UNESCO, il tempio fu trasferito dal suo posto originale sull'isola di Philae all'isola di Agilika, 12 chilometri a sud di Assuan. Infatti, con la costruzione della diga, il tempio sarebbe finito completamente sotto l’acqua.

 


Per fortuna, grazie a questo trasferimento, oggi si può ancora camminare tra le colonne di questo antico tempio, dedicato alla dea Iside.

È un sito bellissimo che si raggiunge in barca. Lo giriamo in lungo e in largo e scattiamo un po’ di foto del tempio e del Nilo che ci circonda.

Dopo pranzo, Ahmed ci accompagna per un giro in Feluca, antica barca a vela che già al tempo degli antichi egizi svolgeva un ruolo fondamentale per il trasporto sul grande fiume.


Dopo il giro, andiamo a visitare un villaggio nubiano. Purtroppo non è esattamente quello che ci aspettavamo, è tutto estremamente turistico e dà quasi l’impressione di trovarsi in un teatro con tanto di scena e attori.

Dal paesino è possibile raggiungere la cima della collina e da qui riusciamo a godere di una visuale magnifica sul Nilo fino alla diga di Aswan.



Torniamo in nave per la nostra ultima notte.

Sfruttiamo questo ultimo giorno per andare ad Abu Simbel prima di spostarci in aeroporto.


Il complesso è composto da diversi edifici, tra cui spicca in modo particolare il tempio di Ramses II, con la sua colossale facciata formata da quattro statue alte 20 metri, direttamente scolpite nella roccia. Accanto a esso si trova il Tempio di Nefertari, la sposa prediletta del faraone. Di dimensioni minori ma bellezza similare, la facciata di questo tempio è composta da sei figure scolpite nella roccia.



I templi risalgono al 1200 circa a.C. e, per evitare che fossero inondati dall'acqua durante la costruzione della diga di Assuan, furono spostati in una zona più alta tra il 1964 e 1968.




Partiamo intorno alle 4.30 del mattino, il viaggio in auto è comodo e dormiamo quasi tutto il viaggio attraverso il deserto.

Arriviamo ad Abu Simbel un po’ prima delle 8 del mattino. Entriamo e ci dirigiamo immediatamente davanti al tempio.

Non c’è praticamente nessuno!! Sono venuti tutti il giorno prima! Scattiamo un sacco di fotografie da soli di fronte a uno dei più bei templi che esistono al mondo. Persino Ahmed è sorpreso, nemmeno lui in tanti anni aveva visto il tempio così vuoto!



Entriamo e visitiamo il tempio in tutta calma. Ci addentriamo in tutte le stanze laterali. L'interno del tempio è magnifico: enormi sale decorate con affreschi, perfettamente conservati, adornate da statue imponenti che cedono il passo a sale più piccole e ci guidano in un viaggio nel tempo.



In origine, due volte all'anno, nei giorni compresi tra il 19 e il 21 dei mesi di febbraio e ottobre, grazie ad un perfetto calcolo astronomico degli abili ingegneri che progettarono l’edificio, il sole attraversava il tempio all'alba e illuminava, nell’ultima sala di fronte all’ingresso, la statua del faraone Ramses II e, parzialmente, delle divinità Amon-Ra e Ra-Horakhti che si trovano nel santuario. La quarta statua, del dio Ptah, considerato dio delle tenebre, non viene mai illuminata. Questo fenomeno, studiato allo scopo di caricare di energia il faraone, dopo lo spostamento del tempio, si verifica il 22 febbraio e il 22 ottobre.



Ci spostiamo al tempio minore, dedicato ad Hathor di Ibshek (con cui la regina fu associata), a Nefertari (moglie di Ramses) e altre divinità preposte alla maternità.

La facciata è ornata da sei statue alte 10 metri che raffigurano quattro volte Ramses e due volte Nefertari. Ai lati delle statue del faraone ci sono i figli in dimensioni minori, mentre ai lati di Nefertari sono raffigurate le figlie.




È l'unico tempio egizio dove una regina ha la stessa importanza del faraone.

All’interno visitiamo la grande sala contenente sei pilastri alti oltre 3 metri sulla cui sommità sono scolpite le teste della dea Hathor. Sui pilastri ci sono iscrizioni che raccontano la vita del faraone e della regina e rilievi colorati che rappresentano sia Ramses che Nefertari con alcune divinità. Alle pareti vi sono scene del faraone e della consorte che offrono sacrifici agli dèi. L'ultima sala è quella dove vi è la statua della dea Hathor in forma di vacca, contenuta in una nicchia.



Estremamente soddisfatti da questa ultima visita, riaffrontiamo il viaggio in macchina verso Aswan dove arriviamo un paio di ore prima del nostro volo che ci riporterà al Cairo.

Torniamo al Cairo nel pomeriggio, la guida ci accompagna in hotel e per cena usciamo a piedi. Scegliamo un ristorante molto poco turistico, frequentato solo da tanta gente del posto. Mangiamo dell’ottima carne e poi passiamo la serata lungo il Nilo.


Il mattino dopo la nostra guida viene a prenderci per andare a visitare la città.

Prima tappa: la cittadella di Saladino o la Cittadella del Cairo. Costruita tra gli anni 1176 e 1183 da Saladino, vicino al centro della città, con lo scopo di proteggere Il Cairo dai crociati.

Saldino (Salah El Din El Ayoubi) fu una persona famosissima nella storia islamica grazie alle sue vittorie contro i crociati. La Cittadella era quasi una città nella città del Cairo. Nonostante le sue piccole dimensioni, la fortificazione ospitava più di 10.000 abitanti. Divisa in diversi quartieri, disponeva di un palazzo e diverse moschee, oltre ai soldati preposti alla sua protezione.


All’interno della Cittadella è possibile visitare la Moschea di Mohamed Ali o Moschea di Alabastro, materiale utilizzato per la sua costruzione. Sul punto più alto all'interno del cortile della Cittadella, questa moschea ricorda molto la Moschea Blu di Istanbul, infatti venne costruita dall'architetto turco ottomano Yusuf Boshna, arrivato appositamente da Istanbul.




Dopo la cittadella, la guida ci porta a visitare una parte antichissima del Cairo, il quartiere Copto. Qui visitiamo la Chiesa di San Giorgio e la cripta (in cui ha trascorso tre mesi la Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto), la Chiesa Sospesa costruita sopra delle torri romane e la chiesa di Abu Serga.

Un quartiere davvero interessante dove nel giro di poche centinaia di metri si trovano chiese, moschee e sinagoghe, a dimostrazione che la convivenza pacifica è sempre possibile.

Lasciamo il quartiere copto e andiamo a fare un giro del bazar Khan El-Khalili, uno dei più antichi bazar del Medio Oriente, secondo per grandezza solo al Gran Bazar di Istanbul.






Il mercato si trova in un quartiere antico, “Al Hussein”. Facciamo una breve passeggiata, scegliendo di ritornare con più calma e senza guida per perderci tra le viuzze.


Per pranzo chiediamo di assaggiare il koshari, andiamo al ristorante Abou Tarek, probabilmente il più famoso del Cairo.

Si tratta di un piatto squisito a base di pasta, riso, ceci, pomodoro.

Dopo esserci rinfrescati in hotel, andiamo in taxi fino a Piazza Tahrir e da lì, a piedi, attraversiamo un enorme quartiere di souk e bazar locali. È un tripudio di colori e di persone, noi siamo gli unici turisti fino al bazar Khan El-Khalili, che visitiamo in lungo e in largo.

Per cena andiamo in un ristorante specializzato in falafel, vicino a piazza Tahrir.


Arriva l’ultimo giorno in Egitto.

Visto che il volo di ritorno è al pomeriggio, il mattino andiamo a visitare la necropoli di Saqqara, circa 30 km a sud del Cairo.


Quest'area comprende il sito archeologico più vasto di tutto il paese e storicamente uno dei più rilevanti, dato che in essa sono state seppellite tutte le principali dinastie faraoniche. Almeno 17 faraoni sono sepolti qui.


Questo sito funerario ospita quindi un grande numero di tombe e mastabe, in cui la piramide a gradoni di Djoser è la più antica tra quelle finora rinvenute. Costruita da Imohtep nel 2770 a.C., conosciuto anche come Esculapio, il quale ebbe l'idea di sovrapporre più mastabe conferendo all'opera la forma caratteristica. Altre piramidi in vario stato di conservazione popolano l'area.

La piramide di Djoser non è accessibile, ma ne visitiamo altre di una bellezza sconvolgente soprattutto al pensiero che queste opere risalgono a circa cinque mila anni fa!



Il nostro giro in Egitto finisce qui…è stata una settimana fantastica!

Immersi nella storia, una civiltà che ci ha sempre affascinato, una delle più grandi mai esistite. È stato stupendo riuscire a vedere cosa hanno saputo fare ed è una fortuna che tanto sia arrivato a noi.

Un altro viaggio stupendo, un altro viaggio nella bellezza.

Cry e Enzo