Dopo la
parentesi estiva lontana dalla nostra Asia, a dicembre si riparte per Bangkok!
Non abbiamo
un vero programma. Decideremo cosa fare e cosa vedere direttamente in
Thailandia. Siamo sicuri che non rimarremo delusi!
19-20 dicembre – Sukhothai
Atterriamo a
Bangkok il 19 mattina e prendiamo subito la metro fino alla fermata di Mo Chit,
dove si trova la stazione nord dei bus di Bangkok.
Le 6 ore di
viaggio passano velocemente…siamo così fusi che dormiamo per quasi tutto il
tempo!
La stazione
dei bus è un po’ fuori dalla cittadina, quindi un tuk tuk ci accompagna al
Foresto Guesthome, guesthouse molto carina, dove abbiamo una camera enorme, immersa
in un bel giardino.
La cittadina
non è bella, ma il parco storico è splendido e merita il viaggio fin qui!
Il mattino
del 20 prendiamo un bus pubblico (20 bath a testa) diretto alle zona
archeologica.
Veniamo lasciati all’ingresso, dove ci sono diversi noleggi di bici (50 bath a bici tutto il giorno), indispensabili per girare bene il parco.
Wat Mahathat |
Veniamo lasciati all’ingresso, dove ci sono diversi noleggi di bici (50 bath a bici tutto il giorno), indispensabili per girare bene il parco.
Sukhothai era
l’antica capitale dell’omonimo Regno, tra il tredicesimo e il quattordicesimo
secolo.
Il parco
archeologico, patrimonio dell’UNESCO, è molto grande ed è composto da diversi
siti.
Wat Mahathat |
Iniziamo
dalla parte centrale, circondata da mura che formano un rettangolo piuttosto ampio.
Su ciascun lato si trova una porta di accesso. All’interno si possono visitare
le rovine del palazzo reale e di 21 templi, il più grande è il Wat Mahathat.
Wat Mahathat |
Pedaliamo in lungo e in largo, tra rovine e laghetti, cercando di immortalare scorci che possano rendere giustizia alla bellezza del posto.
Wat Si Chun |
Il nostro
giro si spinge anche fuori dalle mura, verso le rovine più distanti. Bellissime
quelle a nord della città dove si trovano il Wat Si Chum e il Wat Phra Phai
Luang.
Wat Si Chum |
Tra templi,
natura e scorci splendidi, ci fermiamo ad ammirare l’enorme statua di Buddah
nel Wat Si Chum, bella e suggestiva, nella sua imponenza, racchiusa tra le
rovine che la circondano.
Wat Si Chum |
Nel
pomeriggio torniamo in città…mente libera…e gambe stanche…fuso orario e
pedalata si fanno sentire.
21-24 dicembre – Kanchanaburi
Passiamo il
21 Dicembre tra autobus e minivan. Destinazione finale Kanchanaburi, ma è
necessario fare tappa a Bangkok.
Dalla
stazione dei bus di Kanchanaburi alla zona più turistica è necessario muoversi
con un mezzo. Ci affidiamo a due moto taxi…questa ancora ci mancava!
Arriviamo
nella via principale e ci mettiamo alla ricerca di una guesthouse.
Molte sono
piene, ma in poco tempo ne troviamo una che ha qualche bungalow disponibile. Non
ci fa impazzire, la stanza è molto (forse troppo) spartana e fredda (siamo sul
fiume…e la notte la temperatura scende abbastanza). Ci fermeremo qui una sola
notte.
Il mattino
successivo, ci trasferiamo da Ploy Guesthouse (900 bath a notte), molto più
caro, ma la camera decisamente più spaziosa e confortevole…e soprattutto più
calda!
Si parte per la
prima escursione!
Abbiamo
deciso di appoggiarci ad un’agenzia per raggiungere i posti più distanti (800
bath a testa inclusi pranzo ed ingressi). Così partiamo insieme alla nostra
guida, una bella signora thailandese dal nome impronunciabile.
Sono delle
cascate “a 7 piani”, per arrivare all’ultimo livello ci vuole almeno un’ora e
mezza di cammino lungo il sentiero immerso nella vegetazione. Nel periodo delle
piogge gli ultimi livelli non sono facilmente raggiungibili, infatti durante il
cammino si deve attraversare il fiume su un tronco e ci si deve arrampicare su
un paio di rocce. Lungo la salita ci si può fermare ai vari livelli, dove
l’acqua, di un incredibile color turchese, si tuffa nelle splendide vasche
naturali, ideali per fare il bagno. Particolarmente belle le cascate del quinto
livello, dove l’acqua scorre attraverso rocce tondeggianti e le morbide terrazze
creano un paesaggio incantevole.
Una bella
camminata tra splendidi angoli di natura rigogliosa.
Torniamo al
parcheggio soddisfatti del nostro giro. Incontriamo la nostra guida (l’avevamo
lasciata all’ingresso del parco) e pranziamo insieme con riso fritto e noodles.
Ripartiamo
con la pancia piena alla volta del Hellfire Pass.
Hellfire Pass |
Centinaia di chilometri di jungla, di ponti da costruire e di strada ferrata da scavare nei fianchi della montagna. Secondo i calcoli degli ingegneri dell’epoca ci sarebbero voluti cinque anni per costruire la ferrovia, ma i giapponesi avevano fretta, volevano conquistare altri Paesi dell’Asia occidentale. Si lavorava giorno e notte, mangiando solo una ciotola di riso con vegetali, due volte al giorno.
Il 16 ottobre 1943, sedici mesi dopo l’inizio dei lavori, la tratta dei binari costruita dai prigionieri in Thailandia si congiunse a quella costruita in Birmania, circa quaranta chilometri a sud del Passo delle Tre Pagode. Molti prigionieri di guerra e molti Thailandesi persero la vita lavorando incessantemente, in condizioni disumane.
Hellfire Pass
era chiamato così perché i prigionieri lavoravano senza sosta, denutriti,
maltrattati, anche la notte, quando il fuoco delle torce, come fiamme degli
inferi, illuminava questa gola e le sue ripide pareti.
Attraversiamo
a piedi il passo e andiamo a visitare il piccolo museo istituito dai governi
australiano e thailandese. Nelle sale si può apprendere della tragica storia di
questa ferrovia, attraverso reperti, foto e modellini.
Ripartiamo
alla volta della ferrovia della morte.
Arriviamo Tham Krasae, un piccolo paesino, ormai palesemente votato al turismo, dove, facendo pochi passi sulle rotaie, è possibile raggiungere una grotta al cui interno c’è un piccolo tempio.
Arriviamo Tham Krasae, un piccolo paesino, ormai palesemente votato al turismo, dove, facendo pochi passi sulle rotaie, è possibile raggiungere una grotta al cui interno c’è un piccolo tempio.
A Tham Krasae
prendiamo il treno.
Da qui la ferrovia corre lungo la montagna a strapiombo sul fiume. Gli occhi si riempiono di un paesaggio meraviglioso, mentre la mente si chiede quante persone hanno lavorato e perso la vita per costruirla.
Da qui la ferrovia corre lungo la montagna a strapiombo sul fiume. Gli occhi si riempiono di un paesaggio meraviglioso, mentre la mente si chiede quante persone hanno lavorato e perso la vita per costruirla.
Scendiamo
dopo qualche fermata e rientriamo Kanchanaburi, dove ci fermiamo al ponte sul
fiume Kwai, reso famoso dal film del 1957 che racconta le atrocità della guerra
e della costruzione della ferrovia.
Ponte sul fiume Kwai |
Una giornata
intensa. Abbiamo appreso un pezzo di storia di cui conoscevamo davvero poco e
abbiamo potuto ammirare luoghi meravigliosi.
Il mattino successivo
decidiamo di noleggiare un motorino (250 bath al giorno) e andarcene in giro da
soli.
In circa
un’ora arriviamo al Tempio delle Tigri.
Eravamo molto curiosi di vedere questo posto per capire qualcosa in più. Ci sono moltissimi volontari che lavorano qui per accudire questi animali meravigliosi, però la sensazione che si ha è quella di essere in un “circo” fatto a posta per i turisti.
I responsabili dicono di voler reintrodurre gli animali in natura, ma il giro di soldi che c’è fa dubitare che ciò possa avvenire.
E’ bello vedere che queste tigri siano accudite e salvate da morte certa e si può anche intuire che l’aspetto turistico qui sia fondamentale al fine di trovare i fondi necessari a mantenere la struttura, ma la tristezza nel vedere questi animali ridotti a pura attrazione turistica insinua qualche dubbio sulla finalità di questa attività e sulla possibilità (o volontà) che un giorno questi animali possano effettivamente essere reintrodotti nel loro habitat, in un’area protetta.
Si paga il
biglietto di ingresso (ben 600 bath a testa) e si arriva in un’area dove le
tigri sono legate sotto degli alberi.
Ad un certo punto tutti i visitatori vengono fatti entrare in una area rocciosa, dove viene spiegato ciò che avverrà: accompagneremo le tigri fino al canyon, verremo divisi in gruppi e in fila indiana cammineremo al fianco delle tigri. Una volta che tutte le tigri saranno arrivate al canyon, inizieranno altre attività, rigorosamente a pagamento.
Ad un certo punto tutti i visitatori vengono fatti entrare in una area rocciosa, dove viene spiegato ciò che avverrà: accompagneremo le tigri fino al canyon, verremo divisi in gruppi e in fila indiana cammineremo al fianco delle tigri. Una volta che tutte le tigri saranno arrivate al canyon, inizieranno altre attività, rigorosamente a pagamento.
Abbiamo visto
questi animali splendidi e ci siamo fatti la nostra idea del posto, così
decidiamo di andare via tralasciando le altre attività. Prima di uscire vediamo
un cucciolo di tigre! Bellissimo! Non resistiamo e ci facciamo fotografare con
lui.
È ora di
lasciare questo angolo di Thai per scoprirne altri e così partiamo alla volta
di Ratchaburi. Questo è stato l’errore della vacanza che ci ha fatto perdere
una mezza giornata.
A Ratchaburi
non c’è assolutamente nulla! Tutti i posti da visitare in questa zona sono
facilmente raggiungibili anche da Bangkok, quindi difficilmente i turisti si
fermano qui. Ce ne accorgiamo mentre giriamo alla ricerca di un hotel e di
qualcosa da fare…decidiamo di tornare subito a Bangkok, da dove ci spostiamo
con un pullman notturno diretto a Ranong.
25-28 dicembre – Koh Phayam/Phuket
Alle 5 del
mattino arriviamo alla stazione dei bus di Ranong, è ancora buio e l’aria è fresca.
Ci sono alcuni signori che si improvvisano tassisti e ci accompagnano al molo,
da dove partono i traghetti per le isole. Aspettiamo quasi 5 ore seduti in uno
dei bar che hanno allestito al molo, le barche per le isole non partono prima
delle 9.30.
Al molo c’è
anche un ufficio che gestisce le prenotazioni dei bungalow sulle isole. Appena
apre, andiamo a chiedere se possono prenotarci una stanza a Koh Phayam. Siamo
fortunati, la ragazza ci dice che l’isola è strapiena, d’altronde siamo nel
pieno delle vacanze natalizie, ma ha una stanza che si libera allo Starlight
per 800 bath a notte. Prenotiamo subito e alle 10 partiamo con la speed boat
(350 bath a testa).
Buffalo Bay |
Arrivati
sull’isola prendiamo due moto-taxi per farci portare in hotel. Il bungalow è il
più vicino alla spiaggia, è molto spartano ed essenziale ma va benissimo!
Di notte potremo sentire il rumore del mare…
Di notte potremo sentire il rumore del mare…
Passiamo tre
giorni tra la Buffalo Bay, Long Beach (le spiagge principali dell’isola) e il
nostro bungalow…a causa della febbre che mi sono beccata!
Long Beach |
Il nostro
bungalow è a Buffalo Bay, una bellissima baia protetta. La spiaggia dorata
sembra quasi deserta. Regna una tranquillità spettacolare!
Long Beach,
raggiungibile in motorino attraverso la giungla che ancora domina l’isola, è
l’altra grande spiaggia, più frequentata da surfisti.
Qui ci sono più hotel e ristoranti rispetto a Buffalo Bay, ma comunque l’impressione che abbiamo è che l’isola sia ancora piuttosto tranquilla e non troppo sfruttata. Un posto davvero incantevole.
Qui ci sono più hotel e ristoranti rispetto a Buffalo Bay, ma comunque l’impressione che abbiamo è che l’isola sia ancora piuttosto tranquilla e non troppo sfruttata. Un posto davvero incantevole.
Buffalo Bay |
Dopo tre giorni
di relax totale torniamo sulla terraferma per dirigerci Phuket, dove arriviamo
dopo circa 6 ore di bus.
Alloggiamo in
un hotel nella città vecchia. Ci fermiamo una notte qui perché dopo il viaggio
in bus da Ranong non saremmo riusciti a spostarci immediatamente a Phi Phi Don.
Passiamo così
il tardo pomeriggio e la serata a Phuket. Facciamo una passeggiata tra le
casette colorate e poi ci spostiamo in taxi al mercato notturno (parecchio
decentrato). Carino e incasinato a dovere.
Facciamo
qualche acquisto e ceniamo attingendo delle tantissime bancarelle che affollano
il mercato.
29-30 dicembre – Phi Phi Island
Il mattino
del 29 dicembre andiamo un taxi ci accompagna all’imbarco dei traghetti per Phi
Phi. Non si corre il rischio di restare a terra, ci sono decine di traghetti
pronti a partire. Noi compriamo un biglietto unico per le tratte Phuket - Phi Phi e Phi Phi – Koh Lanta.
caos a Phi Phi |
In un’ora e
mezza circa, arriviamo a Phi Phi Don. Pagata la tassa di ingresso, troviamo
l’omino del nostro hotel che aspetta al molo la gente che ha prenotato.
Caricati gli zaini sul carretto ci incamminiamo nel labirinto di vie piene di
turisti.
Arriviamo al
Chang Grand resort & Spa (per quale motivo sia chiamato “resort&spa”
non si è ancora capito) prenotato qualche giorno prima su Agoda e pagato 55
euro a notte. L’hotel si trova a 5 minuti a piedi dal gran caos di Phi Phi e
questa è la caratteristica migliore: comodo, ma tranquillo. Le camere sono
abbastanza carine e pulite e la colazione è inclusa.
Maya Bay |
Phi Phi Don
sarebbe una bellissima isola, con due grandi spiagge da una parte e dall’altra
(Loda Ium Bay e Long Beach)…purtroppo però è iper-sfruttata e iper-turistica. Non
si può nemmeno immaginare l’afflusso di turisti. Il lembo di terra che c’è tra
le due spiagge è completamente costruito: ristoranti, hotel, guesthouse,
negozi… è incredibilmente sovraffollata!!! Ovviamente ci aspettavamo il casino,
ma Phi Phi Don ha superato le aspettative…per fortuna ci fermiamo solo due
notti.
Maya Bay |
Impieghiamo
una mattinata in escursione: ci facciamo portare a Phi Phi Leh da una long
boat. Il tragitto in barca dura mezzora ed è incantevole. Queste isole sembrano
galleggiare sul mare, sono ricoperte da una natura rigogliosa e le piccole baie
sono davvero meravigliose.
Maya Bay |
Arriviamo a
Maya Bay, il vero motivo per cui siamo venuti a Phi Phi Don, intorno alle 8 del
mattino. In spiaggia ci sono ancora poche persone. La spiaggia è bellissima,
sabbia bianca, mare verde e queste scogliere alte quasi 100 metri che sembrano
chiudere completamente la baia. Un posto quasi surreale per bellezza.
Maya Bay |
Scattiamo un
po’ di foto e facciamo una camminata.
Alle 9.30
decidiamo di andarcene…ormai questa meraviglia è invasa da centinaia di persone.
Proseguiamo
la navigazione attorno all’isola e vediamo altre due piccole baie, bellissime,
ma Maya Bay di prima mattina è inarrivabile.
31 dicembre – 4 gennaio – Koh Lanta
Il 31 dicembre lasciamo il delirio di Phi Phi Don
e ci imbarchiamo per Koh Lanta, dove arriviamo dopo un’ora di navigazione. Al
nostro arrivo prendiamo un taxi che ci accompagna al Pada hotel, prenotato
tramite Agoda e pagato circa 55 euro a notte. L’hotel si trova in posizione
centrale, vicino a Klong Nin Beach, una lunghissima spiaggia, dove ci sono
hotel, ristoranti, negozi e agenzie. Una
posizione strategica per fare escursioni e giri dell’isola.
Passiamo il
Capodanno sulla spiaggia. Ceniamo in uno dei tanti ristorantini che hanno preparato
i tavoli sulla sabbia. L’atmosfera è allegra e rilassata. Passeggiamo sulla
lunghissima spiaggia, in riva al mare, osserviamo lanterne volanti alzarsi in
volo dalla riva, cariche di speranze e desideri.
Long Beach |
Long Beach |
Long Beach è
la nostra preferita! Spiaggia enorme, locali immersi nel verde, mare tranquillo
e limpido. Ao Nui e Hao Mai Pai invece sono un po’ più difficili da
raggiungere, sono più a sud e dalla strada, dove si parcheggia, bisogna
percorrere un sentiero tra gli alberi per giungere al mare. Le due spiagge sono
più piccole, ma davvero deliziose. Delle baie tranquille circondate dal verde e
mai affollate! Un vero paradiso!
Ao Nui |
Bamboo Bay |
La costa
orientale invece è più selvaggia, non ci sono spiagge, la costa è frastagliata
e ci sono molti scogli. È bello girare in motorino, fermarsi per fare foto, per
vedere e osservare.
Koh Lanta è
un’isola stupenda. È molto varia, grande, con spiagge e mare splendidi. C’è tutto quello che serve, ma non “il troppo”
che da’ fastidio. Ci si può spostare autonomamente e fare tante escursioni.
Insomma, per i nostri gusti, è l’isola ideale!
Bamboo Bay |
Il 4 gennaio
ci tocca salutare questo paradiso, un minivan viene a prenderci in hotel e ci
accompagna all’aeroporto di Krabi (ci vogliono all’incirca un paio d’ore per
arrivare). Da qui un volo AirAsia (comprato direttamente in Thailandia e pagato
95 euro a testa) ci porterà nella capitale degli angeli, Bangkok!
4-7 gennaio – Bangkok
Arriviamo al
Don Mueang International Airport, prendiamo un taxi per il Korbua House, il
nostro hotel di fiducia a Bangkok (35 euro a notte)! Lasciamo gli zaini in
camera e andiamo subito nel casino di Khao San Road. Che bello! Ci sentiamo a
casa!
Khao San Road |
I giorni di
Bangkok passano in fretta gironzolando tra mercati e vie caotiche. Facciamo un’escursione
al mercato galleggiante di Damnoen Saduak, più carino del mercato di Amphawa,
visto lo scorso anno. Ci sono tante bancarelle galleggianti, che ovviamente vendono
cose per turisti. È possibile fare un giro in barca per vedere il mercato
dall’acqua dei canali. È carino, una “turistata”, ma carino.
Damnoen Saduak |
Altra tappa
obbligata è il mercato del Chatuchak, il grandissimo mercato del weekend, dove
acquistiamo tanti ricordi da portare a casa.
Il 7 gennaio
abbiamo il volo alla sera, così passiamo la mattinata in giro. Andiamo al
mercato degli amuleti, vicino al palazzo reale, dove compriamo i nostri
portafortuna. Ultimo giro a Khao San e poi torniamo in hotel, dove alle 16 deve
arrivare il minivan che ci porterà in aeroporto.
Alle 15
inizia una manifestazione di protesta che passa esattamente davanti al nostro
hotel! Il minivan non può arrivare qui.
Siamo un po’
preoccupati, non vorremmo perdere il nostro volo…ma alle 16 arriva un signore
in bicicletta. Lo seguiamo, in mezzo alla manifestazione, fino alla stazione di
polizia. Qui il nostro minivan ci aspetta. Partiamo e, nonostante il traffico caotico,
arriviamo in aeroporto con largo anticipo.
Finisce così
la nostra vacanza thailandese…
l’Asia non ci
delude mai. Ormai gli odori, i colori, i rumori sono per noi familiari.
La sensazione
che abbiamo ogni volta torniamo in questi paesi è quella calda e accogliente di
essere a casa.
Non ci resta
che aspettare e cercare di ripartire al più presto per tornare ancora una volta
alla ricerca di queste atmosfere incantate.
Cri e Enzo
Un po’ di prezzi…. (i prezzi indicati sono
a persona)
Cambio 1 euro
– 44 bath circa
Volo Oman Air
Malpensa – Bangkok: 593 euro
Volo AirAsia
Krabi – Bangkok: 95 euro
Bus Bangkok –
Sukhothai: 356 bath
Minivan
Bangkok – Kanchanaburi: 120 bath
Vip bus
Bangkok – Ranong: 544 bath
Bus Ranong –
Phuket: 420 bath (a bordo c’era anche il wifi gratuito)
Traghetto
Phuket – Phi Phi – Koh Lanta: 1000 bath
Long boat per
Maya Bay (da Phi Phi Don): 1500 bath in totale
Tassa
ingresso Maya Bay: 200 bath
Minivan Koh
Lanta – Krabi aeroporto: 300 bath
Escursione al
mercato galleggiante: 200 bath
Minivan
Bangkok – aeroporto: 150 bath