1979 – 2019: una ricorrenza molto speciale! Un compleanno da festeggiare
come si deve, quello di Enzo… e in quale modo migliore se non con un bel
viaggio?
La meta è decisa dal festeggiato: l’immensa Argentina!
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bandiera al vento di Ushuaia |
Scegliamo il periodo lo in base ai vari ponti e feste che si possono
sfruttare per allungare al massimo la vacanza: partenza il 18 aprile e ritorno
il 6 maggio (…che poi diventerà il 7…).
L’organizzazione del viaggio è impegnativa. Paese immenso, tanti posti
interessanti, tutti distanti tra loro. Dopo un’attenta lettura della
lonely planet, di diari di viaggio e svariate pagine internet, arriviamo a
definire il nostro itinerario.
Per i voli (acquistati a settembre) troviamo una buona offerta di Iberia:
Torino-Buenos Aires A/R a meno di 690 euro a testa!
Buon compleanno Enzo…ma soprattutto buon viaggio! Si parte!!!
18 – 20
aprile – Buenos Aires
Torino-Madrid in perfetto orario e volo di 13 ore in notturna per la
capitale argentina senza problemi o ritardi. Servizio Iberia abbastanza buono. Atterriamo
alle 7.30 del mattino…vamos!
Recuperato il nostro zaino, prendiamo un taxi che ci porterà direttamente
in hotel (25 euro dall’aeroporto Ezeiza al centro).
Passiamo due notti nell’hotel Up Recoleta prenotato su booking. Hotel carino, abbastanza nuovo. Camera pulita. La
colazione non è inclusa ma c’è a disposizione qualche snack e un distributore
automatico gratuito dove è possibile prendere caffè/thè e acqua.
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Floralis Generica |
La posizione è
ottima per visitare il quartiere Recoleta, a una decina di minuti a piedi dal
cimitero della Recoleta, dal monumento Floralis Generica e da diversi musei.
Inoltre è vicino al quartiere Palermo, anche questo raggiungibile con una bella
passeggiata o in pochissimi minuti (e pesos) di taxi. A una decina di minuti di
auto c’è l’aeroporto Aeroparque, da dove partiremo il 21 per Ushuaia.
E’ presto e non abbiamo ancora la camera, quindi ci cambiamo al volo,
lasciamo gli zaini e usciamo subito per visitare la città!
Arriviamo subito in un bellissimo parco, ce ne sono molti in città, e
andiamo a vedere la Floralis Generica, una scultura in alluminio e
acciaio che rappresenta un enorme fiore, oggi uno dei simboli della città,
realizzata dall'architetto argentino Eduardo Catalano.
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Cimitero de la Recoleta |
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Cimitero de la Recoleta |
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Cimitero de la Recoleta |
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Cimitero de la Recoleta |
La cosa curiosa è che ogni notte i suoi petali si chiudono “per risposare”
e tutte le mattine si aprono al sole per dare il benvenuto al nuovo giorno.
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pastelito |
Proseguiamo la nostra passeggiata fino al famoso Cimitero della Recoleta.
Si tratta di una delle mete turistiche più famose della città, il cimitero
ospita tombe di personaggi illustri, come ad esempio Eva Perón. Passeggiamo tra
grandi viali e stretti viottoli, vediamo impressionanti sculture e dei
sorprendenti mausolei. Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto dove
scoprire l'arte e la storia della città.
Finita la nostra visita, passiamo attraverso il mercato artigianale che
si tiene tutti i giorni nel parco vicino al cimitero. Qui assaggiamo una prima
delizia argentina, un dolce tipico, i pastelitos. Un dolce a forma di fiore di
una pasta croccante e un ripieno di mela. Decisamente buono!
Andiamo a visitare il museo nazionale delle belle arti e poi proseguiamo
a piedi verso il centro. Pranziamo in un caffè su Avenida Callao e andiamo a
vedere la libreria El Ateneo, costruita all’interno di un teatro. Sorprendente.
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El Ateneo |
La nostra passeggiata prosegue su Avenida Santa Fe. Arriviamo a Plaza San
Martin, dove purtroppo non riusciamo a visitare il palacio Paz, chiuso per le
festività pasquali.
Proseguiamo fino a Plaza de Mayo, la piazza principale di Buenos Aires.
Il nome della piazza commemora il giorno in cui venne deposto il vicerè
spagnolo a favore dell’indipendenza dalla Spagna (25 maggio 1810). Su questa piazza si affacciano alcuni
importanti edifici.
La Casa Rosada, che si trova nel
luogo precedentemente occupato dall'antica fortezza della città, Sede del
Potere Esecutivo dell'Argentina, così chiamata per il caratteristico
colore della sua facciata.
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Plaza de Mayo |
Il Cabildo, eretto nel 1725, antica
residenza del vicerè, oggi accoglie il Museo Storico Nazionale del
Cabildo e della Rivoluzione di Maggio.
La Cattedrale Metropolitana, consacrata
nel 1836, presenta un interessante esterno in stile neoclassico e
l'interno tipico di una chiesa coloniale spagnola.
Il Banco de la Nación Argentina, sede
centrale della Banca Nazionale, è un imponente edificio coperto da
un'impressionante volta di 50 metri di diametro.
Nella piazza ci sono anche due
importanti monumenti, la Pirámide de Mayo, alta 18 metri, nel centro, in
ricordo dei rivoluzionari grazie ai quali l'Argentina ottenne l'Indipendenza,
e il monumento al General Manuel Belgrano, una statua equestre che rende omaggio
al creatore della bandiera argentina.
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Plaza de Mayo |
Torniamo in hotel per una rinfrescata per poi dirigerci verso il
quartiere di Palermo Viejo e successivamente Palermo Soho. La zona è ricca di
locali e ristoranti, soprattutto nei dintorni della Plaza de Serrano (Plaza Cortázar).
Concludiamo la giornata con un po’ di carne alla griglia!
Il secondo giorno inizia con la colazione al cafè Tortona, uno dei famosi
bar notables di Buenos Aires, antichissimi caffè della città. La nostra
colazione è decisamente ottima….e abbondante: cioccolata, medialuna, torta
alfajores e churros.
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colazione al cafè Tortona |
Dopo l’abbuffata ci spostiamo verso il quartiere la Boca.
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La Boca |
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La Boca |
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La Boca |
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El Caminito |
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El Caminito |
La Boca è uno dei quartieri più colorati e vivaci della città, ricco di
ristoranti che offrono anche spettacoli di tango. E’ ovviamente una zona molto
frequentata dai turisti.
Avvicinandoci al quartiere arriviamo alla Bombonera, lo stadio del Boca
Juniors. La coda per entrare a visitare lo stadio è impressionante, scattiamo
qualche foto e gironzoliamo tra i negozietti, tutti rigorosamente giallo/blu. Ci
incamminiamo verso il Caminito, una via coloratissima, piena di negozietti e ristoranti.
Ci fermiamo in uno a caso. Mangiamo male, ma ammiriamo i ballerini che si
esibiscono sulle note affascinanti del tango.
Decidiamo di tornare a Palermo per la cena. Scegliamo il ristorante Calden del Soho. Cena ottima!
Mangiamo del bife de lomo fantastico, una coscia di pollo ripiena e una gustosissima
tortilla di patate!
21 – 24 aprile – Ushuaia
Alle 3 di notte prendiamo un taxi dall’hotel per l’aeroporto cittadino.
Alle 4.35 il nostro volo della Aerolineas Argentinas parte puntuale per Ushuaia,
dove atterriamo poco dopo le 8.
Andiamo in città in taxi.
È ancora buio, piove ed è piuttosto freddo…eppure l’atmosfera ci colpisce
subito. L’aeroporto si trova di fronte alla città. La ammiriamo dalla strada,
tutta illuminata e bagnata dalla pioggia.
Arriviamo in hotel troppo presto per il check in, ma la gentile signora
alla reception ci fa accomodare e ci offre la colazione.
Abbiamo prenotato l’hosteria Kupanaka per tre notti, si tratta di una hosteria molto carina
e caratteristica. Ha una bella sala per la colazione, con vista sulla baia di
Ushuaia. Colazione buona e abbastanza varia, camera spaziosa e molto calda. Si
trova in una buona posizione, non distante dalla via principale.
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vista dall'hotel |
Dopo aver mangiato e bevuto qualcosa di caldo, mettiamo i vestiti più
pesanti che abbiamo e, armati di k-way, usciamo alla scoperta della città!
Piove e in giro per le strade ci sono ancora poche persone. Pochissimi turisti. Quasi
non ne incontriamo. Gironzoliamo un po’
e nel frattempo smette di piovere. Arriviamo al molo da cui partono le
escursioni sul canale Beagle. Scattiamo la foto di rito con il famoso cartello
“fine del mondo”.
La sensazione di “fine del mondo” si percepisce bene, nel clima, nella
natura, nella storia e nell’aspetto della città: semplice, ma accogliente;
turistica, ma vera; non bellissima, ma con un’atmosfera che ci piace fin da
subito.
Arriva l’ora di pranzo. Su consiglio di una ragazza conosciuta nel
piccolo negozio dell’hard rock cafè, andiamo a mangiare al Villaggio, un
ristorante nella via principale.
Mangiamo dell’ottima centolla (granchio reale) gratinata e una trota alla
griglia.
Dopo pranzo torniamo al molo, tramite l’hotel abbiamo prenotato la
navigazione sul canale Beagle per il pomeriggio (1700 pesos a testa) con
l’agenzia Rumbo Sur.
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Ushuaia |
Il Canale di Beagle è lungo 240 chilometri e collega l’oceano Pacifico
con l’Atlantico, segna il confine tra Argentina e Cile.
Il cielo è ancora nuvoloso, c’è qualche sprazzo di luce e per fortuna non
piove più… man mano che ci allontaniamo dalla costa, vediamo la cittadina
estendersi ai piedi di montagne innevate e rossastre d’autunno. Nonostante il
cielo grigio il panorama è bellissimo. Gli sprazzi di sole e di azzurro rendono
lo scenario ancora più bello. Prima tappa all’Isla de los Lobos, su cui vive una
colonia di leoni marini, insieme a centinaia di cormorani.
Osserviamo questi buffi animali muoversi tra le rocce, alcuni escono
dall’acqua, altri sbadigliano, altri sembrano litigare e sfidarsi, i più
dormono sdraiati uno vicino all’altro.
La barca riparte e dopo aver attraversato un'altra piccola parte di baia
si ferma su un’altra isoletta.
Qui possiamo scendere e percorrere un breve
tragitto a piedi. Il sentiero si infila tra la bassa vegetazione. Salendo
leggermente, arriviamo all’estremità dell’isoletta, da cui è possibile ammirare
un bel panorama sulla baia e su Ushuaia.
L’ultima tappa della nostra gita è il faro più a sud del mondo.
Tra le nuvole riescono a passare alcuni raggi del sole, che, ormai prossimo al tramonto ci regala uno spettacolo
bellissimo, con le montagne che fanno da cornice a questo meraviglioso
paesaggio. Scattiamo fotografie cercando di carpire ogni singola sfumatura di
bellezza che ci circonda…ma è impossibile.
Un luogo bisogna vederlo e viverlo per capire quanto sia meraviglioso.
Rieccoci a Ushuaia.
Locale spartano. Ottimo pesce. Prendiamo una centolla, della zuppa di
pesce e del merluzzo nero. Tutto
buonissimo! Spendiamo 1100 pesos, poco più di 20 euro in due!
Il giorno dopo ammiriamo l’alba dalla sala del nostro hotel durante la colazione.
È stupendo. Il cielo si colora di un giallo/arancio e si riflette sull’acqua
della baia. Le barche immobili nell’acqua placida. Davvero incantevole.
Alle 9 arriva puntuale la jeep che ci porterà in escursione. Abbiamo
deciso di fare una gita ai laghi Escondido e Fagnano.
Siamo in 6, oltre a noi ci sono due signori di Buenos Aires e due ragazzi
brasiliani.
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verso i laghi |
Durante il tragitto ci fermiamo in un paio di punti panoramici da cui è
possibile ammirare le montagne e le vallate della zona. I colori dell’autunno
sono sorprendenti nonostante il cielo grigio.
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autunno |
Da un altro mirador vediamo parte del lago Escondido, le nuvole purtroppo
nascondono un po’ la visuale.
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Lago Escondido |
Attraversiamo un bellissimo bosco con la jeep, ci fermiamo a vedere le
dighe costruite dai castori e poi raggiungiamo le sponde del lago Fagnano. Qui
facciamo due passi e raggiungiamo la capanna / rifugio dove la nostra guida sta
preparando il barbecue. Per pranzo asado!
Beviamo del buon Malbec, mangiamo lomo e chorizo con delle verdure…nel
bel mezzo del nulla, in un bosco bellissimo, seduti attorno ad un fuoco
scoppiettante. Bellissimo.
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pic nic |
È ora di rientrare a Ushuaia.
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Ramos Generales |
Ceniamo al Ramos Generales. È un locale davvero particolare, una specie di museo dove sono custoditi
centinaia di oggetti vecchissimi. Se si chiede al proprietario, si può fare un
giro nelle stanze retrostanti, arredate come le case di un tempo. Gli odori ci riportano
all’infanzia, quando capitava di ritornare ai paesini dei nonni e si entrava in
una di quelle vecchie case, come quelle dove loro erano cresciuti.
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Ramos Generales |
Arriva il nostro ultimo giorno a Ushuaia. Sulla base delle previsioni
meteo, abbiamo deciso di lasciare il parco nazionale della Terra del Fuoco per
la giornata migliore. Non potevamo essere più fortunati! La giornata è
bellissima, il cielo azzurro e i raggi del sole ci accompagneranno per tutto il
giorno!
Usciamo dall’hotel presto, è ancora buio. Vediamo la baia illuminata, il
relitto nel porto… la cittadina sembra ancora addormentata.
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le prime luci su Ushuaia |
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le prime luci su Ushuaia |
Con un minivan (700 pesos a testa andata e ritorno) andiamo al parco.
Paghiamo l’ingresso (490 pesos a testa) e scendiamo alla seconda fermata, da dove parte il sentiero di 8 chilometri che
costeggia la baia fin quasi al centro visitatori.
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parco nazionale Terra del Fuoco |
Iniziamo a percorrere il sentiero e siamo talmente estasiati da fermarci
di continuo per ammirare i panorami. È incredibile vedere le montagne con le
cime innevate e gli alberi di un color rosso / arancione riflesse nell’acqua
calma della baia. Il sole accende i colori dell’autunno e passeggiare tra
questi boschi ha un’atmosfera decisamente affascinante ed emozionante.
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
Arrivati nei pressi del visitor center, prendiamo un altro sentiero e,
trovato un punto dove fermarci, pranziamo con qualche affettato e degli yogurt
che ci siamo portati negli zainetti. La vista è notevole.
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
Fino a questo momento abbiamo incontrato pochi turisti, i sentieri
fangosi in questo periodo non sono molto frequentati.
Ci incamminiamo verso la fine della strada. Attraversiamo un'altra bella
parte del parco, immersi nei colori sgargianti dell’autunno.
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
Arriviamo nel punto in cui finisce la strada e scattiamo la foto di rito
al cartello. Qui ci sono più persone. Da questo punto in poi non ci sono più
strade, solo sentieri che si possono percorrere a piedi.
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
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parco nazionale Terra del Fuoco |
Abbiamo il minibus di ritorno alle 17, così approfittiamo dell’ultima ora
per passeggiare ancora un po’ e vedere la baia da un altro punto.
Alle cinque il minivan per Ushuaia parte puntuale. Arriviamo in città
dopo una ventina di minuti, passeggiamo verso l’hotel fermandoci in qualche
negozietto.
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Ushuaia |
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Ushuaia |
Ceniamo al ristorante Maria Lola, abbastanza buono, ma un po’
“italiano-all’estero” per i nostri gusti.
Il mattino dopo alle 10.30 si parte per la Patagonia…non stiamo nella
pelle…ma Ushuaia ci resterà nel cuore!
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in hotel |
24 – 28 Aprile – Patagonia
Dopo un ultimo sguardo su Ushuaia e la sua baia, partiamo alla volta di
El Calafate, volo Aerolineas Argentinas puntuale come sempre. Atterriamo e
prendiamo una navetta che ci porta in paese (300 pesos a testa).
Arriviamo al nostro hotel/ostello Andiperla e ci sistemiamo.
Abbiamo una camera enorme per 4 persone, bagno in camera, vista sul lago e
posizione carina, non distante dalla zona centrale del paese.
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El Calafate |
Pranziamo velocemente ed andiamo subito a fare un giro della cittadina. È
un paesino grazioso, palesemente sviluppato per il turismo, ci sono molti
locali e negozi carini… che però vendono tutti le stesse cose!!
Alle tre prendiamo il minibus gratuito che porta al Glaciarium (480 pesos
a testa), un museo molto interessante che spiega la formazione e l’importanza
dei ghiacciai. Passiamo qui un’oretta
prima di tornare in paese.
Per cena ci fidiamo dei consigli di tripadvisor e andiamo al ristorante Zaina, dove
proviamo dell’ottimo lomo e del fantastico agnello brasato al Malbec, spesa totale
1300 pesos.
Dopo cena andiamo al Polarbar che c’è nella via principale di El Calafate.
Si tratta di un bar a -10°! Prima di entrare ti forniscono guanti e giacca
pesante da mettere sopra i vestiti, si può stare 20 minuti e c’è l’openbar.
Beviamo qualcosa, ascoltiamo un po’ di musica, ci congeliamo e usciamo!
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Polarbar |
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Polarbar |
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Polarbar |
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Polarbar |
Il mattino dopo il bus di Marpatag Cruceros passa a prenderci puntuale in
ostello. Dopo un’ora circa arriviamo al molo da dove partono le barche della
società, che fanno una crociera nel Lago Argentino, alla scoperta dei grandi
ghiacciai.
È l’alba e la giornata sembra promettere bene, il cielo è limpido e le
poche nuvole si tingono di un rosa/arancione bellissimo. Ci accomodiamo sul
catamarano e alle 9 in punto si parte!
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lago Argentino |
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lago Argentino |
La navigazione sul lago è stupenda, si passa di fianco a montagne
bellissime, tutte ricoperte da alberi vestiti degli sgargianti colori
autunnali. Il cielo azzurro e il riflesso dei colori nell’acqua rendono tutto
ancora più magico. La barca si ferma per farci vedere dei condor che sono
appollaiati su una parete.
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Condor |
Man mano che ci avviciniamo al ghiacciaio Spegazzini, sentiamo aumentare
l’emozione. Ci troviamo di fronte ad una parete di un centinaio di metri di
ghiaccio e noi ci sentiamo così piccoli di fronte a questa meraviglia della
natura. Riusciamo a vedere l’area di accumulo e, ovviamente, la parete di
ghiaccio che arriva fino all’acqua del lago.
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Ghiacciai |
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Spegazzini |
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Spegazzini |
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Spegazzini |
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Spegazzini |
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Spegazzini |
Lasciato lo Spegazzini navighiamo verso un altro ghiacciaio spettacolare,
l’Upsala. Durante il percorso vediamo altri ghiacciai minori di tipo montano,
non arrivano fino al lago ma sono sulle cime delle montagne.
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trekking |
Prima di raggiungere il ghiacciaio, ci fermiamo su un’isoletta dove
percorriamo un breve sentiero fino alla casa/capanna dove ha vissuto un europeo
negli anni 90, incaricato dal parco di catturare quante più vacche possibile,
visto che nel passato si erano riprodotte allo stato brado ed avevano
letteralmente invaso la zona.
La vista sulla baia è bellissima.
Ripartiamo alla volta dei ghiacciai.
Il ghiacciaio Upsala è molto pericoloso per via dei grossi pezzi che si
possono staccare generando forti onde. Non è possibile avvicinarsi troppo con la
barca. Lo vediamo da lontano, il sole si riflette sul bianco. Ci avviciniamo ad alcuni iceberg che si sono
staccati dal ghiacciaio…purtroppo l’Upsala è in continua regressione, negli
ultimi 50 anni ha perso ben 10 chilometri!
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iceberg |
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iceberg |
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iceberg |
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iceberg |
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iceberg |
È incredibile vedere questi iceberg enormi che si sciolgono sotto il
sole.
Questo ghiacciaio si estende per una lunghezza di 5 chilometri e la
parete sul lago raggiunge i 70 metri. È un ghiacciaio in continuo movimento,
infatti avanza e perde massa ad un ritmo continuo. Arriviamo di fronte a tale
magnificenza e scattiamo foto su foto, poi ci fermiamo ad ammirarlo. È
stupefacente. Vediamo il punto in cui è crollato il ponte che divideva i due
bracci del lago, vediamo alcuni pezzi di ghiaccio crollare rovinosamente
nell’acqua provocando un rumore assordante. Siamo emozionati.
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Perito Moreno |
È ora di tornare al molo e poi in pullman ci riaccompagnano a El Calafate.
Per questa crociera di un giorno abbiamo pagato circa 100 euro a testa. Ne
vale la pena.
Per cena proviamo il ristorante Mi Rancho, dove assaggiamo delle
empanadas e dell’ottimo guanaco con
dell’insalata. Spesa totale 1.550 pesos.
Il mattino dopo, alle 7.30 circa, ci viene a prendere un minivan di Hielo
y Aventura.Ci accompagna a un altro punto del lago, di fronte al Perito Moreno,
da dove ci portano con un traghetto proprio al suo cospetto, sull’altro lato
rispetto al giorno prima.
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Perito Moreno |
Oggi il cielo è un po’ coperto, ma
si sta bene e la gita che stiamo per fare ci rende impazienti di arrivare.
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Perito Moreno |
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Perito Moreno |
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Perito Moreno |
Il traghetto attraversa il braccio di lago e dall’altra parte incontriamo
le guide che ci accompagneranno in questa “passeggiata”. Ci fermiamo subito ad
un rifugio dove possiamo lasciare zaini e peso inutile e ci incamminiamo sempre
più vicini al ghiacciaio. Ovviamente di tanto in tanto ci fermiamo a scattare
qualche fotografia. Finalmente arriviamo alla capanna da dove si parte, le
guide ci fanno calzare i ramponi, ci danno qualche spiegazione su come evitare
di cadere e ci incamminiamo sul ghiaccio per il nostro minitrekking sul Perito
Moreno! (escursione costata circa 100 euro a testa).
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Perito Moreno |
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Perito Moreno |
La passeggiata dura circa un’ora e mezza, vediamo crepacci, canali,
fessure in cui si incanala l’acqua…il colore del ghiaccio passa dal bianco
candido fino ad un azzurro intenso.
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in cammino |
Ci troviamo a camminare su uno dei ghiacciai più maestosi al mondo, che
esperienza fantastica! Chi l’avrebbe mai detto?! Si sente il ghiacciaio come se
fosse vivo, sentiamo il rumore di pezzi che crollano, acqua scorrere… è davvero
impressionante!
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in cammino |
Alla fine del nostro trekking le guide ci offrono whiskey con ghiaccio e
cioccolatini! Togliamo i ramponi e
torniamo al rifugio dove possiamo sederci e pranzare al sacco.
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brindiamo! |
Mentre aspettiamo il traghetto che ci riporti dall’altra parte del lago,
gironzoliamo un po’ e ammiriamo ancora lo spettacolo che abbiamo di fronte.
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Perito Moreno |
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Perito Moreno |
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wow |
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Perito Moreno |
Torniamo sul minivan che questa volta ci accompagna alle passerelle che
sono state costruite proprio di fronte al ghiacciaio e che sono percorribili a
piedi per poterne godere della vista.
Abbiamo un’oretta di tempo per fermarci a guardare il ghiacciaio. Andiamo
subito nella parte più vicina e da cui si riesce a godere di una vista
migliore.
Dopo aver scattato un po’ di foto, ce ne restiamo fermi, come incantati,
a guardare e ammirarne la magnificenza e al tempo stesso la fragilità di questa enorme distesa di ghiaccio.
Tornati a El Calafate andiamo a ritirare l’auto prenotata alla Hertz per
poter andare comodamente a El Chalten il mattino dopo.
Il mattino dopo partiamo presto da El Calafate alla volta di El Chalten,
dove arriviamo verso le 8. È ancora buio, andiamo all’hotel il Rancho Grande. Possiamo lasciare i nostri zaini e accomodarci nelle zone
comuni e nel ristorante del grande ostello.
Facciamo colazione e chiediamo alla reception consiglio sui trekking.
Purtroppo il tempo non è granchè, così decidiamo di lasciare il Fitz Roy
per il giorno successivo. Andremo fino a Laguna Torre.
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verso Laguna Torre |
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verso Laguna Torre |
Ci incamminiamo tra le stradine sterrate di El Chalten, arriviamo
all’inizio del sentiero sotto una leggera pioggerellina. Iniziamo a camminare
tra i boschi fino a raggiungere il mirador del Cerro Torre. La vallata
sottostante è meravigliosa, tinta di quel rosso/arancione che sta colorando il
nostro viaggio fin da Ushuaia. Peccato non si veda granché della cima, ma lo
spettacolo è comunque da mozzare il fiato.
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verso Laguna Torre |
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verso Laguna Torre |
Dopo 9 chilometri percorsi costeggiando ruscelli, fiumi, in mezzo a
boschi stupendi, arriviamo alla fine del sentiero, ecco la Laguna Torre.
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Laguna Torre |
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Laguna Torre |
Le nuvole coprono le cime del Torre ma lo scenario è bellissimo e la
camminata vale sicuramente la pena anche con il tempo un po’ uggioso.
Ci fermiamo a mangiare e riposare un po’ prima di rimetterci in marcia
per tornare indietro.
Sulla via del ritorno facciamo gli ultimi due chilometri percorrendo un
sentiero diverso, come consigliato dal signore alla reception che ci ha accolto
questa mattina. L’aria è pervasa da un profumo buonissimo, un mix di erbe. Nell’ultimo
tratto possiamo godere di una bella vista su El Chalten e il fiume Rio de la
Vueltas.
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veduta su El Chalten |
Tornati in paese, ci impossessiamo della nostra camera e, dopo una doccia
rigenerante, usciamo per fare un giro. In macchina ci spingiamo un po’ oltre il
paese e da qui riusciamo a intravedere la cima del Fitz Roy tra le nuvole che lo
circondano.
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Fitz Roy |
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Fitz Roy |
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Fitz Roy |
Per cena proviamo la Tapera.
Locale molto carino. Mangiamo della trota e del lomo. Non la miglior cena del
viaggio, ma accettabile.
Poi ci concediamo il dolce alla Wafleria, prendiamo un ottimo caffè
espresso (finalmente) e una torta di mele e waffle al dulche de leche.
Arrivano
delle porzioni enormi!! Da non credere! Tutto davvero buono!
Dopo una bella dormita, ci svegliamo abbastanza presto…oggi Fitz Roy. Dopo
l’abbondante colazione, nel fresco del mattino ancora buio, ci incamminiamo
verso l’inizio del sentiero. Si parte dal fondo del paese, a poca distanza dal
nostro hotel.
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verso il Fitz Roy |
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verso il Fitz Roy |
I primi chilometri sono semplici, il sentiero è segnalato benissimo e non
è troppo ripido. I primi bagliori di luci iniziano ad illuminare le vallate, ci
fermiamo un paio di volte per scattare delle foto e poi ci incamminiamo di
buona lena verso la nostra meta.
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verso il Fitz Roy |
Il Fitz Roy è quasi sempre visibile durante i chilometri di passeggiata,
ovviamente è sempre velato da qualche nuvola. Il paesaggio circostante e i
boschi rendono la camminata estremamente interessante. Si stanno accumulando un
po’ di nuvole, ma qualche sprazzo di sole ci permette di ammirare ancora i
colori che ci circondano. Percorriamo i primi 9 chilometri a passo spedito e
arriviamo al fatidico ultimo chilometro.
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verso il Fitz Roy |
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verso il Fitz Roy |
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verso il Fitz Roy |
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verso il Fitz Roy |
Armata di bastoncini da trekking inizio a salire i 400 metri di
dislivello che ci separano dalla vetta. Inizialmente il sentiero è abbastanza
semplice, nonostante la ripida salita. Man mano che si sale però diventa sempre
più difficoltoso. Impieghiamo 50 minuti, arriviamo in cima spossati,
soprattutto io… purtroppo non riusciamo a vedere la cima del Fitz Roy visto che
le nubi la coprono. Ci fermiamo qualche minuto ad ammirare la laguna ai piedi
del ghiacciaio poi, all’improvviso, si alza un vento fortissimo. La temperatura
si abbassa repentinamente e inizia a nevicare!!
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Laguna de los Tres |
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Laguna de los Tres |
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Laguna de los Tres |
Decidiamo di tornare sul sentiero e tornare a valle. Non si può restare
quassù, scendiamo faticosamente ripercorrendo il ripido pendio da cui siamo
saliti. La discesa è molto più faticosa della salita, almeno per me! Per fortuna
ho i bastoni da trekking che mi aiutano a districarmi tra le pietre. Arriviamo
finalmente al nono chilometro, ci fermiamo alla baracca-tettoia-rifugio che c’è
sul sentiero per riposarci qualche minuto e mangiare qualcosa.
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Al rientro... |
Dopo una breve
sosta, un po’ demoralizzati per come è andata la nostra permanenza a Laguna de
Los Tres e decisamente provati dalla fatica del sentiero, ci incamminiamo verso
El Chalten.
Arriviamo alla fine del sentiero un po’ prima delle 4 del pomeriggio.
Tornati in ostello, recuperiamo le nostre cose e ripartiamo per El Calafate.
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guanaco |
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guanaco |
Lungo la via del ritorno attraversiamo un paesaggio spettacolare, quasi
lunare. Chilometri senza incontrare anima viva, anzi sì… tantissimi guanaco!!
Pascolano tranquilli in queste vallate, ogni tanto attraversano la strada e man
mano che ci si avvicina in auto scappano terrorizzati. Sono troppo buffi!!!
Facciamo un po’ di foto e proseguiamo ammirando il bellissimo nulla che ci
circonda. In un paio d’ore arriviamo a El Calafate e torniamo al nostro
Andiperla per riprendere possesso della nostra camera.
Per cena decidiamo di tornare da Rustico Asador y Parilla dove, questa
volta, assaggiamo dell’ottimo pollo con verdure grigliate e del bife de
chorizo.
Il mattino successivo lasciamo presto l’hotel, abbiamo il volo alle 8.30
per Buenos Aires e poi da lì cambio e volo per Cordoba, dove arriviamo nel
primo pomeriggio.
29 – 30 aprile – Cordoba
Abbiamo prenotato un appartamento per il nostro soggiorno, Departamentos Mediterraneo. E’ molto grande, ha una cucina completamente attrezzata, un soggiorno, due
bagni e due camere e c’è la lavatrice. Una piccola palestra nelle aree
condominiali e la piscina sul tetto.
La zona è carina e sicura, ci sono diversi negozi e supermercati nelle
vicinanze.
Dopo esserci sistemati usciamo a piedi e ci dirigiamo verso il centro
città, che dista poco più di un chilometro da casa.
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Cabildo |
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Plaza San Martin |
La città non ci entusiasma, non è particolarmente bella. Ma è una città
molto viva, un grande centro universitario.
La zona storica è, ovviamente, nella parte centrale della città. Si
sviluppa attorno alla plaza San Martin, dove si trova il Cabildo, edificio
coloniale che ospitava l’ufficio del governatore spagnolo, oggi sede del museo
cittadino, la cattedrale Nuestra Señora de la Asunción, in stile neoclassico,
sormontata da una bella cupola romana, e altri edifici storici che è possibile
visitare.
Tramite l’ufficio del turismo facciamo un giro interessante insieme ad
una guida, che ci racconta un po’ di storia della città e ci mostra alcuni di
questi edifici.
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cattedrale Nuestra Señora de la Asunción |
Non distante da Plaza San Martin è possibile visitare la Manzana
Jesuitica, un complesso del XVII secolo, dichiarato Patrimonio dell’Umanità
dall’UNESCO nel 2000, che comprende: la Scuola Montserrat, l’Università, che
ospita il Museo Storico dell’Università di Cordoba, e la Chiesa della Compagnia
di Gesù. Una visita alle antiche strutture del Blocco Gesuitico è un vero e
proprio viaggio nel tempo che permette di capire e conoscere l’impatto che la
congregazione religiosa ha avuto nella storia non solo di Cordoba ma
dell’intera Argentina.
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Manzana Jesuitica - sala di discussione delle tesi |
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Manzana Jesuitica |
Entriamo a visitare questo bellissimo sito, vediamo la stanza in cui
venivano discusse le tesi di laurea, il giardino in cui sorge la statua del
fondatore dell’università di Cordoba e poi visitiamo le sale del bel museo: ci
sono bellissime mappe antiche, decine di libri e manoscritti. Per finire
visitiamo la bella chiesa e la cappella adiacente.
Purtroppo non riusciamo a vedere il museo de Sobremonte perché chiuso per
lavori di manutenzione, così passiamo la nostra giornata in giro per il centro.
Mangiamo in un ristorante abbastanza buono sul Rio Cañada, zona di locali
e ristoranti, il Patio de la Cañada,
dove prendiamo del lomo e una milanese, buona…dopo aver scartato il chilo di
mozzarella e prosciutto che la ricopriva.
Visitiamo anche il Museo della Memoria, costruito in uno dei vecchi
centri di detenzione dell’ex dittatura. È un luogo di ricordo, dove vengono
esposte foto e raccontate le storie dei desaparecidos e delle loro famiglie.
Una visita interessante e che fa conoscere un pezzo di storia tragica che ha
caratterizzato l’Argentina tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80.
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Museo della Memoria |
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Museo della Memoria |
Il primo maggio abbiamo il volo per Iguazù, nel pomeriggio, così, visto
che in città sono previste manifestazioni per la festa dei Lavoratori e i musei
sono tutti chiusi, decidiamo di affittare un’auto e muoverci fuori città.
Partiamo abbastanza presto da Cordoba, prima tappa Alta Gracia, un grazioso
paesino che si trova a 45 minuti di auto. Nel centro, sulla piazza principale,
si affaccia la Estancia Gesuita che però non possiamo visitare perché è chiusa.
Vediamo da fuori anche la casa del Chè, chiusa anche questa per la festività.
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Alta Gracia |
Dopo aver fatto due passi per il centro e preso il caffè in un bar sulla
piazza decidiamo di ripartire e arrivare fino al parco nazionale Quebrada del
Condorito.
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parco nazionale Quebrada del
Condorito |
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parco nazionale Quebrada del
Condorito |
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parco nazionale Quebrada del
Condorito |
È appunto un parco in cui nidificano i condor. Così percorriamo parte del
sentiero immerso nella pampas argentina riuscendo anche a scorgere qualche
condor che vola sopra le nostre teste. Purtroppo non abbiamo tempo per arrivare
alla fine del sentiero, dobbiamo tornare a Cordoba per andare in aeroporto. L’escursione
comunque ci è piaciuta.
2-3 maggio – Cascate Iguazù
Arriviamo a Puerto Iguazù intorno alle 20 del 1 maggio. In aeroporto c’è
l’autista che ci aspetta per accompagnarci a Casa 24 Puerto Iguazù. È un appartamento delizioso che si trova in posizione
comodissima, a due passi dalla via centrale, dove si trovano tutti i principali
ristoranti e locali della cittadina. Di fronte c’è la stazione dei bus e a una
cinquantina di metri il supermercato.
La casa ha una bella camera, il bagno e una cucina molto carina.
Ceniamo alla Vaca Enamorada. Il proprietario è un personaggio unico, molto allegro, gentile e con tanta
voglia di parlare! Si è autonominato console italiano a Iguazù. La moglie in cucina è davvero un’ottima
cuoca, prendiamo del filetto di maiale con una salsa di
cipolle e arance e poi del lomo al vino. Tutto molto particolare e molto buono.
Il mattino successivo, l’agenzia, con cui abbiamo prenotato i nostri due
giorni di tour alle cascate, ci passa a prendere in hotel.
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verso le cascate… |
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senza parole…. |
Le cascate di Iguazú sono senza alcun dubbio uno degli spettacoli più
impressionanti al mondo, basti infatti pensare ai suoi numeri per capire a cosa
ci troviamo di fronte: un sistema di 275 cascate con altezze che arrivano fino
agli 80 metri, che si estende per 2,7 km e con una portata d’acqua di 1,9
milioni di metri cubi al secondo.
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cascate |
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cascate |
Le cascate sono formate dal fiume Iguazú, che, dopo 19 km, confluisce nel
Rio Alto Paraná e formano un confine naturale tra la Provincia di Misiones in
Argentina e lo Stato del Paranà in Brasile.
Si può arrivare alle cascate da tre paesi: Argentina, Brasile e Paraguay.
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cascate |
Le cascate di Iguazú, sia dalla parte Argentina che da quella Brasiliana,
si trovano all’interno di due grandi parchi Nazionali: il Parque Nacional do
Iguaçu dalla parte brasiliana e il Parque Nacional Iguazu dalla parte Argentina.
Primo giorno cascate Argentine!
Il lato argentino ospita quasi la totalità delle cascate di Iguazù. Il
parco è molto grande e ci sono molti sentieri da percorrere per vederle tutte.
La nostra guida, Lumi, è un simpatico signore che ci accompagna durante
la nostra escursione. Appena entrati nel parco andiamo a prendere il trenino
per arrivare all’ultima fermata: la Garganta del Diablo, la gola del diavolo!
Percorriamo qualche centinaio di metri sulle passerelle costruite sul fiume.
In questo punto il fiume è enorme, sembra quasi un lago. Vediamo alcuni
uccelli sulle rocce in mezzo all’acqua. Dopo una bella camminata arriviamo
finalmente all’enorme gola, in cui si riversa la potenza dell’acqua. Il fragore
è incredibile, la violenza con cui cade l’acqua nella gola è enorme, si alza
una nuvola che ci bagna completamente. Una meraviglia della natura. Tanto
estasiati quanto fradici, non vorremmo andare via, ma dobbiamo riprendere il
trenino.
Lo stop successivo è alla fermata da dove partono i circuiti superiore e
inferiore.
Noi percorriamo quello superiore e raggiungiamo la Isla de San Martin.
Vedere le cascate da quassù è davvero uno spettacolo maestoso. Durante la
camminata vediamo anche molte farfalle, dai tanti colori sgargianti.
Dopo un pranzo veloce andiamo nel punto da dove parte la Great Adventure.
Abbiamo prenotato la navigazione sulle rapide per vedere le cascate dal fiume.
Saliamo su dei camioncini e facciamo qualche chilometro in mezzo alla
giungla…e alle farfalle, bellissime.
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dal fiume |
Arriviamo al molo da cui partono i gommoni che ci porteranno fin sotto le
cascate.
Beh non ci sono parole per descrivere l’emozione di essere così vicini a
questa potenza della natura, nessuna immagine può minimamente descrivere quello
si prova…
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prima della doccia…. |
Ad un certo punto, ci fanno mettere tutte le cose che non vogliamo
bagnare in una sacca impermeabile, che ci hanno fornito all’imbarco. Noi
restiamo in costume e maglietta… e via!!
Sotto le cascate! La lavata è totale! Passiamo 7 o 8 volte sotto l’acqua
fredda e impetuosa, al primo passaggio si resta completamente senza fiato! Poi…puro
divertimento!
Che esperienza fantastica! Divertente da matti!
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surubi con riso e verdure |
Finita la nostra Great Adventure, torniamo al molo e ci fermiamo ai bagni
per toglierci le cose bagnate e mettere addosso dei vestiti asciutti.
Ripercorriamo il sentiero nella giungla con il camioncino e rieccoci al centro
visitatori dove Lumi ci sta aspettando. In pullman rientriamo in hotel.
Per cena andiamo da Aqva. Prendiamo della tempura di gamberi con salsa di guacamole, del bife de
chorizo e del surubi, un pesce locale pescato nell’Iguazù. Tutto davvero
ottimo.
Il mattino dopo puntuali partiamo dall’hotel con i nostri zaini. Oggi
faremo il tour privato visto che abbiamo il volo nel primo pomeriggio.
La mattinata è dedicata alle cascate dal lato brasiliano.
Superiamo la dogana argentina, timbro sul passaporto ed eccoci in
Brasile! E’ presto ed è inutile arrivare al parco molto prima dell’apertura,
quindi la guida si ferma ad un gigantesco negozio di souvenir. La prima cosa
che facciamo è prendere un caffè! Buono!
Entriamo nel parco nazionale e prendiamo subito il bus che ci porterà nel
punto più comodo per percorrere i brevi (rispetto a quelli argentini) sentieri con
vista sulle cascate. Anche qui, come in argentina, è molto facile vedere
colorate farfalle che svolazzano qua e là.
Lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi è veramente unico: le
cascate argentine si palesano in tutta la loro potenza e maestosità. La veduta da qui è incantevole, si ha una
prospettiva a 180°.
Scattiamo foto su foto, ma l’emozione di trovarsi in questo luogo non può
essere descritta né a parole né con delle immagini.
Percorriamo i sentieri che costeggiano il fiume e arriviamo nel punto in
cui le passerelle vanno sopra al fiume e si avvicinano alla Garganta del
Diablo. Vista la potenza dell’acqua è quasi difficile vedere la gola, per via
dell’acqua e del vapore che si alza, con i nostri k-way ci avviciniamo il più
possibile e torniamo indietro completamente fradici!
Saliamo poi al punto panoramico da dove un bellissimo arcobaleno
incornicia il panorama, creando una bellissima cartolina.
È ora di tornare in Argentina, il nostro volo per Buenos Aires ci aspetta
puntuale a Puerto Iguazù.
4-6 maggio – Pampa e Buenos Aires
Atterriamo puntuali a Buenos Aires e in taxi raggiungiamo il nostro
hotel, Facon Grande, nel Microcentro. L’hotel
si trova in posizione comoda per la zona centrale della città, la camera è
spaziosa, la colazione abbastanza varia.
Sistemati i bagagli in camera, usciamo e decidiamo di tornare a cena al
Calden del Soho, il ristorante di Palermo dove ci eravamo trovati benissimo.
Anche questa volta mangiamo dell’ottima carne e beviamo del buon Malbec.
Il mattino successivo aspettiamo un’auto che ci venga a prendere in
hotel. Abbiamo prenotato un’escursione di una giornata nella Pampa, a San
Antonio de Areco con Areco Tradition.
Puntuale, arriva l’autista e usciamo da Buenos Aires. Alle 10 arriviamo a San
Antonio. Ci fermiamo nel centro del paesino dove la nostra guida, Carola, ci
sta aspettando. Saremo noi due accompagnati dalla simpatica nippo-argentina che
ci mostrerà l’affascinante mondo dei gauchos.
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San Antonio de Areco |
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San Antonio de Areco |
Iniziamo con la visita della chiesa di Sant’Antonio da Padova, una
chiesetta coloniale nel centro del paesino. Carola ci racconta la storia di San
Antonio de Areco, un paese costruito da immigrati europei e indios. Un luogo in
cui la diversità e le culture si sono mescolate pacificamente.
Visitiamo alcuni bellissimi negozi di artigiani locali, che forgiano
ancora coltelli, cinture e staffe in argento. Vediamo alcuni abiti tipici con
cui vestivano i gauchos, alcune delle loro selle, i mate che usavano per la famosa
bevanda argentina.
Carola ci accompagna poi a vedere il museo Ricardo Güiraldes Gaucho e la pulpería
La Blanqueada. Il museo è una antica estancia in cui si può vedere una mostra
interessante sulla vita dei gauchos. L’estancia è immersa in un bel parco, è
possibile vedere cavalli e gauchos e la pulperia, il bar dove si ritrovavano i
gauchos alla fine della giornata lavorativa.
Una bellissima casa immersa nel verde. Appena arrivati facciamo subito
una passeggiata a cavallo.
Gli animali sono molto tranquilli e la passeggiata
in mezzo alla pampa è davvero piacevole. E’ uno spettacolo vedere i cani che
comandano questi bellissimi animali. Tornati all’estancia, possiamo accomodarci
per il pranzo. Mangiamo delle ottime empanadas, accompagnate dal Malbec,
continuiamo con delle insalate e poi iniziano a portarci carne alla griglia.
Pranzo molto buono e abbondante.
Facciamo ancora un giretto per l’estancia e assistiamo ad uno show di
balli e musica folkloristica. I ballerini ci insegnano qualche passo e ci
“esibiamo” anche noi… Infine, un gaucho danza con la propria cavalla, una danza
che mostra come, da sempre, i gauchos trattano i cavalli, come li addestrano…. A suon
di carezze e baci!!!
Il ragazzo inizia ad accarezzare l’animale, poi lo fa stendere sulla
schiena e sembra fargli fare stretching! È incredibile, sembra un cagnolino, un
animale domestico coccolato dal suo padrone!
Restiamo a bocca aperta a vedere questo spettacolo.
È arrivato il momento di tornare a Buenos Aires, salutiamo Carola e
l’autista ci riaccompagna in hotel.
Per cena seguiamo il consiglio di Carola e andiamo da Floris Atlantico.
Al piano terra c’è il negozio di fiori, nel sotterraneo invece c’è un cocktail
bar molto carino! In passato era uno scantinato in cui si contrabbandavano
alcolici. Ci accomodiamo e prendiamo due cocktail e due piatti leggeri, visto
che siamo ancora pieni dal pranzo!
Passeggiamo fino a Puerto Madero e scattiamo un po’ di foto al ponte de
la Mujer, progettato da Calatrava e ai grattacieli illuminati del quartiere.
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Puerto Madero |
Arriva l’ultimo giorno di vacanza purtroppo.
È domenica e a San Telmo si svolge il mercatino dell’artigianato. Usciamo
sotto la pioggia, camminiamo tra le bancarelle e compriamo qualche souvenir.
Visitiamo la casa di El Zanjón, casa inizialmente appartenuta ad un’importante
famiglia spagnola, poi trasformata in casa per famiglie più povere e poi
abbandonata. Quando venne restaurata, scoprirono dei tunnel e delle camere
sotterranee che narravano la storia di Buenos Aires.
Mangiamo in uno dei localini del mercato di San Telmo e poi continuiamo
la nostra passeggiata nel quartiere.
Nel pomeriggio torniamo in hotel e recuperiamo i nostri zaini per andare
in aeroporto, dove scopriamo che il nostro volo è ritardo, ma soprattutto che
Iberia ha fatto overbooking!! Così accettiamo la proposta di riprogrammazione
di Iberia di rientrare il giorno dopo con Alitalia.
Iberia mette a nostra disposizione un’auto, l’hotel e la cena. Alloggiamo
all’hotel Panamericano e il mattino dopo finalmente ripartiamo per l’Italia,
dove arriviamo il martedì guadagnando un giorno in più di vacanza!
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teatro colon |
Premesso che le aspettative per questo viaggio erano elevatissime,
dobbiamo dire che questo paese è riuscito a sorprenderci e andare oltre!
Non ci sono foto o parole che possano far comprendere quanto siano
spettacolari i luoghi che abbiamo visitato.
Siamo semplicemente entusiasti di questo viaggio e di sicuro non
salutiamo l’Argentina con un “adios”, ma con un "hasta luego"!
A presto
Cri e Enzo