lunedì 9 febbraio 2015

Miami - New Orleans andata e ritorno

Ed eccoci in aereo, sul volo da Miami a Malpensa, a pensare al diario di questo nuovo viaggio.  Vi starete chiedendo perché non stia dormendo o magari guardando un film…beh il volo dell’American Airlines non è proprio un granché, non ci sono gli schermi ai sedili, quindi niente intrattenimento e non riesco nemmeno a dormire!
9 ore da far passare sono lunghe…e così mi ritrovo a pensare al viaggio appena concluso.

Ma facciamo ordine e cominciamo dall’inizio!

Ad agosto, prima di partire per le vacanze estive, acquistiamo i voli per dicembre, dopo qualche anno si ritorna negli Stati Uniti, destinazione Miami!


Partiamo da Torino il 15 dicembre e, dopo un breve scalo a Madrid, ripartiamo per Miami con un volo Iberia. Volo intercontinentale niente male, cibo e entertainment di buon livello.

Arrivati a destinazione, dopo aver effettuato i controlli di rito e ottenuto il visto di ingresso, andiamo a ritirare l’auto prenotata tramite autoeurope con la Dollar. Facciamo quasi un’ora di coda prima di riuscire a sbrigare tutte le pratiche del noleggio!
Finalmente usciamo dall’aeroporto in direzione Orlando!
Dopo qualche difficoltà, dovute soprattutto al traffico, riusciamo ad arrivare al motel prenotato su booking: Sunsol Boutique.
Questo motel si trova a poche miglia dai parchi Disney, è pulito, comodo e la colazione non è male.

16 – 18 dicembre – Orlando e Cape Canaveral

Ci svegliamo abbastanza presto e, dopo la colazione, prendiamo la nostra Jeep e andiamo agli Universal Studios. 



Facciamo il biglietto per entrambi i parchi, Universal e Islands of Adventure, 136 dollari a testa. Nel primo ci sono le ricostruzioni di alcune città (New York e San Francisco), diversi cinema 3D e 4D, attrazioni che si rifanno a svariati film e la nuova area dedicata a Harry Potter. 



La ricostruzione di Hogwarts è molto realistica, le case sembrano proprio quelle dei film, attori in costume recitano alcune parti e fanno strane magie, sicuramente questa è la parte più carina del parco. In Islands of Adventure, collegato agli Studios dal treno che parte al binario 9 e 3/4, ci sono altre attrazioni dedicate ad altri film.

Dato che le code per l’ingresso alle attrazioni diventano parecchio lunghe, decidiamo spesso di utilizzare la fila single rider, ovviamente gli addetti ci separano per riempire i “buchi” sulle giostre, ma almeno si risparmia un po’ di tempo!
All’uscita dal parco ci sono molti locali, ristoranti e negozi. Ci fermiamo all’Hard Rock Cafè per cena, dove mangiamo un’ottima New York strip.

Il secondo giorno di vacanza è anche il giorno del mio compleanno!
Ho sempre amato i parchi divertimento e così decido di passarlo a Disneyworld!
Si va a Magic Kingdom!




È davvero un posto incredibile, dove si ritorna bambini!
Passiamo una giornata spensierata tra parate, personaggi dei cartoni animati e attrazioni fantastiche. La sera il castello illuminato rende l’atmosfera ancora più magica.



Dopo due giorni di parchi decidiamo di spostarci e proseguire il nostro tour. Da Orlando andiamo a St. Augustine, cittadina che si trova sulla costa dell’oceano Atlantico, ma prima di arrivare a destinazione ci fermiamo a Cape Canaveral per visitare il Kennedy Space Center. La NASA!





Rocket Garden
All’ingresso (50 dollari a testa) prendiamo anche i biglietti per un tour in pullman (25 dollari a testa).
Appena superati i cancelli, si entra nel Rocket garden, un vero e proprio giardino di razzi!
Ce ne sono decine, alcuni in posizione verticale che si stagliano contro il cielo e altri posizionati in orizzontale.
C’è un cinema IMAX, dove assistiamo ad un’interessante documentario sulla ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.

C’è la parte dedicata alle missioni Apollo, raggiungibile a bordo di un autobus, e quella dedicata agli Shuttle.
Iniziamo il nostro giro con il tour acquistato all’arrivo.



Dura quasi tre ore, attraverso una parte dell’enorme area della NASA.
Come prima tappa ci portano a vedere, da lontano, le rampe di lancio utilizzate per le prime missioni Apollo, poi si vanno a vedere le due rampe usate per le missioni Apollo e Shuttle dal 1967 al 2011. Con il pullman si costeggia la “strada” che un enorme macchinario percorre, in parecchie ore, per portare i razzi e le navicelle dall’edificio di assemblaggio alla rampa di lancio, un tragitto di un paio di chilometri.
Ci fermiamo poi davanti al VAB, il Vehicle Assembly Building, dove scattiamo un po’ di foto e infine ci portano a vedere la pista di atterraggio degli Shuttle. Lunga oltre 4 chilometri e mezzo. E’ stata la pista principale per il rientro delle missioni dallo spazio.


Saturno V

Il tour in bus ci lascia infine al centro Apollo/Saturno V. In questo hangar è possibile vedere l’enorme razzo, il Saturno V, che ha portato le navicelle Apollo nello spazio. Si tratta del più grande razzo mai prodotto, alto 110,6 metri e largo 10, vederlo in un luogo chiuso e posizionato in orizzontale fa capire quanto sia gigante.
Oltre al razzo, in questa area, si ripercorre la storia delle missioni Apollo. Navicelle, tute, immagini, rocce lunari…insomma si viene catapultati nella storia della conquista della Luna!
Entusiasti di questa visita torniamo al visitor center e andiamo a esplorare la parte dedicata allo Shuttle! Qui è esposto lo Shuttle Atlantis posizionato come se fosse in orbita attorno alla Terra. Il percorso ci porta attraverso le missioni che si sono susseguite negli anni, ci sono simulatori, ricostruzioni veritiere del velivolo, targhe in memoria del Challenger e del Columbia. Un vero museo dello spazio!
Per finire in bellezza la nostra visita, entriamo nel simulatore di lancio!
Siamo entusiasti di questa giornata!
La visita alla NASA è stata sicuramente una delle più interessanti dell’intero viaggio e il visitor center di Cape Canaveral organizza tour eccellenti.

19 – 20 dicembre – St. Augustine e Pensacola

Finita la nostra visita ripartiamo alla volta di St. Augustine.
Abbiamo prenotato il Super8 a St. Augustine Beach. Non è male, è vicino alle spiagge anche se in questo periodo è un po’ troppo fresco per fare vita di mare. La spiaggia è enorme, bianca e deserta.
St. Augustine Beach

Per cena proviamo per la prima volta una catena di ristoranti messicani, Chili’s, che ritroveremo altre volte durante il nostro viaggio.
Non è male. Assaggiamo fajitas , fagioli e anche carne e pesce alla griglia.  
Il mattino seguente visitiamo la città.
St. Augustine è considerata la città più antica d’America, fondata nel 1565 nel giorno di S. Agostino da conquistatori spagnoli. La parte storica è carina, case in legno molto vecchie, negozietti che si affacciano sulle piccole vie, il forte, le piazze. È diversa dalle tipiche città statunitensi, qui si riesce a percepire un po’ di storia.


Scorci di St. Augustine

Chiaramente siamo comunque ben lontani dalla storia che si può respirare in un qualunque paesino europeo.
E’ carino, ma la nostra visita non dura più di un paio d’ore.
Partiamo alla volta di Pensacola! Quasi 400 miglia ci separano dalla nostra destinazione, infatti arriviamo a pomeriggio inoltrato.
Pensacola si contende il primato di città più antica d’America con St. Augustine. Probabilmente è più “antica” Pensacola di qualche anno.
Pensacola, oltre ad essere una città “storica”, dove infatti è possibile vedere alcune vie piuttosto vecchie con case molto carine e ben tenute, ospita la più grande base aeronavale degli Stati Uniti.


Museo Navale
La nostra prima visita è quella al museo navale (gratuito) che si trova all’interno della base.
Si tratta di un’esposizione gigantesca di aerei, soprattutto militari. Dai primi velivoli, come quello che per la prima ha attraversato l’Atlantico, ai moderni caccia, come l’F14.
È possibile vedere uno “zero” giapponese, come quelli usati per bombardare Pearl Harbour, ci sono molti aerei della prima e della seconda guerra mondiale, si può visitare la ricostruzione di una portaerei, di una via americana anni ’40 e poi ci sono esposti i velivoli dei Blue Angels, la pattuglia acrobatica americana.
È possibile vedere dei filmati nel cinema IMAX (a pagamento), noi assistiamo ad un documentario sul volo e sui Blue Angels e poi ad uno sullo sbarco in Normandia.
Un museo davvero imperdibile, soprattutto per gli appassionati di aeronautica!


Museo Navale

Dopo la visita al museo decidiamo di andare a vedere Pensacola Beach su Santa Rosa Island. Purtroppo il tempo non è dei migliori, ma nonostante ciò restiamo impressionati dalla spiaggia. Inizia nella cittadina di Pensacola Beach e prosegue per ben 17 miglia, ci sono alcuni parcheggi lungo la strada da cui è possibile accedere in spiaggia. La sabbia è bianchissima e il paesaggio è molto suggestivo, inoltre per chilometri e chilometri non ci sono case o hotel. Davvero un bel posto, peccato il tempo!

Pensacola Beach

Pensacola Beach

21 – 23 dicembre New Orleans – Port St. Joe

Lasciata Pensacola superiamo il confine della Florida, attraversiamo Alabama e Mississippi ed eccoci in Lousiana, diretti a New Orleans!
Il viaggio dalla Florida è piuttosto lungo, ma non volevamo assolutamente perdere la possibilità di vedere questa città!
Visto che è primo pomeriggio, giunti a New Orleans decidiamo di proseguire fino ad una piantagione, Laura Plantation, a Vacherie, non troppo distante dalla città.
Si trattava di una piantagione creola di canna da zucchero. È possibile visitarla facendo un tour guidato.


Laura Plantation
La visita è estremamente interessante e la nostra guida è un ragazzo molto simpatico che ci racconta la storia di questa casa e della piantagione. Ci spiega che la cultura creola nacque e si sviluppò in Louisiana nel XVIII secolo e  subì l’influenza di tre diverse etnie: quella dell’Europa occidentale, dell’Africa occidentale e, in parte, dei Nativi americani. Nella piantagione la lingua parlata era il francese e la religione era quella cattolica, molto diverso dalle piantagioni americane.
La famiglia Duparc avviò la piantagione con 7 schiavi nel 1804, nel corso degli anni il numero degli schiavi che vi lavoravano aumentò e la piantagione continuò a vivere fino al 1981. Gli ultimi schiavi, che ormai erano uomini liberi dalla fine della guerra di secessione americana, vissero nelle baracche della piantagione fino al 1977.


baracche

Visitiamo la casa principale e alcune baracche. La guida ci spiega la storia della piantagione, la vita dei padroni e quella degli schiavi. Apprendiamo che in ciascuna baracca vivevano due famiglie, ognuna aveva a disposizione una cucina e una camera.
Apprendiamo cose che non avevamo mai approfondito prima...c’è sempre da imparare qualcosa quando si viaggia.




Facciamo ancora qualche chilometro lungo la strada che costeggia il Mississippi e poi andiamo a New Orleans, dove abbiamo prenotato il Super8. Davvero comodo, la camera è grande e le ragazze alla reception sono molto gentili.
Lasciati i bagagli in camera usciamo subito per andare a vedere la città. Seguendo il consiglio della ragazza alla reception, lasciamo la nostra auto nel parcheggio che si trova vicino al visitor center, vicino al cimitero di St. Louis. Avevamo letto sulla guida di non andare in giro da soli la sera nella zona del cimitero, ma non abbiamo visto assolutamente nulla di strano. Il parcheggio è ben illuminato, vicinissimo al quartiere francese e molto economico (10 dollari per 24 ore).
Iniziamo così il nostro giro per la città.



New Orleans è una città molto particolare, le casette basse con ringhiere in ferro decorato sono molto carine. Le vie principali del quartiere francese sono Bourbon street e Royal street, la prima è un susseguirsi di ristoranti e locali…alcuni a luci rosse. Sembra un mix tra Khao San Road di Bangkok e il quartiere a luci rosse di Amsterdam! Un vero delirio. Invece Royal street è molto più tranquilla, ci sono negozi di dolci, di souvenir e antiquariato. Alcuni di questi hanno collezioni incredibili. Abbiamo visto chitarre autografate da Jimi Hendrix, una bandiera americana con foto e autografo di tutti i presidenti degli Stati Uniti, dischi autografati…insomma un vero paradiso dei collezionisti!



Camminiamo fino a Jackson Square, la piazza centrale. Molti artisti di strada intrattengono i passanti con balli e canti, sulla piazza ci sono artisti che espongono i loro quadri. Passeggiamo fino al French Market e poi ci affacciamo a vedere il grande fiume, il Mississippi.


Mississippi

Per cena decidiamo di assaggiare la cucina creola da Père Antoine. Assaggiamo il gumbo, una zuppa di riso e pesce o salsiccia, la jambalaya (somiglia a una paella), e gamberi.
Buono, sicuramente diverso dal resto della cucina statunitense.
Il giorno successivo ritorniamo in città alla buon ora.




Gironzoliamo un po’ per il quartiere francese, arriviamo fino al Mississippi, ma la nebbia offusca tutto. Prendiamo uno street car per il Garden District e passeggiamo tra le tranquille vie del quartiere. Le case sono enormi e bellissime, è la zona ricca della città e si vede. C’e’ una bella atmosfera.

Torniamo nella zona più turistica, facciamo un giro per i negozi e compriamo un po’ di souvenir.
Gamberi e riso
A pranzo proviamo la “muffuletta”, un panino inventato all’inizio del ‘900 da un immigrato siciliano. È un panino al sesamo ripieno di salumi, formaggi e verdure sottolio. Forse quando l’hanno inventato usavano i prodotti che arrivavano dall’Italia e probabilmente era buono…il nostro è quasi immangiabile! Salumi e formaggi senza alcun sapore e verdure sotto l’olio di semi di girasole, se si è fortunati!
Tra l’altro le dimensioni sono incredibili!

Per la cena invece torniamo a gustare la cucina creola. Decidiamo di mangiare al New Orleans Creole Cookery, un ristorante su Toulouse Str. Ordiniamo del gumbo, jambalaya, l’etouffée e dei gamberi fantastici. È tutto squisito!
Dopo cena abbiamo voglia di ascoltare un po’ di musica, così entriamo in uno dei tanti locali che propongono musica dal vivo su Bourbon Str.
C’è un gruppo jazz eccezionale!
Cockail in mano e musica spettacolare dal vivo…questa è la New Orleans che ci aspettavamo!

Il mattino del 23 dicembre lasciamo New Orleans e la Lousiana, si torna verso la Florida.
Il tempo non è molto bello, ma sulla strada decidiamo di fermarci al Gulfport Premium Outlet, dove facciamo qualche acquisto.
Riprendiamo il viaggio, vorremmo arrivare ad Apalachicola, così lasciamo l’autostrada e percorriamo la strada che costeggia il mare.
Attraversiamo Panama City, ci fermiamo ad ammirare le spiagge fino a che inizia a diventare buio.
spiagge della Florida

Il tempo peggiora notevolmente, il vento è fortissimo e la pioggia incessante.
Non si riesce a vedere niente, seguiamo la linea di mezzeria, visto che è l’unica cosa visibile!


spiagge della Florida

Da Panama City ad Apalachicola si devono percorrere ancora 70 miglia. La strada attraversa boschi, intorno a sembra esserci il nulla. Ogni tanto incrociamo un macchina, ma guidare in queste condizioni diventa sempre più difficile.
Dopo un’ora arriviamo finalmente in un paese abitato, Port St. Joe.  
Mancano 23 miglia ad Apalachicola, ma non ce la sentiamo di proseguire.
Per fortuna lungo la strada troviamo un hotel, il Port Inn. Ci fermiamo e chiediamo se hanno una stanza. Fortunatamente non è pieno, troviamo posto per dormire!
È quasi ora di cena, così scendiamo per andare a cercare un ristorante non troppo lontano. La ragazza alla reception ce ne consiglia un paio…e poi ci dice di aspettare prima di metterci in macchina…c’è un allerta tornado sulla zona!
Certo che stare dentro un edificio di legno, non ci fa stare molto tranquilli…ma dopo una ventina di minuti la ragazza ci comunica che è passata l’allerta (si parla solo più di tempesta tropicale)!
Andiamo a cena al ristorante Sunset Coastal Grill, che si trova a poche centinaia di metri dall’hotel. Mangiamo ostriche fritte e gamberi, non male.
Durante la cena fulmini si abbattono nelle vicinanze e il vento soffia fortissimo…davvero una cenetta tranquilla!!


24 – 26 dicembre – costa occidentale

Il mattino dopo aspettiamo che passi il diluvio che si abbatte sulla cittadina e ripartiamo.
Proseguiamo sulla strada che corre lungo la costa per poi prendere la US19 a Perry.
Purtroppo il tempo è pessimo, percorriamo dei tratti dove la pioggia battente e il vento non fanno vedere nulla, decidiamo di fermarci da un benzinaio per aspettare che passi un po’ il diluvio.


ponti....
Risaliamo in macchina e dopo un po’ di ore, di ponti lunghissimi e di  vento forte, riusciamo ad arrivare a Sarasota!
Arriva così il giorno di Natale…il tempo è ancora un po’ incerto, ma regge.
In macchina, percorriamo le strade lungo la costa che da Sarasota portano a Naples, ci sono delle zone bellissime, ville enormi che si affacciano sul mare, spiagge bianche lunghissime.

Arriviamo a Naples e finalmente rivediamo il sole!
Ci fermiamo in una spiaggia all’inizio della città, non siamo gli unici ad avere avuto questa idea! La spiaggia è affollata di pupazzi di sabbia, alberi di natale e turisti con cappelli da babbo natale (compresi noi).



Aspettiamo il tramonto e lasciamo la città per andare all’hotel prenotato.
Passiamo un paio di giorni così, un po’ in spiaggia e un qualche area commerciale superlussuosa.








27 – 28 dicembre – Everglades National Park

Partiamo da Bonita Springs abbastanza presto, in un’ora circa arriviamo a Everglades City, uno degli ingressi delle Everglades. Da qui è possibile fare dei tour in barca, noi scegliamo il tour delle 10.000 isole.
Il giro dura circa 2 ore, a bordo ci sono dei ranger del parco che ci spiegano un po’ di cose. Vediamo aquile, pellicani, tantissime altre varietà di uccelli. Scorgiamo il lamantino e poi vediamo loro…i delfini!! Ci sono una mamma e il suo cucciolo che si mettono a giocare con gli spruzzi della scia della nostra barca. Che emozione!




Tornati sulla terraferma prendiamo la macchina e guidiamo sul Tamiami Trail in direzione Shark Valley. Prima di arrivare a destinazione, ci fermiamo in diversi punti che ci hanno indicato i ranger. Riusciamo a vedere moltissime varietà di uccelli e tanti alligatori.




Shark Valley è il posto in cui se ne possono vedere di più a distanza decisamente ravvicinata!



i piccoli

Percorriamo a piedi i primi metri del sentiero e ne vediamo a decine sul bordo della strada (compresi alcuni piccolini!). Ci sono moltissimi visitatori. Noi cerchiamo di evitare di avvicinarci troppo, non si sa mai!!
Alcuni ranger controllano, ma gli alligatori sembrano non fare caso alle persone.
Lasciamo Shark Valley e andiamo verso Homestead, dove pernottiamo in  un Motel 6.



Il giorno successivo si torna alle Everglades! Questa volta entriamo dall’Ernest Coe Visitor Center e raggiungiamo la zona di Flamingo.



Purtroppo nei giorni precedenti la pioggia ha interessato anche questa zona e quindi molti sentieri non sono percorribili. Ma non ci perdiamo d’animo! Vediamo un coccodrillo e diversi lamantini vicino al Visitor Center di Flamingo, percorriamo alcuni sentieri, vediamo laghetti, sterminate “paludi”, boschi…la varietà di paesaggi delle Everglades è davvero impressionante! Da vedere!



Dopo un’altra giornata immersi nella natura e nel caldo del sud della Florida, ripartiamo. Questa volta dormiremo a Fort Lauderdale, non troppo distanti da Sawgrass Mills, un centro commerciale enorme.

29 – 31 dicembre – Miami

Sono arrivati gli ultimi giorni di vacanza.
Dedichiamo questi ultimi momenti allo shopping e alle spiagge di Miami.



Miami Beach è una lunghissima isola che si trova davanti alla città, grattacieli si affacciano sulla spiaggia bianca, di fronte all’oceano. Passiamo mezza giornata vedendo le diverse zone di Miami beach, poi andiamo fino a Key Biscane, dove c’è un parco protetto e da dove non si vedono grattacieli. Peccato solo che ci siano centinaia di persone.




Alla sera facciamo un giro per il centro commerciale vicino al porto.


Siamo contenti di aver “assaggiato” Miami, ma senza averci speso troppo tempo. 
La città, con i suoi grattacieli sulla spiaggia e i suoi cocktail bar, non fa esattamente per noi…ma questo lo sapevamo già in partenza.






Arriva così il momento di ripartire, il 31 dicembre (con 2 ore di ritardo) decolliamo da Miami, direzione Malpensa.
Ripensiamo al nostro viaggio. Divertenti i parchi, molto bella New Orleans, entusiasmante il giro alla NASA e al museo di Pensacola, interessanti le Everglades. Il resto ci è piaciuto “il giusto”.
Siamo soddisfatti di quanto visto, contenti di aver visitato questo pezzettino di USA, ma non penso che torneremo.

Infine il volo dell’American Airlines…ma questo già lo sapete!

Al prossimo viaggio…

Cri e Enzo