Partiamo dal Kuwait il 27 marzo e arriviamo a Pechino il giorno dopo, nel primo pomeriggio, dopo uno scalo a Dubai.
Il primo contatto con
l’efficienza tecnologica cinese lo abbiamo già al controllo passaporti: il
poliziotto scansiona il documento e la macchina ci dà istruzioni... in
italiano! Davvero sorprendente. Il mio passaporto, pieno di timbri, spaventa
l’addetto che me lo timbra senza troppi indugi. Enzo, invece, viene passato al
setaccio: gli controllano ogni pagina prima di concedere il timbro d’ingresso!
Eccoci finalmente in
Cina!
Alloggiamo all’HappyDragon City Center Hotel, situato all’interno di un hutong tradizionale. È un hotel semplice ma accogliente, con personale gentilissimo che parla inglese e soprattutto posizione comoda e buoni servizi.
Dopo aver lasciato i
bagagli, usciamo subito a esplorare la zona. Fa freddo, c’è un vento gelido, ma
ben coperti ci avventuriamo tra le vie piene di ristoranti... senza nemmeno
un'insegna in inglese. Scegliamo un posto a istinto.
Entriamo in un ristorante di zuppe, ma prima di darci il menù, il proprietario ci informa (tramite un’app di traduzione) che servono solo interiora di maiale. Come prima cena, ci sembra un po’ “forte”... ringraziamo e ce ne andiamo!
Alla fine, troviamo un
localino semplice, pieno di gente e con un piccolo menù in inglese. Leggiamo
che servono “beef”, ci lanciamo! Due zuppe di noodles con carne calde e
deliziose: perfette per la serata.
Prima di rientrare in
hotel, ci fermiamo in una pasticceria per prendere due dolcetti da gustare con
il caffè prima di andare a dormire. Giornata lunga, ma davvero entusiasmante!
28–30
marzo – Pechino
Facciamo colazione in
hotel e poi prendiamo la metropolitana (comodissima, a due passi) per
raggiungere il punto d’incontro con la nostra guida per il tour della Città Proibita.
Incontriamo Oscar davanti a un ristorante e insieme ci dirigiamo verso Piazza Tiananmen. Il giorno prima c’erano 40 minuti di fila per passare i controlli... oggi invece siamo fortunati: tutto scorre velocemente!
Entriamo così in una delle piazze più grandi al mondo (ben 440.000 mq!). Passiamo davanti al Mausoleo di Mao Zedong, dove è custodito il corpo imbalsamato del celebre leader cinese. Proseguendo, vediamo il Museo Nazionale della Cina, che copre oltre 5.000 anni di storia. Di fronte si trova la Grande Sala del Popolo, sede del Congresso Nazionale del Popolo, utilizzata per eventi politici e per cerimonie ufficiali. Al centro, una stele di 38 metri commemora gli eroi del popolo cinese.
Infine, eccoci davanti
alla celebre Porta Tienanmen, “la
Porta della Pace Celeste”, che dà accesso alla leggendaria Città Proibita.
Superata la porta, entriamo in un altro mondo: un’immensa cittadella imperiale, perfettamente conservata, dove hanno vissuto gli imperatori per quasi 500 anni. Ci perdiamo tra saloni, cortili, torri e giardini. I colori predominanti sono il rosso (fortuna) e il giallo (il colore imperiale). Oscar ci racconta storie, leggende e simboli: scopriamo, ad esempio, che ci sono oltre 10.000 decorazioni a forma di drago, simbolo dell’imperatore.
Visitiamo esposizioni di oggetti preziosi, gioielli, utensili delle varie dinastie. Dopo un paio d’ore usciamo dal lato opposto rispetto alla piazza e ci dirigiamo verso il Jingshan Park, un parco collinare da cui si gode una meravigliosa vista panoramica su Pechino. Una passeggiata piacevolissima tra alberi e sentieri fino al punto panoramico: giornata limpida, foto spettacolari.
Usciti dal parco, ci incamminiamo tra gli hutong della zona fino a raggiungere il Lago Qianhai (uno dei tre laghi di Shichahai), circondato da ristorantini, locali e negozietti. Tentiamo di prendere un caffè, ma abbiamo problemi con il pagamento tramite Alipay. Ci scusiamo e ci avviamo all’uscita ma le gentilissime cameriere ce lo offrono! Più tardi risolviamo il problema: mancavano le foto dei passaporti sul profilo e non riuscivano ad associare la carta.
Torniamo in hotel a piedi, attraversando gli hutong, ci scaldiamo un po’ e poi siamo pronti per un’esperienza imperdibile: tour di street food con guida!
La nostra guida per la sera è Mike, super preparato e simpaticissimo. Il tour inizia a una sola fermata di metro dal nostro hotel. Prima tappa: jiān bǐng, una sorta di crepes farcita con uovo, coriandolo, cipollotti, salsa di fagioli, peperoncino e una frittella croccante: buonissima!
Proseguiamo con il Bīngtánghúlu, uno spiedino di frutta
(bacche di biancospino) ricoperto da zucchero caramellato: croccante, acidulo e
divertente da mangiare. Poi ci fermiamo in un ristorantino per una carrellata
di assaggi: uova cotte nel tè, Laobian Shaobing (panino ripieno di
maiale), zuppa con trippa di maiale ed
erguotou, un liquore forte tipico di Pechino.
Ma la vera “sfida” arriva
con il tofu fermentato (chòudòufu): l’odore è... indescrivibile! Il
sapore, però, è più delicato del previsto.
Proseguiamo il tour in un locale dello Yunnan dove assaggiamo i Crossing-the-Bridge Noodles, preparati al tavolo mentre Mike ci racconta la leggenda dietro il nome del piatto: una donna attraversava ogni giorno un ponte per portare il pranzo caldo al marito impegnato negli studi per gli esami imperiali.
Assaggiamo anche il collo d’anatra, snack croccante
amatissimo dai cinesi, e dei ravioli
ripieni di Brodo: deliziosi
ma complicati da mangiare!
Chiudiamo con un assaggio
di “dolci” tradizionali: riso, sesamo, fagioli rossi, gelatine, cavolo... e una
misteriosa brodaglia poco fotogenica! Ma nel complesso, il tour è stato
fantastico, ricchissimo di sapori, risate e aneddoti.
Il giorno dopo prendiamo la metro per visitare il meraviglioso Palazzo d’Estate. I biglietti li abbiamo acquistati tramite GetYourGuide e ci sono arrivati via WhatsApp.
Il Palazzo d’Estate è
un vero gioiello, circondato da natura e storia. Il nome originale significa
“Giardino del Riposo e dell’Armonia” e una volta dentro, ne capiamo il motivo.
Peccato solo per la folla... tantissima gente!
Costruito nel 1750 come residenza estiva degli imperatori Qing, venne distrutto nel 1860 dalle truppe inglesi e francesi durante la Seconda Guerra dell’Oppio. Restaurato nel 1886, divenne la residenza preferita dell’imperatrice Cixi.
Passeggiamo lungo le rive
del Lago Kunming, che occupa gran
parte del parco. Visitiamo giardini, padiglioni, corridoi dipinti, e saliamo
fino alla Collina della Longevità da cui la vista sul lago
è spettacolare. Non manchiamo la splendida Torre
dell’Incenso Buddista.
Tornati verso l’hotel, pranziamo in uno dei locali consigliati da Mike: Fang Zuang Chang 69, segnalato dalla Guida Michelin. Assaggiamo noodle con carne di maiale cotta a bassa temperatura e altri con salsa di sesamo. Forse i migliori di tutto il viaggio!
Dopo pranzo visitiamo il Lama Temple, enorme tempio tibetano
ricco di fascino, con statue imponenti e profumo d’incenso ovunque. Proseguiamo
tra gli hutong fino al Tempio di
Confucio, più intimo ma ugualmente suggestivo.
Su consiglio di Mike, troviamo un ristorante nascosto dove assaggiamo l’autentico hot pot. Ci servono un grande pentolone con brodo diviso in due (piccante e non) in cui cuociamo carne, tofu, verdure, uova di quaglia, gamberi e noodles. Una ragazza ci racconta che il ristorante appartiene alla madre, famosa in città: ci mostra un servizio TV in cui si parla proprio di loro. Un’esperienza davvero autentica e speciale!
Tornati in hotel, recuperiamo gli zaini e ci dirigiamo verso la stazione Fengtai. A mezzanotte parte il nostro treno notturno per Datong.
I biglietti li abbiamo acquistati tramite Trip.com, un’ottima app in inglese, semplice e affidabile.
All’ingresso in stazione,
il controllo è simile a quello di un aeroporto: bagagli scannerizzati,
passaporti scansionati (su cui sono associati i biglietti), e poi via verso
l’area d’attesa. Tutto super moderno ed efficiente.
Saliamo sul treno e
troviamo le nostre cuccette da
sei, molto simili ai treni notte italiani. Riusciamo anche a dormire un
po’, e all’alba siamo già a Datong,
puntuali e pronti per una nuova avventura!
31 marzo – Datong
Torniamo al parcheggio
con l’autobus e ritroviamo il nostro autista, pronto a portarci alla seconda
tappa della giornata: le Grotte di Yungang, uno dei più grandi complessi di
grotte buddiste della Cina, dichiarato patrimonio UNESCO.
1–2
aprile – Pingyao
Alloggiamo alla Pingyao Hongyuyuan Family Guesthouse, sulla via centrale.
La signora della guesthouse ci spiega, grazie all’aiuto di Google Translate, che possiamo acquistare un biglietto unico per visitare tutte le principali attrazioni della città. Così iniziamo subito il nostro giro: banche, musei, abitazioni storiche…
È interessante scoprire
quanto fosse importante, all’epoca, il lavoro delle “scorte”, veri e propri
guardiani dei convogli bancari. I banchieri gestivano enormi ricchezze e
avevano bisogno di protezione costante.
Il centro cittadino è interamente circondato da imponenti mura, costruite a difesa di una città che ebbe grande importanza commerciale e politica.
Nel pomeriggio, verso le
17, saliamo su un altro treno: la nostra prossima tappa è Xi’an.
3 aprile – Xi’an e l’Esercito di Terracotta
Arriviamo fino alla Drum Tower, scattiamo un po’ di foto e
poi ci spostiamo alla Bell Tower. Entrambe le strutture risalgono alla
dinastia Ming (XIV secolo) e servivano a segnare il tempo e avvisare la
popolazione di eventi importanti. Di sera, grazie alle
illuminazioni, sono particolarmente belle.
Visitiamo le tre fosse principali e il museo:
- La Fossa 1 è la più grande e spettacolare: oltre 6.000 guerrieri in formazione di battaglia. Ci sono arcieri, fanteria e cavalleria. La folla è tanta, ma riusciamo a ritagliarci uno spazio per ammirare e fotografare.
- La Fossa
3 contiene quello che si ritiene fosse il comando militare. Le statue di ufficiali e generali sono distinguibili.
- La Fossa 2 è più piccola, ma ha statue esposte in teche che si possono osservare da vicino. I dettagli sono incredibili, le fisionomie tutte diverse.
Al museo vediamo anche un carro da guerra e altre statue. Soddisfatti, recuperiamo l’autista e torniamo verso Xi’an.
4–5
aprile – Pechino e la Grande
Muraglia
Proseguiamo tra botteghe
tradizionali e arriviamo al Parco Beihai,
passeggiamo lungo il lago, scattiamo foto ai salici e agli alberi in fiore.
5 aprile – La Grande
Muraglia a Jinshanling
Saliamo in funivia e arriviamo sulla muraglia: siamo tra i primi, la pace è totale. Passeggiamo tra alberi di albicocco in fiore e finalmente eccoci a camminare sulla Grande Muraglia Cinese, ci sono ancora poche persone. Alcuni tratti sono abbastanza impegnativi, ma la bellezza è talmente immensa che la fatica quasi non si sente. La giornata è splendida e la muraglia si vede inerpicarsi sulle montagne per chilometri. Il percorso include alcune delle viste più belle della Grande Muraglia, con montagne a perdita d’occhio. Raggiungiamo alcune Torri, alcune davvero ben conservate, salite e discese su tratti originali e restaurati.
Non potevamo essere più fortunati. Abbiamo scelto Jinshanling perché è il punto più distante da raggiungere da Pechino e quindi meno affollato, in questi giorni però ci sono alcune festività nazionali e quindi anche qui ci sono parecchie persone, ma essendo arrivati presto abbiamo comunque avuto la fortuna di passeggiare sulla muraglia senza folla.
Dalla funivia scendiamo
al parcheggio dove ci aspetta l’autista.
Gubei Water Town
— Cry e Enzo
Informazioni pratiche
- Tour/driver: prenotati con GetYourGuide. Efficienti, puntuali e precisi.
- Treni: prenotati con trip.com. Anche in caso di modifiche, rimborsi ricevuti
regolarmente. Mai controllati i biglietti, solo i passaporti.
- Hotel: prenotati tramite Booking o Agoda,
nessun problema.
- Dotazioni hotel: sempre presenti ciabatte, kit
spazzolino/dentifricio e acqua.
- Alipay: funziona perfettamente una volta verificati i documenti. Accettato ovunque, anche per taxi (DiDi) e metro.
- VPN: necessaria per Google e social.
- Google
Translate: fondamentale, quasi
nessuno parla inglese.
- AMap: mappa cinese, molto più precisa di Google Maps.