Dopo aver trascorso l’estate in Italia, finalmente
si riprende l’aereo per le vacanze invernali!
Partiamo il 26 dicembre, volo KLM per Kuala Lumpur
con scalo ad Amsterdam di 7 ore…ne approfittiamo per fare un giro della città.
Ci siamo già stati, ma Amsterdam è sempre piacevole da vedere.
Amsterdam |
Amsterdam |
Arrivati a Schiphol, lasciamo i nostri bagagli a
mano nel deposito (7 euro per 24 ore) e prendiamo il treno per la città. In un
quarto d’ora circa arriviamo in centro.
Amsterdam |
diluvio a Kuala Lumpur |
Passeggiamo tra i canali, pranziamo e respiriamo “anche”
un po’ di atmosfera post-natalizia!
Ritorniamo in aeroporto in serata, da dove si
riparte per la Malesia!
Atterriamo a Kuala Lumpur nel pomeriggio e
prendiamo un pullman (10 rm) per la stazione Puduraya, che si trova a due passi
da Petaling Street, dove abbiamo prenotato l’hotel.
Appena arrivati alla reception si scatena un vero
diluvio! Così, collegati al wifi dell’hotel, aspettiamo che spiova acquistando on-line
i biglietti del pullman per Tanah Rata (Cameron Higlands) per il giorno dopo.
28 – 29 dicembre – Cameron Highlands
TBS |
Usciamo dall’hotel per raggiungere la stazione dei
bus TBS (Terminal Bersepadu Selatan). Il pullman 609, che ferma non distante da
Petaling Street, raggiunge direttamente la stazione, senza fermate intermedie. Paghiamo
2 rm a testa (si deve averli giusti) e in meno di mezzora arriviamo a TBS. Recuperiamo
i nostri boarding agli sportelli dedicati a chi ha acquistato online e alle
9.30 partiamo alla volta delle Cameron Highlands.
Il bus è comodo, in circa 4 ore siamo a Tanah Rata,
usciamo dalla stazione dei pullman e raggiungiamo a piedi la nostra guesthouse,
Father’s GH. È comoda, vicina alla strada principale, ma lontana dal traffico,
la camera è spaziosa, i proprietari molto gentili e la casa è carina. Nel
pomeriggio facciamo qualche passeggiata e decidiamo di prenotare un’escursione
in un’agenzia per il giorno successivo.
piantagioni di thè |
Alle 8.30 vengono a prenderci in guesthouse con una
jeep. Si parte! Andiamo a visitare un
“allevamento” di farfalle, una piantagione di fragole, saliamo in cima al Monte
Brinchang (2032 m) e la guida ci porta a fare una “piacevole” passeggiata nel
fango della Foresta di Muschio!
Mussy Forest |
Vediamo ancora dei mercati, il time tunnel e le bellissime BOH Tea Plantation.
Le piantagioni ricoprono colline e vallate, ci
fermiamo in diversi punti lungo la strada per fare fotografie e ammirare il
paesaggio. Le colline sembrano ricoperte di batuffoli di cotone verde, i
cespugli danno l’impressione di essere soffici e delicati. Al centro visitatori
visitiamo la piccola fabbrica dove vengono lavorate le foglie di thè e un
piccolo museo fotografico dove si può leggere qualcosa sulla storia della
piantagione.
piantagioni di thè |
piantagioni di thè |
Facciamo una passeggiata tra i cespugli di thè, alcuni
sono stati tagliati da poco, in altri invece si vedono le foglioline nuove che
verranno presto tagliate e lavorate. È indubbiamente un luogo affascinante da
vedere, ma fa anche capire quanto la vita degli operai debba essere
faticosa. Ci spiegano comunque che la piantagione da’ ai lavoratori
delle “case”, ma anche servizi come scuole e negozi. Gli operai sono quasi
tutti stranieri, solo i responsabili sono malesi.
ancora thè |
ancora thè |
Torniamo a Tanah Rata nel pomeriggio. La sera
mangiamo un piatto tipico cinese: il tom yum steamboat.
Ci portano una pentola con del brodo su un
fornelletto a gas, accompagnata da svariati piatti di verdure, noodle, uova e
carne che noi facciamo cuocere direttamente in pentola. Buono, abbondante e
molto divertente visto il casino che riusciamo a combinare!
30 – 31 dicembre – Georgetown
Il mattino del 30 dicembre partiamo in pullman alla
volta di Penang. Il viaggio dura circa 4 ore, arriviamo alla stazione centrale,
che si trova a pochi passi dai traghetti che portano a Georgetown.
Il traghetto costa ben 1,2 rm a testa! In un quarto d’ora siamo al jetty di Georgetown e da lì a piedi, sotto un sole cocente, arriviamo alla nostra guesthouse, Malabar Inn. Il proprietario, gentilissimo, ci accoglie con un bel bicchiere di acqua fresca, poi ci da delle mappe di Georgetown e dell’isola e ci mostra tutte le cose da vedere e come raggiungerle. La camera si trova in un edificio rimesso a nuovo da poco, è spaziosa e pulita. Inoltre la guesthouse si trova a pochi passi da Lebuh Chulia e Love Lane e a 10 minuti a piedi da Lebuh Armenian, la via degli artisti.
Il traghetto costa ben 1,2 rm a testa! In un quarto d’ora siamo al jetty di Georgetown e da lì a piedi, sotto un sole cocente, arriviamo alla nostra guesthouse, Malabar Inn. Il proprietario, gentilissimo, ci accoglie con un bel bicchiere di acqua fresca, poi ci da delle mappe di Georgetown e dell’isola e ci mostra tutte le cose da vedere e come raggiungerle. La camera si trova in un edificio rimesso a nuovo da poco, è spaziosa e pulita. Inoltre la guesthouse si trova a pochi passi da Lebuh Chulia e Love Lane e a 10 minuti a piedi da Lebuh Armenian, la via degli artisti.
Lebuh Armenian è una via davvero affascinante, si
possono vedere opere artistiche, murales e piccole botteghe.
Vicino ad Armenian Street si può visitare il Khoo
Kongsi, un edificio in cui le famiglie cinesi con lo stesso cognome si riunisco
per aiutarsi reciprocamente. Ha sempre svolto un ruolo di primaria importanza
per la comunità cinese locale e ancora oggi molte attività si svolgono
all’interno del Kongsi, come l'educazione dei bambini o la risoluzione di
controversie tra membri. Costruito circa 650 anni fa, il Khoo Kongsi ha
rappresentato la spina dorsale della comunità Hokkien a Penang. È una struttura
riccamente decorata: sculture in pietra, murales, pannelli decorativi e
numerose lampade di carta.
Khoo Kongsi |
Per cena ascoltiamo il consiglio del proprietario
della guesthouse e andiamo al Red Garden food paradise. Un agglomerato di
cucine, bancarelle, tavoli e sedie,
tutto attorno ad un palco. Prendiamo del pesce, dei ravioli e dei noodle, tutto
squisito.
Il giorno dopo partiamo abbastanza presto e andiamo
a prendere il pullman 101, che va verso il Penang National Park, e ci feriamo
ai due templi che si trovano lungo la strada: il Wat
Chaya Mangalaram e il Dhammikarama Temple. Il primo accoglie una statua di 33 metri di
Buddha, conosciuto come il Temple of the Reclining
Buddha. Il tempio è coloratissimo e molto decorato. Siamo soli, facciamo due
passi in piena tranquillità e poi ci spostiamo nell’altro tempio, proprio di
fronte.
Temple of the Reclining Buddha |
Si tratta di un grande tempio birmano, immerso in
un bellissimo giardino. Al suo interno regna una pace assoluta, anche i rumori
esterni sembrano lontanissimi. Lungo il corridoio che porta al tempio, è
possibile vedere la storia di Buddha rappresentata su dei quadri. Passeggiamo
nel giardino e visitiamo gli edifici, immersi in una piacevole atmosfera.
Risaliamo sul bus e, in circa mezzora (giusto il
tempo di congelarci con l’aria condizionata), arriviamo allo Spice Garden.
Spice Garden |
Fatti i biglietti (27,60 rm a testa), ci riempiamo
di antizanzara e passeggiamo nel bellissimo giardino, ricco di piante
tropicali, spezie e alberi sconosciuti. Carino.
Finito il giro, risaliamo in autobus e torniamo in
città. Passiamo attraverso il coloratissimo mercato cinese e a piedi
raggiungiamo Armenian street. Passeggiamo fino al Chew Jetty, dove ci sono
diversi negozietti e abitazioni su palafitta.
Il caldo è davvero pesante, decidiamo di cercare un
taxi direttamente al jetty, che ci porti fino al Kek Lok Si Temple (Tempio della beatitudine suprema). Si tratta del
più grande tempio buddhista in Malesia, costruito nel 1890 e ad oggi una delle
icone del paese. È un complesso enorme e spettacolare, costruito su una collina circondata da giardini, ed è meta di pellegrinaggio soprattutto per i
cinesi. Con la funicolare
(6rm a testa salita e discesa) andiamo in cima a vedere la statua di 30
metri della dea della misericordia, Kuan Yin. Dalla terrazza si vede la città
sottostante.
Kek Lok Si temple |
Torniamo
giù e ci avviamo alla base. Da qui parte il percorso a piedi per andare al
tempio, che, per lo meno nella sua parte iniziale, è un vero e proprio souk!
Torniamo
a Georgetown in pullman e finalmente ci riposiamo un po’ al fresco in camera
prima di uscire per cena.
il murtabak |
Al Red
Garden ci accomodiamo in uno dei pochi tavoli ancora disponibili, è il 31
dicembre ed è quasi tutto prenotato! Occupato il tavolo, andiamo a ordinare la
cena: un pescione e un po’ di gamberoni alla griglia e poi diversi tipi di
ravioli al vapore. Ottima cena!
Non
restiamo fino a mezzanotte, siamo stanchissimi e alle 23 stiamo già dormendo!
Storia
che ormai si ripete da anni, da quando siamo stati in Laos la prima volta.
1 – 3 gennaio – Langkawi
il simbolo di Langkawi |
Arriviamo al Jetty che si
trova vicino alla città di Kuah. Qui compriamo subito i biglietti per Koh Lipe,
dove ci sposteremo il 3 gennaio.
In taxi andiamo al Ten
street Motel, a Kuah. Preso possesso della camera, il gestore del motel ci fa
portare un motorino, che abbiamo deciso di noleggiare per i due giorni che
staremo sull’isola (40 rm al giorno).
dal Gunung Raya |
Partiamo subito in
esplorazione, iniziamo dal Gunung Raya, il monte più alto dell’isola.
Percorriamo la strada che, curva dopo curva, porta fino in cima, parcheggiamo e
saliamo sulla torre. Dalla terrazza si può ammirare una bella vista dell’isola,
circondata da tante altre isolette. Carino.
Riprendiamo il motorino e
ci dirigiamo verso Pantai Cenang. Facciamo una passeggiata tra i negozietti di
souvenir e poi ci sediamo in spiaggia a bere qualcosa durante il tramonto.
Ceniamo in uno dei tanti
ristorantini che ci sono sulla via principale (cibo non degno di nota) e poi
torniamo a Kuah.
Il mattino dopo partiamo
per l’altro lato dell’isola, passiamo da Pantai Kok, una spiaggetta bianca
molto carina e deserta e andiamo allo Sky Bridge. Lasciamo il motorino nel
parcheggio e ci avviamo verso le biglietterie. Code lunghissime. Scopriamo però
che è possibile fare dei biglietti express (80 rm a testa), così saliamo quasi
subito sulla funicolare che ci porta in cima, da dove, a piedi o con un
ascensore, si può scendere al ponte sospeso.
Scattiamo un po’ di foto
dal ponte, il panorama è davvero incantevole, tante isolette incastonate
nell'acqua brillante e una foresta lussureggiante che ricopre l’isola. Davvero
un belvedere!
Torniamo giù e andiamo a vedere
la Seven Wells Waterfall. Carina, ma sovraffollata!!
Rieccoci in strada,
questa volta si va a nord. Arriviamo fino a Tanjung Ruh Beach. La spiaggia è di
proprietà del Tanjung Ruh Resort e per accedere è necessario registrarsi
firmando un foglio. L’ingresso è consentito solo fino alle 17.30. La spiaggia è
grande e bianca. Bellissima, con degli isolotti davanti che rendono il
paesaggio davvero suggestivo. Peccato che il mare sia pieno di meduse…niente
bagno oggi, pero’ che bel tramonto!
3 – 6 gennaio – Koh Lipe
Arriva il 3 gennaio,
girovaghiamo ancora un po’ per l’isola e all’ora di pranzo, zaini in spalla,
con il motorino andiamo al Jetty.
La trafila per l’uscita dalla Malesia è abbastanza lunga, bisogna lasciare i passaporti alle addette della società dei traghetti, che procedono alla registrazione, e poi si passa all’ufficio immigrazione.
La trafila per l’uscita dalla Malesia è abbastanza lunga, bisogna lasciare i passaporti alle addette della società dei traghetti, che procedono alla registrazione, e poi si passa all’ufficio immigrazione.
Veniamo lasciati su una
piattaforma davanti a Pattaya Beach, da dove, con una long boat, veniamo portati
sulla spiaggia. Recuperiamo i passaporti e ci mettiamo in fila all'ufficio
immigrazione che e’ proprio sulla spiaggia.
Finalmente abbiamo il
nostro timbro della Thailandia!
Con i nostri zaini ci
incamminiamo sulla walking street e raggiungiamo La Luna Guesthouse. Abbiamo
prenotato una camera tramite booking. I proprietari sono due simpatici
genovesi, la camera è molto confortevole, carina e molto pulita. Quando
torneremo a Koh Lipe, alloggeremo di nuovo alla Luna. Consigliatissima! Niente
male anche il ristorante.
Le spiagge di Koh Lipe
sono molto belle e, ovviamente, molto frequentate, ma mai troppo piene.
Pattaya è una lingua di
sabbia bianca e simile al borotalco, ci sono molti hotel, guesthouse e ristoranti.
È la spiaggia dove si arriva e da dove partono barche, traghetti ed escursioni.
Infatti ci sono tantissime barche ormeggiate a riva. Bella, peccato sia troppo
trafficata!
A Sunset beach la sabbia
è più dorata, una piccola baia rivolta verso ovest da dove si può godere di un
bel tramonto.
Sunset Beach |
Sanom beach è una piccola
spiaggia che si trova subito dopo Pattaya, un sentiero in mezzo agli scogli le
unisce.
Sunrise Beach |
Sunrise Beach |
Sunrise beach è la
spiaggia più bella. Bianchissima sabbia farinosa che si estende lungo tutta la
costa est. Davanti si vedono altre isolette e la bellissima Koh Adang. La
spiaggia è ventilata e le palme offrono un po’ di ombra, soprattutto al
pomeriggio. Lungo Sunrise beach si trovano diversi hotel e guesthouse
decisamente carini, si può mangiare e rinfrescarsi in uno dei ristoranti sulla
spiaggia. Passiamo su questa spiaggia la maggior parte del tempo che
trascorriamo sull’isola. L’effetto marea si fa sentire, ma il fondale è
piuttosto profondo e quindi anche con la bassa marea si riesce a fare il bagno,
soprattutto verso il fondo della spiaggia, vicino al Mountain Resort.
L’isola è interamente
percorribile a piedi, ma per i più pigri c’è un servizio di moto-taxi per
andare nelle spiagge più lontane.
Lungo la walking street
si trova di tutto, dalle lavanderie ai negozietti di souvenir, farmacie, minimarket
e ovviamente ristoranti e locali. Per mangiare c’è l’imbarazzo della scelta,
diversi ristoranti propongono pesce fresco, che si compra a peso e si decide
come farlo cucinare. La nostra migliore scorpacciata di pesce è l’ultima sera,
con un tonnetto da 1,3 kg e 14 gamberoni alla griglia. Divini!
6 – 9 gennaio – Koh Boulon
Koh Boulon |
Koh Boulon |
La spiaggia è bianca e
lunghissima, passeggiando si arriva all’estremità opposta dove ci sono gli
altri due hotel dell’isola. Lungo la spiaggia, le palme rigogliose offrono
ombra praticamente tutto il giorno. È un’isola tranquilla e non molto
frequentata. Durante il giorno ci “tengono compagnia” le cicale…saranno
milioni…un rumore continuo tipo antifurto! In tutti i modi e’ una voce della
natura a cui ci si abitua….e poi….è bella la sensazione quando cessa tutto a un
tratto!
Trascorriamo tre giorni
di puro relax, nuotate tra coralli e pesci, passeggiate sulla spiaggia.
Bellissimo! Buono anche il ristorante del Pansand, dove è possibile assaggiare
pesce fresco cucinato in diversi modi.
Koh Boulon - alba |
10 – 12 gennaio – verso Kuala Lumpur
Il 9 gennaio, verso l’ora
di pranzo, riprendiamo la fast boat per Koh Lipe. Partiamo con un’ora di
ritardo dovuta alle tappe che i motoscafi fanno tra Koh Lanta e Koh Lipe.
Arrivati a Koh Lipe
torniamo alla Luna, dove trascorriamo l’ultima notte. Passiamo il pomeriggio a
Sunrise Beach e ceniamo con dell’ottimo pesce!
Il mattino del 10 gennaio
abbiamo il traghetto che ci porterà a Langkawi, dopo aver fatto la coda
all’immigrazione aspettiamo di imbarcarci. Arrivati al jetty di Langkawi
prendiamo un taxi che ci porta in aeroporto.
Il nostro volo per Kuala
Lumpur parte con un’oretta di ritardo.
Pavillion |
Passiamo da Merdeka
Square, su cui si affaccia il palazzo Sultan Abdul Samad. Passeggiamo nel
Central Market e purtroppo non riusciamo ad entrare alla Masjid Jamek, chiusa
per lavori.
Visto il caldo soffocante
passiamo le ore più calde nei centri commerciali delle Petronas Tower e nel
Pavillion a Bukit Bintang, i quartieri ultramoderni della città.
Segnaliamo due ristoranti
che abbiamo provato nel Pavillion: Ippudo, un giapponese specializzato in
ramen, e Din Tai Fung, un cinese dove si possono mangiare decine di ravioli
diversi. Ottimi entrambi!
Petronas Towers |
Il 12 gennaio lasciamo il nostro hotel nel pomeriggio e andiamo in aeroporto, partiamo con il nostro volo KLM per Amsterdam dove arriviamo alle 6 del mattino, alle 9 abbiamo la coincidenza per Torino, dove arriviamo in orario e pronti per l’ufficio!
Anche questa volta la Malesia
e la Thailandia ci hanno colpito, bellissimi i panorami delle Cameron
Highlands, l’atmosfera di Georgetown, i tramonti di Langkawi, il mare di Koh
Lipe e Koh Bulon e, per finire, i mille volti di Kuala Lumpur.
Un altro viaggio, altri
luoghi, altre persone, ma nonostante tutto ritroviamo le sensazioni e le
emozioni che solo l’Asia ci sa regalare. Un luogo dove il nostro cuore e la
nostra anima si sentono in piena sintonia con il resto del mondo. Qui troviamo
davvero la nostra pace.
Al prossimo viaggio!
Cri e Enzo
Al prossimo viaggio!
Cri e Enzo