Di rientro dalla Thailandia, a gennaio, iniziamo a studiare il
calendario 2017 e notiamo subito che Pasqua cade molto vicino ai Ponti del 25
aprile e 1 maggio. Quale occasione migliore per organizzare un bel viaggio?
Consultiamo immediatamente Barbara e Giuliano. Dopo l’esperienza positiva
in Oman, conveniamo tutti sulla necessità di un nuovo viaggio insieme!
La scelta ricade sul Giappone!
Voli con Emirates (520 euro circa), il 13 aprile partiamo da Malpensa
(i nostri amici hanno voli diversi, li incontreremo a Matsumoto).
Dopo un breve scalo a Dubai ripartiamo per Tokyo – Haneda, dove
arriviamo il 14 intorno alle 23.
La coda all’immigrazione è piuttosto lunga.
Ritirato il nostro zaino corriamo a ritirare il pocket wifi che
abbiamo prenotato.
Riusciamo a prendere l’ultimo treno della Keikyu Line e scendiamo alla
fermata Kamata.
Abbiamo prenotato l’hotel Grand Park Panex. È comodo, a pochi
chilometri dall’aeroporto Haneda e raggiungibile a piedi dalla fermata Keikyu
Kamata.
Le camere sono piccoline ma pulite e con bagno privato.
Dopo una bella doccia, sveniamo esausti sul letto.
15 / 17
aprile – Nagano, Matsumoto, Takayama
treni alla stazione di Tokyo |
Il mattino del 15 lasciamo il nostro albergo e andiamo alla stazione
JR di Kamata, da dove prendiamo un treno per la stazione centrale di Tokyo. Qui
ritiriamo i nostri JR pass e saliamo subito in treno, direzione Ueda, sulla
linea che porta a Nagano.
Ueda |
Ueda |
Ueda |
Arrivati a Ueda, lasciamo i nostri zaini in uno dei tanti locker che
si trovano in stazione e ci incamminiamo verso il Castello. Una passeggiata di
10 minuti. Lo spettacolo è davvero bello.
Il castello è circondato da un fossato. Tutto intorno ciliegi.
zainetto a Ueda |
Gli alberi sono nel pieno della fioritura, i rami sono carichi di
fiori bianchi.
Lungo la strada ci sono
bancarelle che vendono di tutto, soprattutto cose da mangiare. C’è tantissima
gente che è venuta fin qui a godersi questo spettacolo, molti fanno un vero e
proprio picnic nei prati. Passeggiamo, mangiamo, fotografiamo e osserviamo.
Siamo gli unici occidentali in zona. Bel modo di iniziare il nostro viaggio!
ciliegi |
ciliegi |
ciliegi |
Nel primo pomeriggio riprendiamo il treno e in una ventina di minuti
siamo a Nagano. Lasciamo gli zaini nei locker e passeggiamo per la cittadina
che nel lontano 1998 aveva ospitato le Olimpiadi invernali. Arriviamo al tempio
Zenko-ji.
Zenko-ji |
Iniziamo anche a vedere molte persone vestite in kimono, cosa che
noteremo per tutto il resto del Giappone, ma per adesso è una novità e ne
veniamo rapiti!
Ryokan |
Fatta qualche foto al tempio, alle statue e al giardino, torniamo
verso la stazione. Prendiamo il treno che in un’ora e mezza ci porta a
Matsumoto, dove abbiamo appuntamento con gli amici Barbara e Giuliano.
Andiamo subito a lasciare gli zaini nel Ryokan che abbiamo prenotato, il
Ryokan Matsukaze. La camera è di quelle tipiche giapponesi, con tatami e futon.
Questa sarà la prima di una lunga serie di notti dormite a terra!
donne in abiti tradizionali |
segnali |
Torniamo verso la stazione, non facciamo in tempo a chiederci quando
arriveranno Barbara e Giuliano che li
vediamo scendere le scale! Un tempismo perfetto!
Lasciati i loro bagagli in hotel, usciamo per andare a cena. Mangiamo
nel ristorante Takuma, trovato su tripadvisor.
Castello di Matsumoto |
Cena a base di tonkatsu, la cotoletta giapponese e poi tutti a
dormire!
Il mattino dopo andiamo a visitare il castello di Matsumoto. Il
castello è circondato da un bel giardino, ci sono parecchi ciliegi in fiore.
La
giornata è bellissima e tutto intorno si vedono le montagne innevate. Entriamo
nel castello, all'ingresso ci danno una busta in cui mettere le scarpe, visto
che si deve camminare scalzi. L’interno è semplice, come tutti i castelli
Giapponesi. Si sale per scale piuttosto ripide, in alcuni punti ci si deve
quasi arrampicare. Arriviamo in cima, da dove si può vedere tutta la cittadina
circondata dalle montagne.
sposini davanti al castello |
Alpi giapponesi |
Usciti dal castello , facciamo un giro nel giardino, scattiamo un po’
di foto e ammiriamo gli alberi fioriti. Ritornando verso la stazione,
passeggiamo nella cosiddetta strada delle rane. Una stradina particolare, con
tanti negozietti e bancarelle e le immancabili rane che la decorano.
Torniamo alla stazione, è ora di ripartire. Questa volta abbiamo
acquistato i biglietti del pullman per arrivare a Takayama. Il tragitto
attraversa una zona delle Alpi giapponesi, la strada stretta si snoda sulle
montagne, il paesaggio è davvero bello, in alcune zone c’è ancora la neve!
Arriviamo dopo un paio d’ore a Takayama, dove abbiamo prenotato il Country hotel, davanti alla stazione.
Higashiyama Teramachi, Takayama |
Per cena ci ritroviamo in una zona piena di locali microscopici, ci
fermiamo in un paio, a gustare spiedini e pesce alla griglia!
cena |
micro-ristorante |
Il mattino dopo andiamo a vedere i mercati di Takayama, prodotti
locali si alternano a bancarelle di souvenir. Facciamo una passeggiata nelle
antiche vie di Sanmachi, entriamo nei negozi di sakè e nei negozietti di
souvenir. Pranziamo a base di ramen e poi prendiamo il treno per Kanazawa, dove
arriviamo sotto la pioggia.
Sanmachi |
18 / 19
aprile – Kanazawa
Con un pullman raggiungiamo l’hotel che abbiamo prenotato, l’APA Hotel Chuo. Si trova in una zona piuttosto vivace, ci sono parecchi negozi e
ristoranti. Le camere sono piccole ma hanno il bagno privato. In hotel c’è
anche il bagno pubblico, l’onsen, che decidiamo di provare.
Omicho Market |
Omicho Market |
Il mattino successivo il tempo è ancora un po’ incerto, ma non ci scoraggiamo. Andiamo a vedere il mercato di Omicho, un mercato molto grande e vivace, dove il pesce la fa da padrone, ma si possono trovare anche molti altri prodotti locali.
quartiere delle geishe |
Kenrokuen |
Kenrokuen |
È ora di pranzo, torniamo al mercato di Omicho! Prendiamo un po’ di
pesce (cotto e crudo) alle bancarelle del mercato, davvero un ottimo pranzo!
Sazi ricominciamo il giro della città.
Riprendiamo il loop bus e andiamo nel quartiere Naga-machi, l’antico
quartiere dei samurai. In questa zona il tempo sembra essersi fermato da oltre
100 anni, le residenze sono circondate da muri di fango essiccato pietre e
legno, i tetti sono fatti di placche di legno. Visitiamo l’antica dimora di un
samurai, all’ingresso la tipica armatura, stanze con il tatami, porte
scorrevoli decorate e un bellissimo giardino interno.
Visitiamo ancora la zona dei templi e poi cena in un ristorante a conduzione famigliare.
casa del Samurai |
casa del Samurai |
Visitiamo ancora la zona dei templi e poi cena in un ristorante a conduzione famigliare.
Il mattino raggiungiamo Kyoto in treno. Abbiamo prenotato l’hotel
Yadoya Hiraiwa, camera in stile giapponese con bagni in comune. La stanza è
piccina, il futon abbastanza scomodo.
Lasciati gli zaini andiamo subito a prendere il treno che ci porta al
santuario Fushimi Inari Taisha, santuario scintoista dedicato al dio Inari, dio
del riso e dell’agricoltura.
Fushimi Inari Taisha |
Fushimi Inari Taisha |
Fushimi Inari Taisha |
Ciò che rende famoso questo santuario sono i sentieri che si possono
percorrere sotto centinaia di torii, le porte sacre.
Ovviamente non siamo gli unici ad essere in visita in questo
santuario, ma nonostante il flusso continuo di turisti, man mano che si sale
verso la collina si riesce a trovare qualche momento di calma.
Le porte sono di un colore rosso/arancione molto acceso, ai lati ci
sono delle incisioni. Si creano dei veri e propri tunnel sotto cui passeggiare,
è un luogo estremamente suggestivo.
Scattiamo molte foto e lungo la salita ci fermiamo in un piccolo
ristorantino a mangiare zuppa di udon.
Si tratta sicuramente di uno dei posti più affascinanti che abbiamo
visitato.
La sera andiamo a vedere la zona Ponto-cho. Queste vie sono piene di locali e ristoranti molto carini (abbastanza cari). Abbiamo qualche difficoltà a sceglierne uno, molti non hanno menù in inglese o immagini dei piatti quindi non capiamo nemmeno cosa offrano.
Mangiamo in uno che fa spiedini di vario genere.
Una stradina si sviluppa nella foresta, ma non è esattamente come ce
lo immaginavamo. Non pensavamo che in mezzo ci passassero le macchine…
scattiamo un po’ di foto cercando di evitare macchine e persone, peccato perché
sarebbe un posto davvero incredibile.
foresta di bambù |
Prendiamo un pullman e andiamo a visitare il Padiglione d’oro, il
Kinkaku-ji. Il tempio a tre piani è completamente ricoperto di foglie d’oro e
si affaccia su un lago, bellissimo il giardino che lo circonda.
Kinkaku-ji |
Ginkaku-ji |
Usciti dal tempio, ci incamminiamo lungo la passeggiata del filosofo.
Purtroppo la maggior parte dei ciliegi sono già sfioriti, ma lo spettacolo
degli alberi lungo questo canale è comunque piacevole. Passeggiamo fino alla
fine del cammino per poi tornare in centro e, visto che è ora di pranzo,
andiamo al Nishiki market, un enorme agglomerato di bancarelle che si
susseguono lungo una via coperta. È un mercato decisamente affollato. Dopo
qualche spiedino e pesce alla griglia, andiamo al Castello Nijo. Il castello fu
realizzato ad inizio del 1600, si tratta di un edificio molto grande. È
possibile visitarlo e ammirare i dipinti sui paraventi e sulle porte. Tutto
intorno un bellissimo giardino.. Facciamo una passeggiata e qualche foto agli
ultimi ciliegi in fiore.
giardini |
passeggiata del filosofo |
per Kyoto... |
Abbiamo ancora una giornata a Kyoto e la passiamo girovagando nel
quartiere di Higashiyama, tra templi, giardini e viuzze. Assaggiamo il thè
verde con dei dolcetti giapponesi a base di fagioli in un locale consigliato su
tripadvisor, Kasagiya, che si trova in una delle vie più caratteristiche della
città. Mentre passeggiamo, incontriamo due geishe nel quartiere Gion.
22 / 23
aprile – Hiroshima e Miyajima
Hiroshima |
Lo stato d’animo non è descrivibile. Sicuramente da vedere.
Usciamo dal museo e attraversiamo il memorial park. Vediamo il cenotafio, che contiene i nomi di tutte le persone che hanno perso la vita a causa della bomba atomica, il memoriale della pace e quello dei bambini morti in guerra. All'estremità del parco, dalla parte opposta del fiume, c’è il Bomb Dome, forse il monumento più conosciuto, dichiarato patrimonio dell'Unesco, del quale rimangono i resti della cupola in bronzo. Era il centro della Camera di produzione industriale di Hiroshima ed è l’unico edificio non completamente distrutto dallo scoppio.
Hiroshima |
Usciamo dal museo e attraversiamo il memorial park. Vediamo il cenotafio, che contiene i nomi di tutte le persone che hanno perso la vita a causa della bomba atomica, il memoriale della pace e quello dei bambini morti in guerra. All'estremità del parco, dalla parte opposta del fiume, c’è il Bomb Dome, forse il monumento più conosciuto, dichiarato patrimonio dell'Unesco, del quale rimangono i resti della cupola in bronzo. Era il centro della Camera di produzione industriale di Hiroshima ed è l’unico edificio non completamente distrutto dallo scoppio.
Ritorniamo in stazione, per pranzo assaggiamo l’okonomiyaki, un piatto
tipico di Hiroshima, una specie di crepe ripiena di verdure, carne, uova e
noodle, una botta calorica!
okonomiyaki |
Dopo aver recuperato gli zaini, andiamo al porticciolo da dove partono
i traghetti per Miyajima. Arriviamo sull'isola nel pomeriggio.
Miyajima |
Dopo esserci sistemati in hotel (Sakuraya), andiamo a visitare l’Itsukushima
Shrine, il tempio sulla spiaggia con il caratteristico torii in mezzo
all'acqua.
Usciti dal tempio,facciamo un giro nella via centrale del paesino, ci
sono tanti negozi di souvenir e di dolci e qualche cerbiatto che gira libero
per le stradine! Facciamo un po’ di spese e assaggiamo qualche dolcetto. Ceniamo in
uno dei pochissimi ristoranti aperti dopo le 17. Sull'isola dopo il tramonto,
sembra di restare soli. Pochissime persone si aggirano per le stradine oltre a
noi…
Miyajima |
Miyajima |
23 / 24
aprile – Himeji, Osaka e Nara
Castello di Himeji |
Noi ci dobbiamo accontentare di vederlo nel verde! Bello, da fuori vale la pena vederlo. Dentro invece è completamente spoglio e alcune scalinate sono particolarmente ripide infatti si formano spesso delle code per salire o scendere. La visita all'interno, a nostro parere, si può tralasciare.
Dopo aver visitato il castello andiamo a vedere il giardino Kokoen,
tipico giardino giapponese di stile Edo.
Kokoen |
Osaka |
Osaka |
Il mattino dopo prendiamo il treno in direzione Nara.
Ad una ventina di minuti a piedi dalla stazione troviamo il tempio
Todai – Ji , il più importante. Il tempio buddista è interamente in legno e la
maggiore attrazione è il Daibutsu – Den, una grossa costruzione in legno che
ospita il Buddha Daibutsu (il più grande al mondo, alto 15 metri). Molto bella
anche la porta di ingresso al tempio Nandai – mon, situata a pochi metri ad est
del Daibutsu – Den.
Kofuku-ji |
Passeggiamo nel parco di Nara, vicino a numerosi cerbiatti che cercano
qualcosa da mangiare.
Nel pomeriggio rientriamo ad Osaka e per cena assaggiamo la squisita
carne di Kobe, sempre nella zona di Dotonbori.
carne di Kobe |
25 / 27
aprile – Koyasan e Kamakura
Partiamo alla buon ora da Osaka e dopo qualche cambio di treno
arriviamo alla stazione della cabinovia che porta a Koyasan.
Koyasan si trova su un altopiano avvolto da foreste. Qui sorge il
complesso monastico del monte Koya, il quale ospita il Danjo Garan, cuore
dell’intero sito sacro, fatto di templi, sale finemente decorate, pagode,
statue buddiste.
Qui si trova uno dei più antichi monasteri buddisti, risalente a 12
secoli fa ed è sede della setta che pratica un tipo di Buddismo esoterico, il
Buddismo Shingon.
Il monastero è circondato da una fitta foresta di cedri maestosi,
un’area che prende il nome di Okuno –dove sorge un vasto cimitero che ospita i
mausolei di molti personaggi giapponesi importanti.
Con il pullman raggiungiamo il tempio in cui pernotteremo, Yochi in.
Lasciamo gli zaini ai monaci e andiamo subito a fare un giro per il paesino.
Visitiamo il primo tempio, quello principale, il tempio Kongobuji.
Al suo interno si possono ammirare decorazioni di grande pregio, come
i magnifici dipinti sulle porte fusuma, e si possono gustare tè verde e
deliziosi pasticcini, mentre all’esterno si può ammirare uno dei più grandi
giardini di pietra del Giappone, il Banryutei.
Kongobuji |
Con un pullman raggiungiamo Okunoin Gobyo, un enorme cimitero
circondato da alberi secolari. Passeggiare tra le tombe, alcune antichissime. E’
molto suggestivo, si respira un’atmosfera mistica e sacra.
Okunoin Gobyo |
Okunoin Gobyo |
Arriviamo fino al mausoleo di Kobo Daishi. Migliaia di lanterne rosse
riempiono il tempio e nel piano inferiore è possibile vedere migliaia di
statuette di Buddha. Bellissimo.
Riattraversiamo il cimitero e ritorniamo a piedi nel paesino.
Riattraversiamo il cimitero e ritorniamo a piedi nel paesino.
Andiamo a vedere ancora il complesso di templi di Danjo Garan e per
finire il Daimon, il cancello d’ingresso principale al Koyasan.
Per cena è praticamente impossibile trovare un ristorante aperto, così
facciamo un po’ di spesa al Family Mart che si trova a due passi dal nostro
tempio e ceniamo in camera.
Il mattino dopo, alle 6, veniamo svegliati dalle campane dei monaci,
ci prepariamo e andiamo nel tempio della preghiera. Qui un monaco ci parla un
po’ in giapponese e poi inizia la preghiera, alla quale partecipiamo anche noi.
Un momento molto particolare che solo a Koyasan è possibile vivere.
Inizia quindi una lunga giornata di viaggio. Prendiamo pullman,
cabinovia e un numero esagerato di treni per arrivare nel pomeriggio a
Kamakura.
Qui alloggiamo all'IZA Kamakura Guest House, abbiamo una camera da
quattro e i bagni sono in comune.
Nonostante il lungo viaggio abbiamo ancora tempo per visitare alcuni
dei templi principali.
Visitiamo il tempio Hase-Dera. Lungo le scalinate si possono vedere
migliaia di statuette lasciate dai fedeli.
Poi andiamo a vedere il Grande Buddha di Kamakura, una statua in bronzo alta 13,5 metri.
Hase-Dera |
Poi andiamo a vedere il Grande Buddha di Kamakura, una statua in bronzo alta 13,5 metri.
il Grande Buddha |
Decidiamo poi di spostarci nella zona centrale per la cena.
Il mattino dopo vediamo gli ultimi due templi più importanti: il Kenchō-ji,
che è il più vecchio tempio buddista di Kamakura (con un giardino zen
bellissimo), e l’Enno-ji.
27 / 30
aprile – Tokyo
Lasciamo Kamakura alla volta della nostra ultima tappa: Tokyo.
Alloggiamo nella zona Akihabara, nell'hotel Akihabara 3000, nei pressi
della stazione JR e metro. Abbiamo prenotato due camere doppie, piccole ma
comode.
Hachiko |
Lasciati gli zaini in hotel, iniziamo a girare un po’, iniziando
proprio dal nostro quartiere. Akihabara, anche chiamata Electric Town, è il
cuore dell’elettronica. Negozi giganteschi
vendono cellulari, fotocamere e molto altro a prezzi competitivi. Oltre
ai negozi di elettronica, ci sono decine di negozi specializzati in manga e
anime. Vediamo decine di persone acquistare fumetti, carte da gioco, statuette
e molte altre cose che non riusciamo a identificare.
Dopo un ottimo pranzo a base di gyoza, andiamo fino a Shibuya a vedere
la famosa statua di Hachiko, il cagnolino la cui storia ha commosso tutto il
Giappone per l’amore e la fedeltà al suo padrone.
Qui saliamo da Starbucks per vedere dall'alto il trafficatissimo
incrocio. Facciamo poi un giro per le viuzze della zona. Ci spostiamo nella
zona degli affari e dello shopping, Shinjuku. Prima di cena, saliamo sul
Metropolitan Government Building per vedere Tokyo dall'alto. L’ingresso è
gratuito e la vista è carina.
Il giorno successivo le nostre strade si dividono, Barbara e Giuliano
vanno a vedere il monte Fuji, gita in giornata sfruttando l’ultimo giorno di
validità del JR pass. Io e Enzo invece decidiamo di restare a Tokyo.
Arriviamo in treno a Ueno. Passeggiamo nel parco, che durante la
fioritura dei ciliegi deve essere meraviglioso, e arriviamo al Tokyo
Metropolitan Museum of Art, che ha una buona esposizione di opere d’arte
giapponesi. Dopo la visita proseguiamo la nostra passeggiata nel quartiere.
Passiamo in viuzze piccoline, su cui si affacciano tempietti e piccoli
cimiteri, intorno casette di legno parecchio vecchie. Non sembra di stare in
una metropoli! Proseguiamo attraverso un parco/cimitero fino a Ginza, dove
cerchiamo la strada Yanaka Ginza. Sembra
di essere catapultati nel passato.
La nostra giornata passa da un quartiere all'altro, tra zona di
grattacieli e negozi di lusso a aree più tranquille.
Ci ritroviamo con Barbara e Giuliano in serata e andiamo a mangiare
dell’ottimo sushi a Shinjuku. Ci fermiamo al ristorante Tsukiji Kiyomura
Sushi-Zanmai Higashi Shinjuku, trovato su tripadvisor. Aspettiamo una ventina
di minuti prima di entrare e gustare il miglior tonno mai provato prima. Una
vera delizia!
Il penultimo giorno andiamo al mercato di Tsukiji, passeggiamo tra le
bancarelle che vendono al dettaglio. Cerchiamo poi l’ingresso per il mercato
all'ingrosso ma purtroppo scopriamo che è chiuso perché il 29 aprile è festa
nazionale! Che sfortuna!
mercato del pesce |
mercato del pesce |
Prendiamo la metro e andiamo nella baia di Tokyo, arriviamo fino
all'isola Odaiba dove, in un parco, si può vedere una piccola statua della
libertà.
Passeggiamo lungo la baia e arriviamo fino al Rainbow Bridge, lo percorriamo a piedi tornando verso la città. Riprendiamo la metro e andiamo al quartiere Asakusa.
Rainbow bridge |
Passeggiamo lungo la baia e arriviamo fino al Rainbow Bridge, lo percorriamo a piedi tornando verso la città. Riprendiamo la metro e andiamo al quartiere Asakusa.
Usciti dalla stazione ci ritroviamo in mezzo a una folla incredibile
che si riversa sulle decine di bancarelle e negozi che vendono souvenir,
kimono, dolcetti tipici. La strada porta verso il tempio Senso-ji.
Senso-ji |
Senso-ji |
Compriamo qualche souvenir anche noi e ci dirigiamo verso il tempio.
Passeggiando, arriviamo al museo Hokusai, dove c’è un’importante
collezione di opere del famoso artista. Le opere più conosciute sono le 36
vedute del Monte Fuji, di cui la più importante è “la grande onda di Kanagawa”.
Un museo piccolino ma molto interessante.
La grande onda di Kanagawa |
Ultima sera a Tokyo. Andiamo a Rappongi, dive ceniamo da Ippudo…una
garanzia.
Il 30 aprile è, per noi, l’ultimo giorno. Il mattino andiamo subito al
Metropolitan Government Building, speriamo di riuscire a vedere il Monte Fuji
dall’alto. Nonostante la foschia, riusciamo a scorgerne la sagoma.
Shinjuku |
Scesi dal grattacielo andiamo a Harajuku, facciamo una passeggiata a
Takeshita Dori Street, una via dedicata allo shopping, e per la via principale,
ricca di negozi di moda.
Arriva purtroppo il momento di salutare Barbara e Giuliano e partire
alla volta dell’aeroporto.
Il nostro volo parte puntuale per Dubai. Atterriamo il 1 maggio a
Malpensa sotto un diluvio.
Quanti chilometri macinati in questo viaggio! Sicuramente stancante,
ma molto interessante.
Comunicare non è stato semplicissimo, pochi parlano inglese, ma
l’organizzazione e la gentilezza dei Giapponesi, sempre pronti ad aiutare, ci
ha permesso di non avere alcun problema a girare il paese in piena scioltezza.
Oltre all’estremo rispetto che caratterizza ogni comportamento di
questa popolazione, ci ha colpito il continuo contrasto tra tradizione e
modernità, che si respira ovunque.
Un’altra cultura, un altro modo di essere, per certi versi molto
vicino al nostro, per certi versi distante oltre ogni immaginazione.
Cri, Enzo, Barbara e Giuliano
Cri, Enzo, Barbara e Giuliano
Qualche informazione utile:
Per dormire abbiamo speso in media sui 70 euro a notte a camera.
Per mangiare abbiamo speso meno di 50 euro al giorno in due.
Utilissimo il pocket wifi, pagato 82 euro per 18 giorni.
Abbiamo fatto ottimi acquisti di souvenir nei negozi tutto a 100 yen.
La spesa maggiore è stata quella dei trasporti, volo pagato 520 euro a
testa con Emirates e pass JR per 15 giorni pagato 372 euro a testa.
Ingressi in castelli, templi, case relativamente economici, in media
sui 5 euro a testa.
Qualche sito:
Japan Rail Pass
Hyperdia
https://www.japan-experience.it/
https://www.turismo-giappone.it/
http://www.japan-guide.com/
https://www.giapponizzati.com/giappotour/
https://www.marcotogni.it/
Qualche sito:
Japan Rail Pass
Hyperdia
https://www.japan-experience.it/
https://www.turismo-giappone.it/
http://www.japan-guide.com/
https://www.giapponizzati.com/giappotour/
https://www.marcotogni.it/