lunedì 11 agosto 2025

Cina: 奇妙之旅 (un viaggio di meraviglia)

Durante la nostra consueta caccia ai voli per le festività in Kuwait, troviamo un volo Emirates per Pechino proprio in coincidenza con la fine del Ramadan. La Cina ha appena prorogato l’esenzione dal visto per i cittadini italiani, il prezzo è buono... e allora, si parte: destinazione Cina!


Partiamo dal Kuwait il 27 marzo e arriviamo a Pechino il giorno dopo, nel primo pomeriggio, dopo uno scalo a Dubai.

Il primo contatto con l’efficienza tecnologica cinese lo abbiamo già al controllo passaporti: il poliziotto scansiona il documento e la macchina ci dà istruzioni... in italiano! Davvero sorprendente. Il mio passaporto, pieno di timbri, spaventa l’addetto che me lo timbra senza troppi indugi. Enzo, invece, viene passato al setaccio: gli controllano ogni pagina prima di concedere il timbro d’ingresso!

Eccoci finalmente in Cina!

Usciamo dall’aeroporto e ci dirigiamo verso il punto di ritrovo degli autisti “Didi” (l’equivalente cinese di Uber). Dopo qualche difficoltà iniziale a trovare la nostra auto prenotata, riusciamo finalmente a lasciare l’aeroporto.

Alloggiamo all’HappyDragon City Center Hotel, situato all’interno di un hutong tradizionale. È un hotel semplice ma accogliente, con personale gentilissimo che parla inglese e soprattutto posizione comoda e buoni servizi. 





Dopo aver lasciato i bagagli, usciamo subito a esplorare la zona. Fa freddo, c’è un vento gelido, ma ben coperti ci avventuriamo tra le vie piene di ristoranti... senza nemmeno un'insegna in inglese. Scegliamo un posto a istinto.

Entriamo in un ristorante di zuppe, ma prima di darci il menù, il proprietario ci informa (tramite un’app di traduzione) che servono solo interiora di maiale. Come prima cena, ci sembra un po’ “forte”... ringraziamo e ce ne andiamo!



Alla fine, troviamo un localino semplice, pieno di gente e con un piccolo menù in inglese. Leggiamo che servono “beef”, ci lanciamo! Due zuppe di noodles con carne calde e deliziose: perfette per la serata.

Prima di rientrare in hotel, ci fermiamo in una pasticceria per prendere due dolcetti da gustare con il caffè prima di andare a dormire. Giornata lunga, ma davvero entusiasmante!



2830 marzo – Pechino

Facciamo colazione in hotel e poi prendiamo la metropolitana (comodissima, a due passi) per raggiungere il punto d’incontro con la nostra guida per il tour della Città Proibita.


Incontriamo Oscar davanti a un ristorante e insieme ci dirigiamo verso Piazza Tiananmen. Il giorno prima c’erano 40 minuti di fila per passare i controlli... oggi invece siamo fortunati: tutto scorre velocemente!




Entriamo così in una delle piazze più grandi al mondo (ben 440.000 mq!). Passiamo davanti al Mausoleo di Mao Zedong, dove è custodito il corpo imbalsamato del celebre leader cinese. Proseguendo, vediamo il Museo Nazionale della Cina, che copre oltre 5.000 anni di storia. Di fronte si trova la Grande Sala del Popolo, sede del Congresso Nazionale del Popolo, utilizzata per eventi politici e per cerimonie ufficiali. Al centro, una stele di 38 metri commemora gli eroi del popolo cinese.

Infine, eccoci davanti alla celebre Porta Tienanmen, “la Porta della Pace Celeste”, che dà accesso alla leggendaria Città Proibita.


Superata la porta, entriamo in un altro mondo: un’immensa cittadella imperiale, perfettamente conservata, dove hanno vissuto gli imperatori per quasi 500 anni. Ci perdiamo tra saloni, cortili, torri e giardini. I colori predominanti sono il rosso (fortuna) e il giallo (il colore imperiale). Oscar ci racconta storie, leggende e simboli: scopriamo, ad esempio, che ci sono oltre 10.000 decorazioni a forma di drago, simbolo dell’imperatore.



Visitiamo esposizioni di oggetti preziosi, gioielli, utensili delle varie dinastie. Dopo un paio d’ore usciamo dal lato opposto rispetto alla piazza e ci dirigiamo verso il Jingshan Park, un parco collinare da cui si gode una meravigliosa vista panoramica su Pechino. Una passeggiata piacevolissima tra alberi e sentieri fino al punto panoramico: giornata limpida, foto spettacolari.




Usciti dal parco, ci incamminiamo tra gli
hutong della zona fino a raggiungere il Lago Qianhai (uno dei tre laghi di Shichahai), circondato da ristorantini, locali e negozietti. Tentiamo di prendere un caffè, ma abbiamo problemi con il pagamento tramite Alipay. Ci scusiamo e ci avviamo all’uscita ma le gentilissime cameriere ce lo offrono! Più tardi risolviamo il problema: mancavano le foto dei passaporti sul profilo e non riuscivano ad associare la carta.





Torniamo in hotel a piedi, attraversando gli hutong, ci scaldiamo un po’ e poi siamo pronti per un’esperienza imperdibile: tour di street food con guida!




La nostra guida per la sera è Mike, super preparato e simpaticissimo. Il tour inizia a una sola fermata di metro dal nostro hotel. Prima tappa: jiān bǐng, una sorta di crepes farcita con uovo, coriandolo, cipollotti, salsa di fagioli, peperoncino e una frittella croccante: buonissima!

Proseguiamo con il Bīngtánghúlu, uno spiedino di frutta (bacche di biancospino) ricoperto da zucchero caramellato: croccante, acidulo e divertente da mangiare. Poi ci fermiamo in un ristorantino per una carrellata di assaggi: uova cotte nel tè, Laobian Shaobing (panino ripieno di maiale), zuppa con trippa di maiale ed erguotou, un liquore forte tipico di Pechino.

Ma la vera “sfida” arriva con il tofu fermentato (chòudòufu): l’odore è... indescrivibile! Il sapore, però, è più delicato del previsto.



Proseguiamo il tour in un locale dello Yunnan dove assaggiamo i Crossing-the-Bridge Noodles, preparati al tavolo mentre Mike ci racconta la leggenda dietro il nome del piatto: una donna attraversava ogni giorno un ponte per portare il pranzo caldo al marito impegnato negli studi per gli esami imperiali.



Assaggiamo anche il collo d’anatra, snack croccante amatissimo dai cinesi, e dei ravioli ripieni di Brodo: deliziosi ma complicati da mangiare!



Chiudiamo con un assaggio di “dolci” tradizionali: riso, sesamo, fagioli rossi, gelatine, cavolo... e una misteriosa brodaglia poco fotogenica! Ma nel complesso, il tour è stato fantastico, ricchissimo di sapori, risate e aneddoti.


Il giorno dopo prendiamo la metro per visitare il meraviglioso Palazzo d’Estate. I biglietti li abbiamo acquistati tramite GetYourGuide e ci sono arrivati via WhatsApp.

Il Palazzo d’Estate è un vero gioiello, circondato da natura e storia. Il nome originale significa “Giardino del Riposo e dell’Armonia” e una volta dentro, ne capiamo il motivo. Peccato solo per la folla... tantissima gente!



Costruito nel 1750 come residenza estiva degli imperatori Qing, venne distrutto nel 1860 dalle truppe inglesi e francesi durante la Seconda Guerra dell’Oppio. Restaurato nel 1886, divenne la residenza preferita dell’imperatrice Cixi.



Passeggiamo lungo le rive del Lago Kunming, che occupa gran parte del parco. Visitiamo giardini, padiglioni, corridoi dipinti, e saliamo fino alla Collina della Longevità da cui la vista sul lago è spettacolare. Non manchiamo la splendida Torre dell’Incenso Buddista.






Tornati verso l’hotel, pranziamo in uno dei locali consigliati da Mike: Fang Zuang Chang 69, segnalato dalla Guida Michelin. Assaggiamo noodle con carne di maiale cotta a bassa temperatura e altri con salsa di sesamo. Forse i migliori di tutto il viaggio!




Dopo pranzo visitiamo il Lama Temple, enorme tempio tibetano ricco di fascino, con statue imponenti e profumo d’incenso ovunque. Proseguiamo tra gli hutong fino al Tempio di Confucio, più intimo ma ugualmente suggestivo.

Su consiglio di Mike, troviamo un ristorante nascosto dove assaggiamo l’autentico hot pot. Ci servono un grande pentolone con brodo diviso in due (piccante e non) in cui cuociamo carne, tofu, verdure, uova di quaglia, gamberi e noodles. Una ragazza ci racconta che il ristorante appartiene alla madre, famosa in città: ci mostra un servizio TV in cui si parla proprio di loro. Un’esperienza davvero autentica e speciale!



Tornati in hotel, recuperiamo gli zaini e ci dirigiamo verso la stazione Fengtai. A mezzanotte parte il nostro treno notturno per Datong.


I biglietti li abbiamo acquistati tramite Trip.com, un’ottima app in inglese, semplice e affidabile.

All’ingresso in stazione, il controllo è simile a quello di un aeroporto: bagagli scannerizzati, passaporti scansionati (su cui sono associati i biglietti), e poi via verso l’area d’attesa. Tutto super moderno ed efficiente.

Saliamo sul treno e troviamo le nostre cuccette da sei, molto simili ai treni notte italiani. Riusciamo anche a dormire un po’, e all’alba siamo già a Datong, puntuali e pronti per una nuova avventura!


31 marzo – Datong

Usciamo dalla stazione e troviamo ad attenderci il nostro autista, con un cartello con il nostro nome. Fa piuttosto freddo, per fortuna la macchina è vicina!
Abbiamo prenotato il tour su GetYourGuide: le nostre tappe sono il Tempio Sospeso e le Grotte di Yungang.

Dopo un paio d’ore di auto arriviamo al tempio. L’autista ci accompagna fino all’ingresso e ci aiuta ad acquistare i biglietti per il pullman che porta al tempio vero e proprio. Nonostante non parli inglese, riusciamo a capirci alla perfezione e lo ritroviamo puntuale nel parcheggio un’oretta dopo.
Con il pullman arriviamo quasi a ridosso del tempio e ci incamminiamo per la visita.


Il Tempio Sospeso è un monastero costruito a strapiombo sul pendio di una montagna: sembra fluttuare nel vuoto, ma il suo peso è in realtà bilanciato da travi incastrate nella roccia.
Costruito oltre 1.500 anni fa, è un raro esempio di sincretismo, consacrato al Buddismo, al Taoismo e al Confucianesimo.





Ci arrampichiamo lungo i suoi stretti corridoi, entriamo nelle tante salette, ammiriamo la vista spettacolare sulla vallata sottostante. Ovviamente scattiamo mille foto e, una volta usciti, lo fotografiamo anche da sotto: un luogo davvero incantevole.






Camminando verso l’uscita costeggiamo il fiume, che in parte è ancora coperto da una sottile lastra di ghiaccio.
Lungo la strada ci fermiamo a una bancarella e compriamo una sorta di panino al sesamo: niente male!



Torniamo al parcheggio con l’autobus e ritroviamo il nostro autista, pronto a portarci alla seconda tappa della giornata: le Grotte di Yungang, uno dei più grandi complessi di grotte buddiste della Cina, dichiarato patrimonio UNESCO.


Dopo un’altra ora e mezza di auto arriviamo all’ingresso e attraversiamo prima un bellissimo tempio costruito sull’acqua di un piccolo lago. Poi finalmente imbocchiamo il sentiero che conduce alle grotte.
Il sito, risalente al V e VI secolo, comprende oltre 250 grotte e circa 50.000 statue di Buddha scolpite nella roccia arenaria. Le statue sono tutte diverse tra loro e riflettono un affascinante mix di influenze artistiche indiane, persiane e cinesi.









La collina è un susseguirsi di antri e caverne, ognuna con il suo mondo di statue e affreschi. Entriamo nella maggior parte delle grotte visitabili, alcune sono davvero magnifiche.
La Grotta n. 5 ospita un Buddha gigante, alto ben 17 metri, scolpito direttamente nella roccia.
Le grotte dalla 16 alla 20 sono semplicemente “breathtaking”: completamente affrescate, con statue di tutte le dimensioni che riempiono ogni angolo. Un’esperienza che lascia davvero senza fiato.






Terminata la visita, torniamo al parcheggio dove il nostro autista ci aspetta per portarci in hotel.



Alloggiamo al Pipa Hotel, nel cuore del centro cittadino. Questa zona è stata completamente ricostruita, ma offre un’immersione affascinante nella cultura e nell’architettura tradizionale cinese. Le strade pedonali, le lanterne rosse e gli edifici in stile antico creano un’atmosfera davvero suggestiva.
L’hotel è un edificio tipico, e la nostra camera è bella, spaziosa e accogliente.







Lasciamo gli zaini e usciamo subito per esplorare il centro e i templi della cittadina. Le strade e gli edifici sono incredibilmente caratteristici: tanti negozietti e bellissime case.
Visitiamo il Tempio di Huayan, uno dei più grandi templi buddisti della Cina del Nord. È un magnifico esempio di architettura e arte buddista, con splendidi affreschi e una colossale statua di Buddha.





Continuiamo a passeggiare: visitiamo la Bell Tower e la Drum Tower, poi il famoso muro decorativo con i nove draghi, costruito nel 1392 durante la dinastia Ming.
Al tramonto saliamo sulle mura che circondano il centro cittadino: lo spettacolo è bellissimo.






A cena assaggiamo degli ottimi ravioli e un piatto di maiale e zucca davvero delizioso.


12 aprile – Pingyao

Il mattino seguente partiamo in treno per Pingyao, viaggio comodo e veloce.
Alla stazione ci attende puntuale un autista mandato dalla nostra guesthouse, con un cartello in mano. In poco più di un quarto d’ora siamo nel centro dell’antica città.



Alloggiamo alla Pingyao Hongyuyuan Family Guesthouse, sulla via centrale

Si tratta di un edificio storico in tipico stile cinese. La nostra camera è molto caratteristica, un po’ fredda ma comoda e affascinante.
Pingyao ha oltre 2.000 anni di storia ed è una delle città meglio conservate della Cina. È diventata Patrimonio dell’Umanità UNESCO proprio grazie alla sua architettura tradizionale rimasta intatta.
Durante le dinastie Ming e Qing fu un importante centro commerciale e finanziario, conosciuto come la culla delle prime banche cinesi.


La signora della guesthouse ci spiega, grazie all’aiuto di Google Translate, che possiamo acquistare un biglietto unico per visitare tutte le principali attrazioni della città. Così iniziamo subito il nostro giro: banche, musei, abitazioni storiche…



È interessante scoprire quanto fosse importante, all’epoca, il lavoro delle “scorte”, veri e propri guardiani dei convogli bancari. I banchieri gestivano enormi ricchezze e avevano bisogno di protezione costante.






Il centro cittadino è interamente circondato da imponenti mura, costruite a difesa di una città che ebbe grande importanza commerciale e politica.

Passeggiamo per ore tra le stradine lastricate: la città è magnifica, un susseguirsi di ristorantini, caffè, botteghe artigiane e siti storici.








A cena proviamo un piatto tipico: carne di vitello cotta nell’aceto. Qui l’aceto è una delle produzioni locali più rinomate. Il piatto è davvero ottimo!




Il mattino dopo saliamo sulle mura della città: da lassù si gode una splendida vista sulla città vecchia, con le torri di guardia e le porte cittadine.
Una volta scesi, continuiamo a perderci tra le viuzze: visitiamo templi, ancora un paio di banche e ammiriamo altri scorci di questa cittadina affascinante.






A pranzo assaggiamo un altro piatto tipico: il Kaolaolao, rotolini di pasta al vapore fatti con farina d’avena, serviti con uno stufato di manzo. Anche questo, una vera delizia!


Nel pomeriggio, verso le 17, saliamo su un altro treno: la nostra prossima tappa è Xi’an.


3 aprile – Xi’an e l’Esercito di Terracotta

Arriviamo a Xi’an intorno alle sette di sera e andiamo subito in hotel a prendere possesso della nostra camera. Abbiamo prenotato il Ramada, vicino alla Bell Tower e al Quartiere Musulmano – posizione perfetta, camera carina e colazione inclusa!
Lasciamo gli zaini e usciamo subito per cena, direzione: street food del quartiere musulmano!





Le vie sono costellate di bancarelle, ristorantini, negozi e caffè: un susseguirsi di odori e colori. Assaggiamo un po’ di tutto – spiedini di pesce, zuppe, ravioli, panino con carne, e persino un dolce con pasta di fagioli rossi.
L’atmosfera è stupenda, tantissime persone in giro… tanto cibo e tanti gusti diversi!






Arriviamo fino alla Drum Tower, scattiamo un po’ di foto e poi ci spostiamo alla Bell Tower. Entrambe le strutture risalgono alla dinastia Ming (XIV secolo) e servivano a segnare il tempo e avvisare la popolazione di eventi importanti. Di sera, grazie alle illuminazioni, sono particolarmente belle.





Finalmente il giorno dell’Esercito di Terracotta!





Dopo la colazione, usciamo: il nostro autista ci aspetta. Prima tappa: uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
L’Esercito di Terracotta fu costruito per proteggere nell’aldilà il primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang. È composto da migliaia di statue di guerrieri, cavalli e carri, ognuno con dettagli unici.

Visitiamo le tre fosse principali e il museo:

  • La Fossa 1 è la più grande e spettacolare: oltre 6.000 guerrieri in formazione di battaglia. Ci sono arcieri, fanteria e cavalleria. La folla è tanta, ma riusciamo a ritagliarci uno spazio per ammirare e fotografare.




  • La Fossa 3 contiene quello che si ritiene fosse il comando militare. Le statue di ufficiali e generali sono distinguibili.




  • La Fossa 2 è più piccola, ma ha statue esposte in teche che si possono osservare da vicino. I dettagli sono incredibili, le fisionomie tutte diverse.





Al museo vediamo anche un carro da guerra e altre statue. Soddisfatti, recuperiamo l’autista e torniamo verso Xi’an.



Visitiamo la Pagoda della Grande Oca Selvatica, uno dei simboli di Xi’an. Si tratta di un tempio buddista costruito per ospitare i sutra portati dal monaco Xuanzang. Passeggiamo nei giardini e saliamo in cima per godere della vista sulla città.
Sulla piazza davanti c’è un sistema di fontane musicali, ma funzionano solo la sera.




Ultima tappa: le mura di Xi’an, tra le meglio conservate della Cina. Entriamo dalla porta Sud e percorriamo un tratto di camminata, scattando foto sulla città e sul festival che si sta svolgendo.







Alla fine, l’autista ci riaccompagna verso l’hotel, ci facciamo lasciare alla Drum Tower per un altro giro nel quartiere musulmano. Visitiamo la Grande Moschea e proviamo nuovi piatti.
Torniamo in hotel, recuperiamo gli zaini e ci avviamo alla stazione: alle 19 parte il nostro treno notturno per Pechino!

 






45 aprile – Pechino e la Grande Muraglia

Arriviamo a Pechino alle 7 del mattino, alla stazione ovest. Prendiamo la metro fino al nostro hotel, lo stesso dei primi giorni.
Hanno fatto overbooking, ma ci spostano in un hotel vicino allo stesso prezzo: più carino, nella stessa zona. Perfetto!
Doccia rigenerante e usciamo: abbiamo acquistato i biglietti per il Tempio del Cielo.




Il complesso è enorme, circa 2,7 milioni di metri quadrati.
Visitiamo subito la Sala della Preghiera per un Buon Raccolto, edificio rotondo a tre tetti blu sovrapposti, alto circa 38 metri, costruito senza chiodi.
Poi l’Altare Circolare, piattaforma di marmo con al centro il “Centro del Cielo”, dove l’imperatore comunicava con il divino.
Infine l’Imperial Vault of Heaven con il famoso Muro dell’Eco: parlando vicino a una parte, si sente il suono arrivare dall’altra estremità.






Passeggiamo tra i giardini in fiore, un vero incanto.
Poi ci dirigiamo verso gli hutong e la via Qianmen, strada antica e pedonale, affollata di gente e ristoranti!














Tutti vogliono mangiare anatra pechinese, infatti ci sono ore di attesa nei maggiori ristoranti. Ci addentriamo in una via secondaria e troviamo un ristorantino che ce la serve senza troppa attesa: deliziosa!

Proseguiamo tra botteghe tradizionali e arriviamo al Parco Beihai, passeggiamo lungo il lago, scattiamo foto ai salici e agli alberi in fiore.

 

5 aprile – La Grande Muraglia a Jinshanling

Alle 6 partiamo per Jinshanling, a circa 130 km da Pechino. Il nostro autista è un tipo sveglio: ci fa passare come VIP fino all’ingresso!


Saliamo in funivia e arriviamo sulla muraglia: siamo tra i primi, la pace è totale. Passeggiamo tra alberi di albicocco in fiore e finalmente eccoci a camminare sulla Grande Muraglia Cinese, ci sono ancora poche persone. Alcuni tratti sono abbastanza impegnativi, ma la bellezza è talmente immensa che la fatica quasi non si sente. La giornata è splendida e la muraglia si vede inerpicarsi sulle montagne per chilometri. Il percorso include alcune delle viste più belle della Grande Muraglia, con montagne a perdita d’occhio. Raggiungiamo alcune Torri, alcune davvero ben conservate, salite e discese su tratti originali e restaurati.











Non potevamo essere più fortunati. Abbiamo scelto Jinshanling perché è il punto più distante da raggiungere da Pechino e quindi meno affollato, in questi giorni però ci sono alcune festività nazionali e quindi anche qui ci sono parecchie persone, ma essendo arrivati presto abbiamo comunque avuto la fortuna di passeggiare sulla muraglia senza folla.

Dalla funivia scendiamo al parcheggio dove ci aspetta l’autista.

 








Gubei Water Town

Prossima tappa: Gubei Water Town, villaggio ricostruito in stile tradizionale, attraversato da canali e pieno di lanterne. È festa, ci sono bancarelle e tanti visitatori.



Passeggiamo fino alla chiesa in cima, da cui si gode una vista spettacolare sulla zona e sulla muraglia. Poi torniamo nella piazza principale, da dove si vede la muraglia sulle montagne: uno scenario da sogno.










Rientriamo a Pechino e, con ancora qualche ora a disposizione, decidiamo di tornare a mangiare i noodle di Fang Zuang Chang 69.
A mezzanotte il nostro volo parte per Dubai, con la certezza che torneremo presto. Anzi, prestissimo.







È stato un viaggio meraviglioso, che ha superato ogni aspettativa:
la bellezza della natura, la grandiosità delle opere dell’uomo, l’efficienza moderna e il rispetto della tradizione, e per finire una gastronomia eccezionale.
Torneremo. Arrivederci, Cina.

Cry e Enzo


Informazioni pratiche

  • Tour/driver: prenotati con GetYourGuide. Efficienti, puntuali e precisi.
  • Treni: prenotati con trip.com. Anche in caso di modifiche, rimborsi ricevuti regolarmente. Mai controllati i biglietti, solo i passaporti.
  • Hotel: prenotati tramite Booking o Agoda, nessun problema.
  • Dotazioni hotel: sempre presenti ciabatte, kit spazzolino/dentifricio e acqua.
  • Alipay: funziona perfettamente una volta verificati i documenti. Accettato ovunque, anche per taxi (DiDi) e metro.
  • VPN: necessaria per Google e social.
  • Google Translate: fondamentale, quasi nessuno parla inglese.
  • AMap: mappa cinese, molto più precisa di Google Maps.